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...3 mesi dopo...

"Ciao Scott!. Non ti aspettavo". Arrivo in cucina e lo trovo seduto al tavolo mentre parla con Lydia che gli sta preparando un caffè
"Mi stai forse dicendo che non sei contento di vedermi?"
"Che stupido che sei!. Certo che sono contento, non ci vediamo mai". Alza gli occhi al cielo per le mie parole e mi viene da ridere, mi avvicino con la sedia al tavolo e lo saluto battendogli il 5.
"Sei così drammatico!. Ci vediamo almeno una volta a settimana!. Scappo da Helena appena posso e ti porto sempre le ultime uscite dei migliori romanzi". Non ha tutti i torti, a volte mi piace fare il drammatico ma adesso non ne ho proprio bisogno. In questi mesi Scott è diventato una presenza costante nelle mie giornate, viene davvero ogni settimana a trovarmi e non solo a me, ha ripreso un bel rapporto con Lydia e si vede che i due avevano davvero tanto bisogno di ritrovarsi l'uno di fronte all'altra, di parlarsi, di spiegarsi e di riscoprirsi. Cosa che farebbe bene anche a me e mamma che quasi non ci parliamo più, nonostante lei viva al ranch da 3 mesi e non sembra avere l'intenzione di tornare a casa da James così presto.
"Hai ragione!. Ma sono così contento quando vieni a trovarci, ti fermi a pranzo e poi a cena, vero?"
"É venerdì, oggi viene Hiapo per il weekend e stasera ci sarà la solita cena al ranch, posso mai rifiutare?". Butto le braccia verso di lui che si avvicina a me permettendomi di abbracciarlo. Non so cosa rappresenti Scott per me, se un amico, un conoscente, una sorta di ponte per far pace con un passato che anche se indirettamente mi appartiene oppure nulla di tutto questo, sto ancora cercando di capirlo ma so che la sua presenza mi fa stare bene e che probabilmente ho avuto ragione fin dall'inizio a pensare che non è poi una così cattiva persona.
"Lydia, senti cosa dice tuo figlio?. Accetta solo per la cena al ranch, non perché gli fa piacere vedere me o te!. É un ingrato!". Lydia versa il caffè nella tazza di Scott e fa lo stesso con me, poi si siede accanto a noi e sorride serena, lasciando una carezza sul viso di suo figlio
"Mamma vedi com'è drammatico?!. Però non posso fare a meno di volergli bene, ragazzino irriverente". Lydia quasi si commuove ed è bello vederla così, in tutti questi anni lei è stata sempre accanto alla mia famiglia, non ha mai parlato di suo figlio, non è mai andata a trovarlo in prigione e non ha mai tentato di giustificare le sue azioni, adesso però penso che gli faccia bene ritrovarlo e che sia davvero contenta di riavere suo figlio.
"Anche io ti voglio bene Scott". Veniamo interrotti dall'arrivo di nonno, nonna e mamma. Quest'ultima a malapena mi guarda mentre nonno invece mi invade con le braccia quasi stritolandomi
"Buongiorno nonnino!"
"Adam é molto bello da parte tua prestare a tutti la stessa attenzione". Nonna come al solito si lamenta perché dice che si sente trascurata da me quando c'è nonno Lou.
"Ecco da chi ha preso Adam per la sua drammaticitá". Commenta Scott scaturendo la risata di tutti, tranne di nonna che mette il broncio e mamma che sembra inesistente.
"Scott non sei più il benvenuto in questa casa". Nonna non lo dice seriamente, anzi nonostante il passato e le cose successe sia lui che nonno Lou hanno accolto Scott in casa senza mai metterlo a disagio e senza trattarlo con odio e rancore, lo hanno fatto per me, perché gli ho detto di volerlo conoscere e di provare a capire se effettivamente fosse cambiato oppure no.
"Nonna dai!. Ti voglio bene e sei la mia nonna preferita!"
"Sono l'unica che hai!!"
"Beh in effetti si, perché nonno Lou non è classificato come nonna, lui è nonno e basta".
"Adam!. Io non faccio distinzione fra voi nipoti!. Perché tu invece la fai fra me e Louis?"
"Perché nonno Lou è il migliore, nonna!!". Ridono ancora tutti e io mi sento sempre a mio agio insieme a loro. Sto anche prendendo sempre più confidenza con la mia sedia e ormai non combino più casini, riesco ad andare in giro per tutta Moonville sia in paese che per le vallate da solo soprattutto grazie a James che, in qualità di sindaco, ha fatto installare pedane ovunque in modo da potermi entrare ed uscire agevolmente dai luoghi che hanno dei gradini all'ingresso.
Grazie al montascale che nonno Lou ha fatto installare al ranch mi muovo agevolmente anche in casa e riesco perfino a mettermi a letto ed ad alzarmi da solo. Sto facendo tanti progressi in questi mesi e per la prima volta sono fiero di me stesso. Ho ripreso anche ad andare all'università, vado a seguire i corsi e faccio gli esami. Sto iniziando a guardare oltre la mia disabilità e a non pensare alle gambe che non funzionano più ma al fatto che io sia vivo e che mi è stata data una seconda opportunità dalla vita e non devo sprecarla.
"Io adesso vi lascio, ho un impegno. Ci vediamo più tardi, ciao a tutti".
"Cos'è tutta questa frettaaaa?!. Cosa ci nascondi?!". Scuoto la testa ma non rispondo alle urla di Scott facendo finta di niente e uscendo di casa.

[...]

"Sei in ritardo, ragazzino"
"Scusa!. É arrivato Scott e mi sono fermato a parlare con lui come al solito". Brody mi aspetta alla vallata come ogni giorno da 3 mesi a questa parte. É diventata un'abitudine non detta che però entrambi ci teniamo a rispettare. Andiamo più d'accordo rispetto all'inizio, parliamo un sacco, passiamo tanto tempo insieme e sembriamo quasi amici, certo i nostri battibecchi non sono cessati e non facciamo altro che punzecchiarci ma penso sia il nostro modo per dimostrare all'altro che in fondo ci vogliamo bene.
"Ma che ci fa quello sempre a Moonville?!. Non ce l'ha un lavoro?!". Non so perché Brody non sopporta Scott, alle nostre cene al ranch del venerdì ormai ci sono sempre entrambi ma non sembrano andare d'accordo. Scott è piuttosto amichevole con tutti, cerca sempre di fare conversazione ma Brody non è dello stesso avviso, gli risponde a monosillabi e mugugna parole incomprensibili.
"Mi spiegherai prima o poi perché ti sta antipatico?!. É così amichevole con tutti"
"Fin troppo". Borbotta mentre sistema sul prato la tovaglia e sopra ci appoggia la nostra colazione.
"Dagli il beneficio del dubbio, B". Avvicino la sedia alla tovaglia, con le mani porto le gambe fuori dalla sedia e mi spingo con il busto oltre lo schienale. Brody è sempre accanto a me ad aspettare di intervenire semmai non dovessi farcela ma ormai me la cavo piuttosto bene e riesco sempre a salire e scendere dalla sedia da solo.
"Stai bene così?. Vuoi che ti aiuti a sposartarti più al centro?".
"Sto bene, tu piuttosto rilassati e siediti accanto a me che ho fame e a casa ho bevuto solo un caffè". Si accomoda al mio fianco sulla coperta e iniziamo a mangiare tutto ciò che ha portato dalla bakery, ormai si divide fra il lavoro lì e alla pizzeria e sembra trovarsi piuttosto bene, anche il rapporto con zio Drew sembra andare sempre meglio e B si è ormai  ambientato qui a Moonville e con tutti noi.
"Sei sempre così irriverente e dispotico".
"Anche Scott mi dice sempre che sono irriverente". Prendo un muffin al cioccolato e lo addento subito, ho troppa fame.
"Eh mamma mia che palle!!. Puoi smetterla di parlarmi sempre di Scott?"
"Come sei suscettibile stamattina B". Gli lancio un pezzo di Muffin e lui ricambia con un pezzo del suo croissant all'albicocca
"Sei tu che mi fai innervosire".
"Non fare l'antipatico!!. Stamattina sono così felice e non vedevo l'ora di raggiungerti qui e dirtelo".
"Infatti lo vedo che sei euforico, ancora più irritante ragazzino"
"Stamattina devo andare con James ad Helena per andare a ritirare la mia nuova macchina!!". Batto le mani come un bambino e sorrido a 32 denti facendogli una boccaccia perché mi sta prendendo in giro per il mio modo di reagire. Anche il rapporto fra me e James procede e facciamo tanti passi avanti, almeno due volte a settimana ceniamo insieme, viene spesso al ranch e oltre a stare con le mie sorelle passa tanto tempo anche con me e il venerdì voglio che sia sempre presente alle cene al ranch con tutti noi.
"Oh finalmente!. Così la smetti di parlarmi sempre di questa macchina che non vedi l'ora di ricevere!". Non fa altro che prendermi in giro e poi ride per la mia espressione. Finisco di mangiare e appoggio la testa sulla sua spalla, sto bene con lui e scherzare in sua compagnia mi piace sempre di più.
"Non staremo diventando troppo amici noi due?"
"Shh B, mi sto godendo il momento". Chiudo gli occhi e lui mi accarezza i cappelli con movimenti circolari
"Ad, faccio spesso il cretino e non faccio altro che stuzzicarti e provocarti ma mi fa davvero piacere che siamo amici e in qualche modo andiamo d'accordo".
"Sono davvero felice anche io di averti nella mia vita B, da quando ci sei tu e abbiamo questo rapporto sopporto meglio la lontananza da Hiapo e la settimana senza di lui passa più velocemente".
"Che onore essere paragonato a Hiapo". Ridacchia continuando ad accarezzarmi i capelli.
"Non ti montare la testa, nessuno potrebbe mai paragonarsi a lui, é tutto per me ed è in assoluto la mia persona preferita al mondo, al pari solo di mio nonno Louis".
"Sei così tenero e sentimentale, ragazzino". Apro gli occhi e alzo la testa verso di lui
"Sei così stupido!". Ci troviamo viso contro viso, talmente vicini che sento il suo sapore sulle labbra. Non mi sono mai trovato in questa situazione con nessuno e adesso non so come comportarmi, sono piuttosto in imbarazzo.
"Uhm.. meglio se andiamo altrimenti faccio tardi con James". Alla fine decido di allontanarmi e non voglio immaginare cosa fosse successo se uno dei due avesse eliminato la poca distanza che separava le nostre labbra.
"Si, andiamo che è meglio".

[...]

"Ciao ragazzino, ci vediamo stasera al ranch e mandami una foto della tua nuova super auto accessoriata".
"Contaci B!". Entra alla bakery mentre io proseguo verso il municipio dove ho appuntamento con James prima di andare ad Helena.
"Adam?". Mi sento chiamare da una voce sconosciuta e fermo le ruote della sedia in modo da poter capire chi mi sta cercando.
"Si, sono io. Tu chi sei?". L'uomo che ho davanti non l'ho mai visto prima e non so cosa possa volere da me. Non mi sembra molto rassicurante.
"Devo parlarti".

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