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Capitolo 3

NEW YORK
PALAZZO DI VETRO DELL'ONU
BRIANNA VAN DER TUR

Non so cosa stia accadendo né tanto meno come sia possibile.
In effetti.. Più lo guardo e più mi sembra impossibile.
Intravedo dei filamenti blu cobalto "contaminare" la purezza del verde smeraldo. I suoi occhi sembrano pozzi infiniti ed io sento che in quelle profondità, potrei smarrirmi...

Sono in affanno quando allontana il bicchiere dalla bocca e vedo quelle labbra umide, rosse come il rubino più pregiato. Sto ancora cercando la mia determinazione... forse mi basterebbe anche solo un po' di coraggio o magari, la capacità di fingermi più sicura e invece, mentre i secondi passano, un brivido freddo mi percorre la spina dorsale.
Alcool, ho bisogno di bere qualcosa di forte <<Credo che andrò a prendere qualcosa da bere>> il tono di voce che uso, è almeno di un paio di tonalità sopra le righe e sono certa di non aver celato il mio stordimento.

Mi sorride e la già precaria corazza che mi sono costruita, comincia a frantumarsi...
Butta giù il suo drink come fosse acqua <<Ti accompagno...>> mi dice alzandosi e porgendomi la mano <<Se non ti secca>> e lo aggiunge in un modo così naturale, che esalta la sua gentilezza. Lo sguardo però sembra parlare un'altra lingua: è aggressivo, impertinente, sgarbato e provocante. Una contraddizione che, se possibile, lo rende ancora più sexy.

Annuisco, non riesco più neanche a parlare. Sento il palmo della mia mano inumidirsi. Lo struscio con disinvoltura sul vestito prima di stringergli la mano. La sua presenza mi agita parecchio, più di quanto non voglia ammettere a me stessa visto che continuo a ripetermi : Bri sei ridicola.
È evidente che mente e corpo... Tra loro non siano connessi.
L'alcool mi aiuterà... Altrimenti sono fottuta!

Si abbottona la giacca e si sistema male il papillon.
Allungo una mano per raddrizzarglielo.
Non so perché l'ho fatto.
Penserà che sono una maniaca del controllo, una di quelle "Miss Perfettine" ordinate e precise che al contrario detesto. Ritraggo la mano neanche fossi il più abile dei borseggiatori ma lui è ancora più lesto e con una rapidità che ha del soprannaturale, me l'afferra sorridendo.

La presa è solida, calda e le sue dita, avvolgono completamente le mie <<Grazie>> me lo sussurra vicino all'orecchio, provocandomi un altro brivido.
Sento le guance in fiamme e la consapevolezza di essere paonazza, comincia anche a farmi un pò sudare.
Dannata timidezza!
Punta lo sguardo sulle mie guance, lo sento inspirare rumorosamente <<Andiamo al buffet>> mi dice ma questa volto il tono è molto meno gentile.
Sembra nervoso, trattenuto e per un attimo, un solo fottutissimo attimo, mi sento più sicura di me stessa. Ma dura una frazione di secondo, perché un'istante dopo i suoi occhi ritornano determinati e le mie gambe, cominciano lentamente a cedere.

Accenna ad un passo, tenendomi sempre la mano. Questo contatto, questa confidenza mi agita ma, allo stesso tempo, mi lusinga. In un certo qual modo ci rende complici.
Peccato che già so sarà solo una parentesi fugace, l'incontro di una notte. Domani mattina sarà come se non fosse mai esistito ed io, non posso fare altro che vivermi il momento e poi... farmene una ragione.

Afferro la pochette dal divanetto mentre ci inoltriamo nella folla e ci dirigiamo verso il buffet.
Non saluta nessuno. Io al contrario, stringo diverse mani.
Ogni volta che mi fermo a parlare con qualcuno, rimane accanto a me ed è cortese con chiunque gli presento.

Dopo alcuni minuti arriviamo finalmente al buffet <<Seguimi>> mi dice mentre si dirige verso un cameriere.
<<Cosa prendi?>> mi chiede

Bella domanda - osservo le etichette di tutte le bottiglie. Sono indecisa come una bimba in un negozio di caramelle.

<<Ti fidi?>> Non so perché ma la domanda mi sembra avere in se tanti significati. O forse mi piacerebbe...
Saranno gli occhi o quel modo dannatamente sexy con cui muove le labbra e, incautamente, mi ritrovo ad annuire ... ma non sono del tutto convinta!

<<Perfavore due come quello di prima...>> Il tono è educato eppure mi pare di vedere il sommelier allibito.

<<Subito signore>> si mette all'opera mentre noi ci guardiamo ancora in silenzio. Non parlo "l'occhiese" ma il suo sguardo è così intenso, che ho come l'impressione che mi voglia mangiare...

<<Grazie>> Ethan prende entrambi i bicchieri per poi porgermene uno
<<A questa nuova conoscenza>> mi dice mentre sfiora il suo bicchiere con il mio.

Sorrido senza proferire parola, ancora una volta. È tutto talmente tanto surreale da non sembrarmi vero.
Non appena avvicino il bicchiere al naso, lo sento pizzicare.
Cavolo se è forte.
Strizzo gli occhi mentre lo assaporo aspettandomi di ingollare qualcosa che mi perfori la gola e invece, scivola giù dolcemente.
Non brucia, è gradevole e sento già che ne vorrei un altro.
<<Ho fatto bene>> Lo guardo più determinata.

<<A fare cosa?>> Inclina la testa, lo sguardo sembra curioso ed io comincio a sentirmi più sicura di me stessa.

<<A fidarmi>> Alzo il bicchiere a mò di cin cin e lo mando giù tutto d'un fiato.

Mi guarda incredulo <<Ei vacci piano>> mi dice premuroso <<Non sembra ma è forte>>

Si, esattamente ciò di cui avevo bisogno
<<Un altro perfavore>> Questa volta però mi rivolgo direttamente al sommelier e Ethan sembra divertito.

La musica rimbomba forte intorno a noi o forse, sono già ubriaca.

<<Bri>> sento chiamarmi alle spalle. La serata ha preso una piega così "stupendamente " inaspettata che mi giro sorridendo. Ma basta un attimo, per farmi piegare le labbra all'ingiù... basta lui, per rovinare l'atmosfera.

<<Luke>> dico a denti stretti, come fossi un cavolo di ventriloquo mentre saluta anche dei signori accanto a me.

Ethan si avvicina <<Chi è?>> mi sussurra all'orecchio.

<<Il mio ex>> annuncio nauseata alzando gli occhi al cielo. Che cavolo ci fa lui qui? E dov'è Sarah?

<<Brianna>> riconosco subito la voce, quella della mia ex migliore amica

<<Sarah>> vorrei rovesciarle addosso il drink, strapparle i capelli, darle fuoco al vestito per poi prendere il microfono e raccontare a tutti gli invitati che razza di sgualdrina sia <<Che piacere vederti>> Ho la bocca così tirata che ho paura mi si strappi.

<<Sei bellissima>> sibila come un viscido serpente mentre afferra la mano di Luke e non stacca gli occhi da Ethan...

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