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Capitolo 19-20

Capitolo 19

NEW YORK
SECRET GARDEN
GREGORY ZACARIAS

Guardo l'orologio e sono le 21 spaccate. Sono fuori dal ristorante, da solo.
Presentarmi qui con Maggie, sarebbe stato solo un'altro errore visto che tra l'altro Brianna, crede che lei sia la mia fidanzata.

Vedo una berlina nera passarmi davanti. L'autista scende dall'auto, fa il giro della macchina e apre lo sportello.
La cascata di capelli biondi, simili ai raggi del sole, mi fa sorridere come un ebete. Se non fosse per quel dannato Dominic, la serata sarebbe perfetta.

Le vado incontro e appena la vedo, stretta in un abito rosso, mi mordo il labbro.
Mi sistemo il nodo della cravatta per poi porgerle la mano. Mi sorride <<Sei bellissima>> le dico ed arrossisce... Distolgo subito lo sguardo ... Ma perché deve sempre arrossire?
<<Buonasera>> le bacio la mano.
I miei occhi timorosi, salgono piano, sperando che il rossore sulle sue guance sia sparito.
D'un tratto la noto... Una goccia di sangue angelico è incastonata all'interno di un pendente...
... Lei sa?

<<Gregory>> mi dice inclinando la testa e portandosi una mano sul ciondolo.

<<È molto bello>> le dico mentre ci allontaniamo dalla macchina e ci avviamo verso l'ingresso del ristorante

<<Era di mia nonna>> arrossisce ancora ma quel amuleto che ha al collo, protegge dai demoni e ora, riuscirò a mantenere il controllo.

<<Dovresti indossarla sempre>> Le dico vago sperando accolga il mio suggerimento.

Mentre varchiamo il piccolo sentiero illuminato da candele e fili di luci gialle, s'arresta <<Dov'è Maggie?>> mi chiede guardandosi attorno.

<<Stava poco bene>> Le dico per poi riprendere a camminare

<<Ah mi spiace>> ma nel suo sguardo non vedo dispiacere...

<<Ethan?>> chiedo guardando l'orologio, sono le 21,15

<<Ha avuto un contrattempo>> abbassa lo sguardo e ora si, che mi sembra dispiaciuta.

Le alzo il mento con due dita, incontrando i suoi meravigliosi occhi e finalmente posso guardarla e toccarla senza perdere il controllo <<Ci hanno dato buca...>> dico ridendo per sdrammatizzare, facendole credere che siamo sulla stessa barca quando io, in realtà, non gliel'ho neanche proposto a Maggie... La quale di certo, non solo avrebbe accettato ma si sarebbe "fiondata" qui già dalle 20...

Ride <<A quanto pare...>> E mi sembra rilassarsi.

Camminiamo ancora lungo il percorso immerso nel verde <<Non è molto segreto questo giardino>> dico ridendo

<<Questo non è niente>> mi indica una zona buia poco distante <<È quello il Secret Garden>>
Non capisco e la mia espressione dubbia deve parlare per me <<Lo scoprirai presto>> mi dice

Entriamo in una struttura appena illuminata, tutto è elegantissimo a partire dagli arredi, fino ad arrivare al personale.
<<Cloe>> Brianna corre incontro ad una ragazza mora, anche lei molto bella <<Che cosa è successo ai tuoi capelli?>>

Le mima una forbice <<Basta, ho tagliato tutto, ero stanca di portarli fino al sedere>>

<<Beh, questo caschetto ti sta benissimo>> le sorride Brianna e mentre la guardo, la trovo fantastica.

<<Buonasera Cloe>> dico facendole un baciamano

<<Si scusate, lui è Gregory Zacarias>> mi presenta <<Lei è Cloe Portman, la mia migliore amica>>

Dal modo in cui l'amica mi guarda, sono certo di non essergli indifferente. Le sorrido ammiccando leggermente  <<Piacere di conoscerti>>

Mi sorride anche lei, poi sale sulle punte e getta un'occhiata dietro di noi <<Dov'è la coppia?>> Chiede fraintendendo e dalla faccia di Brianna, capisce subito che sarei io.. Quello accoppiato.

<<Siamo solo noi due..>> le dice Bri e vedo che è in imbarazzo

<<Ci hanno dato buca>> dico portando la mano vicino alla bocca sottovoce e Cloe annuisce e mi sorride complice

<<Bene, seguitemi>> Ci fa strada stringendo tra le dita una piccola torcia mentre le luci intorno a noi, tendono a diminuire sempre di più e alla fine, ad eccezione di alcune candela, siamo quasi al buio... <<Sa come funziona Bri?>>

<<Non gli ho detto ancora niente... Non volevo levarti questo compito>> ride e io non ci sto capendo nulla

<<Bene Gregory, come avrai intuito... qui si mangia al buio>> mi spiega Cloe ed io rido in silenzio perché, se non fosse per l'inconveniente dei miei occhi che mutano in rosso, al buio vedo ugualmente

<<Beh fantastico >> dico anche se non ne capisco il motivo

<<Le luci sono temporizzate: Ogni dieci minuti si accendono per un secondo e poi si ripiomba di nuovo nel buio>> il tono di voce di Cloe non nasconde la curiosità nel capire se, anche io, trovo geniale questa loro invenzione

<<Un'idea a dir poco sensazionale !>> dico per farla contenta e sperare di averla chissà un domani, come mia alleata... <<Immagino che Secret Garden è perché in realtà, nessuno riesce a vedere tutto il locale in un solo secondo...>> Ora comincio a capire

<<Esatto>> risponde Bri divertita. <<Ma avremo comunque una piccola candela al tavolo così da.... vedere cosa mangiamo...>>

Così da ... Guardarci... Voleva dire, ne sono certo!
Sorrido mentre prendiamo posto al tavolo
Le alluci si accendono e si rispengono immediatamente.
Non mi interessa affatto il giardino segreto, ho occhi solo per lei.
Un solo secondo ma è bastato per vedere Brianna mentre mi fissava. La sento ridere
<<Bene, ho dieci minuti per stupirti al buio>> dico ridendo

<<Non sarà facile...>> mi risponde divertita

<<Amo le sfide>> le dico mordendomi un labbro e grazie alla piccola candela, vedo che si tormenta le mani per poi portarle sotto al tavolo.
È agitata, la serata sta prendendo per entrambi una piega del tutto inaspettata: lei pensava di venire e trovarmi con Maggie, io al contrario di trovarla con Ethan e invece... Siamo solo noi due e la serata non potrebbe essere più perfetta!!

<<Starete un pó larghi... >> interviene Cloe schiarendosi la voce forse in imbarazzo ma non ho nessuna attrattiva nei suoi confronti o almeno, non abbastanza al momento da farmi perdere il controllo. Punta la torcia sui due posti vuoti <<Volete che li faccio togliere?>>

<<No>> dice subito Brianna per poi aggiungere <<Non ti scomodare, va bene così...>> Ma a me viene il dubbio, che lei speri ancora nell'arrivo di Ethan....

Capitolo 20

NEW YORK
ALLOGGIO DI ETHAN DOMINIC

Continuo a guardare il cellulare. Sono da poco passate le nove e ben più di quattro ore da quando le ho mandato il messaggio e ancora non si è fatta viva.
Ormai è evidente che non lo farà ... Tuttavia sono certo si presenterà ugualmente questa sera perché in fin dei conti... Che Gregory sia o meno fidanzato a lei non importa. È fottutamente chiaro che è attratta da lui.

Continuo a ripetermi che tutto questo va oltre me, che la cerchia mia ha scelto per irretirla perché fa affidamento sul mio cinismo, sulla mia assenza di emozioni ma poi mi rendo conto che con o senza il loro ordine, ho desiderio di conoscerla...

Afferro il collo della bottiglia di whisky e lo porto alle labbra.
Mi sento così arrabbiato che a stento trattengo la mia ira.
Lancio la bottiglia sul muro difronte al mio letto, frantumandola in mille pezzi.
Mi alzo e mi avvicino al sacco da pugile che pende al centro della stanza. Levo la maglia e inizio a colpire sempre più forte, schivando e affondando un destro e un sinistro dopo l'altro.
Ogni pugno mi da una scarica elettrica di piacere e mentre continuo la mia serie, comincio a sentirmi meglio.

Abbraccio il sacco e sono sfinito. Il sudore mi imperla la fronte e alcune goccioline scendono giù per il collo fino a toccarmi il petto per poi precipitare ai miei piedi. Divoro l'aria a grandi morsi mentre afferro un asciugamano e mi tampono il sudore sul petto.

Non andare questa sera, mi sembrava una buona idea... Voglio  farle capire che con me, non può giocare in questo modo...

Apro il getto dell'acqua e mi infilo sotto il soffione. Con i palmi delle mani, premo sulla parete mentre l'acqua mi batte forte sulla schiena.

Giro la manopola e da calda diventa fredda, sempre più fredda e il mio nervoso comincia a diradarsi, come le venature nelle pupille. L'acqua scivola portandosi via la mia rabbia e quando mi sposto da sotto il soffione, mi sento rigenerato.

Mi avvio bagnato verso l'armadio.
Sono le 21,3o e mi sento ancora una volta un coglione.
M'infilo un paio di jeans e una camicia nera.
Non sarò più uno da etichetta... Sarò me stesso e basta.
Infilo gli scarponi mentre i capelli mi bagnano la camicia.

Cinque minuti e sono davanti al garage.
Alzo la serranda putrida e a cavalcioni salgo sulla mia moto.
Giro la chiave, sgaso ed esco dal garage a tutta velocità...

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