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Capitolo 17 e 18

Capitolo 17

NEW YORK
PARCHEGGIO REDAZIONE VAN DER TUR
ETHAN DOMINIC

<<Brianna aspetta perfavore>> le sfioro un braccio e si volta <<Cos'era quello?>> chiedo. Mi guarda alzando le sopracciglia <<Speravo potessimo andare insieme...>> dico e con un dito indico prima lei e poi me <<Noi due>> abbasso lo sguardo fingendomi dispiaciuto.
Anche se la parola finzione non è proprio azzeccata...

<<Io.. Ecco>> mi guarda.. poi abbassa lo sguardo e infine mi riguarda... <<Io devo andare>> mi dice e sembra confusa ma il più stordito, sono proprio io...

Si allontana a grandissimi passi nel parcheggio della redazione mentre un autista in lontananza sta aprendo la portiera di una berlina nera <<Almeno posso venirti a prendere?>> Le urlo dietro e a dire il vero... Mi girano parecchio

Si ferma poi si volta e mi sorride <<Non preoccuparti ci vediamo lì>>

Scuoto la testa mentre guardo la sua schiena allontanarsi e la inseguo.
Affretto il passo <<Non sei obbligata ad uscire con me>> le dico una volta raggiunta, non riuscendo a trattenere il mio nervosismo

Entra in macchina e chiude lo sportello senza neanche degnarmi di una risposta e sono certo che qualcosa, non so cosa... è successo oggi.
In un istante mi torna in mente il modo in cui Gregory le ha sorriso nello studio del padre, il suo rossore mentre lo ringrazia per il giro "molto istruttivo" e sono fuori di me dalla rabbia.

L'auto nera mi passa vicino sembra oltrepassarmi ma poi rallenta. Il finestrino scuro, come il mio umore in questo momento, si abbassa e una Brianna sorridente s'affaccia <<Lo so>> mi dice guardandomi negli occhi per poi tornare in un attimo seria <<Ma non sei obbligato nemmeno tu>> aggiunge fissandomi mentre tira su il finestrino.

Rimango in piedi come un coglione al centro del parcheggio mentre vedo la berlina nera allontanarsi con all'interno una ragazza che non riesco a decifrare...
Sembra dolce, a tratti spaurita poi quegli occhi da cerbiatta si trasformano in quelli di una pantera.

Infilo le mani in tasca e mentre mi giro do un calcio a un sasso facendo a pezzi il finestrino di un auto poco distante.
Mi guardo intorno e per sfortuna sono solo, vorrei staccare la testa a qualcuno in questo momento.

Entro in macchina e mi sfilo la cravatta. Detesto questi abiti, questo modo di fare tutto eleganza ed etichette..

Qualcosa deve cambiare... Io devo cambiare!

Capitolo 18

NEW YORK
PARCHEGGIO REDAZIONE VAN DER TUR
BRIANNA

Il cuore mi batte nel petto quasi volesse uscire. Ho appena tirato su il finestrino e, in un certo senso, è come se avessi alzato un muro tra me e lui.
Ma in realtà mi sto solo riparando da quegli occhi così magnetici, che mi tolgono il respiro.

La verità è che ho paura di farmi male standogli vicino.
Forse ho paura di lui o di me con lui.
No, hai paura che non ci sia nessun te e lui...

<<Ti prego Gustav accelera allontaniamoci da qui il prima possibile>>

<<Si Signorina>>

Sprofondo nel sedile e ancora una volta mi chiedo in che casino mi sono infilata: Uscire con entrambi in contemporanea... Bella mossa Bri!

Mi meriterei che non si presentassero all'appuntamento e mentre ci penso... Mi sale il panico.

E se non vengono??
Forse sarebbe meglio...

Il problema è che sono certa ci saranno. Già m'immagino il doppio petto di Ethan, il capello tirato indietro con il gel che mette in risalto quegli occhi così intensi... Tanto intensi da farmi male!

<<Se posso permettermi>> la voce di Gustav mi riporta alla realtà scacciando il viso di Ethan in un istante

Mi tiro in avanti come da piccola, afferrando il poggia testa del sedile davanti <<Certo che puoi permetterti>> Mi ha vista crescere, da che ho memoria lavora per la nostra famiglia e sono certa che, anche se le etichette non lo contemplano, mi parlerà con il cuore

<< Questo ragazzo nasconde qualcosa>> dice e sono tutta orecchie <<Non so cosa ma mi è sembrato trattenuto>>

<<Trattenuto?>> chiedo, che cavolo vuol dire trattenuto?

<<Si, mi ha dato come l'impressione che non fosse sincero>> Abbasso lo sguardo dopo aver intercettato il suo dallo specchietto retrovisore <<Ma non badi a me, sono solo le parole di un uomo che vive in una macchina dalla mattina alla sera...>>

<<Sei molto più di questo>> gli sorrido e torno con la schiena poggiata sul sedile.

È così secondo Gustav, Ethan non è sincero... Perché più ci penso e più tutto mi sembra strano?

Ora però voglio distrarmi, chiuderlo in un cassetto della mia mente con tripla mandata <<Gustav che ne pensi se mettessimo un pò di musica?>>

<<Come desidera>> dice mentre dal volante preme dei bottoni

Due note e la riconosco immediatamente Black Space di Taylor Swift...
<<Nice to meet you, where you been? "Piacere di conoscerti, dove sei stato?
I could show you incredible things        Potrei mostrarti cose incredibili
Magic, madness, heaven, sin                    Magia, follia, paradiso, peccato
Saw you there and I thought                     Ti ho visto lì e ho pensato
Oh My God, look at the face                       Oh mio Dio, guarda quella faccia
You look like my next mistake               Assomiglia proprio al mio prossimo sbaglio
Love's game, want to play?...>>               L'amore è un gioco, ti va di giocare?"

Canticchio e mi blocco ripensando alle parole... E al fatto che nel momento in cui mi esplodono due smeraldi nella mente, arrivano anche due fari acqua marina.

Possono due persone piacermi con la stessa intensità ?

<<Gustav scusami ho mal di testa, ti spiace spegnere la radio>> mi guarda ancora dallo specchietto retrovisore mentre il silenzio cala nella macchina.
Abbasso il finestrino e metto il viso fuori come fossi un cane mentre attraversiamo il Manhattan Bridge.
L'aria però non mi rischiara le idee come speravo... in compenso però mi ha cotonato i capelli e mentre li tasto, sento che assomiglio a un barboncino.

Tiro su il finestrino e mi sento agitata... chiudo gli occhi un istante e quando li riapro, stiamo percorrendo il vialetto di casa.
Gli occhi mi bruciano da imapzzire

<<Grazie Gustav>> dico scendendo dalla macchina

Esce per aprirmi lo sportello ma faccio prima di lui, mi guarda e fa una faccia strana  <<Si ricordi che nessun uomo ha una memoria sufficiente a farne un bugiardo di successo...>>

Woow e questa a parte non aiutarmi affatto in questo momento... da dove l'ha pescata? Lo guardo e alza le mani  <<Non sono io a dirlo ma Abraham Lincoln>>

E allora se lo dice lui... <<Grazie Gustav>> mi giro per entrare dentro casa

<<Signorina Brianna?>> mi chiama ancora

Mi volto sorridendo <<Si Gustav?>>

<<Ehm... >> Mi indica la faccia <<Non si faccia vedere così da Maria...>>

Così come? Guardo il mio riflesso nel finestrino nero specchiato... Il rimmel è sbavato e le ciglia sono disegnate sotto i miei occhi. Le sbavature sono lunghe e arrivano quasi al mento... <<Ho pianto?>> chiedo sgranando gli occhi e ora devo sembrare la pazza di profondo rosso

<<Si, nel sonno>>

<<Ok, grazie Gustav>> dico quasi di corsa mentre entro dentro casa.

<<Allora com'è andata?>> Mi chiede Maria ma ormai sono già in cima alle scale

<<Devo andare in bagno>> le dico mentre mi chiudo la porta alle spalle e afferro lo struccante.

Perché ho pianto?

Il resto del pomeriggio l'ho trascorso a farmi e rifarmi questa domanda e per quanto la mia mente abbia cercato risposte... Non ne ho trovata nessuna.
Guardo il cellulare e solo ora mi accorgo delle dieci chiamate di Cloe, le tre di mio padre e il messaggio di Ethan...

Aspetta... Ethan mi ha mandato un messaggio?

Dalla fretta di aprirlo, il telefono mi cade dalle mani, rimbalza sulla coperta e atterra sul pavimento.

No no no.... Dico mentre cado anche io dal letto per raccoglierlo. Potrebbe andare peggio questa giornata ???

Si che potrebbe... Manca ancora la cena e tra l'altro... non sai cosa indossare...

Ricompongo il telefono che ovviamente ha pensato bene di disintegrarsi.
Si riaccende fiuuu
Cominciamo con Codice, Pin, e pure Pum e Pam e ancora Codice.... Neanche custodissi i segreti della Nasa... Ho i nervi a fior di pelle

Dai dai dai

Messaggi ,
Ethan * Mi spiace ma ho avuto un contrattempo. Buona serata E.D.*

Non ci credo... Continuo a leggere e rileggere il messaggio e non posso crederci che mi abbia dato buca.

Cosa mi aspettavo?
Perché sono stata così stupida?
Come posso rimediare?
Ma poi mi fermo un istante a pensare... Perché tu Bri... vuoi rimediare... Vero ?

Annullare la serata ora, significherebbe dargli troppa importanza e mentre penso al posto vuoto a tavola difronte a me, immagino Gregory e Maggie complici e forse in imbarazzo per me...

Apro l'armadio e d'un tratto il mio entusiasmo e la voglia di sistemarmi, mi scivolano sotto i piedi nudi. Arriccio le dita per poi salire sulle punte e afferrare la scatola di mia nonna.
Mi sento vulnerabile in questo momento e tuffarmi nei ricordi, mi sembra l'unico modo per riprendermi...

Salto sul letto e levo il coperchio. Le lacrime scendono subito appena mi ritrovo tra le dita la nostra foto. Era una giornata calda e nonna come sembra indossava uno dei suoi fantastici cappelli, lei che al Cotton Club di Londra era una vera e propria celebrità. Mi manca tutto di lei, soprattutto i suoi abbracci e la sua innata capacità di dire sempre la cosa giusta al momento giusto.
Frugo nella scatola e mi sembra di averla vicina. Chiudo gli occhi e quando li riapro mia madre è sulla porta.

<<Che succede?>> Alza un sopracciglio e sa bene che quando prendo questa scatola è perché qualcosa non va...

<<Ho fatto un casino>> le dico rimettendo tutte le foto e le lettere nella scatola per poi sprofondare nei cuscini.

Si siede accanto a me e accavalla le lunghe gambe in modo regale <<C'entra quel ragazzo?>> mi chiede e mi guarda sorridendo <<So io cosa serve...>> Si alza mi prende le mani e mi trascina nel corridoio.
Entriamo nel bagno e la vedo armeggiare con vari barattoli di creme <<Siediti qui e rilassati>> mi dice mentre mi indica la poltroncina della sua toletta
Annuisco e la lascio fare <<La menta ti riprenderà in un istante...>> dice spalmandola mentre il gelo mi ghiaccia la faccia. È così piacevole il suo tocco che mi sento già rigenerata.

<<Grazie le dico>> e quando mi alzo e vedo allo specchio la mia faccia completamente imbrattata di verde, per poco non urlo.

<<Cinque minuti e risciacquiamo>> dice prendendomi la mano e accompagnandomi in camera.
<<Hai programmi per la serata?>> dice guardando l'armadio spalancato.

<<Dovrei andare al Secret Garden con Gregory e la fidanzata e Ethan mi ha dato buca...>> dico tutto d'un fiato per poi sentirmi uno schifo.

<<Ci sarà Cloe ?>> mi chiede ed io so già dove vuole arrivare.
Annuisco.
<<Bene, e allora di che ti preoccupi?>> in meno di un secondo sul letto c'è un vestito rosso, una mini pochette rossa e dei temibili tacchi a spillo anch'essi rossi.
Guarda l'orologio <<I cinque minuti sono passati. Vedrai ora il trucco come aderirà perfettamente sulla tua pelle>>

<<Grazie mamma>> le dico riemergendo dal lavandino per poi sprofondare con la faccia in un morbido asciugamano.

Mi bacia la fronte e inizia a truccarmi.

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Guardo l'orologio e sono le 20,30 e così mi avvio giù per le scale
<<Bri>> mamma mi chiama ancora <<Sei bellissima>> mi dice <<Ma manca qualcosa...>>
Dalla tasca tira fuori una catenina con un rubino a forma di goccia <<Tua nonna avrebbe voluto la indossassi tu>> mi dice legandola al collo.

<<Grazie>> mi porto una mano sul petto, sopra al ciondolo e sento una piccola scossa...

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