Capitolo 13
NEW YORK
REDAZIONE VAN DER TUR
BRIANNA
<<Dunque>> Gregory mi sorride mentre entriamo nell'ascensore <<Questa struttura è stata studiata da Mr Van Der Tur come fosse una piramide...>> e con le mani forma un triangolo.
Deglutisco mentre mi immagino quelle lunghe dita sfiorarmi la pelle e un brivido, mi sale su per la spina dorsale...
Piantala Bri...
Mi concentro ed annuisco convinta <<... E ogni piano, ha la sua specifica mansione...>> dice <<Si parte dal basso>> e mentre la sua mano scende lentamente, il respiro mi muore nel petto... << Fino ad arrivare qui, alla cuspide >> dice facendola poi risalire rapidamente ed io stringo le cosce .
Si volta verso la tastiera ultramoderna dell'ascensore e mentre armeggia con i pulsanti io ne approfitto per alzare il mento e incamerare più aria possibile, riempiendo così, i polmoni ormai svuotati.
<< Come vedi questo lavoro richiede molte persone>> dice voltandosi mentre scendiamo.
Che sta succedendo?
E perché ieri sera non mi faceva questo effetto?
Sento in sottofondo la sua voce mentre mi indica piani e persone ma sono completamente nel pallone... <<E quindi in ognuno c'è un capo settore..>> Lo sento dire e in uno sprazzo di lucidità immagino stia sempre facendo riferimento ai vari piani dell'edificio <<Ma un direttore è niente senza i capi settore e le loro squadre>>
Un neurone sembra finalmente scontrarsi con un altro nel mio cervello ormai completamente in tilt <<Questo è il motto di mio padre>> dico e vedendolo sorridere capisco di averci azzeccato.
<<Ed io lo condivido in pieno>> e il suo viso mostra fierezza... Una fierezza inquietante e per quanto stia cercando di scacciare un sospetto che sta prendendo forma nella mia mente... Le parole Bri sei un idiota sembrano aleggiare davanti ai miei occhi.
Da quello che mi ha detto ieri sera in merito alla mia possibilità di lavorare qui :"Io non cambierei lavoro per niente al mondo e se fossi in te non ci penserei due volte" e quest'espressione così tronfia... Mi portano a pensare che ci tenga molto a questo lavoro...
Il sospetto però ha preso forma e un pensiero sembra sgomitare nella mia testa prendendo a spintoni tutte le mie ipotesi : Può essere che la carineria di Gregory nei miei confronti sia solo dovuta al fatto che sono la figlia del capo?
<<E tu nello specifico di che ti occupi?>> Voglio capire le sue ambizioni. Alza le sopracciglia e per un attimo mi viene il dubbio che me l'abbia detto prima mentre i miei neuroni girovagano senza controllo, lo fissavo in trans e annuivo come un ebete.
<<Mi fa piacere questa domanda>> mi sorride e ricomincio a respirare <<Forse ti ho insinuato in mente un pò di curiosità...>> ed io non so se intende su di lui o sulla redazione... E come sempre accade in situazioni "ambigue", sento le guance scaldarsi... e sono certa, si siano già colorite.
L'ascensore si arresta e lui sembra avere molta fretta di uscire, non risponde alla mia domanda e mi ritrovo praticamente ad inseguirlo mentre si avvia verso il centro dell'ingresso.
Dannati tacchi !
Prende un grande respiro ma non mi guarda, sembra insofferente o forse annoiato... <<E per concludere >> mi indica il desk della segreteria/accoglienza che già conosco bene... <<Il lavoro che svolgono queste ragazze è importantissimo. Sono loro quelle che distribuiscono il materiale che arriva e organizzano quello che esce>> Lo dice in un modo talmente tanto rapido e infastidito che alla fine mi sembra sia addirittura senza fiato.
Alza lo sguardo e quando si accorge che lo sto fissando, lo punta sulla mattonella di pavimento che ci divide creandomi ancora più imbarazzo
Ma che sta succedendo?
Come siamo passati dai sorrisi a quest'aria innervosita?
<<Sono tutte state selezionate personalmente da tuo padre >> dice e il suo tono di voce sembra ancora più infastidito ed io non posso fare a meno di farmi due domande : la prima è evidente... Che cavolo ha visto mio padre in quella Maggie... ? La seconda invece è una maledetta spina conficcata nel cervello.... che diavolo ha Gregory???
Mi volto verso Maggie e la vedo spezzare una matita tra le dita.
Ok... Questa non può essere una casualità... Anche perché da come mi guarda in questo preciso istante... È chiaro che se potesse, mi scuoierebbe viva!!
Ma perché mi detesta ? Sono certa di non averla mai vista prima...
Guardo Gregory che si avvicina ed indietreggio... poi mi rendo conto e rifaccio un passo in avanti sentendomi subito una scema.
Punto lo sguardo oltre la sua spalla e noto che Maggie ora ha i pugni stretti e un nuovo sospetto s'insinua nella mia mente...
E se Maggie fosse la sua ragazza? Questo spiegherebbe molte cose... A partire dal modo scortese di lei con cui mi ha accolta, fino ad arrivare a questa freddezza di Gregory !
Dopotutto che ne so di lui e della sua vita... ?
Ci avviamo verso l'ascensore e mi sento distante. Sono arrabbiata anche se so che non c'è alcuna concretezza nei miei ragionamenti ma l'amarezza che provo in questo momento, mi sta caricando come fossi una dinamo.
Più ci penso, un passo dopo l'altro, e più sento una scarica di adrenalina che si arrampica tra le mie vene e, d'un tratto, sono più determinata...
L'ascensore sale.
Ma più raggiungiamo la cuspide e più la mia determinazione sembra voler rimanere aggrappata con le unghie e con i denti al piano terra...
Comincio a guardarmi intorno innervosita dal suo silenzio, dall'altezza, dai miei dubbi e dalla voglia che ho di avvicinarmi... Nonostante tutto.
Poggio le mani sul vetro e mi affaccio verso giu per distrarmi e arrivo ad una conclusione : Meglio le vertigini che questa maledetta palla di ansia che mi rimbalza nello stomaco...
Guardo Maggie che non la smette di fissarci mentre saliamo.
Forse lei è innamorata di lui ma Gregory non contraccambia...
Ragiona Bri...
Ma se questa teoria potrebbe spiegare il perché della sua scortesia, non regge se penso al modo freddo, forse scocciato e di certo distaccato di Gregory degli ultimi dieci minuti.
Ma se così non fosse????
Se fosse tutto un malinteso? ... Una mia paranoia?
Persa nei miei pensieri non mi accorgo che ho staccato le mani dal vetro e siamo uno difronte all'altra.
Sbatto le ciglia e quando realizzo, mi sento annaspare...
La salita mi appare molto più lenta della discesa e quando le porte dell'ascensore si aprono e rimaniamo immobili a guardarci... Ho come l'impressione che anche lui avrebbe voluto che la salita fosse stata più rapida..
Qualcuno sta probabilmente chiamando l'ascensore perché le porte cominciano a richiudersi... Gregory mi precede allungando immediatamente una mano sulla fotocellula <<Dopo di te>> mi dice e vedendomi esitare un istante aggiunge <<Andiamo>>
<<Dove stiamo andando?>> Se il tour è finito... Perché io mi ritrovo ancora qui con lui?
L'uscita dal tetto Bri non esiste... prevederebbe un paracadute e con la sfortuna che hai, ti ritroveresti sfracellata a terra.
Già m'immagino l'articolo sul giornale:
È morta una sfigata
"Ieri è morta una sfigata lanciandosi dall'ultimo piano della redazione Van Der Tur. Fonti anonime rivelano che la sfigata voleva scappare da un dipendente del padre che era carino con lei solo per una promozione e così è saltata giù dal ventesimo piano ma visto che è una sfigata la cordicella del paracadute purtroppo non si è aperta... A scoprire il corpo è stata una segretaria della Redazione, Maggie, trovata a ridere davanti al corpo della ragazza mentre prendeva sottobraccio il suo fidanzato Gregory (il dipendente in cerca di una promozione)"
Bri ti prego riprenditi sembri sotto allucinogeni!!!
<<A salutare tuo padre>> mi dice passandomi una mano davanti al viso e riportandomi alla realtà... Quella di una non drogata ma che ha un'abilità incredibile: Girare assurdi film mentali!
Certo da mio padre !!!
Ero talmente tanto presa da tutto da non averci pensato.
Bri datti una svegliata !!!!!
È bastato un attimo, una Maggie o una promozione (o forse entrambe) a farmi raffreddare... e così mi allontano fisicamente e mentalmente da lui che sembra non notarlo affatto...
Perché questo pensiero non mi abbandona? Perché dietro quei sorrisi non vedo un animo sincero? Dipende da Maggie, da lui, da me o... Da Ethan?
Perché se devo essere sincera, in questo momento vorrei avere Ethan al mio fianco...
Mi fermo un'istante a metabolizzare il mio ultimo pensiero: Cosa c'entra Ethan in questo momento? Con la mano fingo di scacciare una mosca mentre in realtà, allontano i due occhi verdi smeraldo che mi sono appena esplosi nella mente.
Il corridoio che stiamo percorrendo per fortuna è tutto bianco... Non sopporterei di verde nulla che si avvicini alle tonalità del verde.
Oltrepassiamo la porta del suo ufficio sempre in silenzio, svoltiamo un paio di volte in questo corridoio che sembra non avere fine, quando in lontananza la scorgo. È una porta molto più grande delle altre, il legno scuro rende le pareti bianche del corridoio ancora più luminose. La placca specchiata su cui sono affisse le lettere "Victor Van Der Tur" non lascia spazio a dubbi: Siamo davanti alla porta di mio padre!
Gregory si ferma e mi guarda... Comincio a detestare quel sorriso e quelle fossette dannatamente sexy..
Bussa
<<È permesso?>> dice aprendo appena la porta
<<Ah Gregory... >> sento la voce di mio padre <<Mia figlia?>> chiede e Gregory apre di più la porta.
<<Ciao papà>>Dico ancora sulla soglia della porta.
Mi sorride <<Brianna vieni perfavore>>
Gregory si sposta per farmi passare e nella mia solita goffaggine gli conficco un tacco nel piede.
Dannata me!
Fa finta di nulla, il suo sguardo è glaciale ed io non posso che apprezzare che soffra in silenzio. <<Ancora dopo di te>> mi dice ma la sua voce sembra insofferente
Tiro le guance e stiro le labbra <<Scusa>> gli dico sottovoce mentre lo oltrepasso e mi avvio verso la scrivania di mio padre.
Papà punta l'indice verso qualcosa alle mie spalle.
Mi volto e scopro che quel qualcosa in realtà è qualcuno...
Esce dal cono d'ombra e mi viene incontro...
<<Ti presento Ethan Dominic>> mi dice mio padre.
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