Ciao.
Non so cosa tu sappia di me, non so cosa tu pensi di me. La verità è che tu non hai mai saputo niente. Hai sempre vissuto pensando che fossimo amici, ma la verità è che io non ti vedo come un amico. Ti vedo più di così. E non sono bastati i pianti, non sono bastati i giorni che ho passato con te, non sono bastate le ore,i minuti o i secondi, non sono bastate le distanze e le strade diverse. Ora ne prendo una più lontana, la più difficile da attraversare, la più difficile da assecondare. Una di quelle, dove guardi indietro ad ogni istante e ti chiedi "posso tornare vero?". Non torno più. Sentirai la mia mancanza? Forse si, forse no. Hai mai capito tutto questo? Forse si, forse no. Mi verrai a cercare? Forse no. È tra tutti questi forse che ti lascio alle spalle. Mi lascio alle spalle il giorno in cui mi dissi sull'autobus "Posso o è occupato? " e da lì tutti i discorsi ,gli abbracci e i saluti.
Parto per non tornare più, mi dispiace di dirtelo così, avrei dovuto parlartene, avrei dovuto fare qualcosa per realizzare i miei sogni. Ma se nei miei sogni ci sei tu e sei felice, come faccio a non accontentarti ogni volta? Anche se la richiesta mi ferisce e mi viene da piangere.
Non posso dirti ciao così, forse prima dovrei salutarti. Ma sarebbe tutto così difficile se ti vedessi...

Suona il telefono e lascio la penna. È lui e non ho resistito a non rispondere.
"Ehi" cerco di essere il più naturale possibile anche se ho quasi le lacrime agli occhi.
"Ciao, ti va di uscire? Io, te ed altro amici?"
Quanto vorrei che la proposta fosse stata solo 'io e te'
"Certo, dammi un attimo e arrivo. Solito posto?"
"Solito posto" e chiude la chiamata.
Poggio il telefono e mi metto a piangere come non ho mai fatto prima. Non posso lasciarlo, non posso, non ci riesco, perché devo lasciarlo indietro? Non ha senso per me... perché deve essere tutto così maledettamente sbagliato? Mi sento una sbaglio, un errore... perché sono così sbagliata...?

Dopo un po mi alzo, prendo il biglietto e lo brucio con l'accendino. Le ultime parole che leggo su quel dannato foglio sono le miei intenzioni che non riesco a seguire... "...non torno più..."
E con quelle parole nella mente esco di casa.