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L'ULTIMO BACIO

Mi ricordo bene cosa accadde.
In principio era il buio. È sempre il buio il principio che sia una storia, l'inizio di una vita o un sogno. Poi la luce. In un attimo fuggente mi sono chiesta come sarebbe stato se in principio ci fosse stata la luce e poi il buio, forse la luce sarebbe stata così intensa da non vedere niente e quindi il buio, dando sollievo alla vista, avrebbe permesso di vedere. Quindi sarebbe più appropriato dire "prima il niente e poi il tutto".
Questi miei pensieri durarono un frazione di secondo, subito scacciati dalla meraviglia.
C'erano luci, luci ovunque che illuminavano il cielo buio come la pece. Luci colorate di mille fuochi d'artificio illuminavano il cielo. Guardavo estasiata il gioco di colori blu, rossi, verdi e oro e intanto prendevo consapevolezza di più cose intorno a me.
Vento, mi ricordo che c'era vento. Un vento leggero ma freddissimo che mi gelava il viso e anche il corpo coperto dal cappotto. Il vento soffiava verso nord-ovest dando l'illusione,insieme al buio, di non vedere un cielo con fuochi ma un grande telo affrescato di colori che andavano a formare i fuochi d'artificio, come se io stessi ferma e il panorama si muovesse per me. Il vento veniva dalla costa, dal mare. Si ero su una riviera, ora ricordo, ma non ero sulla sabbia bensì su un grande marciapiede affollato davanti alla spiaggia. C'era tanta gente che, dopo aver ballato fino alla tanta attesa ora, si era fermata come me a fissare il cielo. Era davvero tanta la gente ma non eravamo appiccicati e la loro presenza non era soffocante. I fuochi andavano in armonia con la musica, quando era più violenta ve ne erano a volontà, quando era più leggera ve n'erano di meno. Guardavo il cielo come tanti e tra un fuoco e l'altro notavo il cielo pieno di fumo. Il fumo aveva ancora l'aspetto di un fuoco d'artificio ma senza luce, un ragno di fumo dalle mille zampe che volava nel cielo. Nati per morire. Un po' come noi alla fine, solo che noi duriamo di più di un fuoco d'artificio.
" Sempre a guardare il cielo eh?"
Mi giro verso la voce che sento stranamente nitida anche in mezzo alla musica e al rumore dei fuochi. All'inizio non lo vedo bene ma poi metto a fuoco il suo viso sorridente. Non mi ricordavo fosse lì, non mi ricordavo neanche come ci ero arrivata a dire il vero, eppure vederlo e sentirlo vicino mi fece sentire nel posto giusto al momento giusto.
"Be, se non guardo il cielo come li vedo i fuochi?"
"Sono appena finiti i fuochi" mi disse sorridendo
"Oltre che con lo sguardo sei anche con la testa sulle nuvole"
Mi guardai in giro, la gente se ne stava di nuovo in gruppi a ballare, altri se andavano, la musica continuava e dagli altoparlanti ringraziavano la folla per aver assistito allo spettacolo. Dei fuochi infatti non ve n'erano più neanche le ombre.
"Non ci avevo fatto caso" ammisi
"L'ho notato, tieni prendi questo, ti ho portato da bere qualcosa di caldo, mi sembra che tu stia gelando" mi passò un bicchiere con un liquido caldo dentro, sembrava caffè. Lo mando giù vedendolo svuotare il suo bicchiere ma dopo il primo sorso un retrogusto alcolico mi brucia la gola.
"Che cos'è?!" Almeno mi ha scaldata un po
"Caffè" risponde mentre mi abbraccia da dietro cingendomi i fianchi con le braccia. Subito una sensazione di calore e affetto mi avvolge ma è rovinata da una sensazione di strana diffidenza verso la realtà che stavo vivendo. Subito la scaccio in un angioletto.
"Dubito sia solo caffè" la tazzina di plastica mi ustionano le dita ma in mezzo a quel freddo è quasi una sensazione piacevole.
"Solo caffè" insiste. Mi giro un po' per guardarlo bene negli occhi.
"Forse, forse," sottolinea "è stato leggermente corretto mentre ero distratto. Però è buono dai" 
"Ah certo, tu non stavi proprio guardando, e chi o cosa guardavi mentre correggevano il mio caffè?"
"Una ragazza, molto bella ma con la testa tra le nuvole" Mi disse sempre sorridendo
"Ah si? E qualcosa mi dice che ora questa ragazza è con il suo ragazzo, quindi niente da fare, è già fidanzata" dico reggendo il gioco che si è venuto a formare
"Peccato, sarei stato con lei per sempre ma dovrò accontentarmi di te"
"Stupido"
Sorridendo avviciniamo i nostri volti per permettere alle nostre labbra di toccarsi. Il mondo sparisce piano piano dalla mia vista.
"È ora di sveglirsi!" Mi urlò ad un tratto addosso prima che ci baciassimo.
"Che? Cosa?" Non capisco, che vuol dire? Intanto tutto si fa buio e lui continua a parlare ad alta voce
"Dai che è giorno!" E poi tutto si fa buio e anche lui scompare. Con uno sforzo immane apro gli occhi e la luce che  filtra dalle serrande mi acceca.
"No-oh!"
"Dai alzati" un altro sogno, solo un sogno, che schifo.
Ripensando al sogno però mi viene quasi da ridere, come quando ripensi ad un incubo e lo trovi incredibilmente stupido.
Il mio non era un incubo, era un sogno ma ugualmente stupido. Io e lui eravamo amici da un po di tempo e a me, sinceramente,  andava bene così ormai. Col sorriso sulle labbra e la successiva depressione venuta con la consapevolezza che avrei dovuto abbandonare il mio caldo letto, mi alzai e mi preparati per un nuovo giorno. Dopo quella volta non lo sognai più però, e non provai neanche rimorso per quell'ultimo bacio d'addio mancato che mi aveva voluto regalare la mia fantasia. Ma nei miei ricordi lo resi comunque infinito, un per sempre del tempo passato, perché in fondo ogni attimo è per sempre se se ne vive ancora l'emozione.


Vabbè
Ciao a tutti, questa forse è l'ultima storia della raccolta, ho un paio di bozze ma penso ci voglia una fine e non ho voglia di scrivere le bozze. Quindi se mi commentate che le volete io proverò a scriverle ma in caso addio e tanti saluti. Grazie a chi ha seguito e letto le mie storie, grazie anche a chi le ha lette e poi le ha snobbate perché si. Grazie. E ora data prova delle mie straordinarie capacità di ringraziamento e sperando di avervi regalato almeno un emozione ciao a tutti/e.🍁

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