Guardai l'orologio. Ero in ritardo. Merda. Non sarei mai riuscita ad arrivare a casa in tempo. Ma dovevo farcela. Mi misi a correre come non mai. Corsi, corsi,corsi. Il cuore batteva così tanto che quasi pensai che potesse uscire dal petto. Non mi sentivo più le gambe. Avevo il fiatone. Guardai di nuovo l'orologio. No. No no no non era possibile. Le sei in punto. Tempo scaduto.

Sentii qualcuno che si avvicinava a me. Mi voltai di scatto. Quella persona mi voleva uccidere... sapevo però che se anche avessi provato ad arrivare a casa mi avrebbe raggiunto e avrebbe messo fine ai miei giorni.
E così fece. Con un'ascia mi tagliò in due,e cominciò a tagliare pure il resto del corpo. Prima che potessi respirare per l'ultima volta mormorai:"Mamma..."

Avevo fatto la sua stessa fine. Uccise dallo stesso uomo. Mio padre.