Il bagno è quasi deserto, la spiaggia svuotata di lettini ed ombrelloni, qualcuno ha già iniziato a portare i cani a sfogarsi sul bagnasciuga. Se n'è andata la gente dell'estate, siamo rimasti solo noi. Gioco un beach volley piuttosto serio con il Figlio del Bagnino, la sua morosa e l'amica di lei, c'è una punta di fresco che adoro dopo i venticinque gradi di pranzo.

Nico parte a giorni per Tahiti con la tipa, torna per l'apertura invernale del locale a Forlì, io nel frattempo starò qua, non penso all'andare via, anche perchè l'amica mi ha chiesto info su un tatuaggio.

Si, una farfalla, esattamente come stavate pensando. Ma non gliene faccio una colpa, ha ventotto anni, è una bella tipa, non ha assilli lavorativi e cose del genere, la farfalla le si addice molto, è per questo che la assecondo a lungo.

Torno a casa a ora di cena, Brenda sembra che mi aspetti.

«Ciao».

«Scusa se ti ho cancellato il riccio».

«Fa nulla» dico sorpreso. Pensavo che fosse una piccola questione già ampiamente dimenticata.

«Lo ridisegneresti?».

Sto per dirle che forse è meglio se prima mi doccio e mangiamo, ma qualcosa mi dice che è meglio farlo subito, le chiedo una matita e una penna a punta fine, schizzo l'animale nella stessa posizione che aveva il giorno prima, cerco di riproporre anche lo stesso sguardo, come lavoro mi sembra ben eseguito. Sarebbe sicuramente un tattoo insolito, meglio di quelle cazzo di farfalle, o delle frasettine da frasicelebri.com.

Non ho guardato lei mentre lavoravo, ma intuisco che mi abbia guardato a sua volta mentre facevo il disegno. Ora lo guarda, e capisco che ha capito cosa volevo rappresentare. Ma non va oltre il grazie, e io sono piuttosto stanco.

SPAZIO ME

Si, è un capitolo brevissimo ma è come la vita, a volte il tempo scorre in un lampo, a volte è lento come il Mississippi prima di arrivare a New Orleans...