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Capitolo 84

Canzoni del capitolo:

Back to live - Zayn

Just lite bit of your heart - Ariana Grande

*Miriam's pov*

Finalmente a casa. La vedo in fondo al viale, mentre passiamo con la macchina.
Sono molto stanca. Il viaggio è stato lungo. Non vedo l'ora di fare un bagno caldo e mettermi dei vestiti comodi.

Philipp ferma la macchina. Notiamo che non siamo da soli. C'è una macchina nera parcheggiata. Guardo mio marito, la sua espressione è pietrificata.

« Merda... Cazzo! Avevo dato loro un compito. Un solo compito. Era così semplice... Razza di incapaci!  » esclama, Philipp, sbattendo le mani sul manubrio.

Data la sua reazione, mi basta capire che quella macchina appartiene a suo padre. E lui è qui. Le mani iniziano a sudarmi. Inizio ad avere la gola secca. Mi tolgo il foulard che ho intorno al collo. Devo stare calma. Anche perchè agitarmi e stressarmi non serve a nulla, anzi fa solo male al bambino.

« Che cosa facciamo? » chiedo, guardando verso il portone, sperando che, Ralf non esca proprio ora.

Philipp si prende un minuto per pensare. Poi apre la portiera e mi dice, con calma apparente:

« Miriam, devi entrare nella porta sul retro e cerca di andare in camera. Io entro e cerco di capire che cosa vuole. » Il suo autocontrollo, è davvero notevole. Mi stupisce ancora tutt'ora.

Annuisco. Faccio come dice. Prendo la mia borsa e mi affretto ad andare in camera. Apro la porta della cucina che dà sul retro. Sento delle voci, provenire dal salotto. Sono Mark e gli altri. Sono seduti sul divano e con loro, c'è Ralf.

Il mio cuore accelera. Sto sudando. Non so, se è per via del caldo o per la paura. Ora che lo guardo bene. Ralf è veramente la copia di Philipp: Alto, capelli brizzolati un tempo scuri, gli occhi turchesi, le rughe sulla sua pelle, che segnano lo scorrere del tempo. Ricordo la prima volta che lo vidi. Il mio primo giorno ad Auschwitz. Un giorno che non scorderò mai.

Prendo coraggio e salgo le scale. Cercando di non fare il minimo rumore. Finalmente sono in camera da letto. Mi spoglio, cercando nell'armadio dei vestiti comodi. Voglio sdraiarmi sul letto e rilassarmi. Finché Ralf è qui, non potrò andare in giro per casa. Per distrarmi, cerco di pensare a come potremmo arredare la camera del piccolo. Avevo pensato di dipingerla e disegnare sopra i muri degli animali e riempirla di peluche. Una culla vorrei averla anche qui, nella nostra camera da letto. Vorrei averlo vicino a me durante la notte. Mentre ci penso, sorrido e mi giro sul fianco. Immagino la culla qui vicino a me. Il nostro bambino che dorme beato. Chissà se assomiglierà a me o a Philipp.. forse riprenderà dei tratti della mia famiglia o quella di....

Le urla al piano di sotto mi destano dai miei pensieri. Scendo dal letto e apro la porta. Senza farmi notare, mi avvino alla ringhiera. Philipp e Ralf sono giù di sotto. Li vedo. Stanno litigando. Non è una novità. Urlano in tedesco. E capisco e non capisco le loro parole. O faccio finta di non capire. Le uniche parole che riesco a captare sono: uccidere, dovere e onore. Uccidere... uccidere noi luridi ebrei..

No, aspetta... non luridi ebrei. Ma zingari. Ascolto bene la conversazione. Questa notte, devono liquidare il campo room. E per liquidare, si intende solo una cosa...

Accarezzo la mia pancia. "Vedi, piccolo. Quello lì è tuo nonno. Nonno... E quello lì dovrebbe essere il nonno del mio bambino? Quello lì non è da considerarsi neanche un uomo."

Rientro in camera. Appoggio la testa sul cuscino. Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi. Quando sento la porta aprirsi. Scatto in su per vedere. Philipp è davanti a me. Senza neanche togliersi l'uniforme si sdraia sul letto vicino a me e mi abbraccia.

« Che accoglienza... cosa voleva tuo padre, da scatenare un litigio simile? » chiedo.

Philipp rimane con gli occhi chiusi, prima di rispondere:

« Questa notte, mi ha dato il mio ben da fare. So che hai ascoltato la conversazione, anche se minima. Giuro, che preferirei rimanere qui con voi. Sono stanco di tutta questa merda... »

Sento la sua mano accarezzarmi la pancia. Sa, che soffro al solo pensiero. Non posso farci nulla. Come ha detto suo padre: È il suo dovere.

« Lo so. Ma devi farlo, giusto? Uccideranno anche i bambini? » sapevo che il campo room era molto diverso dal nostro. Lo vidi una volta. Le donne avevano i capelli, i loro vestiti, le loro cose, i bambini scorrazzavano a giocare da una parte all'altra della baracca...
Philipp alle mie parole, si alza di scatto lasciandomi sorpresa.

« Per favore, Miriam! Non complicare di più le cose. Non ho scelta, capisci?! Cosa dovrei fare? Staccare la corrente alla recensione e farli scappare tutti? » esclama, nervoso, girando per la stanza.

« È sempre una possibilità. Philipp, c'è sempre una scelta. Pensa al nostro piccolo. Cosa faresti se... » solamente al pensiero, ho le lacrime agli occhi. Mi sento male anche solo immaginarlo.

« Non dirlo... NON DIRLO! » sbraita, dando un pugno sul muro. « Te l'ho già detto. Siete al sicuro con me. Quante volte devo ripeterlo, Miriam? »

Se lui è furioso, io non sono da meno. « Appunto con te! E se un giorno tu, non tornassi più?! Ogni giorno. Ogni santo giorno, spero che tu varchi la soglia di casa. Perché ho paura che qualcuno, possa scoprirci. Philipp, tu non sei intoccabile. La tua condanna è stata quella di innamorarti di me! Di una schifosa lurida ebrea. Di un essere che non conta nulla, di un ratto... ed è per questo che mi ero allontanata da te. Io ti amo e non voglio che tu debba essere condannato alla fucilazione per colpa mia. » gli dico, con la voce tremante, cercando di non scoppiare a piangere.

« Credi che non lo sappia questo? Miriam, anche io ho paura. Ma dovresti saperlo, sono bravo a nascondere i miei sentimenti. » si avvicina a me, appoggiando la sua fronte contro la mia. « Anche io ti amo, Miriam. Ti prego, non pensarla a quel modo. Incontrarti è stata una delle cose più belle che mi sia mai capitata. Innamorarmi di te, è stata una bellissima condanna. Io darei la mia vita per te e per nostro figlio. Sempre e farò tutto il possibile... tutto ciò che è necessario per tenervi al sicuro. Anche se dovessi fare delle scelte sbagliate. Ma lo sai, sono sempre stato un egoista. » accenna un sorriso. « Io non voglio perdervi. Siamo una famiglia. Noi veniamo prima di tutto. Se potessi salverei quei bambini... credimi. Ma non posso. Mi ricordo di quei bambini zingari che salvasti. Ti farà piacere sapere che la bambina è ormai lontana da qui, in balia di una famiglia che l'ha accolta. E mi dispiace per quel bambino, dico davvero. Ma capisci anche tu, che se dovessi fare una mossa sbagliata, sarà tutto perduto. Non vedermi come un mostro. Ho fatto molti sbagli, ho ucciso tante persone. Non solo uomini, ma anche donne, vecchi e bambini. E darei qualunque cosa per scegliere una strada diversa. Se mi guardassi indietro, non vedrei nulla. » mi abbraccia e bacia la pancia, mettendosi in ginocchio.

Commossa gli accarezzo piano i capelli. Li sento morbidi al tatto. Quei capelli che hanno un po' di gelatina per tenerli in ordine, che lui tiene tanto, e che adora farsi spettinare da me.

« Lo devo a te, Miriam. Se sono cambiato è tutto grazie a te. Del tuo amore. Io non voglio perdervi. Impazzirei solo al pensiero. » mormora, appoggiando la guancia sul mio ventre.

« Io non ho mai pensato che tu sia un mostro, Philipp. Se l'ho fatto in passato, era a causa delle circostanze. Ma da allora non l'ho mai più pensato. » mi inginocchio anche io, di fronte a lui. Gli accarezzo la guancia. Al mio tatto lui chiude gli occhi, beandosi di questo mio gesto. « Sono fiera di te, Philipp. So che le tue intenzioni sono benevoli. E le comprendo. Sta per capitarci qualcosa di molto bello. Stiamo per diventare genitori. Di una bambina o di un bambino, meraviglioso. Che cambierà le nostre vite per sempre. Ma se hai il potere di cambiare, anche solo una minima parte può fare la differenza. E se fallisci, non si può dire che tu non ci abbia provato. Ma vale la pena tentare, che non tentare affatto. Nel bene o nel male. C'è sempre una scelta. Al tuo ritorno, domani mattina, saremo qui ad aspettarti. » gli sorrido.

E qui, per la prima volta, le vedo chiare come il sole. Le lacrime di Philipp solcano le sue guance. Non aveva mai pianto, o quando lo aveva fatto era stata per la morte di suo figlio. E in quell'occasione eravamo al buio. Le sue barriere si sono sgretolate. Quelle mura che si era costruito negli anni e che non osava far buttare giù da nessuno, ora non ci sono più. È lui. Semplicemente lui. E lo amo perdutamente. Le nostre labbra si toccano, dando via a un bacio. Non un bacio qualsiasi. In questo c'è passione, desiderio, amore... da rimanere senza fiato.

« Ti amo, Miriam. Dio, se ti amo con tutto me stesso. Tenterò... e tornerò subito da voi. »

« Potremo fare qualcosa di bello, che ne diresti di pensare ad arredare la camera del piccolo? Potremo andare in città e prendere i mobili, la culla e tutto il resto. Penso che qualcuno potrebbe darmi una mano a consigliarmi. »

« Fammi indovinare: mia madre? »

Annuisco. Philipp ride, passandosi la mano tra i capelli. « Ora che ci penso, lei ancora non lo sa. Le prenderà un colpo, e poi,  urlerà dalla gioia. »

« Lo penso anche io. Domani mattina, dirai a tua madre di venire qui? »  gli chiedo, mentre metto apposto i vestiti nell'armadio.

« Certo. Le telefonerò adesso. Dubito che dopo ne avrò il tempo. » mi risponde, uscendo dalla camera. « Ma non le dirò nulla. Le diremo tutto, quando lei sarà qui. »

« Sono d'accordo. » gli dico, affacciandomi sul corridoio.

Era da un po' che io e Elsa non passavamo del tempo insieme. Mi farà bene stare un po' con mia suocera. Elsa è sempre stata gentile con me. L'unico che rimarrebbe all'oscuro di tutto è Ralf. Ripensando a ciò che ha detto prima a Philipp, mi vengono i brividi. Lui non dovrà mai saperlo. Non voglio che il mio bambino stia nei suoi pensieri. Lui è un mostro! Non Philipp. Deve marcire all'inferno. Lui non sarà mai il nonno del mio bambino. Mai! Ma per quanto mi sforzi a pensare il contrario. Purtroppo, c'è anche il suo sangue, nelle sue vene. Ed è una realtà molto dura da accettare.

Note d'autrice:

Ehy ciao! Scusate il ritardo, ma finalmente ho trovato un idea che va da filo conduttore a ciò che verrà dopo 😅
Spero che vi piaccia ❤️
Ringrazio sempre chi commenta, vota o semplicemente chi legge.
Ci vediamo al prossimo capitolo ❤️
Un megabacione
Noemi

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