Capitolo 82
Canzone del capitolo:
• Best Day Of My Life - American Authors
• Shut Up and Dance - Walk The Moon
*Miriam's pov*
Philipp questa volta si è superato. Aveva curato tutto nei minimi particolari. Regalandomi anche delle rose rosse. Sono in veranda mentre le ammiro nel vaso. Philipp è andato a preparare la vasca da bagno. C'è la luna piena questa sera. La sua luce si riflette nell'acqua del mare. La guardo ammagliata. Sento che sto cambiando nel corpo e nella mente. Mi sento protettiva, felice, ma anche preoccupata allo stesso tempo. Sarà anche per la gravidanza. Il mio modo di pensare è cambiato. La vecchia me, con il suo lato bambinesco non esiste più. Mi accarezzo nuovamente la pancia. Lo faccio spesso, questi giorni. Mi sento in dovere di pensare al mio bambino.
« Miriam, vieni! » Philipp mi chiama da dentro la casa.
« Arrivo! » mi alzo dalla sedia a dondolo e entro.
Arrivata davanti alla camera da letto, notò che la porta è socchiusa. La apro e vedo dei petali sparsi sia sul letto che sul pavimento. La stanza è illuminata dalle candele creando un'atmosfera romantica. Rimango a bocca aperta a fissare la stanza.
« Oh, Philipp... » sussurro.
Philipp esce dal bagno. Addosso, ha solamente un asciugamano avvolto in vita. È come se lo vedessi per la prima volta. Il suo fisico asciutto e snello. I suoi pettorali scolpiti e le spalle larghe. Mi mordo il labbro, cercando di non svenire.
« Il bagno caldo ci aspetta, mia signora. » mormora, dolcemente, mentre mi toglie la camicetta. « Credo che questa non le servirà. »
Rido, scioccamente. Mi spoglio e lo raggiungo nella vasca. È la prima volta che faccio un bagno con del latte. Philipp dice che fa bene alla pelle. Ci immergiamo tutte e due. Il bagno è illuminante dalle candele, e anche nella vasca ci sono i petali. Appoggio la testa contro il suo petto. Vengo coccolata dal suo respiro. Ci rilassiamo un po', prima di uscire.
Philipp aveva ragione. La pelle è più morbida.
Sono sul letto, quando sento qualcosa di freddo avvolgermi il collo. Mi manca il respiro, quando le mie dita toccano i diamanti di un colier.
« Oh mio Dio, Philipp! » non so veramente più che cosa dire.
« Buon compleanno, tesoro. Miriam so che non ti piacciono i gioielli, ma volevo farti qualcosa di carino. Te lo meriti, Miriam. Meriti di essere felice. » nel suo tono di voce avverto del dispiacere.
« Philipp, ma tu mi rendi felice. Ogni giorno. È il più bel compleanno che io abbia mai festeggiato. Sono qui insieme a te. Mi sarebbe bastato solo questo. Ma sono felice, Philipp. E ti amo tanto. » ho le lacrime agli occhi.
Philipp mi bacia con passione, ci stendiamo entrambi sul letto. Entrambi nudi. Senza nessun velo addosso. Inizia a baciarmi delicatamente, il collo.
« Ti amo Miriam. Ti amo da impazzire. » mi sussurra all'orecchio. Sento la sua lingua scendere giù verso il mio petto. Mi stuzzica i miei seni, procurandomi un leggero gemito. Sorrido. Sono felice e innamorata. La lingua di Philipp mi accarezza il ventre, poi si mette seduto sul letto a gambe incrociate e io sopra di lui. Ci guardiamo negli occhi e sorridiamo. Non resisto dal baciarlo. Un bacio da farci togliere il respiro. La mano mi accarezza dolcemente la mia femminilità. Chiudo gli occhi beandomi di quel piccolo piacere che mi sta donando.
« Qui, qualcuno ha voglia. » mormora, voglioso. « Credo che dovremmo fare qualcosa, per rimediare. »
« Tu non saresti da meno, Mein Herr. » gli rispondo, sarcastica. Sento la sua asta dura ed eretta sotto di me. Mi alzo un pochino, per far distendere le sue gambe e prendo la sua asta e dolcemente, la faccio entrare dentro di me.
Sono io che ho in mano la situazione. Mi muovo delicatamente su e giù. Philipp, si appoggia, facendo sostegno con le braccia e mi lascia fare.
« Oh Miriam... piccola adoro quando, sei tu a decidere. » sghignazza, soffocando un gemito.
« Shh... » lo bacio, per farlo star zitto. Sento il piacere crescere sempre di più. Philipp mi afferra il sedere stringendolo, dandomi poi un leggero schiaffo sul lato destro.
Mi è piaciuto e lo invoglio farlo di nuovo.
Non so cosa mi stia prendendo. Ma, in questo periodo, ho gli ormoni a mille. Philipp mi fa indietreggiare. Questa volta sono io a sorreggere il peso con le braccia sul letto. Si solleva di poco e inizia a darmi delle spinte veloci. Il suo sguardo è puntato sui miei seni. So che gli piace. Cerco di assecondarlo, in modo di farle muovere di più.
« Non sapevo che ti piacesse osservare i miei seni. Spingi più forte. Voglio sentirlo tutto! » sorrido, trovandolo, divertente, stuzzicarlo.
« Io amo i tuoi seni. Mi eccitano da morire. » fa come gli ho detto. Le spinte aumentano sempre di più. Gemo. Non mi importa che qualcuno possa sentirmi. E Philipp, non era da meno. « Sì, così... godi, piccola, godi per me! » esclama, afferrandomi di nuovo. Ma questa volta si alza in piedi.
Serro forte le gambe intorno alla sua vita e continua con le spinte. Ho le gambe che mi tremano dal piacere e Philipp lo sente.
Con un tuffo sono di nuovo sul letto, a pancia in sotto. Philipp è sopra di me. Inizia a riempirmi di baci, partendo dal collo e giù fino alla schiena fino ai miei glutei. Non lo avevamo mai fatto così. Mi piace. Non volevo che smettesse.
La sua lingua passa lascivamente sopra il mio sedere. Mi mordo il labbro, stringendo forte le lenzuola. Adesso tocca a me. Faccio sdraiare, Philipp a pancia sotto. Inizio dal collo. Sento il suo profumo di menta, lo adoro. Chiudo gli occhi beandomi di questo momento. La mia lingua gli accarezza la schiena, fino giù ai suoi glutei. Faccio dei piccoli cerchi con la punta della lingua, poi inizio con i baci lungo i solchi. Gli do un morso. Philipp emette un suono gutturale. Gli piace. Sorrido, divertita mentre continuo la mia piccola tortura. Gli sollevo di poco il bacino e passo il palmo della mia mano impregnandola di saliva. Prendo in mano la sua asta. È duro come la roccia. Inizio con piccoli movimenti, poi aumento la velocità.
« Miriam... sì, così più veloce. Oh... cazzo! » ma non gli do retta. Sono io che decido. Io E diminuisco di nuovo. Con la punta della lingua, stimolo la punta del mio giocattolo. Poi lo assaporo, mettendolo in bocca. Philipp con una spinta, lo infila tutto nella mia bocca. Che buon sapore. Lo sento irrigidirsi a ogni spinta e capisco che è pronto, quando Philipp lancia un gemito quasi animalesco. È allo stremo. Cerca di alzarsi, ma glielo impedisco, rimettendolo giù.
« Miriam... Miriam! T-ti prego... n-non resisto più! » boccheggia, supplicandomi di farlo venire.
Lo assaporo ancora un po', prima di riprenderlo in mano, questa volta con velocità, estrema. Sento un piccola vibrazione e sorrido.
« Vieni, piccolo.. » sussurro, in modo seducente, mordendomi il labbro. Nel mentre, Philipp lancia un urlo di piacere. Sento i suoi fluidi caldi sulla mia pancia. Lo faccio rigirare a pancia in su e mi siedo sopra di lui. Philipp appoggia la testa sul mio petto, baciandomi il seno e poi le labbra.
« La mia piccola... volevi uccidermi questa volta... » sghignazza, esausto, accarezzandomi la schiena.
« Non così tanto. » lo bacio di nuovo, sorridendo.
Rimaniamo per un po' abbracciati, rilassandoci. Credo che sia giunto il momento di dirglielo. Ho il cuore in gola. Devo trovare le parole giuste. Quando, sto per iniziare, Philipp si alza.
« Ehy, ho dimenticato di prendere da bere. » Va in cucina, a prendere la bottiglia di spumante e due bicchieri.
Faccio un respiro profondo. Ci siamo. Mi guardo la pancia. Prendo un panno, per pulirmi dei pochi fluidi rimasti. Chiedo scusa mentalmente, al mio bambino. Quando, Philipp, torna con la bottiglia e due flûte in mano, me ne porge uno. Stappa la bottiglia e mi versa lo champagne.
Sorrido nervosamente. Siamo in ginocchio sul letto uno di fronte all'altra. Philipp avvicina il suo bicchiere al mio.
« Alla nostra luna di miele. » mi sorride, provocandomi una morsa allo stomaco.
Guardo il mio bicchiere. Non dovrei bere. Avevo già bevuto il vino a cena. Anche se era stato solo un bicchiere. Avvicino il flûte, bagnandomi, appena, le labbra. Philipp se ne accorge.
« Non ti piace? Eppure è il migliore che ho preso. » mi dice, imbarazzato, toccandosi i capelli.
Mi mordo il labbro. Abbasso lo sguardo. Scuoto la testa e lo guardo negli occhi sorridendo.
« No. Al contrario. » dico, voltandomi, guardando la finestra. Ammiro la luna piena. La sua luce illumina la stanza, assieme alla luce delle candele. « Non è bellissima? » gli faccio notare, meravigliata.
« Sì... bellissima. » sussurra, Philipp, mentre mi fissa, ammagliato.
Torno a guardarlo. Lui non aveva mai smesso di fissarmi. Il suo braccio mi avvolge avvicinandomi a lui. E mi bacia in modo tenero. Le nostre lingue si intrecciano fra loro. Sento il sapore dello spumante, che mi fa perdere la testa.
E mi rendo conto, che è giunto il momento. I nostri nasi si sfiorano e sorrido accendo una risatina.
« Cosa c'è? » chiede, lui, confuso. Non riesce a capire il mio stato d'animo.
« Ecco... Volevo dirti, che è accaduta una cosa bellissima. » il mio cuore accelera. Ho pensato a mille modi per dirglielo. E alla fine ci siamo.
« E sarebbe? »
Non smetto di guardarlo negli occhi neanche per un solo secondo. « Pensando, a questa casa sul mare, alla collana che porto al collo... sono dei regali bellissimi, ma niente superano questo. Questo è il regalo più bello che tu potessi farci. » gli dico, parlando in plurale.
« Va bene. Non sto capendo. Quale altro regalo? » chiede, lui, confuso. Vedo la sua espressione stupita ed anche leggermente preoccupata.
« Philipp, aspettiamo un bambino. »
Note d'autrice:
Eccomi con un altro capitolo. Spero che vi piaccia. Cercherò di postare il
Prossimo il prima possibile ❤️
Grazie a chi ha letto, votato e commentato.
Un megabacione
Noemi.
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