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Capitolo 63

Canzoni per il capitolo:

Dirty Paws - Of Monster and Men 

Icarus - Batille.

*Miriam's pov*

È una giornata di sole. Io e Philipp siamo di nuovo nella radura. Respiro a pieni polmoni. Non è cambiato nulla. Mi sembra che sia passata una vita, dall'ultima volta che ci siamo venuti. Philipp sta stendendo il lenzuolo per terra e posa il cestino da pic-nic. Vado a sedermi vicino a lui, sorridendogli, gli dico sospettosa:

« Ok, come mai siamo tornati qui? E per giunta hai voluto fare un pic-nic? Per caso, è qualche occasione speciale di cui io non sono al corrente? »

« No. Volevo stare un po' da solo con te. Per quanto riguarda il pic-nic, sei preoccupata perché ho voluto cucinare io? » mi risponde, dandomi un buffetto sulla guancia. « E poi, non sei contenta?»

« Molto. Ma secondo me, c'è qualcosa sotto. È forse per farti perdonare? » e torno con lo sguardo verso il laghetto. È così limpido che puoi specchiartici. Philipp mi da un bacio sulla spalla.

« Anche. Mi sono stufato di dormire sul divano. » inizia a sbottonarsi la giubba dell'uniforme « Vuoi farti il bagno? » mi chiede, rivangando i vecchi ricordi.

« È inutile dirti, che non ho il costume, vero? » alludo.

Philipp si era già tolto l'uniforme e i boxer. Questo mi fa immaginare come sarà la sua risposta.

« Non ci provare, Miriam. Muoviti a tuffarti, se non vuoi che ti butto vestita. » mi avverte, prima di tuffarsi.

Scuoto la testa. Mi alzo, iniziandomi a togliere la gonna e il golfino, poi tutto il resto. Sott'acqua, mi trovo a mio agio. Quando riemergo, mi metto a pancia in su, con lo sguardo rivolto verso il cielo. Philipp, ha avuto una brillante idea. Ci voleva un po' di relax. Muovo i piedi, nuotando all'indietro. La mia testa sbatte sul torace di Philipp. Le se braccia mi avvolgono mentre sono ancora in questa posizione.

« A cosa pensi? » mi sussurra, vicino all'orecchio.

Ogni volta, mi procura un leggero brivido. « So' che c'è qualcosa sotto Philipp. Ti conosco troppo bene. Ma, a parte questo, sono contenta di essere qui. Mi mancava questo posto. Non ci abbiamo più messo piede, da quando Shoster ci ha scoperti. Anzi a dir la verità, è strano che nessuno si sia accorto di questo, non ti pare? »

Il respiro di Philipp è lento. È nervoso. Non risponde subito, il che mi fa preoccupare. Ma quando sto per parlargli, lui mi anticipa.

« Per lui, non ti devi preoccupare. Ciò che non ti ho detto, è che hanno trovato un pezzo della tua tunica, nella sua mano. Non volevo dirtelo per non farti preoccupare.»

Mi metto subito in una posizione più consona, in modo da guardarlo in faccia. Spero di aver sentito male. « Dimmi che non è vero.» mi sto sentendo male. Il mio umore cambia all'istante. Cerco di andare verso la riva e di non cadere nel panico.

« Miriam! Ti prego, aspetta! » mi esclama.

« Aspettare, cosa?! Philipp mi hai tenuto nascosto una cosa del genere! » Ora ho l'ansia. Mi tornano alla mente tutti i brutti ricordi legati a Shöster. Pensavo che fosse finita, ma non è così.

« Non volevo che tu ti preoccupassi. Miriam, cerca di capire. Non te lo avrei mai tenuto nascosto. Se non per proteggerti. » nel suo tono di voce, sento una nota di tristezza. Non è da lui.

Mentre prendo l'asciugamano, Philipp mi butta sul lenzuolo da pic nic, una spilla. La spilla di mia madre.

Ma come.. la raccolgo. Ho le mani che mi tremano. Lo guardo, scioccata. Le parole non mi escono dalla bocca. Anche se voglio.

« Prima che tu dica qualcosa... » inizia prima lui. Ho il cuore in gola. « L'ho trovato dentro il tuo cassetto e so dove lo hai preso. Miriam, so che ti sembrerà assurdo ma... » Philipp smette di parlare. Io ho le lacrime agli occhi. Vado sotto il suo sguardo e lo costringo a parlare.

« Ma cosa? » singhiozzo.

« Io e te. So che non mi crederai. » mi dice, triste. È la prima volta che reagisce in questo modo. Lui che non ama i giri di parole.

« Provaci. »  cerco di asciugarmi le lacrime con l'asciugamano. Sono pronta a qualsiasi cosa, lui mi dica.

« Miriam tu sai che io ti amo, e non ti farei mai del male. Ci siamo detti di dirci tutto e sempre la verità e c'è un altra cosa che non ti ho detto. »

Alzo gli occhi al cielo, scuotendo leggermente la testa. Dovevo immaginarlo. Ancora segreti. Ma lo lascio parlare. Sono proprio curiosa di sapere che scusa ha inventato.

« Tu ci credi al destino? »

« Ma che... Philipp?! Fai sul serio? Dimmi dove hai preso la spilla di mia madre. Chi te l'ha data? »

Philipp mi guarda senza dire nulla. Sto perdendo la pazienza, ma quello che dice poco dopo mi lascia senza parole.

« Tu. »

« Non prendermi in giro, Philipp. Dimmi la verità! » Ora sono stufa.

« È questa la verità. Miriam, io e te ci siamo già incontrati, in passato. Non poi non ricordarlo. Era l'estate del 1932. Ero in Francia quell'estate. Eravamo in Bretagna. Mio padre ci portò lì, quell'estate a... » lo interrompo. Mi manca un battito non è possibile.

« A Port-Manec'h? » gli rispondo, con voce commossa. Zia Mimi aveva la casa estiva li. Ci andavamo tutte le estati. Fin quando ne ho memoria. Mi piaceva quel
posto. Aveva la spiaggia più bella di tutta la Bretagna.

« Sí. Eri la mia vicina di casa. Avevo dieci anni. E tu.. eri stupenda già allora. Ti prego, Miriam credimi. Giocammo insieme alla fine dell'estate e tu avevi quella spilla addosso, ma ti era caduta. E così il giorno dopo sono andato a casa tua per restituirtela, ma tu non c'eri più. »

« E tu, pensi che io possa credere a questa storia? »  gli dico, a braccia conserte. Tutto mi aspettavo, tranne questo.

« Devi. » Philipp si abbassa per aprire il cesto di vimini. Prende una fotografia e me la porge. Guardo la foto. È la famiglia di Philipp. Sono in un giardino. Quel posto è così familiare. Da dietro la siepe, vedo due bambine: una aveva i capelli legati. In quella bimba riconosco il volto di mia sorella Sarah e l'altra, aveva un orsacchiotto in mano e i capelli sciolti ricci e cespugliosi, proprio come... me.

Le lacrime solcano il mio viso. Una va a finire sulla foto. « Quella bambina s... sono io. » la voce mi muore dentro.

Philipp viene vicino a me e mi accoglie fra le sue braccia. Com'è possibile?

« Io non ricordo...  » ero troppo piccola. I ricordi sono sfocati.« Perchè non me lo hai detto prima?»

«Io... credevo che non mi avresti creduto. Sei arrabbiata con me?» mi chiede,  timoroso. 

« No. Sono sorpresa. » guardo di nuovo la foto. A giudicare, avrò avuto cinque anni, quasi sei. Mi spunta un sorriso. Sarah mi faceva sempre i dispetti e io mi vendicavo come potevo.  Philipp mi abbraccia di nuovo, dandomi un bacio sulle labbra. « Sono felice. » gli dico, semplicemente.

« Anche io. Non sai quanto.» sussurra, baciandomi ancora. 

Ci sediamo tutte e due. Rimango ad osservare il paesaggio davanti a noi. Ora sono curiosa di sapere. Odio non ricordarmi, cos'è successo quel giorno. 

« Quindi, il nostro primo incontro, non è stato quella volta, quando arrivai qui, ad Auschiwitz. Alla rampa del treno. » 

« Esattamente. » afferma, sdraiandosi con le braccia dietro la testa. 

Rimango un po' perplessa, con la domanda che sto per rivolgergli. Ma voglio sapere.

« Tu, ricordi tutto?» 

Philipp mi guarda attonito. Sorride. Questo mi fa ben sperare. Rivolge lo sguardo verso il cielo. Giuro di aver visto una scintilla nei suoi occhi. Una scintilla che non gli avevo mai  visto prima. 

« Tutto. » mi risponde, semplicemente. 

Annuisco. « Mi potresti raccontare com'è andata?» mi vergogno, di aver fatto una domanda simile. Non ricordare quel giorno mi fa star male. Ma ero troppo piccola. Dal mio sguardo triste, Philipp intuisce che ci sto troppo male. Mi accarezza la guancia.

« È stato il più bel giorno della mia vita.» mormora. Philipp prende un bel respiro e lancia un sasso in acqua.« Sono perdonato? »

« Mmh, vedremo.» gli accarezzo i capelli. Lui me lo lascia fare. « Che tipo di giornata era? »

« Faceva molto caldo. Questo è poco ma sicuro. » Philipp mi rivolge un sorriso. « Sei pronta a tornare indietro?»

Chiudo gli occhi. Voglio ascoltare parola per parola. Il cuore mi batte a mille. 

Sì. Sono pronta. 


Nota d'autrice:

Buonasera, aspettavo questa parte con molta gioia. La prima parte del ricordo la scrissi ormai 6 anni fa. Oh mio dio. ed era dal punto di vista di Miriam piccolina. 

Spero che questo capitolo vi piaccia, perché quello avvenire sarà molto più bello. 

Ringrazio chi legge vota e commenta. Aggiornerò al più presto :)

Un megabacione

Noemi 


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