Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 54

Video del capitolo: wow questi video li trovo solo ora sono bellissimi. 😍

[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]

Canzoni del capitolo:

• Sirens - Fleurie.

• Ed Sheehan - Afterglow.

*Miriam's pov*

« Miriam, hai un aspetto orribile. » mi fa notare, Lucie.

Siamo in cucina a fare colazione. Fra le mani ho una tazza di the caldo. Mi sento stanca, è vero. E ho lo sguardo perso nel vuoto.

« Questa notte non ho dormito bene. » le rispondo. Non mi sono sentita così a pezzi dall'ultima volta che ho avuto il ciclo. Quando mi vengono le mie cose sono distrutta. I primi giorni sono letteralmente uno straccio. Mi fanno male le ossa e il petto. Sopratutto la pancia. Inoltre avevo un aspetto orribile.

Poso la tazza sul tavolo. Questa mattina io e Philipp non ci siamo parlati ed è uscito senza salutarmi. Come può prendere le difese per quella donna?

« Io invece ho dormito benissimo! Sembra sia passato un secolo. » Rachel è tutta entusiasta. Almeno qui c'è qualcuno che è felice.

Mi alzo per lavare la tazza. Mi sorella di avvicina a me è sussurra:

« Hai un aspetto da far paura. Che è successo? »

« Per via delle mie occhiaie? » cerco di fare una battuta. Ma Sarah non ride.

« Dico sul serio. È successo qualcosa con il tedesco? »

Chiudo gli occhi. "Il tedesco". Conto fino a dieci prima di rispondere.

« So che per te è difficile accettare tutto questo. Ma il mio ragazzo ha un nome. Si chiama Philipp. » mi giro verso di lei. So che non lo fa apposta. Non voglio incasinarmi la mattina anche con lei.

« Sì. Scusami. » mi prende la mano e la stringe. « Spero nulla di grave. »

« Tranquilla. È solo che, abbiamo avuto una piccola discussione ieri sera. E questa mattina non ci siamo rivolti la parola. »

« Quando tornerà, vi chiarirete ne sono sicura. Anche la mamma e il papa discutevano, ricordi? Anche io e... Emmanuelle. » pronunciare quel nome per lei è ancora molto doloroso. Ora sono io che le stringo la mano. Voglio esserle vicina. È successo quando io non c'ero e voglio farle sapere che ora può contare su di me. « Quindi è normale che una coppia abbia qualche discussione. Quando vi renderete conto che, effettivamente è una stupidaggine, farete la pace. »

L'abbraccio. Avevo bisogno di sentire parole di conforto da lei. « Grazie, Sarah. Hai ragione. E scusami se non sono stata molto presente. Sopratutto quando tu e la mamma avevate bisogno di me. »

« Miriam, non devi scusarti. Io stando in questo posto, mi sono dimenticata cosa sono i veri valori della vita. Cosa significa essere davvero felici. E, vedo come lo guardi e lui come guarda te. Non credevo fosse possibile. Ma ora lo so. Sei innamorata. » mi accarezza la guancia, commossa.

Io e mia sorella abbiamo avuto alti e bassi. A Parigi litigavamo per il bagno o per chi avesse usato la spazzola per i capelli, l'una dell'altra. Piccole sciocchezze. Mi criticava per ogni cosa. Mi vedeva leggere i libri e mi diceva quanto fossi strana che una ragazza passi tanto tempo a studiare sui libri, invece che pensare a trovarsi un ragazzo. Una buona ragazza ebrea, deve sposarsi un buon ragazzo ebreo. Così mi diceva mia madre. Ovviamente mia sorella appoggiava mia madre. Ma, questa volta, lei mi ha capito.

Mi viene in mente una cosa. E ora che Sarah è qui, posso finalmente scoprire la verità.

« Sarah, vieni con me. Devo farti vedere una cosa. »

Mia sorella, alle prime, mi guarda confusa poi mi segue al piano di sopra. Entriamo in camera e mi inginocchio vicino al materasso, spostandolo di poco. Prendo un fazzoletto dice dentro c'è la spilla e la faccio vedere a Sarah.

« È una spilla. » dice semplicemente, prendendola in mano.

« Sì. E non ti ricorda nulla? Non l'hai già vista da qualche parte? »

« Beh... ecco... non saprei. » mia sorella, appare ancora più confusa di prima. Allora cerco di andare al sodo.

« La mamma ne aveva una simile. »

« Sì. Mi ricordo. Ma la perse tanto tempo fa. E allora? »

Faccio un respiro profondo. « Gira la spilla e guarda cosa c'è scritto. » dico a stento.

Sarah gira la spilla e inizia a leggere la frase incisa sopra:

A Ester. Il mio gioiello più grande.
La mia forza.
La mia più grande amica nonché il mio unico e vero amore.
Ti amerò sempre e per sempre J.

La voce di Sarah si spegne sull'ultima lettera. Poco più giù c'è incisa in parola scritta in Yiddish.

Vedo le lacrime di Sarah solcare le sue guance. « Non è possibile... »

Pronuncio quella parola in Yiddish. Nella lingua corrente vuol dire: Prometto.

« È della mamma... » le dico, infine, con voce commossa.

« Ma dove l'hai trovata? » mi chiede, incredula. Prendo la spilla e la rigiro tra le mani.

« L'aveva lui. L'aveva Philipp. »

« Ma come? »

« Non lo so. Era in una scatola. Nella sua stanza a casa di suo padre. » Un altro mistero a cui devo venirne a capo. Che Philipp mi nascondesse la verità, non mi è nuovo. Ma perché tenermi nascosta una cosa del genere? La spilla di mia madre. Questa me la dovrà raccontare. Oh si. Dovrà darmi delle spiegazioni.

La porta si apre e entra Lucie. « Miriam, qualcuno sta bussando al portone. »

Mi asciugo le lacrime e vado ad aprire. Ma non prima aver guardato dalla spioncino. Al di là, del portone vedo una donna bionda. Non credo di averla mai vista prima.

Apro per niente timorosa, il portone. La donna mi guarda con superficialità. Ma non mi faccio scoraggiare.

« Posso aiutarla? »

« Sì. C'è Philipp in casa? »

Il suo profumo fruttato, è talmente dolce da farmi venire la nausea. È una donna ben vestita. Le mani sono coperte da guanti neri di pelle. Ha un capello rosso e gli occhiali da sole e un foulard intorno al collo. Che sia...

« Tu sei Aghata, giusto? » azzardo a dire.

La donna si toglie gli occhiali da sole e mi fa un sorriso.

« Non credo di averti mai conosciuto prima. Chi sei? »

Una cosa che ho imparato da Philipp, è non fare i giri di parole e vado dritta al sodo.

« Sono la ragazza di Philipp. » dico.

Agatha mi guarda dalla testa ai piedi. Ma in mi faccio intimidire.

« La sua ragazza... Ah, ho capito. Ora è un modo più carino di dire "Puttana" »

Non può averlo detto. Non sono una che viene alla mani. Ma questa qui mi sta tentando.

« Come prego? »

Aghata prende una sigaretta e l'accende. A dei modi eleganti. Anche per accendere una sigaretta. Aspira il fumo e lo fa con disinvoltura.

« Conosco Philipp da quando è un bambino. E non ha mai avuto delle ragazze che siano risultare storie serie. Per lo più erano storie di una notte con sgualdrine da quattro soldi. »

« O pedofile. »

Aghata nel sentirmi pronunciare quella parola, rimane impietrita. Tra i nostri sguardi schioccano scintille. Stringe la sigaretta fra le sue dita, al tal punto, che basta poco per spezzarsi.

« Come osi? » mormora.

« Sta lontana da Philipp. »

« È una minaccia? »

Non le rispondo. Aghata si avvicina a me. Getta via la sigaretta e la schiaccia con il tacco delle scarpe.

« Povera stupida. Pensi che lui ti ami veramente? Io ne ho viste ragazze simile a te. Innamorate di un ragazzo affascinante ma che le trattava con poco rispetto. Philipp non si lega a nessuno. »

« Io e Philipp stiamo insieme. E non devo giustificarmi con te. Lo hai violentato quando era solo un bambino. Hai abusato della sua innocenza. Sei un mostro. »

« Cosa ne puoi sapere tu? Dell'affetto che provo per lui. Gli voglio bene. Non gli farei mai del male. Quelle che unisce me e Philipp va al di là del semplice sesso. Sono come una mamma per lui. »

Una mamma? Vuole farmi ridere?

« Tu non sei una mamma... sei... » prima di finire, vengo interrotta dalla voce di Philipp.

« Aghata? Che ci fai qui? » Philipp insieme a Friedrich scende dalla macchina. Finalmente.

« Ciao, tesoro. Ero passata trovarti, ma questa signorina mi ha detto che non c'eri. Non sapevo ti fossi fatto una domestica personale. » fa una battuta.

Ciao, Tesoro?! Domestica?! Lurida Troia!

Conto fino a dieci, prima di saltarle addosso e spaccarle il setto nasale. Ma Friedrich mi prende per il braccio.

« Non esattamente. »

« Possiamo parlare in privato? » gli chiede, mettendogli una mano sul petto.

« Certo. Friedrich, tu e Miriam andate dentro io arrivo subito. »

Che cosa?! « Io no mi muovo di qui. »

« Finiscila e torna dentro. » Aghata sta giocando con il fuoco.

« Miriam, fa come dice e torna dentro. »

Cosa? Non può averlo detto sul serio!
Non può... Resto di sasso. Friedrich mi accompagna dentro.

Ho le lacrime agli occhi. Come può stare con un essere del genere?

« Miriam va tutto bene? » Rachel mi raggiunge con le altre. Io scuoto la testa abbracciandola.

« Che cosa è successo? »

« È con lei... » rispondo, a Lucie, sussurrando.

« Lei chi? Non dirmi che si è rifatta viva la Troia biondina! » Scommetto che Rachel si riferisse a Hellen.

« No... È... » non riesco a continuare. Rachel si rivolge a Friedrich.

« Dimmi chi è. » Rachel si piazza davanti a Friedrich. Non l'ho mai vista così decisa.

« È Aghata. Un amica della madre di Philipp. »

« Miriam, sei gelosa di una donna di mezza età? » mi dice Rachel, con tranquillità.

« No! Voi non capite. Philipp ha subito degli abusi da quella donna! »

Friedrich si volta verso di me. « Cosa cazzo stai dicendo? »

« Tu non lo sapevi? Non sapevi che Philipp ha perso la verginità a undici anni con quella donna? »

Friedrich rimane scioccato. Così come le mie amiche. Non posso crederci che mi abbia messo da parte in quel modo.

« Io... non ne sapevo nulla. » Friedrich mi passa un braccio intorno alla spalla. « Miriam, vedrai, Philipp non è uno stupido. Quella donna, per lui, appartiene al passato. So che è difficile. Ma...»

« No. Hai visto come mi ha trattata. Non lo aveva mai fatto prima. »

« Sono certo che non ne aveva intenzione. » Friedrich cerca in tutti i modi di consolarmi. Ma è inutile.
Vado a sedermi sul divano. E prendo in mano un libro, sperando che questo mi aiuti a distrarmi. Ma questa situazione non può essere più tollerata. Neanche Friedrich sapeva. Per far finire quest situazione dovrò parlare con l'unica persona che mi può aiutare. E quella persona è propio Elsa.

Note d'autrice:

Scusate l'ora! 😱 ma ho postato il prima possibile. Non potevo aspettare domani. Spero che vi piaccia. ❤️
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Ringrazio chi legge commenta e vota.
Un megabacione ❤️
Noemi.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro