Capitolo 51
Canzoni per il capitolo:
• Forever - Labrinth
• On+Off - Maggie Rogers
*Miriam's pov*
Io, Rachel, Lucie e Sarah siamo in salotto. Volevo presentar loro, quelli che adesso, sono anche miei amici. Hans quando vede mia sorella, ne rimane sbalordito.
« Miriam, tua sorella ti somiglia un sacco. Non sapevo che anche lei fosse mulatta! » esclama, meravigliato.
« Hans, è mia sorella. Per forza è uguale a me. Anche se lei è caratterialmente differente da me. »
Sarah non risponde. Da quando siamo scese, non ha aperto bocca. Si sente a disagio con tutti questi ufficiali. Tiene sempre la testa bassa. Non li guarda mai in volto.
« Sarah, tranquilla. Sono miei amici. Non ti faranno mai del male. » la rassicuro.
« Ah, sì? Ottima notizia. Mi dispiace che non scherzo con loro, quando fino adesso hanno cercato di ucciderci. » sussurra, tenendo sempre la testa bassa.
Sbuffo. Miriam, piano, piano. Con il tempo. Andrà meglio.
Philipp viene a sedersi vicino a noi e mi bacia sulle labbra e passa il braccio attorno alle mie spalle. Al contrario di Sarah, Lucie e Rachel hanno interagito con le ragazze. Ora non so chi tra Kerstin e Rachel si contende il titolo: "La ragazza più alla moda".
« Tua sorella è piuttosto silenziosa. » mi mormora Philipp, vicino all'orecchio.
« Posso capirla. È difficile per lei. Ma, non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che fai per me. » con la testa mi appoggio alla sua spalla.
« Qualunque cosa per renderti felice. »
Gli do un bacio sulla guancia. « Non manca molto alla mezzanotte. Ci saranno i fuochi d'artificio? »
« Quelli non possono mancare. E poi balleremo fino all'alba. » allude, con sorriso malizioso.
« Ballare? Tu? Sì, come no. E in quale stanza, se posso chiederti? » Lo conosco troppo bene. Sono rare le occasioni, in cui mi chiede di ballare.
Philipp ghigna. Lo prendo per il colletto e lo bacio. Se penso alla conversazione avuta prima con Kerstin, non credo che ne abbia tanta voglia. So che Philipp vuole diventare papà. Non voglio ferire i suoi sentimenti. Quindi cercherò di deviare le sue intenzioni rimanendo il più possibile in compagnia degli altri. Anche se devo ammettere, Philipp sa essere molto persuasivo. Ma devo resistere.
« Perché devi pensare sempre, che io abbia questo chiodo fisso in testa? Non sono mica un ninfomane.» tenta di difendersi, con la sua faccetta d'Angelo.
« No. Non lo sei. Pero non si sa mai. »
Philipp si passa una mano tra i capelli. Lo fa quando è imbarazzato. L'ho messo alle corde.
Finisco di sorseggiare il mio bicchiere di vino. Quando prendo la bottiglia per mettermi un po' d'acqua, noto che è finita.
« Philipp, vado a prendere un po' d'acqua in cucina. » mi alzo, con la caraffa in mano.
« Va bene. Puoi prendere anche dei salatini? Anche quelli sono quasi finiti. »
Entro in cucina e apro il rubinetto dell'acqua. Prendo i salatini e li metto in una scodella. Sto per tornare in salotto, quando sento singhiozzare. Mi avvicino per vedere chi sia, e, al di là della finestra, vedo delle ciocche bionde. Esco fuori e vedo Friedrich seduto su una panchina a piangere.
« Ehi, va tutto bene? » chiedo, sedendomi vicino a lui.
Lui si asciuga gli occhi. Ha il rossetto sbavato e il mascara che cola lungo le guance. Torno dentro per prendergli un bicchiere d'acqua.
« G-grazie. » prende il bicchiere. « Non credevo che questa roba agli occhi bruciasse così tanto. »
« Ed è per questo che piangi? » abbozzo un sorriso, dandogli anche un fazzoletto.
« No. »
« È per via di Philipp e gli altri? Con il tempo vedrai che capiranno. » lo rassicuro, con tono premuroso, accarezzandogli la guancia.
« Oh, no. I-io e gli altri abbiamo chiarito subito. » beve un sorso d'acqua prima di finire la frase. « Patrick mi ha lasciata. Sai, non riusciva a sopportare... questo. » conclude, facendo riferimento al suo aspetto. « Era strano per lui. Gli ho spiegato quello che sento da dentro da anni. Che Emilie è sempre stata qui dentro. Date le circostanze non riuscii mai ad emergere. »
« Mi dispiace. È colpa mia. » prendo la sua mano.
« Non è colpa tua. Mi hai solo aiutata. Quello che gli altri non capiscono è che sono sempre io. È una sofferenza per me tornare nei panni di Friedrich. Perché quello non sono io. Vivo dentro a un corpo che non mi appartiene. Una gabbia. Per tutti questi anni ho finto. Sono andato a letto con ragazze, ma non sentivo nulla. L'unica cosa che mi affascinava, erano: I loro abiti, il modo in cui si truccassero o come si acconciassero i capelli. Il modo di camminare... Quel giorno, quando mi hai detto di vestirmi da donna, non volevo crederci. Sembrava una follia. Ma quando mi hai conciato così, in quel preciso istante, ho sentito una scarica di felicità. Anche a me sembrava assurdo. Ma non mi sono mai sentita così completa. Quindi non scusarti. » si asciuga le lacrime.
Non dico nulla. Lo abbraccio forte. Friedrich vuole solo essere se stesso. E non può farlo. Per via del sistema che ci circonda. Per via della sua gente. Se dovessero scoprirlo lo ucciderebbero. Perché è considerato un abominio. Diverso. Ma io e Philipp non permetteremo mai che accada.
« Vedrai, Emilie tutto si aggiusterà. Quando la guerra sarà finita. Non dovrai più essere un ufficiale. Puoi scegliere. »
« Grazie, Miriam. Sono contenta che tu sia qui. Philipp è molto fortunato » mi sorride.
Oddio, Philipp.
« Quasi dimenticavo. Philipp! I suoi salatini. » mi alzo, dalla sedia e Emilie mi segue in cucina.
« Lo so. Diventa irascibile quando ha fame. » Emilie mi aiuta a portare la roba in salotto.
Philipp vedendoci, si alza dal divano. « Era ora, ma quanto ci hai messo? »
« Il tempo che ci vuole. » gli rispondo, infilandogli tre salatini in bocca. « Stavo aiutando un amica. » lo abbraccio, e guardo Emilie.
« Lo immaginavo. Ho ancora molto da imparare. » mormora, baciandomi sulle labbra.
A noi si aggiunge anche Rachel. Con il suo vestito elegante sembra una diva del cinema. Non la vedevo così felice da tanto tempo. Anche Lucie. Vorrei, che,anche Sarah lo fosse. È una serata perfetta.
Orami mancano dieci minuti alla mezzanotte. Andiamo tutti in giardino. Philipp mi mette il suo cappotto addosso. Mark e Hans finiscono di preparare i fuochi d'artificio. Ovviamente sono a debita distanza da noi.
Ora mancano pochi secondi. Io e gli altri iniziamo il conto alla rovescia. È un momento elettrizzante, che non pensavo di poter rivivere.
« Dieci... Nove... Otto... Sette... Sei... Cinque... quattro... tre... due... uno... Buon anno! » urliamo, tutti in coro.
I fuochi d'artificio esplodono nel cielo stellato. Sono stupendi. Le scintille formano dei grandi e piccoli cerchi colorati.
Philipp mi bacia e il mio cuore inizia a battere forte. Così forte che ho paura che mi esca dal petto. Sento improvvisamente caldo. « Sai, posso dire che è stato l'anno più bello della mi vita. Grazie perché anche quest'anno mi hai dimostrato che sei una persona speciale. Grazie perché solo con te ho capito cosa vuol dire amare. Grazie perché saperti vicino mi rende più forte che mai. Un nuovo anno sta arrivando e non vedo l'ora di trascorrerlo al tuo fianco, giorno dopo giorno. Buon anno amore mio.. » mi sussurra, fra le labbra. Riesco a percepirlo appena, per via degli scoppi. Ma è chiaro come il sole. Lo guardo dritto negli occhi, cercando di non piangere.
« Felice anno nuovo al ragazzo che da tanto tempo stavo aspettando, all'uomo che da bambina sognavo, al Principe Azzurro di cui tanto ho sentito parlare. Perché ora so che esisti. Ti amo, Philipp. » lo bacio, con le lacrime che escono e solcano le mie guance.
Non so cosa ci riserverà il futuro. Sono stati due anni difficili. Dolorosi. Ho perso tutto. La mia casa. La mia famiglia. Sono scampata alla Morte. Ho conosciuto il dolore, la sofferenza in un luogo in cui credevo di non uscire viva.
Ma con Philipp ho superato ogni avversità. Mi ha dato la forza per continuare a lottare. Di non gettare la mia vita. Non lo ringrazierò mai abbastanza. Lo amo. Se non fosse stato per lui, probabilmente sarei già morta. Mi sono posta mille domande riguardo alla nostra relazione. È sbagliata? È complicata? È impossibile? Sì. Lo è. Decisamente lo è.
Ma è lui, l'uomo che ho scelto. È lui con cui voglio stare. Per sempre e sempre.
***
Dopo i fuochi, la festa continua in casa. Philipp mi ha chiesto di ballare e io ho accettato. Gli altri lo guardano sorpresi. Philipp non aveva mia ballato davanti a loro. Sono sorpresi nel vedere quanto fosse cambiato. È felice e questo mi riempie di gioia.
Dopo la musica romantica, Hans cambia stazione. La musica tedesca riprende il suo corso. Vedo anche Friedrich. Dopo la nostra conversazione si è ripreso del tutto. Come potevo immaginare, si è fatto sistemare il trucco da Rachel.
Ora siamo tutti seduti sui divani e giochiamo ai mimi. Maschi contro femmine. È inutile dire che noi femmine stiamo vincendo.
Il divertimento finisce, quando sentiamo il rumore di una macchina nel vialetto.
Gustav abbassa la radio.
Chi potrà mai essere?
Rachel, Lucie e Sarah vengono vicino a me. Sono spaventate e lo sono anche io.
« Philipp hai invitato qualcun altro? » gli chiedo, preoccupata.
« No. Nessuno, a parte loro. » si riferisce alle mie amiche.
Rimaniamo tutti in silenzio. Quando sentiamo dei batacchi sul portone. L'ansia inizia a salire. Tremo impaurita. Ma devo essere forte per le mie amiche e mia sorella.
Al di là del portone, sentiamo una voce a me sconosciuta.
« Cognatino! » biascica.
Cognatino?
« Cazzo! È Albrecht! » esclama, Gustav.
« Albrecht? Chi è Albrecht? » chiedo.
« È il fratello di Gretel. » mi risponde, Mark. Poi si rivolge a Philipp, in modo scontroso. « Perché cazzo lo hai invitato?! »
« Ti sembra che lo abbia invitato?! » Philipp lo guarda in cagnesco.
« Ora, smettetela! E pensiamo a come mandarlo via. » si intromette, Kerstin.
Albrecht continua a bussare insistentemente. Se prima credevo di star bene, ora sono immersa nella paura. « Dai, Cognatino! Ho portato alcuni amici. Ci divertiremo. »
« Merda! » Philipp si rivolge a Kerstin con tono deciso. « Porta Miriam e le sue amiche al piano di sopra. »
Kerstin annuisce. Viene vicino a noi. « Venite con me. » Per noi la festa è finita. Prima di andare, do un bacio frettoloso a Philipp.
« Philipp, ho paura... »
Mi accarezza i capelli e la sua voce mi arriva calda e rassicurante:
« Andrà tutto bene. Vedrai. Quando se ne andranno tornerò subito da te. »
« Mi fido. » lo bacio di nuovo. Cerco di assaporare questo momento. Non è la prima volta, che rischio la vita. Ma Sarah, Lucie e Rachel, non si meritavano questo imprevisto.
Raggiungo le altre e andiamo al piano di sopra. Kerstin ci porta fino in mansarda. Ci da delle coperte e qualcosa da mangiare.
« Mi raccomando. Non fate il minimo rumore. Se dovete andare in bagno. Vi conviene usare il caso da notte. » sta per andare via quando Rachel la ferma:
« Tu non rimani qui con noi? »
« Non posso. Mi raccomando, se vi scoprono vi uccideranno. Questo è poco ma sicuro. »
« Kerstin... » Voglio sapere di più « Questo Albrecht è... » non so come, ma lei intuisce ciò che voglio dire.
« Sì. E con lui ci sono altri ufficiali. Li conosco e credimi è meglio non sapere. Odiano gli ebrei. Come tutti noi del resto. »
Annuisco in silenzio. Kerstin va via e noi rimaniamo in mansarda. Non si sta malissimo. Solamente qualche spiffero qua e là. Mi siedo vicino alle altre mettendomi una coperta intorno alle spalle.
Rachel si siede vicino a me come Lucie. Sarah si appoggia su quest'ultima. Rimaniamo in silenzio come ci ha suggerito Kerstin. Ma tutto questo silenzio, ci uccide. Da qui si sente a malapena la musica. Vorrei avere tanto uno dei miei libri.
« Lo sapevo... lo sapevo... ci uccideranno tutti... ci uccideranno tutti... » sussurra, mia sorella.
« Sarah non incominciare, per favore. » le dice Rachel, esasperata.
« Non saremo mai dovute venire qui! » reclama, Sarah.
« Non sarebbe cambiato nulla se fossimo rimaste al campo. Almeno qui ci siamo divertite. » replica, Rachel.
« Ora, basta. Smettetela. Rimaniamo in silenzio e non ci succederà nulla. » per fortuna, mi fanno retta.
Rimaniamo qui con la speranza che saremo passate inosservate.
Note d'autrice:
Ecco qui il capitolo. Spero che vi piaccia. ❤️Tutta questa dolcezza in Philipp non me l'aspettavo ma ci sta 😂
Ringrazio chi legge, commenta o vota.
Ci vediamo al prossimo capitolo
Un megabacione ❤️
Noemi
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