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Capitolo 43

Canzoni per il capitolo:

• Blinding Lights - The weekend

• You broke me First - Tate McRae

*Miriam's pov*

La casa è ormai vuota. Philipp dopo la colazione è andato in camera a riposare. Non vuole essere disturbato.
Finisco di pulire i piatti. L'unico a essere rimasto insieme a me è Friedrich.

« Non credi che Philipp si sia comportato in modo strano?» gli chiedo.

« Non c'è da aspettarselo. È Philipp. Poi quando è stanco va su di giri »

« No. Questa volta era diverso. Io l'ho sentito. L'ho percepito. Deve essere successo qualcosa. » sono molto preoccupata. Voglio andare di sopra per parlargli, ma so che non mi darebbe retta.

« Cosa potrà mai succedere? Sarà andato alla rampa, come al solito. » mi tranquillizza, non distogliendo lo sguardo dal giornale.

Mi sorge un pensiero. So che c'è dell'altro. E voglio scoprirlo. Mi rivolgo a Friedrich con tono molto tranquillo:

« Ti dice nulla la parola "Macellaio"? »

« No. Non direi. Perché? Devi andare a comprare qualcosa? » scherza.

Rido alla sua battuta. Questo lato di Friedrich mi piace. Non lo avevo mai notato, ovviamente. Ora che siamo amici, la situazione è diversa.

« Sì. Grazie per esserti offerto. Quindi d'ora in avanti sarai tu che mi andrai a fare la spesa? » rispondo con altrettanta ironia. Torno di nuovo seria e continuo il mio discorso:

« No. Ecco vedi te l'ho chiesto perché gira una voce all'interno del campo. Tra gli internati si dice che c'è un ufficiale che uccide mutilando le persone. » non so se riedere o se piangere. Questa cosa è surreale. Non è possibile che una persona arrivi a tanto.

Friedrich mi guarda distogliendo l'attenzione dal giornale. Non mi sembra affatto toccato da ciò che ho detto.

« E tu pensi che sia Philipp? »

« Lo è? » Friedrich non mi risponde. Questo non fa che altro che farmi salire di più l'ansia. « Ti prego, Friedrich. Se è lui, ti prego devi dirmelo. »

« Puoi chiederlo direttamente a lui. »

« Lui non farebbe altro che negare. Lo conosco. »

Noto una leggera preoccupazione in lui. Prima di parlare fa un bel respiro:

« Sai anche tu che Philipp... non voglio mentirti Miriam. Non te lo meriti. Dopo tutto quello che hai passato. Sì. È lui quello che chiamano macellaio. »

Ho un conato. Inizio a vedere offuscato per via dei miei occhi lucidi. « Non è possibile... non è possibile. » sussurro. Simon aveva ragione.

« Miriam. Philipp ha compiuto atti indicibili. Le abbiamo fatte tutti. Anche io. Philipp ha avuto un passato difficile. È sempre in contrasto con suo padre, il matrimonio, il dovere verso la patria e verso il führer. La sua frustrazione e la sua rabbia le riversa sugli internati. O almeno lo faceva prima di conoscerti. È molto cambiato, credimi. Il tuo amore lo ha cambiato. » cerca di persuadermi dalla realtà. Mi sento male. Non ho neanche voglia di arrabbiarmi. Non ne ho più la forza.

« Tu lo hai visto? » voglio sapere anche se questo mi far stare ancora più male.

« Sì. Ero con lui. Non è stato un bello spettacolo. Neanche per me. » mi prende la mano. « Ora mi prenderai per pazzo se ti dico di non pensarci. Non dopo quello che ti è capitato questa notte. Dovresti riposarti e non pensarci. L'unico consiglio che posso darti, devi parlare con lui. »

Annuisco. Non avrei mai immaginato... ha ragione l'unico modo per chiarire è parlare.

« Ora devo andare. Non vorrei, ma devo tornare al campo. Ho un sacco di cose da fare. Ce la fai a stare da sola? »

Mi ricompongo asciugandomi le lacrime. « Sì. Io ce la faccio. » gli sorrido, per tranquillizzarlo.

Lo accompagno fino al portone. Mi abbraccia. « Mi dispiace. Vedrai le cose si aggiusteranno. »

Annuisco. Friedrich sale in macchina e va via. Sì. Dovrò solamente non pensarci finché Philipp non si sveglierà.

***

Ho seguito il consiglio di Friedrich. Per tutto il giorno, mi sono dedicata alle faccende di casa. Ho fatto il bucato, preparato la cena e ordinato un po' la casa. Poi sono andata nella serra, in giardino. La signora Hoffman un po' di tempo fa mi diede dei semi di camelia, di fiordaliso e di ginestra. La mamma di Philipp è un'appassionata di giardinaggio così mi sono fatta dare dei consigli.

Vedo come stanno le piantine. Stanno germogliando. Molto bene. Prendo un po' d'acqua e annaffio i vasi. Non vedo l'ora che sia primavera per sistemare il giardino. Voglio che sia pieno di fiori. Ho sempre desiderato avere un giardino, ma a Parigi non era possibile, visto che abitavano dentro un appartamento.

Sto per uscire dalla Serra, quando da dentro casa sento risuonare una melodia. Qualcuna sta suonando il pianoforte. Tolgo gli scarponi ed entro in salotto. Philipp è seduto davanti al piano e suona con molta passione quelle note. Non si è accorto della mia presenza. Riconosco questa melodia. È quella di Chopin Nocturne. Rimango sulla soglia incantata. È molto rilassante. Mi avvicino al pianoforte a coda. Le sue dita si muovono sulla tastiera rapidamente. Preme con forza ma allo stesso tempo con tocco molto delicato.

« Non sapevo sapessi suonare. » gli chiedo.

« Mia madre mi ha insegnato. Ha studiato al conservatorio a Vienna. Lo faccio quando ho voglia di rilassarmi.»

« Mi puoi insegnare, un giorno? »

« Va bene. » non mi degna di uno sguardo. Qualcosa non va. Lo sento. Che abbia sentito la conversazione che ho avuto con Friedrich? Non lo so.

« Philipp c'è qualcosa che non va? »

« No. È tutto apposto. »

« So che non è così. Mi devi dire qualcosa? »

« Forse sei tu che mi devi dire qualcosa. » non ne posso più. Allora ha ascoltato. L'unica cosa certa è che dobbiamo confrontarci da persone mature. Decido di affrontare l'argomento a testa alta. Philipp non smette di suonare. Adesso la melodia la trovo irritante.

« Se hai sentito la conversazione che ho avuto con Friedrich, sappi che non me lo sarei mai aspettato da te. Mi fai schifo. » dico con disprezzo.

Philipp conclude la melodia premendo sul tasto della nota più bassa, in modo violento.

« Guarda, guarda. Sentiamo di cosa sono accusato questa volta? » Philipp si dimostra molto motivato alla conversazione. Non che mi aspettassi la reazione da cucciolo bastonato. Non l'aveva mia avuta, anzi.

« Dovrei essere io quella arrabbiata. Anzi, no, furiosa e amareggiata. Quando pensavi di dirmelo che al campo tu, uccidi le persone squartandole vive?! Eh? Macellaio! » esclamo. Philipp si alza di scatto dallo sgabello e si piazza di fronte a me con aria minacciosa. Non ho paura. Non è la prima volta che affrontiamo una discussione violenta.

« Sì. È la verità. Ho ucciso quei parassiti in quel modo e allora?! Adesso ho le palle per dirti la verità. Non posso rimediare ciò che ho fatto, ma tu non sei un angelo Miriam. »

« Cosa stai dicendo? Allora lo ammetti. Philipp non è possibile che tu lo abbia fatto. Perché?» cerco di trattenere le lacrime.

« Dovevo pur sfogare la mia rabbia in qualche modo. » cerca di chiudere l'argomento. Ma non glie lo permetto.

« Adesso mi è difficile perdonarti. Lo sai questo? » non sembra preoccuparsi minimamente della mia reazione. Ed è strano. Una volta mi avrebbe supplicato in ginocchio di non lasciarlo.

« Allora vattene. » risponde, freddamente.

Rimango scioccata da questa risposta. Non me l'aspettavo. Prima che possa dirgli il perché, lui mi anticipa:

« Sai, Miriam hai ragione. Io sono un mostro. Lo hai sempre detto e, alla fine, trovi le prove. Quindi è inutile andare avanti con questa sceneggiata. Torna al campo, se vuoi. » poi sfoggia il suo sorriso dalla sua faccia da schiaffi. « Anzi, dì al tuo amichetto che ha vinto. Con lui sarai più felice. Anzi, la prossima volta, invece di scopare in una baracca, potrete farlo in un letto matrimoniale.» dice, con cattiveria.

Adesso mi è tutto chiaro. Ha saputo di me e Simon. Perfetto. Cerco di rimediare anche se so che sarà impossibile. « Io non volevo accusarti o puntare il dito contro di te. Voglio solo che tu capisca che hai sbagliato. E per quanto riguarda Simon è stato un errore. Ti prego, credimi... »

« No, Miriam. Veramente mi sono rotto il cazzo! Io posso far del male alle persone fisicamente, ma tu le distruggi dentro! Fai la santarellina, quando poi ti riveli tutt'altro! Io non ti ho mai tradito. Mai! E tu... con quel lurido bastardo.. » la rabbia ha preso il sopravvento su di lui. Questa volta sono io quella in torto e ne prendo atto.

« Philipp ti giuro non volevo farti del male. È stato un errore. Lo sai che io amo te. Come puoi pensare... » non mi fa finire la frase.

« Adesso basta, Miriam! Ora sono io quello che ha i ripensamenti. » prende il capotto di pelle e lo indossa.

« Dove vai? » non voglio che vada via. Cerco di fermarlo.

« A fare quello che so fare meglio. Divertirmi. Sai forse potrò anche richiamare Hellen e scoparmela. Ne ho tutto il diritto! Anzi vado a prendere i ragazzi così organizziamo una bella orgia. » mi risponde, divertito.

« Ti prego, Philipp! Ti ho detto che mi dispiace! » esclamo, in prenda alle lacrime.

« Quando sono io a fare le stronzate, non ci deve essere perdono. Mi tratti come un mostro e mi disprezzi. Ma sono cambiato da quando ti ho incontrato. Sto cercando di migliorare, per te questo non è abbastanza, ma quando sei tu a farle tutto è lecito? Ma vaffanculo, Miriam! Vaffanculo! » sbraita. « Mi hai tradito, cazzo! Non voglio vederti più. Stasera non scomodarti ad aspettarmi. »

« Philipp non dirai sul serio! » non può farlo! Cerca di salire in macchina, ma glielo impediscono mi afferra il braccio e lo stringe forte da provocarmi dolore.

« Non ti azzardare! Domani mattina quando torno vedi di fare le valigie non ce la voglio una Troia ebrea in casa mia! »

« Philipp io non amo Simon! Philipp! »

Mette in moto e vedo la macchina allontanarsi. In preda alle lacrime e ai singhiozzi entro in casa. Ho rovinato tutto. È inutile sapere come abbia fatto a scoprirlo. Veramente non volevo. Con Simon è stato un momento di debolezza. come posso rimediare? Mi sento sola. Non ho più nessuno. Se tra me e Philipp è finita è solo colpa mia. Se penso a ciò che farà questa notte... non può... non riesco a respirare. Non ho mai pensato che lui fosse un mostro. Ero rimasta scioccata ma non ho mai avuto intenzione di lasciarlo. Io lo amo! Nessuno mi capisce come lui. Non può finire così. Devo farmi perdonare.
Vado in bagno a sciacquarmi il viso. Ho solo voglia di dormire. Spero che la notte mi porti qualche consiglio.

Note d'autrice:

Ovvio non potevo non aggiornare oggi. Giornata della memoria.
Ringrazio a tutti per aver letto, commentato e votato.
Publicherò il prossimo capitolo il prima possibile
Un megabacione
Noemi ❤️

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