Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 21

Canzoni per il capitolo:

• Inmortals  - Fall out Boy

• Zero - Immagine dragons

*Philipp's pov *

Durante il viaggio di ritorno, ero l'unico che non aveva voglia di parlare. Penso a cosa avevo visto la sera prima.

Ancora non ci credo.

Do un'occhiata a Friedrich. Sta parlando con Gustav ed è normale. È lì, a pochi centimetri da me e si comporta come se niente fosse.

Se penso che mi ha mentito...

Cerco di pensare a qualcos'altro, prima che mi arrivi un esaurimento nervoso. Questa mattina, poi il risveglio è stato abbastanza traumatico.

Quando siamo tornati in albergo, eravamo tutti sbronzi. Le ragazze del pub erano venute con noi. Ma sono andate in camera di Gustav, Mark e Hans. Io non ne avevo voglia.

O non volevo...

Friedrich, aveva dormito insieme a me. Non avevo chiuso occhio tutta la notte. Lo guardavo mentre dormiva. Volevo svegliarlo in piena notte per parlare. Per farmi dare delle spiegazioni.

Le avrei avute non appena questo stupito matrimonio sarà concluso.
Poi  a svegliarci questa mattina era stato il telefono.
Dalla reception ci era arrivata una chiamata da Gretel. Era furiosa. Diceva che eravamo in ritardo.

Guardai l'orologio ed erano le otto del mattino.
E adesso siamo qui in macchina. È una corsa contro il tempo.

« Non puoi andare un pochino più veloce? » cerco di non dare di matto.

« Qualcuno, di punto in bianco,  a voglia di sposarsi? » Hans era in vena di far battute.

« Neanche per sogno! Voglio solo arrivare in tempo! Non voglio rotture di coglioni al mio arrivo. » gli faccio notare.

« Philipp sto andando più in fretta che posso. E poi qui le strade sono tutte in curva. Rischieremo di andare fuori strada. »

Fuori strada. Fuori strada continuo a ripetermi.

Ma certo... Fuori strada!

« Hans, gira verso destra! » esclamo, senza esitare.

« Cosa?! Così andremo verso i campi. Sei impazzito?! » esclama.

« Spero di no. » afferrò il volante e sterzo a destra. Se era l'unico modo per non far tardi, allora ero disposto a tutto.

Passiamo un campi agricoli, uni dopo l'altro. La macchina traballa perché siamo su un terreno sterrato. Passiamo un campo di spighe, e per quanto siano alte, non riuscivamo a vedere nulla.

Gli altri urlano e perdono il controllo e mi deconcentrano. Mi stupisco come reagiscono per così poco.

« Philipp, fermati! O ci andremo a schiantare! » mi urla, Mark.

Ma io non gli do ascolto e dico ad Hans di premere l'acceleratore. A occhi e croce dovremo essere quasi arrivati.

Usciamo dal campo di spighe e ritroviamo la strada asfaltata. Conosco questa strada. A meno di un chilometro c'è il campo.
In lontananza vediamo il posto di blocco.

« Bene. Direi che ce l'abbiamo fatta. » comunico, rilassato.

Gli altri mi applaudono e mi elogiano. Mark mi da una pacca sulla spalla. A volte, far le scorciatoie, servono.

« Ok. Hans, ora rallenta. » gli dico.

Stranamente non lo fa. « Hans, rallenta. » gli ripeto.

« Lo sto facendo. Ma per qualche motivo i freni non funzionano! »

« Qualche problema? Ci stiamo avvicinando al blocco. » esordisce, Gustav, dai sedili posteriori.

« I freni non funzionano. » lo dico con tutta calma.

« Ah ok. » la voce di Gustav era apparentemente calma. Poi impazzisce:
« Come non Funzionano?! »

« Hans fa qualcosa! » esclama, Mark.

Mark si espone dal finestrino facendo capire ai soldati del blocco che non potevamo fermarci.
Avevo un idea. Folle. Ma almeno così non colpiamo il blocco in pieno. Prendo il volante e sterzo a destra.

La macchina si dirige verso il campo agricolo, raggiriamo così il blocco. Tornando, poi, sulla strada.

Tiro un sospiro di sollievo. La macchina non si ferma e continua la sua corsa. Ora andavamo più veloci di prima. Talmente tanto da lasciare un polverone.

Finalmente intravedo casa mia. Ora che ci penso avevamo ancora un ostacolo da superare.

« Adesso come faremo a passare?! »

Per fortuna, tengo un autocontrollo da brividi. Non appena vediamo il cancello, che per nostra fortuna era aperto.

Le guardie ci vedono arrivare a razzo. Si spostano in tempo. Mentre percorriamo il vialetto. Cerco un modo per fermarci, rimanendo vivi e vegeti. Hans sterza di botto, in modo da non andare in contro alla scalinata di casa.

Prendiamo la curva in velocità. Posso sentire le ruote che si alzano, appena da terra. Di istinto, sollevò il freno a mano. La macchina si ferma di colpo.

Io e Hans premiamo le mani sul cruscotto, per non andare contro il parabrezza.

Vedo il motore fumare. La macchina era andata, ma almeno noi stiamo bene. Forse.
Mi giro per controllare come stanno gli altri.

Mark era sdraiato per terra. Gustav era in una posizione contorta e aveva la testa sulle gambe di Friedrich.

« State tutti bene? » chiedo.

Mark e Friedrich mi rispondono con di sì. Gustav aveva il viso sconvolto.

« Credo che sto per vomitare. » esordisce. Friedrich lo scansa in malomodo. Io rido. Cazzo. Non avevo mai avuto così tanta adrenalina.

Apro la portiera. È una bella sensazione sentire il suolo. Finché da lontano non vedo mia madre e mio padre avvicinarsi.

I miei amici capiscono e vanno subito dentro casa.

« Philipp stai bene? » mia madre mi abbraccia ed era molto preoccupata. « Ho visto l'auto e... » era sull'orlo delle. Lacrime.

Le sorriso. « Madre, sto bene. » si preoccupava sempre troppo. Poi volto lo sguardo verso mio padre.

Tra di noi non ci sono abbracci solo sguardi fulminei. Avevo rischiato la vita e lui non si preoccupa minimamente. Ma non mi importa.

« Dov'eri finito? » è alterato.

« Sono qui. Adesso. Che cosa importa? » gli rispondo, con altrettanto odio.

« Che cosa importa? » si avvicina, minaccioso.
Sorrido, maligno. Stringo forte i pugni. Nessuno mi avrebbe impedito di tirargli un pugno.

« Smettetela... Per favore... » mia madre cerca di risolvere la situazione. Conto fino a dieci. Il mio respiro si era di nuovo calmato.
Sto per andare, ma non prima di aver detto le ultime parole a quel bastardo.

« Ringrazia che c'è mia madre. Se non fosse per lei, non avrei esitato. » quelle parole, le dico con odio puro. Faccia a faccia con il mio vecchio glie lo avevo detto sussurrando, in modo che mia madre non potesse sentire.

« Tu... mi stai mancando di rispetto. » la su voce trema.

Faccio un mezzo sorriso. Per mio padre, il rispetto era tutto. Mi prende per il colletto. Il suo sguardo è minaccioso.

« Finalmente. Mi sono sempre chiesto quando avevi intenzione di tirare fuori le palle. » gli dico, divertito.

Non mi interessava nulla. Sono stufo di lui. Sono stanco di essere il suo zerbino. Non voglio più trattenermi. Prima che realizzo, mio padre mi da un pugno in piena faccia, così forte da farmi cadere all'indietro. Sento le urla di mia madre.

Questo non lo doveva fare. Non ci vedo più. Mi rialzo in fretta e con tutta la forza che avevo gli ricambio il favore. In un attimo sono sopra di lui. Uno... due... tre... uno dietro l'altro. Divento una furia.

Sento le urla di mia madre. Ma, non bastano per fermarmi. Sono in una specie di bolla di sapone. In me era scattata una bomba ad orologeria. Non mi importava nulla. Neanche del sangue che vedevo sulle nocche.

Poi la sento:

« Philipp, fermati! » non le do retta e continuo ancora. « Basta, Philipp! Ti prego... smettila. » mi esclama, in lacrime.

Allora realizzo.

No. Non può essere lei. La mia Jüdin.

Smetto di colpire mio padre. Mi giro e non vedo nessuno. No. Non posso essermelo immaginato.

« Mi... » non riesco a finire di pronunciare il suo nome, che mi arriva un pugno in faccia. Mi sono reso conto di aver abbassato la guardia.

Mio padre è sopra di me. E con la mano mi preme il viso contro il terreno. Sento il sapore dell'erba fresca. Il naso inizia a pizzicarmi, per il dolore.

« Ralph! » mia madre cerca di fermarlo. Lui la colpisce facendola cadere. Stringo i ciuffi d'erba. Sento la rabbia riemergere. Non doveva farlo.

« Ti pentirai, per questo. » mi sussurra, all'orecchio, arrabbiato.

Mi lascia e cade a terra. Due guardie si avvicinano, e soccorrono mio padre. Io riprendo a stento a respirare. Mi alzo, e mi allontano. Non mi frega più nulla di questo stupido matrimonio.

« Philipp, dove vai? » mia madre, mi raggiunge.

« Via. Lontano da qui. Non voglio sposarmi. E se questo comporta dover andare al fronte, benissimo ci andrò. »

« Aspetta. » si piazza davanti a me. « Parliamone. Abbiamo ancora un po' di tempo, prima che arrivi Gretel. »

Mi fermo. Forse parlare mi aiuterà. Ma non l'ho mai fatto con mia madre.

« Madre, ti sei mai sposata contro la tua volontà? »

« No.. amo tuo padre. Anche se a volte, è testardo. Ma non posso stare senza di lui. » mi dice, sorridendo. « Philipp, io sono contraria quanto te. Ho cercato di far ragionare tuo padre. Gretel non mi piace. Benché meno la sua famiglia. E poi... » mi prende il viso fra le sue mani. Hanno il profumo di crema. E mi piace. « Sei cambiato. »

« Che vuoi dire? »

« So che è così. Philipp, tuo padre avrà anche dato l'ordine. Ma sei tu che devi decidere. Se non vuoi sposarti. Lo capirò. Voglio farti una domanda: Ami Gretel? La ami veramente? » mi chiede, decisa.

« No. »

« Allora non farlo. » appoggia la sua fronte contro la mia. « Tesoro... non fare scelte che poi dovrai pentirtene. » le accarezzo la guancia.

« Hai ragione. Ma vedi, c'è una ragione soltanto che mi spinge ad accettare tutto questo. » mia madre mi guarda confusa. « Non voglio andare al fronte. Non perché mi vada di stare qui. Solamente perché qui, c'è una persona. E non voglio perderla. »

« È la ragazza che mi parlasti tempo fa? »

Annuisco. Poi prosegue. « Deduco che non sia Hellen. »

« Anche se è la madre di mio figlio, no. Non è lei. »

« Se è questa la ragione che ti spinge a fare questa pazzia. Allora è così. Ti sei innamorato. »

« Lo sono. La amo con tutto me stesso. » questa volta lo dico, senza vergogna. Senza alcuna maschera.

Mia madre mi abbraccia. « Sei molto coraggioso, caro. » mi sorride.

« L'ho preso da te. M

Si lo sono. Decido di sposare Gretel, solo per l'amore che provo per Miriam. Io e mia madre stiamo per entrare in casa, quando vediamo la macchina di Gretel entrare nel vialetto. 

Note d'autrice:

Ragazze finalmente ecco il capitolo. Scusate per il ritardo ma volevo scriverlo con calma, senza far errori 😂
Spero che vi piaccia. Ringrazio chi legge commenta e vota 💕
Al prossimo capitolo e vi auguro buon anno😍
Un megabacione
Noemi

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro