Capitolo 95
Canzoni per il capitolo :
• Im With You - Avril Lavigne
• Creep - Radiohead
« Gli hai mentito?! » Rachel non riusciva a credere a quello che le ho raccontato.
« Ho dovuto farlo... » le rispondo in preda alle lacrime.
« Avrebbe potuto ucciderti! Lo capisci?! » esclama.
« Mi dispiace... Ma dovevo inventarmi qualcosa, per costringerlo ad allontanarsi da me. »
« Miriam, crediamo che tu abbia fatto la cosa giusta. Cioè forse non era destino.. » Lucie mi abbraccia. Avevo bisogno di loro ora più che mai.
« E non hai pensato a tua madre? »
Apro gli occhi. Oh dio... come ho fatto a non pensarci?! La mamma è in pericolo! Philipp se la sarebbe presa con lei, per come mi ero comportata con lui.
« Non ci hai pensato, non è vero? »
« No. Non le farebbe mai del male. »
« Scherzi? È la madre della ragazza di cui credeva che tu lo amassi. »
« Ma io lo amo! Ed è per questo che l'ho lasciato. » cerco di spiegarle il mio punto di vista.
Lucie guarda male Rachel che si stava comportando in modo molto duro con me. Mi passa una coperta sulle spalle, anche se strappata e rovinata, mi dava calore.
« Puoi provare a parlargli? Sono sicura... » tenta di dirmi Lucie, ma la fermo.
« Se stai per dirmi che mi perdonerà, non lo farà mai. Dovevi vedere la sua faccia. Non l'avevo mai visto così arrabbiato... non vuole più vedermi. E poi, non posso. Non posso tornare da lui, o sarà stato tutto vano. »
« Sono d'accordo. Questa storia per me era ridicola. » Rachel si siede vicino a noi e si sdraia. « Non offenderti, ma non avevate nessuna possibilità di stare insieme. »
Lucie le da un colpo sulla gamba. « Non è il momento. E poi, puoi tenerti questi pensieri per te? »
Rachel si alza di scatto. « Tu che cosa ne puoi sapere? La conosci solo da pochi mesi, io, invece da una vita. Ora ti metti a fare la sua migliore amica? »
« Rachel! » a questo punto intervengo. « Non è il momento. »
« Lo so. È che mi far star male il fatto che tu stia così. » mi risponde, dispiaciuta.
Mi sdraio. Non avevo voglia di fare nulla. Però non potevo permettermi di fare nulla. Quando ero a Parigi, e litigato con qualcuno o mi sentivo triste, restavo nella mia cameretta o uscivo in bici e andavo al parco.
Invece qui, dovevo mettere da parte i sentimenti e la tristezza. E dovevo lavorare, lavorare e lavorare.
Odio questo posto!
Non avevo un minuto per me. Non avevo niente! È dura reagire. Immagino una mia coetanea con i miei stessi problemi, i primi amore e le prime delusioni. Lei poteva vivere una vita normale, io no.
Sono rinchiusa qui dentro perché sono un'ebrea! Mi viene da ridere, per questo stupido motivo sono qui dentro.
Delle persone ci vogliono uccidere perché siamo ebrei. Era da tanto che mi rivolgevo questa domanda: Perchè?
Philipp mi aveva detto più volte il motivo. Ma era una cosa assurda. Non puoi uccidere delle persone perchè non la pensano come te, o era culturalmente diverso da te.
So per certa, che l'unica cosa che mi sosteneva in questo periodo, era Philipp. Ancora non ci credo di averlo lasciato. Gli avevo spezzato il cuore. Adesso che aveva finalmente capito che cosa significasse amare una persona, e io l'ho distrutto.
Spero che capisca che era necessario. Ho dovuto farlo. Per il nostro bene. Non avevo pensato alla mamma. Spero che stia bene e che Philipp non le faccia del male.
Nel frattempo arriva il rancio. Lucie e Rachel si alzano.
« Miriam, vieni prima che finisca tutto. »
« Non ho fame. »
« Scherzi, vero? »
« Andate voi. » dico, semplicemente, voltandomi dall'altra parte.
Sono stanca psicologicamente e fisicamente. Non avevo voglia di parlare, ne tanto meno mangiare.
Chiudo gli occhi, sperando che tutto questo sia stato solo un brutto incubo.
***
Sono nel magazino, in mezzo a migliaia di vestiti, quando vengo raggiunta da Kerstin e Holga. Avevano tutte e due il fiatone.
« Vieni. » Ci mettiamo in disparte, lontane dalle altre.
« È vero? » mi chiede, Kerstin. Entrambe mi guardano scioccate.
Annuisco. Non c'era nulla da dire.
« Ma come hai potuto? E noi che ti credevamo diversa dalle altre. Io ho preso le tue difese! » esclama, Kerstin.
« Ci hai molto deluse. Miriam, a me piacevi. Mi eri simpatica. » interviene, Holga. Non mi ero mai sentita così uno schifo.
« Philipp non meritava questo trattamento. Fai proprio schifo! Philipp è un nostro amico e tu gli hai fatto del male, nel peggiore dei modi. Non ti perdoneremo mai. » Kerstin mi lanciava accuse su accuse. Ma non le davo torto.
« Non è come credete voi... » mormoro.
« Invece ti sei spiegata benissimo. »
« Io amo Philipp! Quello che gli ho detto era solo una bugia. Non avrei mai potuto fargli una cosa così crudele. » una lacrima scende lungo il mio viso. Ma questo non era bastato a convincerle.
« E speri che noi ti crediamo? »
« Io... io... » non riesco a parlare, volevo dir loro la verità. Non sono una bugiarda. Perchè non riescono a capire?
« Voi ebrei siete tutti uguali. Falsi e ipocriti. » dice, Kerstin senza alcun brigiolo di vergogna. « Ti avverto: sta lontana da Philipp. Se ci tieni ancora alla tua vita. Non devi avere paura di noi. Ma di lui. Non sai cosa è capace di fare. Questa te la farà pagare molto cara. E prega il tuo Dio, di non incontrare mai Friedrich e gli altri. Ho sentito dire che vogliono spellarti viva. » prima di andarsene mi rivolge ultima parola. « Quello che mi da fastidio, è che ci hai preso tutti in giro. Spero che ti uccideranno. » ed esce.
« Sai, Philipp non si meritava questo trattamento. In fondo, sono contenta che aspetti un figlio da Hellen. Anche se non la sopporto. Ma lei non sarebbe arrivata a tanto. » Holga mi aveva dato un ultimo colpo.
Adesso ero io quella cattiva. Era questa la mia decisione. Per matenere le distanze avevo dovuto mentire alla persona che amo di più al mondo. Avrei potuto dirgli la verità, che dovevamo lasciarci per non far soffrire nessun'altro. Ma ero sicura che non mi avrebbe dato mai retta.
Ora avevo paura. Philipp aveva giurato di uccidermi semmai mi avesse incontrato di nuovo, anche per sbaglio. E come se non bastasse adesso dovevo temere anche i suoi amici.
Per non parlare, che uno di loro comandava nel Kanada. Avrebbe potuto sbattermi fuori in qualsiasi momento.
Devo essere felice e non disperarmi. Ora siamo al sicuro. Almeno lui.
Volevo parlare con mio padre, in questo momento. Lui sapeva come consolarmi. E questa non era una delle tante cose, che avrei dovuto rinunciare.
Non avevo detto Addio a mio padre.
Ora che io e Philipp ci siamo lasciati, non potrò più rivederlo.
Ma questo era il prezzo da pagare. Penso di nuovo, a sei mesi prima. A quando io e Philipp eravamo dei semplici sconosciuti.
Di come quell'odio che provavamo verso entrambi, si era trasformato in Amore.
Poco a poco il suo cuore freddo e gelido, si era sciolto. Non posso credere di averlo cambiato a tal punto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per me. Per un ebrea. Che valeva meno di zero.
La sua carriera, la sua famiglia, gli amici era disposto a sacrificare tutto.
E adesso, da come avevo intuito dal discorso di Kerstin, Philipp si era trasformato di nuovo in una bestia. Ferita e piena di rancore. Avevo ferito il suo cuore. Per il mio comportamento, in questo momento, le persone che sono intorno a lui ne risentiranno.
Non può tornare ad essere quello di prima. Non potevo sopportare di vederlo di nuovo con gli occhi freddi e privo di sentimenti.
Ho deciso, andrò a parlargli e gli dirò la verità. Spero solo che sia ragionevole.
Le cose fra di noi, non cambieranno. Ma dovevo rimediare al danno che avevo causato.
Note d'autrice :
Eccomi con il nuovo capitolo ❤
Spero che vi piaccia :)
Ragazze questo è il penultimo capitolo! Il prossimo sarà l'ultimo e poi seguirà il prologo 💞
Ci siamo 😍
Intanto volevo ringraziare chi: vota, commenta o legge ❤
Vedremo come andrà a finire. :)
Intanto, se vi è piaciuto questo capitolo, scrivetelo nei commenti 💓
Aggiornerò al più presto
Un megabacione
Noemi 💜
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