Capitolo 84
Canzoni per il capitolo :
• Centuries - Fall Out Boy
• Only You - Selena Gomez
« Un figlio?! Aspetta un figlio da lei?! » esclama, Rachel.
« Sì. E non gridare, potrebbero sentirti. » mormoro.
« E a te questa cosa va bene? » mi chiede, Lucie.
No. Affatto. Ma cosa avrei potuto fare?
« Certo che non le va bene! Come puoi star bene, quando sai che la tua anima gemella aspetta un figlio da un'altra ragazza. »
Sospiro. « Anche se ne parliamo, le cose non posso cambiare. Ve l'ho detto: Sono felice per lui. » il mio tono di voce però non risaltava tanto la felicità.
Riprendiamo a lavorare. C'erano sempre tanti oggetti da mettere a posto. Ed era una cosa che mi aiutava a non pensare.
Philipp, dopo quella discussione non si era fatto vedere. Era tipico di lui. Ieri sera sarà stato da Hellen.
Ricordo che doveva passare da lei e vedere se stava bene.
E quel che è peggio, era subentrato un problema ancora più grande di Hellen. Quel "Cacciatore". Alle ragazze non avevo detto niente, per non farle preoccupare.
Spero di non doverlo rivedere in futuro.
In quel momento mi ero sentita: vuota e piccola. Come può una persona, farti ridurre a questo stato d'animo?
« Non avete ancora finito, voi tre? » Gertrude arriva all'improvviso. « Sono ore che vi sento parlare. Vi ricordo che qui si lavora non stiamo in vacanza. »
« Lo sappiamo. » borbotto, Rachel. Se non fosse Gertrude, non si sarebbe mai azzardata a rispondere.
« Sono venuta, qui per dirvi una cosa molto importante. Domani sera, il comandante darà una festa. A casa sua. Voi tre e altre due vostre compagne andrete lì per lavorare. »
Io, Rachel e Lucie rimaniamo sbalordite e meravigliate. Era un grande privilegio questo. Quante internate possono dire di essere andate ad una festa, ovviamente per lavorare?
« Dovremo fare le cameriere? » le chiedo.
« Assolutamente no. Andrete lì molto prima della festa e aiuterete le cammerie nei preparativi e, durante la festa vi diranno loro che cosa dovrete fare. »
« Wow. Siamo comandate a bacchette anche dalla servitù. Siamo cadute proprio in basso. » cerco di sorridere al sarcasmo di Rachel.
« Vi ricordo che questo è un privilegio. Non vi ho scelto a caso. »
« Dillo che ti stiamo simpatiche. » aggiunge, Rachel.
« Non è per questo. » mormora, sulla difensiva. « Siete le uniche di cui posso fidarmi. So che non vi caccerete nei guai. Ricordate: Dovete essere invisibili. »
« Tranquilla, Gertrude. Quello ci riesce benissimo, al momento. » le dice, Rachel.
« Bene. E adesso, tornate a lavoro. » ed esce.
Lucie si gira verso di noi. Era alquanto euforica. « Ma ci pensate? Una festa. »
« Sì. Ma non è per noi. Ed è una cosa importante. E se sbagliassimo? »
« Non possiamo sbagliare. » accentuo.
« Miriam, se non sbaglio, il comandante è il padre di Philipp, giusto? »
Smetto, per un secondo di mettere a posto. È vero... mi ero dimenticata di questo piccolo particolare. Per me era ancora difficile da credere.
« Giusto. » le dico.
« Che fortuna che hai. »
« Di cosa dovrei essere fortunata? » certe volte, mi lascia senza parole.
« Beh in fin dei conti, il comandante, sarebbe tuo suocero. Dico ma ci pensi? Sei imparentata con l'uomo che comanda tutta Auschwitz! »
« Ma sei cretina?! » esclamo. Era una cosa inpensabile. « Io non voglio essere imparentata con un mostro e poi io e Philipp non siamo sposati. Quindi non c'è parentela. »
« Ehy calmati era solo per dire. »
« Scusami. E che non sono in me. Sono un tantino sottopressione. »
« Tranquilla. Dopo un po, stare in questo posto, ci si perde la ragione. »
« Miriam se c'è qualcosa che ti turba, non devi far altro che dircelo. » mi dice, Lucie premurosa.
Dovevo dir loro, che cosa era successo a casa di Philipp. Ma come potevo?
« Miriam siamo tue amiche. Come possiamo aiutarti se non ci dici nulla? »
« Avete ragione. Vi racconterò tutto. »
Lucie e Rachel rimangono senza parole. Non appena racconto loro del "Cacciatore" sbiancano di colpo. E dico anche che era stato lui, a mettere a soqquadro l'ufficio di Philip.
« Come ti è venuto in mente di rimanere lì? »
« Curiosità. » mormoro. Sono in preda allo sconforto.
« Te l'ho detto sempre, che prima o poi, la curiosità ti avrebbe ucciso. E avevo ragione. »
« Rachel non sono morta. »
« No. Non ancora. Ma aspetta. Quello ha capito che non eri una tedesca. Oddio... ti ucciderà! Non voglio perdere la mia migliore amica! » esclama, nel panico.
« Rachel, smettila. Calmati. » cerco di tranquillizzarla, ma è inutile.
« Come faccio? La mia migliore amica sta per essere uccisa. Io non voglio assistere al tuo funerale! Non esiste! »
Sbuffo a pieni polmoni. « Lucie, come facciamo a calmarla? »
« Aspetta, ci penso io. » le tira uno schiaffo.
D'un tratto si è azzittita. Rachel si volta verso Lucie e la guarda con occhi sgranati. « Mi hai fatto male. »
Lucie sorride mostrando i denti. « Scusami. Stavi svalvolando. »
« Sai, aspetterò il giorno in cui sarai tu, a perdere la testa e vedremo.... »
Lucie in risposta ride nervosamente. Per fortuna, anche se in situazioni drastiche, riescono sempre a strappati un sorriso. A questo servono le amiche.
Ringrazio il signore di essere con loro.
Rachel continua a dire le sue solite teorie strampalate, e io e Lucie la ascoltiamo, con immensa tortura. Quando all'improvviso smette di parlare. Era strano. Rachel non smetteva, mai di parlare. Almeno che non era costretta a farlo.
Rimane a bocca semi aperta. Era come se qualcuno l'avesse congelata. Anche Lucie, fa la stessa identica espressione, sussultando.
Quando mi volto vedo la figura di Philipp. Era rimasto sulla soglia della porta. Anche io sono stupefatta, ma non lo do a vedere.
« Posso parlarti? ».
Annuisco. Philipp entra avvicinandosi a me. Rachel e Lucie si riprendo e le accompagno verso la porta.
Rachel squittisce senza farsi sentire. Le do una botta sul braccio. Non appena siamo abbastanza lontane, mi dice:
« Oddio è lui? In fondo è carino, anzi direi più che carino. Che fortuna sfacciata. »
« Grazie. Sono contenta che ti piaccia. » le rispondo con sarcasmo.
« Possiamo rimanere qui? »
« No. »
« Ma non daremo fastidio e non sentiremo nulla... forse. »
« No.
« Tranquilla, Miriam. La tengo lontana io. »
« Ma da che parte stai tu? » poi si rivolge di nuovo a me. « Mi raccomando se ti fa del male, torno qui e lo prendo a calci. Spero che sia venuto qui, per chiederti scusa. Deve supplicare il tuo perdono. »
Ridacchio. « Non preoccuparti. Ci vediamo dopo. » e chiudo la porta.
Tornata da Philipp, prendo gli oggetti che avevo lasciato e li poso sugli scaffali. Non sarò di certo io, la prima a parlare. Vado a prendere gli altri oggetti. Stavo perdendo le speranze, quando, finalmente, si decide a parlare.
« Miriam sono venuto a dirti che... ho trovato un lavoro per tua madre. »
Lascio cadere la scatola che avevo in mano e tutti gli oggetti che c'erano all'interno vanno sparsi per terra. Avevo capito bene? Un lavoro. Mi metto inginocchio e inzio a raccoglierli, Philipp mi da una mano.
« Sei la solita sbadata. »
Arrosisco, riprendendomi subito. « Che lavoro? E dove? » gli chiedo.
« A casa mia. Darà una mano al tuo amico. »
« Oh. Grazie. Significa molto per me. » mi alzo e riprendo lo smistamento.
« Non sono venuto qui, solo per dirti questo. »
Metto giù gli oggetti e lo guardo. Era nervoso. Lo capivo perché si morde il labbro.
« Ecco, volevo dirti scusa, per ieri. Avevi ragione, Hellen non è del tutto sincera. Al tuo amico gli ho offerto un pasto. Non uno. Gli ho detto che prima deve far mangiare Hellen e poi può mangiare lui e, infine, ho fatto trasformare la casetta vicino alla legnaia. Adesso ha due camere separate. Una per lui e una per tua madre. »
Mentre sento quelle parole uscire dalla sua bocca, le lacrime solcano le mie guancie. Non sapevo che potesse arrivare a tanto. Per me. Lo ha fatto per me. Come posso ancora essere arrabbiata con lui?
Sono una stupida. In questo momento, i problemi scivolano via. Non dico nulla, se non avvicinarmi a lui e ad abbracciarlo. Singhiozzo silenziosamente. Nascondo il viso sul solco della sua spalla.
« G-grazie. »
« No. Sono io che devo ringraziati. »
Lo guardo fisso negli occhi. Vedere il suo sorriso ha avuto un impatto devastante su di me.
Sento le classifiche farfalle nello stomaco. Non era la prima volta. Ma era come se lo fosse.
« P.. per cosa? »
« Sei tu che mi hai insegnato ad avere più rispetto, e a credere negli altri, oltre che a me stesso. Avrei dovuto darti ascolto, invece di credere ad una bugia. Dovevo indagare, prima di agire. Questo mi fa capire molte cose. Ancora ringrazio quel giorno. Quando ti ho vista la prima volta. Porca puttana... mi sentivo come se mi avessero investito. Pensai: "Cazzo! Quanto è bella. La devo avere." ed era la prima volta che vidi un angelo. E io che volevo morire per aver formulato certi pensieri. » appoggia la fronte contro la mia. « Ti amo, Miriam. Ti amo più della mia stessa vita. Non mi importa niente di come finirà. Io voglio stare per sempre accanto a te. Non sapevo che cos'era amare veramente qualcuno, prima di incontrati. In me albergava solo: l'odio, il disprezzo e la rabbia. Ora lo so che cosa si prova. E non voglio perderti. Dicono: che ogni essere umano, da qualche parte, abbia la sua anima gemella. Io posso dire di aver trovato la mia . »
Rimango a bocca aperta. Mi aveva lasciato senza parole. Non sapevo che cosa dire. Sorrido scioccamente. Philipp mi accarezza la guancia.
« È il destino che ci ha fatto unire. Philipp anche io ti amo. A volte, a causa della diversità, credevo che non saremo riusciti a superare gli ostacoli. »
« Quando la guerra sarà finita, io e te potremo vivere in pace, amore mio. »
Il mio cuore scoppia di felicità. Ci baciamo appassionatamente. Mi prende in braccio e mi tengo stretta a lui. Poi inzia a girare su se stesso. Ridiamo tutte e due.
« Mi gira la testa. »
« Cazzo è la prima volta che mi sento così. Non ho intenzione di smettere. » continua per altri due giri e mi fa scendere. Continuiamo ancora a ridere. « Vieni con me? »
« Dove? »
« Nel nostro posto. » poi va verso il tavolo dove c'era appoggiata la sua borsa di cuoio. « Sai, ho portato anche questo. » e mi da un libro.
« Lo Hobbit? »
« Lo leggi per me? Ho letto molti libri tedeschi, ovviamente.Vorrei capire quelli non. E volevo iniziare dal genere fansty. »
« Fantasy. »
« Sì, proprio quello. »
« Sarò felice di leggertelo. »
Usciamo e andiamo verso la raduna. Oggi è una bella giornata e il mio umore è alle stelle.
Che cosa potrebbe andare storto?
Note d'autrice :
Eccomi con il nuovo capitolo ❤
Spero che vi piaccia :)
Scusate per il ritardo. Ma questi giorni passati a scrivere sono stati un inferno. Con i miei che lavorano dentro casa, mia madre che ascolta la musica e canta pure.
Mi sono dovuta mettere le cuffie per non sentirla e concentrarmi. E la notte crollo dal sonno. Quindi, scusatemi 💓
Philipp si è completamente aperto. Spero di non averlo reso troppo sdolcinato.
Come vi è sembrato? Piano piano capisce i suoi errori è fantastico. Vedere come si e evoluto dall'inizio alla fine.
Vi giuro che quando ho scritto: cosa aveva fatto per Leonard e la madre mi sono messa a piangere. Spero che sentiate le stesse cose che ho provato io. Emozione pura.
Ma la storia ancora non è finita. Vediamo cosa succederà dopo 💓
Aggiornerò prestissimo. Promesso 💓
Ringrazio chi: vota, commenta o legge.
Siamo quasi a 40mila visualizzazioni. Ma io vi adoro 😍
Al prossimo capitolo ❤
Un megabacione
Noemi 💜
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