Capitolo 74
Canzoni per il capitolo :
• Just Wanna Love You. - Hudson Moore.
• Miracles - Coldplay.
Io e Philipp ci siamo fatti un bagno caldo prima di prepararci. Siamo stati dentro la vasca per ben due ore.
Avevo i polpastrelli delle dita, secche e ruvide. Ma è stato bellissimo.
A malincuore mi sono vestita e ci siamo salutati.
Sarei potuta andarmene non appena avevo visto quella foto. Ma qualcosa dentro di me, mi aveva fermato.
Se quella sgualdrina pensava di portarmelo via, si sbaglia di grosso. Non voglio che lei sia il centro delle nostre discussioni. Non merita tutte queste attenzioni.
E inoltre, Philipp, aveva detto che alla feste ci saranno solo uomini. Quindi non avevo motivo di preoccuparmi.
Anzi, sono felice che si diverta. Almeno lui. Stavamo insieme neanche da una settimana.
Non devo fare la ragazza gelosa. Non lo sono mai stata. Anche lui mi ha dato segni di gelosia. Quando gli parlavo di Simon. La gelosia fa piacere di tanto in tanto.
Ma troppa... non portava a nulla di buono. Come si dice: il troppo storpia.
Finalmente sono arrivata davanti alla baracca. Non faccio in tempo ad entrare che vedo mia sorella venirmi incontro a passo spedito.
« Dove diavolo sei finita?! » esclama, agitata.
Non capivo. Anzi, non mi aspettavo di trovare la baracca piena. Anche se in effetti era quasi il tramonto.
« Cosa è successo? Perchè sei così agitata? »
« La mamma... » dice, disperata.
No...
La sorpasso e vado di corsa al nostro solito posto. Il cuore sembra che mi scoppi dal petto. Quando arrivo alla cuccetta, trovo la mamma distesa priva di forze.
« Mamma, sono qui. » sussurro, in preda alle lacrime.
« M-m.. Miriam... sei tu? » dice, con un filo di voce. Non c'è la faceva neanche a parlare.
« Sì... » L'abbraccio. Non posso crederci! Ma come ho potuto?!
« Sono più sollevata ora... Non ho più forze. C.. credo che questa sia la fine... per me.. »
« Non parlare così. Andrà tutto bene. Ora ci siamo io e Sarah qui con te. Vedrai starai meglio. Ti serve solo un po di riposo. » la rassicuro.
Prendo del pane che avevo nella tasca e lo divido in pezzettini. Piano, piano la imbocco.
Un'attimo prima, ero felice e un'attimo dopo...
Questo mi fa capire come il mio egoismo abbia preso il sopravvento.
Mi ero concessa un momento di felicità, invece di pensare alla mia famiglia.
« Mamma, perdonami. »
« E di cosa? Sono felice che tu sia qui... »
« Ho incontrato papà. » le dico con un sorriso. « Sta bene e gli manchi tantissimo. Devi vederlo di nuovo. Non puoi mollare. »
« Oh Miriam... » mormora con voce emozionata. « Sono contenta che tu sia qui... »
« Sarò qui con te. »
Sarah si stende vicino a noi. In meno di un'attimo, la mamma si addormenta. Ha un viso rilassato ed è molto bella. Anche se il suo viso era segnato dalla fatica. È sempre stata bellissima. Le do un bacio sulla fronte e le accarezzo i capelli.
« Sei proprio un'egoista. »
« Cosa? Perchè? » mia sorella mi guarda schifata.
« Ti ho cercata da per tutto. Non eri neanche nel Kanada. Lucie e Rachel non ti hanno vista per tutto il giorno. Non è normale che sparisci così. »
« Avevo da fare. E poi non ho fatto niente di male. »
« Ma la mamma ha bisogno di noi, in questo momento! Non sparire più. » fa un a breve pausa. « Credevo che oggi sarebbe stata la fine. »
« Ma non è stato così. »
« Ma lo sarà se non rimaniamo con lei. Spero che tu abbia un briciolo di bun senso. Le altre del Kanada, mi dicono che tu non ci sei quasi mai e Rachel e Lucie non sanno niente. Credevo che fossi maturata, ma non è così. Ancora non ti rendi conto di dove ci troviamo e tu cosa fai? Te ne freghi altamente di noi e sparisci. E dove poi? »
« Non sono affari tuoi. » mi giro dall'altra parte.
« Sei proprio un immatura.»
« Che differenza farebbe?! » esclamo, girandomi di scatto. « Se te lo dicessi o no? »
« Una persona non può sparire così! » sentenzia. « Per giunta, non in questo posto. Stai nascondendo qualcosa e non dirmi che non è vero. »
Rimango a fissarla. Ho paura di dirglielo. « Non capiresti. »
« Che cosa non capirei?! »
« Smettila, Sarah! Per favore. » sapevo già cosa mi avrebbe detto. Sarah non faceva altro che giudicarmi.
Sono molto stanca e non ho voglia di discutere. Domani non so se andrò nel Kanada. Ho paura che la mamma non superi la notte e noi ce ne stiamo qui a discutere. Non era proprio il caso.
Mi giro di poco. Finalmente mia sorella stava dormendo. A differenza mia, lei non ha dormito tutto il giorno.
Una domanda che mi pongo sempre era: C'è la farò mai a dir loro tutta la verità?
La mattina seguente, dopo l'appello, rientro nella baracca. La mamma non ce l'aveva fatta ad alzarsi e non è venuta.
Mi siedo accanto a lei. Dormiva tranquilla. Oggi non sarei andata nel Kanada.
Non mi interessa. Non posso lasciarla qui da sola.
Metto la mano sulla sua fronte. Ha la febbre alta e respira a stento.
Non so che cosa fare.
Mi sento così inutile. Dovrei metterle una benda sopra la fronte, ma non ho dell'acqua fredda a disposizione.
Poi ricordo che nella stanza della Kapò, c'era un secchio pieno di ghiaccioli. Lo usava soprattutto per metterci le bottiglie di vino.
Così mi alzo e vado verso la sua stanza, facendo molta attenzione a non farmi scoprire.
La Kapo della nostra baracca, non era un tipo come Gertrude. Era una bestia. Se mia vrebbe scoperta... non oso neanche immaginare.
Apro la porta della sua camera e trovo subito il secchio con ghiaccio. Credo che non le servirà in questo momento.
Torno immediatamente dalla mamma. È così pallida. Immergo nel secchio un panno. Meno male che l'acqua è ancora ghiacciata.
Stringo forte il panno e lo appoggio sulla sua fronte. La mamma mormora qualcosa. Vorrei portarla in infermeria. Ma so quello che accade lì dentro. Sento gli occhi inumidirsi e mi appoggio a lei singhiozzando silenziosamente.
« M.. m-miriam... »
Alzo la testa e mi asciugo le lacrime. Prendo il panno e lo sciacquo nell'acqua e lo metto di nuovo sulla sua fronte.
« Piccola mia... »
« Shh.. non forzarti. »
« Ti ricordi, quando ero io a prendermi cura di te e di tua sorella. » dice con un filo di voce.
« Ora siamo noi che ci prendiamo cura di te. »
Tossisce. Non so che cosa abbia. So solamente che ha la febbre altissima. La copro con una coperta, anche se non è molto. Più che una coperta sembra un filo di stoffa.
« Perchè... » tossisce di nuovo. « Perché non sei andata a l-lavoro? » mi chiede.
« Non potevo lasciarti da sola in queste condizioni. »
« Vi voglio bene. Non avrei potuto desiderare due figlie migliori di voi. »
« No. No, mamma, non dire addio! No. Ti scongiuro! » esclamo, disperata. Sento le lacrime rigarmi il viso.
In quel momento, sento la porta aprirsi. Mi sporgo per vedere chi era. Davanti all'entrata c'è la Kapò insieme al "dottore".
Se vede la mamma, la porterà via.
Devo farmi venire un idea e alla svelta. Ma non appena il dottore e la Kapò sono davanti a noi, non ho più scampo.
Il dottore allunga il suo bastone e controlla mia madre. Poi dice qualcosa in tedesco alla Kapò e va oltre.
Senza guardarla, le dico con tono afflitto:
« Che cosa ha detto? »
Lei sorride in modo cinico. « Non è la prima volta che vede quella larva umana. »
Stringo forte i pugni. Come osa parlare di mia madre in quel modo?!
Non so che cosa mi trattiene nel prenderla a pugni. Ma lei continua a parlare.
« Sono già due giorni che è in questo stato. Se entro stasera non migliora beh... spero per lei che trapassi nel sonno, oppure, a quest'ora, domani sarà un mucchietto di cenere. » finisce la frase, ridendo con perfidia, e prosegue anche lei.
Lurida Puttana!
Per il bene di mia madre, non ho reagito in modo sconsiderato. Cambio di nuovo il panno, bagnandolo di nuovo. Non appena il dottore e la Kapò se ne vanno, sono molto più tranquilla. Ma per quanto ancora?
Se la mamma non dava segni di miglioramento.... Non avrei potuto fare nulla a quel punto. La mamma si è addormentata. La febbre non la tiene sveglia, nemmeno per più di un minuto.
Non so che cosa fare, se non pregare il signore. Perchè proprio alla mia mamma?
Non può portarmela via.
Signore, ti supplico.
La porta si apre di nuovo. Questa volta non so chi sia. Se è, di nuovo, il dottore?
È venuto a prenderla!
Mi metto a mo di protezione. Non permettero che la porti via. L'ufficiale delle SS era di fronte a noi, ma non vedevo il suo viso. Solamente la sua uniforme, dal petto in giù.
Sono talmente presa dalla disperazione da non accorgermi che non ha il camice bianco.
Forse, ha ordinato a uno dei suoi colleghi di prelevarla.
Non appena allunga il braccio, gli tiro il secchio addosso.
« Lasciala stare! Non toccarla, lurido bastardo! »
Non mi importa se poi mi avrebbe picchiata. Non deve toccarla. Il secchio lo colpisce sul ventre.
L'ufficiale impreca dal dolore. Non appena riconosco la sua voce, ho un colpo allo stomaco.
Il volto di Philipp mi si para davanti, ed era anche molto arrabbiato.
« Si può sapere che ti è preso? »
Mi alzo di scatto e vado ad abbracciarlo. « Philipp, sei tu! Sei tu! » dico, con voce rotta dal pianto.
Lui mi abbraccia a sua volta. « Ehy, va tutto bene? »
« Come facevi a sapere che ero io? »
« Non ti ho visto nel Kanada e così, ti sono venuto a cercare. Ma dico, ogni volta mi vuoi fare prendere dei colpi? »
Sciolgo L'abbraccio e guardo mia madre. « È per lei, che non sono venuta. »
Philipp si abbassa per vedere. Mia madre, per fortuna dorme ancora. E non si è accorta di nulla.
« È tua madre? »
Annuisco.
« Vi somigliate tanto. »
Le lacrime escono di nuovo. Soffoco i sighiozzi. Sento il braccio di Philipp avvolgermi le spalle.
«.... Miriam. » mormora.
« Sta malissimo. Ieri, quando sono tornata, era già in queste condizioni. E io dov'ero? »
« Eri insieme a me. Tu non hai nessuna colpa. »
« Per mia sorella, invece, sì. Non sono di nessuno aiuto. »
« Smettila di autocompatirti. Tua sorella, che cosa ne può sapere? Non sa niente. »
« Hai ragione. Ma penso sempre e solo a me stessa, invece di pensare agli altri. »
« Non è vero. Credimi se te lo dico. Me l'hai insegnato tu. Non confondere uno che è più egoista di te. » Sorride. « Io me ne intendo. E tu non lo sei. »
Mi asciugo le lacrime. « Grazie. Tutto sommato non posso fare niente, comunque. Se non migliora entro stasera... domani.... » le parole mi si spengono in gola.
« Forse non è tutto perduto. » sentenzia.
« E come? »
« Aiuterò tua madre, nello stesso identico modo, come ho aiutato te. »
« Non... non puoi rischiare così tanto. Non puoi. »
Mi accarezza la guancia. Lo guardo intensamente negli occhi, quasi da togliermi il respiro. « Farei qualsiasi cosa, per te. Voglio che tua madre stia di nuovo bene. »
Lo bacio, ma interrompendolo subito. Cosa mi è saltato in testa?! L'ho baciato qui!
Philipp vede il mio disagio e sghignazza divertito. « Lo so che non puoi farne a meno. »
Gli do un colpo sul torace.
« Ahia! » finge.
« Muoviamoci. »
Philipp prende in braccio mia madre. Dobbiamo metterla su un carretto per non destare sospetti. Dopo averla adagiata con cura, la copro con una coperta e traino il carretto.
È pesante, ma non mi importa. Philipp si gira per vedere se rimanevo al passo. Alcune volte mi chiede una mano, ma glie la nego.
Devo farcela da sola. Non è per orgoglio, ma se qualcuno ci avesse visto... No. Non è il caso.
Finalmente arriviamo davanti alla loro infermeria. Philipp prende di nuovo la mamma in braccio e la porta dentro.
Attraversiamo un lungo corridoio ed entriamo in una stanza. C'è un lettino e armadi che contenevano medicine. Assomiglia moltissimo alla stanza, dove sono stata io.
Philipp fa stendere mia madre sul lettino. « Aspetta qui. » ed esce.
Prendo una sedia e l'avvicino al lettino. Spero che non sia nulla di grave. Le accarezzo la mano. Sono molto grata a Philipp per quello che sta facendo. Stava rischiando molto per me.
In quel momento, sento delle voci. Sono Philipp e il suo amico dottore, Mark. Parlavano in tedesco, o meglio, stavano discutendo.
Sento la mamma mormorare. Si stava svegliando. E adesso?
« Miriam... » apre piano, piano gli occhi. « Dove siamo? »
« Non preoccuparti, mamma. Qui siamo al sicuro. » la tranquillizzo. « Ti ho portato in infermeria, ma sta tranquilla, non è come pensi. »
Philipp e il suo amico entrano nella stanza. Alla loro vista, la mamma li guarda terrorizzata e incomincia a delilare ed agitarsi.
« Mamma, tranquilla. »
La mamma incomincia ad urlare, mentre Mark le si avvicina. Noto che le preme un panno sopra la bocca e il naso. Tutto d'un tratto la mamma si tranquillizza e chiude gli occhi.
« Che cosa gli hai fatto?! » esclamo, avvicinandomi a lei.
« L'ho semplicemente addormentata. Non potevo visitarla, se continuava a fare la pazza.»
Mi volto di scatto verso di lui. Ora ne avevo piene le tasche. « Non osare dire che mia madre è una pazza! »
« Philipp, dì alla tua ebrea di darsi una calmata. » mi guarda in cagnesco e io altrettanto.
« Miriam. » Philipp mi tocca la spalla.
« E tu non gli dici niente? »
Rimane zitto. A questo punto esco dalla stanza. La porta si chiude alla mie spalle. Senza guardare, deduco che mi aveva seguita.
« Miriam, ti prego. »
« No, Philipp! Sono stanca di sentire insulti su insulti. »
« Io ti do ragione! Anche io sarei incazzato, se qualcuno mancasse di rispetto a mia madre. Ma Mark, alla fine, ci sta dando una mano. L'ho convinto a curarla e non voleva farlo. »
Ora sono calma. Prendo un bel respiro e sento tutti nodi sciogliersi. « Ho sentito. » mi mordo il labbro. « Ma, era così spaventata. »
« Non sapevamo che si fosse svegliata. »
Sospiro. Philipp mi avvolge da dietro, con un caldo abbraccio.
« Sono molto preoccupata. »
« Vedrai, andrà tutto bene. Mark è un bravo dottore. »
Lo abbraccio a mia volta. Ora mi sento molto meglio. La paura e la frustrazione scivolano via.
La mamma è al sicuro, è questo l'importante. Qui hanno le medicine necessarie che provvederanno alla sua guarigione. Non ho nulla da temere.
« Ti amo, Philipp. »
« Ti amo anche io. »
Note d'autrice :
Eccomi con il nuovo capitolo ❤
Spero che vi piaccia :)
Ho fatto presto presto. Il capitolo era finito già da un pezzo, ma ho dovuto aspettare oggi, perchè mi si rinnova internet solo la domenica e definitivamente, mi si rinnova il 10 XD
Vabbe bando alla ciance. Com'è ?
Che domanda scontata Ahahaha XD no, sul serio.
Se sto andando troppo sullo scontato o il melodrammatico, ditemelo xD
Che poi Philipp è come un altalena. Prima è buono poi diventa tutto d'un tratto stronzo. Poi diventa di nuovo buono.... che stress. Ahahah
I prossimi capitoli saranno nuora più belli 😍❤ credetemi.
Ringrazio chi: vota, commenta o semplicemente legge.
Ho visto che la storia è arrivata a 35,1 k lettori. Wow. 35 mila... sono senza parole.
Grazie di tutto. ❤ Non pensavo di arrivare fino a questo punto. Grazie ancora a tutti.
Alla prossimo capitolo ❤
Un megabacione
Noemi 💜
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