Capitolo 69
Canzoni per il capitolo:
• Galaway Girl - Ed Sheeran
• Malibo - Miley Cyrus
Avevo dovuto lasciare mio padre, di nuovo.
Spero di vederlo nuovamente, in futuro. Ora dovevo attendere solo il mio appuntamento con Philipp. Che non sarebbe tardato ad arrivare.
Non appena entro nel retro del magazzino, qualcuno mi fa girare di scatto.
Vedo Rachel appoggiata con le mani sul muro, e aveva il fiatone. Lucie la segue poco dopo.
Che sta succedendo?
Faccio per parlare, ma Rachel mi fa cenno di non dire nulla.
« Cos'è questa storia? » dice a malapena.
« Cosa? »
« Hai un appuntamento e non mi dici nulla? »
Guardo Lucie. Non posso crederci. Lei mi risponde facendo le spallucce.
« Mi ha costretto. » si giustifica.
« Ovvio. La mia migliore amica ha un appuntamento. Un appuntamento! Aspetto con ansia questo giorno da non sai quanto tempo e tu non mi dici nulla. »
« Scusa. La prossima volta metto i manifesti. »
« Smettila di scherzare e pensiamo, invece a cose serie. »
« E quale sarebbero? »
« Come hai intenzione di andarci vestita? » mi chiede.
Rimango impietrita e senza parole, poi senza pensarci su le indico la tunica a righe. Rachel trattiene una risata, ma alla fine non le riesce.
« Stai scherzando, spero. »
Era scioccata. Io non lo ero poi così tanto. Philipp non era la prima volta che mi vedeva con la tunica a righe o pantaloni e camicetta.
« Non vedo dove sia il problema. »
« Non puoi andarci conciata in questo modo. »
« A lui non importa come sono vestita. »
« No, ma è pur sempre un maschio. E credimi se ti dico che non rimane immune nel vederti. »
Sospiro. Aveva ragione. Forse dovrei darmi una sistemata, non esageratamente, ma comunque che si noti.
« Va bene. Mi hai convinto. » dico, arrendendomi.
Rachel squittisce. Adesso ero preoccupata, chissà quali torture ha in riservo per me.
« Qui ci vuole un vestito adatto per l'occasione e Lucie tu mi aiuterai. »
« Certo. » Sorride.
Non credevo alle mie orecchie. « Aspetta, un secondo. Un vestito? Rachel... »
Mi prese per il braccio e mi trascina via. Cosa aveva in mente? E chi la ferma più ora. Rachel, Lucie e io entriamo in una stanza. Poco più in là, c'era Gertrude.
Quando si volta ci guarda con sospetto.
La raggiungiamo. Sembriamo tre pazze. No, una lo era e non siamo di certo io e Lucie. Io e Lucie rimaniamo in silenzio. Gertrude stava per dire qualcosa ma Rachel la precede.
« Gertrude, ci serve un vestito elegante. »
Oh signore.
« Come, scusa? » replica, la Kapò. Gertrude non crede alle sue orecchie. Ovviamente. « Dite un po voi tre, cosa vi sembra questo? Una Bottique? »
« Infatti, è quello che le ho detto anche io. » le rispondo in fretta.
Rachel mi guarda storto e torna a rivolgersi a Gertrude. « Allora? Puoi farci avere un vestito? »
« Certo. Ne ho uno proprio qui. » Gertrude tira fuori dallo scatolone un vestito che potrebbe far invidia a qualunque donna. Era stupendo: Bianco in alcune parti era ricamato, con le spalline sottili e lungo. Doveva costare parecchio. Non avevo mai visto un vestito di quella portata, perchè non potevamo permettercelo.
Anche Rachel e Lucie lo guardano ammagliate. « È perfetto. »
« Troppo perfetto. » sussurro.
« Lo prendiamo. » Rachel allunga la mano per prenderlo. Ma Gertrude, veloce come il vento, lo mette di nuovo dentro lo scatolone.
« Ehy. » ribatte, Rachel.
« Il vestito è qui. Ma voi, che cosa mi date in cambio? » domanda, senza scrupoli.
Rimango stupefatta, quando vedo la mia amica frugare nella tasca dei pantaloni. Rachel tira fuori due piccoli diamanti, estratti da qualche collana o anello.
« Cosa?! No, Rachel! No! » la fermo, immediatamente. Era impazzita!
« Per avere quel vestito, dobbiamo per forza darglieli! »
Cerco di toglierle i diamanti dalle mani.
« Quelli ci servono per mangiare! »
Per me mangiare veniva prima di tutto. Se questo era il buoncompenso, non me ne importava nulla di quel dannato vestito. Non ne avevo bisogno. A Philipp piaccio così come sono. Non cambierà di certo idea per uno stupido vestito.
« Va bene. D'accordo. » Rachel mette di nuovo i diamanti nelle tasche. Le era ritornato il buon senso. « Che cosa proponi di fare all'ora? »
Stavo per rispondere, finché Lucie non dice la sua idea:
« Gertrude... potremmo.. prenderlo in prestito? »
La guardiamo tutte e tre alquanto basite. Finchè Gertrude, non incomincia a ridere.
« Scherzi? Questo vestito vale più di voi tre messe insieme. Non se ne parla. »
« Ma... ma.. » balbetta, Lucie.
« Niente, Ma. Ora fuori di qui e tornate a lavorare. »
Rachel fulmina la Kapò. Io le tocco la spalla, cercando di tranquillizzarla.
« Venire qui è stata una perdita di tempo. » mormora, mentre ci dirigiamo verso l'uscita.
Prima di afferrare la maniglia della porta. Gertrude ci sorprende:
« Oppure.. » ci voltiamo a guardarla, confuse. « Potrei mettervelo ad un prezzo ragionevole. »
Rachel si avvicina a lei a passo spedito. « E sentiamo quale sarebbe? »
« Il tuo pranzo. O quello delle tue amiche. »
Non credevo alle mie orecchie. Prendo Rachel per il braccio trascinandola via. Ma la mia amica opponeva resistenza.
« Rachel, Fermati! Non puoi accettare! »
« Sei la mia migliore amica. Voglio che tu faccia una bella figura al tuo primo appuntamento. »
Scuoto la testa. E poi sarei io quella cocciuta? Roba da matti.
« Il tuo ufficiale ti ha invitato a cena, non è così? »
Questa volta, sono io a guardare male Rachel. Poi mi rivolgo a Gertrude con un tono tagliente:
« Sì. »
« Lo avevo sospettato. »
« Secondo te, che cosa ce ne faremmo di un vestito? » replica, Rachel, scontrosa.
Le faccio segno di smetterla e sussurro: « Rachel così non sei di aiuto. »
« Diglielo tu allora! Sta fecendo tante storie per un vestito. »
Che situazione. Mannaggia a Rachel. So che voleva farmi felice, ma alcune volte esagera.
« Va bene, Gertrude. Senti se tu ci dai il vestito, te lo riportero senza il minimo graffio. »
Gertrude socchiude le palpebre. Non sono convinta che accetterà, ma non possiamo rischiare di dare via il nostro pranzo.
« Non so perchè lo sto facendo... Vi darò il vestito. »
Io e le mie amiche sorridiamo soddisfatte. Non era poi così difficile. Gertrude prende di nuovo il vestito.
Ma prima di darmelo mi guarda seriamente. « Ma se avrà anche una sola piccola scucitura, saranno guai. »
Annuisco. Le mie amiche erano al settimo cielo. Io, invece, ero emozionata. Appoggio il vestito contro il mio petto, per vedere come mi stava. Faccio una piccola smorfia.
« È un po troppo lungo, ma mi piace. »
« Forse potremmo abinarci un paio di scarpe con il tacco alto. » propone, Lucie.
Il mio sorriso svanisce. « Ma non ho mai indossato quel tipo di scarpe. E se non saprei camminarci? » Non volevo fare una figuraccia, benché meno davanti a lui.
« Non saranno tanto alti. » mi rassicura.
Gertrude era appena tornata con paio di scarpe. Avevano il tacco. Me le porge. Erano nere. Un décolleté semplice. E a me le cose semplici piacciono molto.
« Vedi come ti stanno? » mi chiese, Rachel.
Le infilo, appoggiandomi a Lucie. Erano comode, ma per me è strano stare a cinque centimetri da terra. Provo a fare un passo in avanti. Ma il tentativo di stare in equilibrio, fallisce di poco.
« Dovrai abbituartici. »
Tiro un respiro profondo. Non sarà affatto facile. Mi tolgo il décolleté rimettendomi gli scarponi. Spero solo di non cadere quando sarò di fronte a lui.
« Ora ci vuole un bel bagno e dopo provvederemo alla restaurazione. »
« Cosa? Restaurazione? » dico.
« Certo. Il vestito c'è. Le scarpe, anche. Manca solo che il truccho. »
La guardo sospettosa. Rachel era capace di truccarmi in modo pesante e esagerato. Neanche sarei stata un pagliaccio.
« Tranquilla, Miriam. Ti trucchero in modo leggero. »
« È quel tranquilla che mi preoccupa. »
« Fidati di me. Ora però torniamo in magazzino. » dice, mentre va verso la porta.
È vero. Avevamo perso abbastanza tempo. Mancano ancora sei ore all'appuntamento.
Ho il cuore in gola. Non dovrei. Ma era la prima volta che mi facevo carina per un ragazzo.
Spero solo che il tempo non passi mai. Cerco di cacciare via ogni singolo pensiero. Ma alla fine torno sempre sul problema principale.
Adesso capisco: Quando Sarah aveva gli appuntamenti con i suoi spasimanti e io ero sempre lì a prenderla in giro e me ne pento profondamente.
Una persona non può saperlo finché non ci passa a proprie spese.
Senza accorgermene, il tempo era volato come se niente fosse.
Erano già le cinque e mezza del pomeriggio. Non è possibile! Perchè il tempo, quando vuoi che passi in fretta non passa mai e quando, invece, non vuoi passa alla velocità della luce?!
Do un'occhiata a Rachel. La mia amica si alza e chiede qualcosa a Gertrude, andando verso la lavanderia. E adesso?
La Kapo viene verso di me. Mi prende per il braccio e mi porta verso la lavanderia.
Arrivate lì, apre una porta che conduce ad una stanza semi vuota. Dentro ci sono Lucie e Rachel, intente a riempire una tinozza.
« Allora sei pronta? »
« Vorrei non esserlo. »
« Oh su via! Vedrai ti rimettermo a nuovo! »
Rachel controlla se l'acqua era abbastanza tiepida.
« Puoi anche toglierti i vestiti, intanto. »
« Sì, ma il bagno potrei farlo anche da sola. »
« E va bene. » dice, sconfitta.
Mentre mi tolgo i vestiti, Gertrude ci comunica che sarebbe tornata alle otto per prendermi e, infine, se ne va.
Entro nella tinozza. L'acqua è calda al punto giusto. Abbastanza da sciogliermi i nervi.
In quel momento, penso a Philipp.
Cosa starà facendo in questo momento? Anche lui, proverà le stesse emozioni che sento io?
Lo avrei scoperto di lì a poco.
Note d'autrice :
Eccomi con il nuovo capitolo ❤ Spero che vi piaccia :)
Scusate il ritardo, vi avevo promesso che lo avrei aggiornato la scorsa settimana, ma non ho avuto tempo. :( e soprattutto non volevo pubblicare una schifezza.
Scusate tanto ancora ❤
Vorrei ringraziare le persone che: commentano, votano o solamente leggono ❤
Il prossimo capitolo sarà il più bello di tutti ❤
Aggiornerò presto ❤ voglio fare un bel lavoro.
Un megabacione
Noemi 💜
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