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Capitolo 60

Canzoni per il capitolo :

• Fool For You - Zayn

• Never Let Me go - Emily Wolfe

Quelle parole mi avevano terrorizzano.
Io e Rachel tremiamo dalla paura. Mi stringo forte a lei. Solo un miracolo poteva salvarci. L'ufficiale si avvicina alle due guardie. Sussurra loro qualcosa. Le due guardie rimangono
indifferenti alla sua richiesta.
Temo il peggio. Le guardie liberano i cani che tenevano al guinzaglio. I due pastori tedeschi si avvicinano a noi con aria feroce. Abbaiano e ci mostrano i denti .

Non possiamo fare altro che indietreggiare. Le guardie e l'ufficiale biondo sono lì a fissarci. Ridono sadicamente.
Volto lo sguardo. Dietro di noi non c'era la recensione con il filo spinato. Mi ricordo le regole del campo. E una di queste proibiva agli internati di avvicinarci alla recensione.
Infatti, la guardia della torretta ci stava puntando addosso il fucile.

« Che cosa facciamo?! » mi chiede disperata la mia amica.

« Fammi pensare. »

« Beh Va bene. Ma fallo alla svelta! »

Mi guardo intorno. Davanti a noi ci sono i cani e dietro di loro le guardie con l'ufficiale. Davanti non avevamo nessuna possibilità. Invece, dietro di noi la recensione con la guardia sulla torretta.

L'unica maniera di farcela era andare a sinistra. Li non c'era nessuno. Forse... sì potremo farcela.
Dovevamo sbrigarci e alla svelta. Ogni passo ci avvicinava sempre di più al filo spinato.

« Sai, forse non è veramente elettrificata. » commenta.

« Cosa? Ma che stai farfugliando? »

« Cioè, sì. Forse ti fanno credere che sia così, ma non lo è. Sta a vedere. » si china per prendere un sasso e lo lancia all'indietro verso la recensione. I fili vibrano scaturendo un suono elettrico. « Come non detto. Magari prenderemo una piccola scossa. »

« Piccola?!» esclamo « duemila volt, per te, sarebbero una piccola scossa? »

« Allora hai qualche idea?! Perchè non so, abbiamo tre modi di morire: sbranate dai cani, fucilate o arrostite vive e non so quale delle tre sia la peggiore! »

« Ne ho una di idea. Ma non so se ti piacerà. »

« Qualunque cosa, basta che ci salvi! »

Devo essere impazzita. Ma devo fare alla svelta. Solamente due metri ci separano dalla morte e se ci saremo fermate i cani ci avrebbero sbranate.

« Rachel, quando te lo dico, mi devi seguire. Va bene? »

« Cos'hai in mente? »

Non le rispondo. Guardo le guardie e l'ufficiale. Non appena si distraggono, prendo Rachel per il braccio.

« Corri! »

« Cosa?! »

La trascino via con me verso sinistra. Sento l'ufficiale che urla alle guardie di inseguirci.
Io e Rachel corriamo. Corriamo come non avevamo mai fatto in vita nostra. Giriamo a destra e poi a sinistra. Le guardie adesso erano aumentate e tutte ci inseguivano.
Non appena svoltiamo a destra una guardia ci sbarra la strada. Ci punta il fucile. Calcolo la distanza che ci separava. Mi giro e un'altra guardia era dietro di noi.

Rachel era disorientata. Fortunatamente io, avevo la mente lucida. La prendo e la obbligo a distendersi a terra.

« Giù! » esclamo, mentre le due guardie premevano il grilletto.

Le guardie cadono a terra. Perfetto!

Ci alziamo di nuovo, continuando la corsa. Le guardia ancora ci sono dietro. Guardo il posto e faccio mente locale. Siamo vicine alla baracca dove c'era il passaggio che conduceva alla raduna.
Ancora un ultimo sforzo. Rachel non c'è la faceva più. Con le ultime forze che mi rimangono, faccio uno scatto in avanti. Dovevamo farcela. La baracca era a pochi metri di distanza.

Gli spari, dietro di noi, si fanno sempre più vicini. Non so come, ma non ci presero. Incomincio a correre a zig-zag. La baracca era proprio davanti a noi.

« Forza, Rachel! Ci siamo quasi! » le dico, euforica.

Corriamo, fino alla porta. La apro con decisione, per poi richiuderla. Ci facciamo largo fra gli scaffali pieni di documenti e fascicoli. Le guardie saranno qui fra pochi secondi. Devo sbrigarmi trovare il passaggio.

« Che cosa ci facciamo qui dentro? Sei impazzita? Così siamo in trappola! »

Finalmente lo trovo. Sposto lo scaffale, liberando così le asse di legno.

« Che stai facendo? »

Non dovevo farlo, ma era l'unico modo. Alzo l'asse e le faccio segno di scendere. Rachel era titubante all'idea. Così le do una spinta, mandandola giù. Entro anche io. Non appena metto l'asse al suo posto, la porta si apre con estrema violenza. Io e Rachel rimaniamo sdraiate una di fronte all'altra in quel piccolo spazio. Sotto di noi c'era la botola del passaggio. Sopra di noi, il pavimento di legno.

Le guardie urlano e sbraitano, ignari del fatto che noi eravamo proprio sotto di loro. Io e la mia amica rimaniamo in silenzio. Avevamo tutte e due il fiatone, ed era difficile non respirare. Ci stringiamo la mano.

Speriamo che non notino nulla. Ed era impossibile. Nessuno era a conoscenza di questo passaggio. Philipp mi aveva detto che solo lui e altri tre ufficiali, sapevano l'esistenza. Di conseguenza gli altri ufficiali e guardie delle SS non lo sapevano.

Le guardie controllano ogni singolo angolo della baracca. Quando non trovano nulla se ne vanno. Rachel si alza, ma la fermo. Scuoto la testa. Dovevamo aspettare che le acque si sarebbero calmate.

Rachel mi guarda. Aveva preso a respirare. « Senti, la prossima volta, avvertimi prima di farmi correre per tutto il campo, come se stessimo ad una corsa campestre. Ma per chi mi hai preso? Per Jesse Owens? »

Mi metto a pancia in su, per stare più comoda. « Almeno siamo salve. »

« Ti vengo sempre certe idee strambe. Potevano ucciderci. Ma hai ragione. » fa una breve pausa. « Ma che posto è questo? Come facevi a sapere che c'era questa specie di botola? »

Mi mordo l'interno guancia. « Intuizione. »

« Wow. Hai un buon senso d'intuizione. »

Faccio un sospiro di sollievo. Meno male che non è così sospettosa. Non vedevo l'ora di uscire. Volevo tornare da Philipp. In questo momento, forse, mi starà senz'altro cercando.
Avevamo un appuntamento a mezzogiorno. Non so quante ore sono mancata. Con tutti questi imprevisti.

« Rachel? »

« Dimmi. »

« Mi dispiace per prima. »

« Sono io che ti devo chiedere scusa. Non dovevo essere così invasiva. »

« Voglio dirti che Lucy per me è un'amica. Però tu, per me, sei come una sorella. »

« Anche tu lo sei per me. » ridiamo scioccamente.

« Sono contenta che abbiamo fatto pace. »

« Perchè abbiamo litigato? »

Sorrido. Le prendo la mano. « Ti voglio bene. »

« Anche io. »

Fra me e Rachel c'era un rapporto speciale. Avevo sempre fatto così, litigavamo e dopo cinque minuti ci riavvicinavamo per fare pace. Siamo migliori amiche. Non riesco a immaginare una vita senza di lei.

« Rachel, io devo dirti una cosa. » Avevo riflettuto molto. E penso che sia giusto che lei sappia la verità e questo era un buon momento nonché luogo adatto.

« Le sorprese non sono finite? »

« Devi promettere che non lo dirai a nessuno. » dico, seriamente.

« Miriam, ci siamo dette tante cose, in questi anni. Dovresti sapere che non dirò niente a nessuno. »

Faccio un lungo respiro. Dovevo trovare il coraggio. Rachel mi interrompe prima che potessi aprire bocca.

« Scommetto che è la stessa identica cosa che hai detto a Lucy. »

« Sì. »

« Lo sapevo. Va bene ti perdono per non avermi prima consultato. » Sorride. « Dai Raccontami tutto. »

« Ho incontrato una persona. »

Rachel si mette a pagina in giù, guardandomi bene in faccia. « Lo sapevo. » Ridacchia. « Lo sapevo! Ecco perchè in questi ultimi tempi sei strana. E chi è? No. Non me lo dire. È Simon. » era tutta eccitata. Si copre gli occhi. « Oddio lo sapevo! Sapevo che alla fine sarebbe successo! »

Mi duole spegnere il suo entusiasmo. « No. Non è Simon. »

Torna seria. « E allora chi è? »

« È un ufficiale delle SS. » dico, velocemente.

Rachel rimane a guardarmi. Senza dire nulla. Credo che ancora doveva realizzare, ciò che avevo appena detto.

« Aspetta. » trattiene una risata. « Cosa? »

« È la verità. Si chiama Philipp e... »

« Miriam, un ufficiale? E com'è successo? No. Aspetta. È impossibile. Ma come hai fatto? »

Abbasso lo sguardo. Sorrido, imbarazzata. « Non lo so. Ma è successo e sono felice. »

« Ma, Miriam. È uno di loro. Come fai a sapere che è una cosa seria? » era leggermente, preoccupata.

« Lo sento e basta. »

« Se lo sai, allora sono felicissima per te. Hai capito la mia migliore amica. Addirittura un ufficiale. Quale grado ha? » mi chiede, curiosa.

« È un Hauptsturmführer. »

« Anche di un grado notevole. »

« Dai, smettila. » le do un colpetto sul braccio.

Adesso che sapeva. Non mi avrebbe lasciato scampo. Quindi mi preparo a rispondere a ogni singola domanda.

« Sono anni che aspetto questo momento. » da un colpo di tosse. « La mia migliore amica è innamorata. Devi farmelo vedere. Com'è? L'ho mai visto? »

« Ecco viene sempre nel Kanada. È amico di Hans. Il supervisore del Kanada. Va a trovarlo spesso e viene anche per me vedere me. »

« E che cosa fate? Cioè non dirmi, che l'altra sera eravate insieme? »

Annuisco. Rachel squittisce. Non l'avevo mai vista così emozionata per qualcosa.

« Abbiamo dormito insieme. Nel suo ufficio, ha una camera da letto e così... »

« Oh mio Dio. Lo avete fatto? » dice con il fiato sospeso.

« No. Ma che dici? » nascondo il viso fra le mani.

« Menti. »

Dannazione. Mi conosce troppo bene, anzi fin troppo. « Va bene. Abbiamo fatto delle cose. »

« Voglio i particolari » alzo gli occhi al cielo. Le amiche. Ma in fondo, cosa ne faremo senza?

« Ci siamo toccati a vicenda. Ma niente di più. Abbiamo parlato e ci siamo baciati. Le solite cose » cerco di non farla troppo lunga.

« Oh santo cielo! Glie lo hai visto? E dimmi com'è ? » chiede, maliziosa.

Sento le guancie bollenti. « È... grosso. Non ne avevo mai visto uno. L'unica cosa che ho notato è che ha quello strato di pelle in più che noi togliamo ai neonati. E mi è sembrato strano. »

« Cosa? Ma è impuro. »

« Rachel, lui non è ebreo. »

« Vero. Ed era lui quello che ti aveva portato i biscotti dentro una busta, con i guanti e tutto il resto? »

Faccio sì con la testa. Rachel, alla fine, torna seria. La guardo, per capire che cosa le era preso.

« E Simon? »

Un colpo al cuore. Rimango a fissare il vuoto. A questo non so cosa risponderle. Mi fa male. Per un attimo mi sento colpevole. Come se quella felicità, non la meritavo.

« Credevo che ti piacesse. »

« Io e Simon siamo solo amici. Io... »

« Non so se lui la pensa allo stesso modo. »

« Lo so. »

Anche mio padre, me lo aveva fatto capire. Se lo avrei incontrato di nuovo, non credonche avrò la forza di guardarlo in faccia.

« Miriam, non voglio farti star male. Ma credo che questo sia troppo bello, per essere vero. Insomma, guarda dove siamo e tu stai vivendo una favola. Te lo meriti. Però non voglio vederti soffrire. » me lo dicono tutti.

« Starò attenta. »

« Tua madre e tua sorella lo sanno? »

« No. A loro non devi dire niente. »

« Perchè? Saranno felici di sapere che hai trovato qualcuno. »

« Rachel, loro non capirebbero. Neanche mio padre lo sa. »

Un giorno troverò la forza di raccontare tutto. Per adesso sarà meglio che nessuno della mia famiglia lo sappia.
Siamo qui sotto da non so quanto. Avevo le gambe indolenzite, ma Rachel aveva ancora paura di uscire.
Penso a Philipp. Credo che mi stia cercando per tutto il campo a quest'ora. Non vedo l'ora di uscire di qui.
Questa notte, voglio passarla insieme a lui. Volevo dimeticare questa giornata.
Domando ancora a Rachel se aveva trovato il coraggio di uscire. Io mi ero tranquillizzata da un pezzo, ormai.
La mia amica mi dice di sì.

Con facilità sposto l'asse di legno. Aiutandomi con le braccia, esco da quel buco. Aiuto anche Rachel e rimetto a posto la tavola di legno, facendo in modo che nessuno si accorgesse che era stata spostata.
Una volta fuori, il sole stava per tramontare.
Era troppo tardi per andare nel Kanada e il mio unico pensiero adesso era quello di tornare da Philipp.
Accompagno Rachel alla nostra baracca. Non appena siamo dentro, mia madre corre ad abbracciarmi. Anche le altre che erano con noi questa mattina ci guardano sorprese.
Tutte si chiedono, come mai eravamo ancora vive.

Non lo sapevamo neanche noi. È stato un miracolo. Dopo la sorpresa iniziale, le altre si congedano. Mia madre mi prende per mano, intenta a portarmi nella cuccetta.

Ma la fermo. Lei non capisce il perchè. Le dico di stare tranquilla e che tornerò domani mattina. L'aspetto che mi piace di più di mia madre, era che non faceva domande. Bastava la mia sicurezza a farle capire che sarei stata bene.

Esco dalla baracca, inoltrandomi nel buio. Conosco bene la strada che porta al suo ufficio. Potevo farla anche ad occhi chiusi. Ogni passo che faccio mi porta sempre più vicina a lui. Questo mi basta a darmi coraggio.

Arrivo all'entrata principale. Non c'era nessuno. Salgo le scale e arrivo davanti alla porta.
D'istinto, mi sistemo la tunica. Spero di non essere così orribile. Busso e non sento niente.

Riprovo. Ancora niente.

Stranamente la porta era aperta. Che strano. Di solito, se non c'è, la chiudeva. Arrivata davanti alla scrivania. C'era disordine. Non era da lui. Bicchieri mezzi vuoti, con acora un po di Whisky. Cicche di sigarette. Alcune nei posaceneri e altre dentro i bicchieri.
Per terra ci sono i suoi pantaloni, con gli stivali e i boxer. La sua giubba era a qualche metro di distanza. Come se l'avesse gettata via.

A pochi centimetri, c'erano due paia di scarpe da donna. Erano nere con il tacco alto. Vicino c'era un vestito nero con i brillantini. Ho un conato, quando, sul bracciolo del divano, vedo un reggiseno, e delle ligerie con gli slip.

Mi appoggio sulla scrivania. Stavo per svenire. Ho gli occhi lucidi. Mi giro per guardare la porta della camera. Era socchiusa.

Non aprire. Non aprire.

Ma io mi avvicino. Voglio farmi del male. Sento dei rumori provenire dall'altra parte. Dei gemiti e dei sospiri. Apro di poco. Quando vedo ciò che avevo sperato di non vedere.
Una donna mora completamente nuda era seduta sul corpo del ragazzo. Si muovevano all'unisono. Il ragazzo con un colpo, la fa sdraiare in modo da invertire i ruoli. Quei capelli mori. Le immagini sono sfocate, a causa delle lacrime. Ma non avevo più dubbi.

Non voglio più vedere. Esco di corsa senza voltarmi. Lo odio! Mi aveva mentito! Credevo che con lui sarei stata felice, ma mi sbagliavo.

Note d'autrice :
Eccomi con il nuovo capitolo
Oh mio dio non c'è mai fine al peggio. Voi volevate i problemi ed eccoveli. Ora subite ahhahaha xD
Comunque ringrazio tutte le persone che mi seguono Ringrazio anche le persone che commentano, votano, o semplicemente leggono
Come sempre Aggiornerò martedì o mercoledì
Vi prometto che sarò veloce con i tempi, come ho sempre fatto..
Un megabacione
Noemi 💜

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