Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 58

Canzoni per il  capitolo :

Where We Belong - Thriving Ivory.

Love Store - Taylor Swift

Mi siedo sul divano, mettendo le mani fra i capelli. Philipp rimane in piedi, con le mani appoggiate sulla scrivania.
Sono allibita per quanto è accaduto. Il braccio ancora mi faceva male. Cerco di non darlo a vedere. Quando lo muovo sussulto per il dolore. Philipp mi guarda preccupato. Si avvicina a me. Gli faccio un segno, per indicarlgli di rimanere lì.

« Miriam, mi dispiace tanto. Io... »

« Sto bene. » Lo tranquillizzo, sfoggiando un sorriso.

« No. Non è vero. Non va bene per niente! » sbraita, battendo un pugno sulla scrivania.
« Avevo promesso. » il suo respiro si fa sempre più pesante, per via della rabbia. « Ho promesso che non ti avrei mai più sfiorata. Neanche per sbaglio. Invece... invece.. » da un'altro pugno, però questa volta contro la parete. Ne dà ancora un altro e un altro ancora.

« Oh mio dio! Philipp, fermati! Smettila! » corro verso di lui.

Mi porto le mani davanti alla bocca, quando vedo le nocche nere. Prendo la sua mano tra le mie « Philipp devi andare in infermeria. » dico, preoccupata.

« Me lo sono meritato. » Mormora colpevole per ciò che aveva appena fatto.

« No, invece! Io sto bene. Non farlo mai più! » non volevo che si auto punisse, in questo modo.

Mi accarezza la guancia. « Ho avuto un momento di rabbia, prima. So che non è una giustificazione valida. »

Scuoto la testa. « Adesso devi  andare in infermeria. Questa è la cosa più importante. »

« Va bene. Ma potresti accompagnarmi? »

« Non sarebbe troppo pericoloso? I tuoi uomini penseranno che potrei essere stata io. »

« No. Non hai la forza per spostarmi di un centimetro. Figuriamoci rompermi una mano. E poi so da chi andare. »

« Ah si? » dico, dubbiosa. « E da chi? »

« Lo vedrai. » prende il capotto di pelle e lo indossa.

« Odio quando fai il misterioso. » Lo seguo fuori dall'ufficio.

« Beh ho questo lato di me, che mi rende affascinante. » Sghignazza. 

Camminiamo fino ad arrivare nella loro infermeria. Non entriamo dalla porta principale, ma dal retro, per non isospettire nessuno.
Quando siamo dentro,  riconosco il corridoio. In questo posto, ci sono stata quando ero in fin di vita. Adesso capisco dove eravamo diretti.
Arriviamo davanti ad una porta. Philipp bussa prima di entrare. Riconosco la voce che proviene dall'altra parte.

Era quella del suo amico medico. Sarei dovuta arrivarci da sola che mi avrebbe portata qui. Era davanti alla sua scrivania. Sempre preciso, pulito con il suo camice bianco e sotto la sua uniforme. Quel ragazzo emanava odore di disifettante,  come quello che si sentono negli ospedali.

Si salutano, amichevolmente. Ma quando vede la sua mano, il sorriso dalla sua faccia svanisce. Come al solito non capisco i loro discorsi. Voglio rendermi partecipe anche io, soprattutto adesso che Philipp si trova in quelle condizioni.

Do un colpo di tosse. Philipp si gira e mi sorride. Aveva capito.

« Non è niente, Miriam. » mi tranquillizza « Passerà con il giro di qualche settimana. »

« Sei un irresponsabile. » Scuoto la testa.

Abbozza una risata. « Ho passato momenti peggiori. » il suo amico gli ingessa la mano. Ogni tanto, mi guarda con cattiveria. Ho i brividi. Spero che questa visita finisca presto.

Il suo amico gli prescrive delle aspirine da prendere giornalmente, nel caso dovesse sentire dolore. Mentre si salutano, io sono già fuori. Era una situazione complicata e difficile. Era come se i suoi occhi fossero ancora su di me. Ricordo le sue parole riguardo alla mia relazione con Philipp.

Per tutto il tragitto rimango in silenzio. Philipp mi osserva perplesso. La sua mano si congiunge con la mia.

« Miriam,  non dovresti essere così preoccupata. Lo vedi? Sto bene. »

« Non è per questo. » rispondo. « Sono preoccupata lo stesso. È stato un gesto stupido, da parte tua. »

« Lo so. Me ne rendo conto solo ora di aver fatto una cazzata.  Ma sai quando mi arrabbio, non mi controllo più. »  aggiunse quasi sovrappensiero. «  E allora perchè sei così silenziosa? »

Dovevo essere sincera con lui, quindi decido di raccontargli la verità. « Il tuo amico.. »

« Ti riferisci a Mark? Sì, ho notato che ti guardava come se ti volesse uccidere. Non mi è piaciuto affatto e glie l'ho fatto notare. Sai non gli va a genio che mi veda con te. »

Lo immaginavo. Tutto sommato, aveva preso le mie difese e questo è stato un gesto che avevo apprezzato.

« Quando ero malata, lui mi ha detto che, non c'è niente di serio fra noi. Lo hai già fatto con altre ragazze. Non hai mai preso sul serio nessuna. » Adesso mi sento più leggera.

Philipp si ferma e mi osserva. « Su una cosa aveva ragione. » rimango con il fiato sospeso, aspettando la confessione che più temevo. « È vero. Non ho mia preso sul serio nessuna. Il resto, già dovresti saperlo. »

« Quindi, io e te... »

Mi tira a sé,  dolcemente. La sua mano mi accarezza la guancia, poi, passa il suo pollice sulle mie labbra. Mi perdo nell'azzuro dei suoi occhi, sperando di leggerne la risposta. 

« Miriam, sia chiaro una volta per tutte: io non voglio nessun'altra, all'infuori di te. Spero che tu mi creda. »

Lo bacio. « Sì, che ti credo. Scusami se ho... dubitato  »

« Tranquilla. Anche io dubitarei di me, dopo quello che ho fatto in passato. Ma, adesso, voglio stare con te. Solamente con te. Sei ancora decisa ad andare nel Kanada? »

Dico di sì con la testa. « Non c'è niente che possa fare per farti cambiare idea? »

« No. » gli Sorrido. Ci avviamo verso il Kanada.

« Impazziro, lo sai questo? Se i miei compagni mi vedranno afflitto, sarà per colpa tua. »

Ridacchio, scuotendo al testa. « Anche io sentirò la tua mancanza. Ma questo non vuol dire che non ci rivedremo più. »

« Io ti voglio sempre al mio fianco. È questo il punto. Sappi che sarò, quasi tutto il tempo, nell'ufficio di Hans. Quando ti vedrò, lì, seduta a scucire gli abiti... » fa una breve pausa « Cazzo... dovrò trattenermi nel saltarti addosso. Non puoi immaginare cosa penso nel mia testa. »

« Lo hai già fatto altre volte? » chiedo, mordendomi il labbro.

« Svariate volte. Anche quando avevo un gran voglia di ucciderti. »

Questa cosa la trovavo alquanto macabra, ogni volta che me lo faccia notare. Ma non gli do peso più di tanto. So di aver avuto un forte impatto su di lui, al tal punto, che dentro di lui alberga ancora la sua battaglia tra il giusto e il sbagliato.

« E a cosa pensavi? » Lo stuzzico.

« Di farti mia. Davanti a tutti. » si lecca le labbra con fare malizioso.

Deglutisco «  E poi? » No so perchè lo invoglio a continuare. Dovrei vergognarmi, ma dentro di me mi sento appagata.

« Poi ti strappavo  via i vestiti e ti facevo chinare in avanti, distesa sul tavolo e ti sbattevo svariate volte. Sempre più forte e sempre più veloce. » dichiara, con tono provocatorio.

Se potessi vedermi, credo che le mie guancie abbiano assunto un color viola porpora.

« Wow. » dico, semplicemente.

« Porca puttana. Non sai come mi sento ogni volta che lo penso. » poi si guarda le parti basse e sospira. « Anche questa volta, il cazzo mi è diventato duro. »

« Philipp! » lo riprendo, comprendo il viso con le mani.

Ride. « Perchè?  È la verità. E Non dirmi che non ti piace quando divento volgare. »

« Sì, ma... »

« Sei proprio carina quando diventi rossa, lo sai? » Sghignazza.

Mi sento morire. Per fortuna, siamo arrivati. Prima di entrare nel magazino, entriamo in una stanza deserta.
Ci abbracciamo, guardandoci negli occhi. Ci scambiamo un bacio passionale. Sappiamo entrambi che non potevano passare intere giornate insieme. Lui aveva i suoi impegni e i suoi uomini, non vedendolo mai, potrebbero insospettirsi.

« Sono sempre qui, lo sai vero? » sussurra, appoggiando la fronte contro la mia.

« Lo so. Ma sai, dobbiamo essere prudenti. Non dovresti stare qui. Avrai altro da fare, immagino »

« Hai ragione. Mi uccide il fatto che dovrò lasciarti qui. »

« Io starò bene.  Non devi preoccuparti così tanto. »

« Stasera dormirai di nuovo inseme a me? » mi chiede, speranzoso.

« Questa notte vorrei stare con le altre. Spero che non ti dispiaccia. »

« Capisco. » gli do un bacio a stampo. Gli accarezzo i capelli. Mi morde il labbro inferiore. Sento dei brividi scorrermi per tutto il corpo. Era una piacevole sensazione

« Ora devo andare. »

« Domani, però sarai tutta per me. Ti verrò a prendere a mezzogiorno. »

« Va bene. » sussurro.

Philipp esce per primo, e io dopo di lui. Entro dentro il magazino e vado a sedermi al mio solito posto.
Lucie mi guarda con sguardo vigile e attento. So che muore dalla curiosità. Infatti non passa molto tempo. Si gira e sussurra.  

« Dove accidenti sei stata? »

« Ti racconterò tutto dopo. » dico, emozionata.

« Anche io ho qualcosa da dirti. »

« Ah, sentiamo »

« Guarda chi c'è laggiù? » mi indica puntando la testa verso sinistra.

Mi sporgo per vedere. I miei occhi no credono a quello che vedono. Rachel era seduta dall'altro lato del tavolo. Non appena alza lo sguardo, le si illuminano gli occhi. Rimango a bocca aperta. Se potessi, le andrei incontro per abbracciarla.

« Che ci fa qui? »

« È arrivata ieri »

Guardo la mia migliore amica. Gertrude le passa la solita pila di foto e la conduce fuori. Mi alzo per andare a raggiungerla. Quando sono vicina a lei le do una mano.

« Rachel! Non posso crederci. Che cosa ci fai qui? » cerco di trattenere tutto il mio entusiasmo.

« Visto? Beh credo nello stesso modo, in cui ci sei finita tu. »

« Sono così felice. Di vederti qui. »

Non potevamo abbracciarci. Così mi da un a pacca sulla spalla.  « Ieri non ti ho vista. Ma dov'eri? Avevo domandato anche a Lucie, ma anche lei non ti aveva vista per niente. »

« Ehm mi avevano assegnato un lavoro. » mento.

« Che genere di lavoro? » era uno dei suoi difetti, quello di essere curiosa. Del resto anche io lo ero.

« Dovevo pulire il corridoio dell'ufficio del responsabile del Kanada. » affermo.

« Oh. Tutto il giorno? » chiede. Non le sfugge proprio niente.

« È grande. »

« Sono contenta che tu sia tornata.  Questo posto è fantastico. »  si schiarisce la voce. « Cioè, rispetto a dov'ero prima. »

« Immagino. Rachel anche qui non è tutto rosa e fiori. Il minimo errore potrebbe essere fatale a farti cacciare. » la informo. « Devi sapere due cose: lo sai, qui, quasi tutte vanno a letto con le guardie per avere anche solo un pezzo di pane. Non lo fare. Se vuoi qualcosa da mangiare puoi prenderla barattando le cose che riesci a trovare. Ma ricorda di non farti vedere, mentre lo fai. È severamente proibito rubare. Per il resto, tieni la testa bassa e vedrai che andrà tutto bene. »

« Va bene. Con i tuoi consigli, andrò alla grande. Veramente le altre vanno a letto con le guardie? »

« Sì. »

Fa una smorfia di disgusto « Che schifo. Come puoi anche solo pensarlo, di fare una cosa così schifosa. »

« Me lo domando anche io. » volto lo sguardo. Sono proprio il tipo giusto per dire una cosa simile.

« Secondo te, quelle che vanno a letto con quei bastardi... come le vedi? » chiedo, insicura, ma non troppo.

« Sono delle sgualdrine . Non c'è da ragionarci troppo. Come fai? Sì, insomma, facendo così stai voltando le spalle al nostro popolo. Meno male che ci sono quelle con un po di cervello. Qualcuno delle guardie ti ha mai offerto di andare a letto con lui? »

« Eh? » dico, come se non avevo ascoltato bene l'ultima parte.

« Dico, spero che tu non sia andata a letto con quella feccia. Perchè, diciamoci la verità: Tu sei uno schianto. È impossibile che nessuno ti abbia messo gli occhi addosso. »

Incomincio a sudare. Non mi sono mai sentita così sottopressione. Era dura mentirle. Ma Rachel mi mette a disagio. Non so quanto potrò resistere. Devo riuscirci.

« Ti senti bene? »

« Sì. »  rispondo, prontamente. « E no. Nessuno mi ha portato a letto. »

« Meglio così.  Se provano anche solo a sfiorare la mia migliore amica, dovranno vedersela con me. »

Sorrido, nervosamente. Se solo sapesse che sono fidanzata con un ufficiale delle SS. Non so come la prenderebbe. Mi immagino: se Rachel e Philipp si conoscessero, come andrebbe a finire?

Litigherebbero per tutto il giorno. O peggio. A Philipp gli salterebero i nervi e potrebbe finire che le spari in testa.

Scaccio via la scene che mi ero creata nella mente. Non oso pensarci. Tutti e due mi volevano bene e volevano la mia felicità.  Ma avrei preferito che entrambi andassero d'accordo, semmai capiterà che io dica a Rachel la verità. 

Finiamo di bruciare tutte le foto. Torniamo dentro e riprendiamo il nostro lavoro. Sono contenta che lei sia qui. Spero che anche la mamma, Sarah e alla zia capiti la stessa fortuna.

Note d'autrice :
Eccomi con il nuovo capitolo
Spero che vi piaccia :)
Volevo ringraziare tutte le persone che commentano, votano o semplicemente leggono.
E ringrazio anche le persone che mi sostengono. Mi mandate tanti messaggi e sono veramente felice. Ogni volta che li leggo mi spunta un sorriso.  Ve l'ho già detto che vi adoro?
Wow #197 posizione in Fanfiction 😍 non ci credo. Grazie a tutte.
Il prossimo aggiornamento sarà Martedì o mercoledì
Come sempre sarò puntuale ;)
Vi voglio bene.
Un megabacione
Noemi 💜

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro