Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 53

Canzoni per il capitolo :

• Will Always Love You - Whitney Huston

• Shiver - Coldplay

Avevo quasi finito di pulire il corridoio, quando Gertrude, torna. Inutile intuire la sua reazione. Quando entra, cammina a passo veloce verso di me. Aveva le guance rosse.
Ero pronta a subire la sua collera.

« Ancora non hai finito?! Stupida ragazzina! » esclama.

Non le rispondo. Sarebbe stato inutile. Non potevo dirle di Philipp, anche se so che lei sospetta.

« Beh almeno hai pulito bene. Perchè sei così lenta? »

Continuo a strofinare, senza alzare la testa. Senza che me lo aspettassi Gertrude si siede vicino a me e incomincia a parlarmi.

« Lui era qui, non è vero? »

« Cosa te lo fa pensare? »

Sussulta. « Non sono stupida. Vedo come ti guarda e tu come guardi lui. Ma non dirò niente. Sai anche io ho dovuto lasciare mio marito. »

Mi alzo e vado a cambiare l'acqua al secchio. Mi segue. Getto via l'acqua sporca e mentre riempio il secchio le domando:

« Anche lui è qui? »

Scuote la testa.

« So come ci si sente. Anche a me manca mio padre. La mia vecchia vita. Ancora non riesco a realizzare tutto questo. »

« Basta abbassare la cresta. Lavorare sodo e vedrai che tornerai a casa presto. »

« Non ne sono sicura. Noi siamo qui per un solo scopo. Ed è diverso dal tuo. » Lei, in fin dei conti, non era ebrea. E poteva cavarsela, in qualche modo.

« Tu sei fortunata. »

La guardo non capendo le sue parole. « Sai, hai fatto cadere un ufficiale ai tuoi piedi. Usa questo vantaggio. » dice, senza scrupoli.

« Nessuno è caduto ai miei piedi. E vuoi che gli menta? »

« Perchè non dirmi che ti importa qualcosa di lui »

Sì.

Non potevo fargli questo. Non sono quel genere di persona. Perchè avrei dovuto?
Gertrude cinge ad andarsene, ma prima mi a presta a dirmi di finire in fretta e di tornare nel magazino.

***

« Guardate cosa vi ho portato »

Mia madre e le altre rimango a fissarmi, impazientite su cosa volevo mostrare a loro.
Dalla tasca tiro fuori il da mangiare che avevo barattare questa mattina.
Avevo pregato alle mie compagne di non essere voraci.
Perchè non potevo permettermi ancora per molto questo tipo di cibo.

Prendo la tavoletta di ciccolato e la divido in pezzettini e distribuiscono ad ogniuna la sua parte.

Mentre le altre mangiano, esco dalla baracca. Guardo il cielo. Le stelle sono stupende. Mi ricordo quando io e le mie amiche andavamo in gita in campagna e la notte guardavamo le stelle cadenti.

Avevo espresso molti desideri. Da piccola avevo molte aspirazioni. Volevo diventare un dottoressa, una giornalista, un'attrice, un'esploratrice: mi piaceva viaggiare e visitare posti esotici. Come la mia terra natia. Sapevo che mia madre era spagnola, ma i miei bisnonni erano originari di Cuba.

Sarebbe bello, andarci un giorno. Mi viene da ridere pensare al futuro. Poi ho scoperto di voler diventare un insegnate.
Quando uscirò di qui, vorrei andare all'università, in America. Quando la guerra finirà, non resterò in Francia.

Come potrei restare in un paese, dove i cittadini francesi ci avevano cacciati via. Spero che quest'anno, il 1943, sia quello decisivo.
Se avessi qualche straccio di notizia mi rendere e più sicura.

« Che fai? » Lucie si siede vicino a me.

« Guardo il cielo. Osservo le stelle. »

« Sono stupende » dice guardando verso l'alto. « L'unica cosa bella che ha da offrire questo posto »

« Sì. Mi hanno sempre affascinata. » adoro l'astrologia. Ogni tanto leggevo i libri sui pianeti e l'universo.

Lucie si malmena le mani. « Alla fine com'è andata con lui? »

Chiudo gli occhi. Speravo che non me lo dicesse. « Lucie, tu ami Jacob? »

Non si aspettava questa domanda « Certo che lo amo. »

« Forse è destino che io e lui.... »

« Miriam... » la interrompo.

« No, Lucie. Lui è venuto da me oggi. È innamorato di me, non lo capisci? Se chiunque può essere felice, allora perchè io non devo esserlo? »

« Ti fidi di lui. »

« Sì. Lui mi rende felice. Gli sono grata per avermi salvato la vita. Ho il cuore che mi batte a mille e ho le farfalle nello stomaco. Ogni mattina dovrei alzarmi con il morale a terra, per quello che mi sta accadendo, ma non lo sono. Non ho il motivo di stare giù. »

Lucie mi sorride, scuotendo la testa « Ti sei innamorata. »

« Ed è sbagliato? »

« L'amore non è mai sbagliato. » mi prende le mani « Solo che dobbiamo stare attenti a chi scegliamo di donarlo. »

Abbasso lo sguardo. « Che cosa devo fare? » metto le mani sul viso.

« Miriam, non devi ascoltare nessuno. Ascolta solo il tuo cuore. »

L'abbraccio « Sappi che qualunque decisione prenderai io ti starò vicina e ti sosterro »

« Grazie, Lucie tu più di tutti puoi capirmi. »

Guardo ancora le stelle. In quel preciso istante passa una stella cadente.

« L'hai vista? » chiedo, euforica.

« Sì. »

« Esprimi un desiderio » chiudo gli occhi. Era molto difficile quale desiderio volevo far esprimere.

Essere libera e di tornare a Parigi con tutta la mia famiglia.

Sì. Questo era quello che volevo.

E soprattutto voglio che ci sia lui accanto a me.

« Lucie, ho paura. »

« Di cosa? »

« Come faccio a capire che è quello giusto? »

Non me ne intendo di queste cose. Non ho mai avuto un ragazzo.

« Lo capirai. Jacob mi fa sentire ogni giorno speciale. Se non andrà per il verso giusto, se ti sta prendendo in giro, allora non merita il tuo amore. Sarà solo un bastardo. Uguale a tutti gli altri »

« Ho paura che non mi dica tutta la verità. Lucie dovevi vederla, Hellen. Non ho possibilità. E se lui, decidesse di tornare da lei. »

« Fammi indovinare: ti fa sentire una nullità quando le passi davanti? »

Annuisco. Mi sento a disagio. Sembrava una modella in confronto a me. Hellen ha un corpo divino e una pelle stupenda: bianca e lucida. Mentre io sono magra come un acciuga e la mia pelle era leggermente scura. E i miei capelli? Quelli di Hellen erano lisci, curati e perfetti. Io, se prima erano brutti adesso sono orrendi, perchè sono corti, indefiniti e non più alti di un centimetro. Sembro un maschio.

« Miriam, non è la bellezza ciò che conta in una persona. Ma è quello che sei dentro. Tu sei una persona meravigliosa e sei bellissima. Dentro e fuori. »

Sono una stupida. È così semplice. Dovevo capirlo da sola. Chissà se Philipp pensa le stesse cose. Avevo tante domande da fargli. Va bene, lo avevo colpito. Ma c'era altro?

« Io vado dentro. Non dovremo essere qui fuori. Se arriva una guardia, e ci trova qui fuori ci ucciderà di sicuro »

« Io resto qui, altri due secondi. » la informo.

Mi copro con un coprispalle rovinato e strappato. Tirava un vento leggero. Non avevo voglia di entrare, quindi spero che non passi nessuna guardia.
Lucie aveva ragione.

Sono bellissima dentro e fuori.

Anche se adosso portavo questa orribile tunica a righe, le mie scarpe erano rotte e bucate, o avevo i capelli corti.
In lontananza sento i cani abbaiare. Era meglio rientrare.
Raggiungo mia madre e le altre.

Scopro che Rachel era ancora sveglia. Mi sdraio vicino a lei.

« Come mai sei ancora sveglia? »

« Non riesco a dormire. » risponde. « Tu e Lucie siete molto intime »

« Che vuoi dire? »

« Tu e lei siete sempre insieme. Prima vi ho sentito parlare sottovoce. Avete dei segreti? »

Sospiro. « Sei gelosa? »

« No. Ma quello che puoi dire a lei puoi dirlo anche a me. Sei la mia migliore amica »

« Questo lo so. » Non potevo dirgli di Philipp. « Solo che, io e lei stiamo insieme nel Kanada e abbiamo più cose da raccontarci »

« Ah si? Beh scusa se non faccio parte delle privilegiate » dice, scontrosamente.

« Ora che cosa c'entra? Non sono privilegiata. Rischio anche io la vita ogni giorno come tutte voi. »

« Dì un po', ti ho mai visto ad una selezione? No, ovviamente. Non sai come ci si sente. Ogni volta ho il terrore che capiti a me. »

« Non ho scelto di andare io nel Kanada. E se dipendesse da me, ti farei entrare ma non è così. Sai il posto nel Kanada, non è per sempre. Se fai qualcosa di sbagliato, non ci ,etti niente a tornare qui. »

« È solo che mi manchi. Tutto qui »

« Anche voi mi mancate. Ogni giorno. » avrei voluto averle con me. Ogni volta che torno ho paura di non trovarle.

« Mi dispiace. »

« Tranquilla. Ti capisco. » le Sorrido. « Rachel, sei la mia migliore amica e lo sarai per sempre. »

In quel momento sentiamo un forte boato. Tutte le mie compagnie si svegliano. Alcune si chiedono che cos'è successo, altre entrano nel panico e alcune si affacciano alla finestra in fondo alla baracca.

« Cos'è stato? » mi alzo per verificare. In lontananza, vediamo del fumo e delle fiamme.

Le guardie corrono verso il luogo dove si trovano i forni.

« Tornate a dormire! Subito! » sbraita la Kapo. « Muoversi! »

Torniamo alle cuccette. Il rumore si sente ancora. Era un suono strano. Metallizzato e asordante.
Sarà difficile tornare a dormire con questo chiasso.

« Secondo te, cosa sarà successo? Mi chiede Rachel.

Scuoto la testa « Non saprei. »

Penso a Philipp. Forse è ai forni in questo momento. Qualunque cosa sia successo, spero che stia bene.

Nota d'autrice :
Eccomi con il nuovo capitolo
Sì nel prossimo capitolo saprete cosa è successo XD
Spero che questo vi sia piaciuto.
Ringrazio tutte le persone che leggono, votano e commentano.
Vorrei ringraziare anche tutte le persone che mi seguono e mi sostengono
😍❤
Il prossimo aggiornamento sarà lunedì o martedì. Tranquille sono sempre puntuale con gli aggiornamenti, adesso 😏❤
Un megabacione
Noemi 💜

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro