Capitolo 41
Canzoni del capitolo :
• Girl Almight - One Direction
• Dirty Little Secret - The All-American Rejects
Fuori il clima è cambiato. Non so quanti giorni siano passati da quando sono qui.
Ma so che l'inverno sta per finire, anche se fiori c'è ancora la neve.
Nell'aria sento la primavera. Do un occhiata al calendario. Siamo solo ai primi di marzo.
Il mio umore, oggi è alle stelle. Accendo la radio e cerco qualche stazione che trasmette della musica. Finalmente trovo una canzone francese: la conosco molto bene, prima di venire qui, la sentivo molto spesso quando andavo in giro per Parigi.
Chiudo gli occhi e incomincio a volteggiare. Immagino di trovarmi su un campo pieno di spighe, con il sole che mi bacia la pelle e il vento che mi scompiglia i capelli. Nessuno mi avrebbe rovinato questo momento di felicità.
« Che stai combinando? » apro gli occhi e vedo Philipp che mi osserva come se fossi una pazza.
« Non vedi? Sto ballando. » chiudo di nuovo gli occhi e riprendo a ballare. « Vuoi unirti anche tu? »
« Ehm no, Grazie. Sento che ho ancora tutte le rotelle a posto »
Ridacchio. « Se mi tieni qui, allora vuol dire che non le hai a posto »
« Già. Sono d'accordo. »
Mi avvicino a lui prendendolo per le mani. « Su, dai. Perchè non danzi insieme a me? » dico euforica.
« Non ci penso neanche. Io non ballo. Non ho mai ballato e mai ballero. » dice opponendo resistenza.
« Non sai quello che ti perdi. Cerca di essere te stesso per una volta. Lasciati andare. »
« Non capisci? »
« Dai di cosa hai paura, che qualcuno ti giudichi? Non ci vede nessuno. »
D'un tratto i miei piedi non toccano più la terra. Philipp mi aveva sollevata e presa in braccio e girava su se stesso. Mi riporta a terra. E incominciamo a danzare. Sono contenta che si sia sciolto.
« Ecco lo vedi? Ora sono diventato pazzo come te. Adesso dovrebbero richiedermi in una prigione per pazzi » mi riprende in braccio. Mi stringo forte a lui e incrocio le gambe.
« Non farmi cadere. »
« Non che non lo faccio. »
« Mmh, Davvero? »
« Dubiti di me? » Lo osservo sospettosa.
La sua mano mi tocca il sedere. « Sì. Se non togli quella mano. »
« E dove vuoi che la metta? » chiede malizioso.
« Non lo so e non mi interessa. Basta che la togli. » la toglie e mi fa scendere.
« Guasta feste. Dovresti sciogliersi anche tu, lo sai? »
« Facendo la sgualdrina? No, grazie »
Fischia. « Touche. Come mai oggi sei di buon umore? »
Mi avvicino alla finestra. « Ma come? Non la senti? »
« Che cosa dovrei sentire? »
« La primavera. »
« Jüdin, se non l'hai notato c'è ancora la neve fuori »
« Perchè tu vedi con gli occhi, prova a vedere con il cuore. »
« Sembri pazza davvero. E poi a me piace di più l'autunno. »
Faccio una smorfia di disappunto. « Come mai? »
« Non lo so. Mi piace e basta. » Scuoto leggermente la testa.
La primavera per me, significa rinascita. Un inizio. È speranza. Mi ricordo i fuori che nascevano sull'albero vicino casa mia. Quando vedevo i boccioli, sapevo che sarebbero diventati dei fiori stupendi.
Sospiro. Chissà se li avrei rivisti ancora...
« Jüdin, vieni qui. Ti ho portato una cosa. Ma ho avuto così tanto da fare che me ne sono dimenticato »
Philipp prende dal cassetto un pacchetto. Era di colore blu scuro con le scritte in inglese.
prendendo una striscia argentata al sui interno e la scarto.
« Che cos'è? »
« Chewing Gum. »
« Cosa? »
« È una roba americana. Assaggiala. »
Sono sempre pronta a scoprire cose nuove. Metto in bocca la striscia. Ha un sapore strano. Sa di menta è fresca ed appiggicosa.
« Sta attenta. Non la devi ingoiare. Va solo masticata. » avverte. Ne prende una anche lui.
« Come hai fatto ad averla? » cerco di masticare, senza far rumore.
« Grazie ai partigiani. Ogni tanto, quando li catturiamo, troviamo sempre qualche roba inglese o americana. »
« Oh. Sei mai stato in America? »
« No. Ma quando la conquisteremo, ci andrò. Non manca molto. Ci pensi? Renderemo il mondo un posto migliore. »
« Non credo che gli americani si faranno battere. Neanche i Russi sono così stupidi. »
« Intanto abbiamo occupato gran parte del territorio Russo. Intendo quello Europeo. I nostri uomini occuperanno Mosca. È solo questione di tempo. »
« Ti ricordo che Napoleone fu sconfitto dalla Russia. È una battaglia persa già in partenza. » Nessuno può competere con la Russia. Sono dei pazzi se sperano di vincere.
« Parli così, perchè speri che i Russi arrivino qui. »
Resto zitta. Sì. Ci spero. Così tutto può tornare alla normalità. Posso tornare alla mia vita. Tornerò a scuola, rivedrò i miei compagni di classe, studiero e soprattutto riavrò la mia famiglia e la mia casa.
Cosa c'era di male?
« Beh ti do una dritta: Non succederà mai. Perciò levatelo dalla testa. » Mormora con cattiveria.
Sussulto. « Quindi è qui che passerò il resto della mia vita... »
« Beh di cosa ti lamenti? Non morirai. Questo è un punto a tuo favore. »
Sì... finché non ti stuferai di me.
Io non voglio restare qui per il resto della mia vita. Non oso pensare; se i tedeschi dovessero vincere... noi che fine faremo? Ci estingueremo come i dinosauri. Finché al mondo non rimarrà più nessun ebreo.
È orribile. Posso dire addio a tutti i miei sogni.
Io non marciro qui dentro, io scappero di qui.
« Ora devo andare. » alzo lo sguardo. « Non tornerò prima di cena. Cerca di non combinare guai mentre sono via » infila il cappotto e se ne va.
***
Sono le cinque del pomeriggio.
Il tempo non passa mai. Ho letto tutti e tre i libri che Philipp mi aveva portato. Quindi adesso non so cosa fare.
Potrei farmi un bagno caldo.
Mi tolgo i vestiti e aspetto che la vasca si riempia.
Questa volta chiudo la porta a chiave, non si sa mai che Philipp potesse rientrare prima.
Preparo gli asciugamani e metto un tappetino vicino alla vasca, per non creare poi un macello.
La vasca è pronta ed entro. Adoro farmi il bagno con la vasca piena di bolle. Poi Ripenso alle parole di Philipp.
Se la Germania vincesse la guerra, non potrò più tornare a casa. Questa sarebbe stata la mia nuova casa. Un ufficio. No. La Germania non poteva vincere. Le probabilità sono una su un milione.
Purtroppo non potevo sapevo niente, dato che non ho uno straccio di notizia. Mi baso su quello che mi diceva Philipp.
Sbuffo. Chissà cosa starà combinando... probabilmente sarà al campo a fare le selezioni o ad uccidere. Quando la guerra finirà, nessuno crederà a cosa sta succedendo qui dentro, se qualcuno, un giorno, ne parlasse.
Al mio arrivo qui, mi ricordo di aver visto un soldato che cercava di portar via, un neonato tra le braccia della madre. Il neonato non cessava di piangere, finchè il soldato non lo aveva sbattuto ripetutamente contro il vagone, uccidendolo.
Non avevo mai visto nulla del genere. Come si può fare una cosa simile?
Mi viene da vomitare. Anche Philipp avrà ucciso delle persone in questo modo così meschino?
O avrà fatto anche di peggio?
Cosa penserebbero, la mamma e il papà se sanno che mi trovo qui. Dentro un ufficio di un Officiale delle SS. Che dormivo nel suo letto o che mangiavo con lui.. parlavo con lui, come se niente fosse.
Si vergognerebero da morire.
Ma non stavo facendo nulla di male, in fin dei conti. Ero al sicuro. Questo li avrebbe tranquillizzati.
Spero che Lucie avrà detto alla mamma e a Sarah che sono viva e sto bene.
Mi guardo le mani. Le dita sono diventate
Esco dalla vasca e la svuoto. Mi asciugo sia i capelli che il mio corpo. Mi metto le creme per non idratare la pelle e mi rivesto, infine pulisco il bagno.
Ora si che mi sento meglio.
Torno di là in ufficio. Prendo una rivista sulla scrivania di Philipp. Sulla copertina c'era la faccia di un soldato e come sfondo aveva un cielo con degli aerei militari.
La sfoglio, svogliatamente. Guardo le immagini di soldati, soldatesse che sfilano. Almeno faccio qualcosa per farmi passare il tempo.
D'un tratto, sento la maniglia della porta principale che cerca di aprirsi. Alzo lo sguardo. Philipp la chiudeva sempre a chiave, per sicurezza. Guardo l'orologio. Philipp aveva detto che non sarebbe tornato prima di cena. Se era lui, avrebbe avuto sicuramente la chiave.
Forse era un suo amico. Forse non sapeva che Philipp non era nel suo ufficio. Ma se così era , avrebbe lasciato perdere al lrimo tentativo. Invece questo tizio stava cercando di aprire la porta. O meglio sfondarla.
Incomincio a tremare. Rimango immobile. Il mio cuore incomincia a matterlarmi nel petto. Devo fare qualcosa, ma ho i piedi incollati al suolo. Era la paura a non farmi muovere.
Mi tolgo le scarpe e cerco di camminare piano, senza fare il minimo rumore. Non avevo idea di dove nascondermi. Poi vedo l'armadio e, senza pensarci su, mi infilo dentro. Faccio in tempo a chiudere l'anta. Sento la porta che si apre con violenza.
Ho il respiro pesante. Non avevo mai avuto tanta paura come in questo momento.
Ma chi era?
Apro di poco l'anta, in modo da non farmi scoprire. Davanti alla scrivania c'era un uomo. Stava frungando fra le cose di Philipp. Un particolare che mi colpisce, era la sua uniforme.
Non era come quella di Philipp e degli altri ufficiali. Non era verde. La sua era nera come la pece.
Purtroppo, non riesco a vederlo in faccia. Ma cosa voleva? Prese i miei libri che avevo lasciato sul tavolino. Li stava esaminando. Poi il suo sguardo punta verso la camera.
Chiudo l'anta. Sperando che non mi abbia notata. Mi spingo in fondo all'armadio cercando di nascondermi tra i vestiti.
L'uomo entra in camera. Percepivo il suono delle lanzuola e il rumore dei cassetti che si aprivano. Qualunque cosa stia cercando, spero che la trovi e se ne vada al piu presto.
I passi si avvicinano sempre di più al mio nascondiglio. Trattengo il respiro. Sono paralizzata. Ero in pericolo e non potevo fare niente, se non aspettare che se ne andasse o nel peggiore dei casi che mi scoprisse.
All'improviso, non lo sento piu camminare. Forse, per mia fortuna, se ne andato. Tiro un
sospiro di sollievo. Ma dura ben poco, quando vedo la sua ombra davanti a me.
L'intruso era davanti l'armadio. Chiudo gli occhi. Le ante si aprono.
Era giunta la fine per me...
Note d'autrice:
Ecco il capitolo 40 ❤
Oggi non mi sento bene, avendo il raffredore e il mal di testa. Ma non mi sono scoraggiata e ho continuato a scrivere :) anche sentendo Girl Almight mi ha dato la carica XD
Spero che vi piaccia :)
Ringrazio ancora tutte quante per il supporto che mi state dando. E ancora una volta ringrazio: chi commenta, chi vota e chi legge solamente ❤
Vi voglio bene ❤
Al prossimo capitolo
Noemi 💜
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro