Capitolo 37
Canzoni del capitolo :
• Just Like Fire - Pink
• Story of My Life - One Direction
« Eccoci qui. »
Entriamo nell'ufficio. Philipp chiude la porta a chiave. La prima cosa che noto era la scrivania. Ci sono un sacco di fogli e documenti, messi in ordine. Non c'era nulla fuori posto. Anche le penne sono in dritte in posizione corretta.
Avevo capito quanto Philipp fosse preciso e ordinato. D'altronde i tedeschi sono famosi per la loro precisione.
La porta della camera era aperta e sul letto vedo alcuni vestiti. Entro e prendo una camicetta da notte ricamata, lunga e con le spalline sottili. È morbidissima al tatto. Doveva costare un occhio della testa.
Ci sono anche: una sottoveste bianca, un paio di calze nere, un maglioncino, una gonna, un paio di pantofole, due paia di scarpe e della biancheria intima.
Wow
« Sono i tuoi vestiti. Scusa se non sono un granché. Non ho trovato di meglio » ne prende uno fra le mani e lo esamina con una smorfia, disgustato.
« Stai scherzando? Sono stupendi. » dico, meravigliata.
« Ora io vado. Ho da fare. Fai come se fossi a casa tua e se hai bisogno di qualcosa, dimmelo. »
Annuisco. Non appena Philipp torna sulla sua scrivania, io mi tolgo la giacca e la sistemo nell'armadio. Ora dovevo mettere a posto i vestiti. Piego accuratamente la camicia da notte e la metto nel cassetto. Insieme alla biancheria intima.
Ancora non ci credo. È un sogno. Ho paura di andare a dormire per paura che lo sia.
Philipp si sta comportando come un vero gentiluomo. Sono molto fortunata. Quante ragazze possono trovarsi in questa situazione? Quante ragazze ebree possono dirlo?
Ancora non so il motivo per cui mi trovo qui. Non me lo merito. Dovrei smetterla di autocompatirmi.
Dovrei cogliere l'occasione e sfruttarla al massimo. Ma io non sono quel genere di persona che se ne approfitta. Ho sempre lavorato sodo per guadagnarmi le cose.
Mi levo le scarpe. Noto che c'era una porta nella stanza. Non l'avevo vista l'utima volta.
Beh avevo altro a cui pensare. La apro e davanti a me, vedo un lavabo per le mani con uno specchio, un w.c e... No. Non ci credo. Una vasca da bagno. È un miraggio.
Finalmente potevo farmi un bagno.
Non ci penso due volte e apro la maniglia. Faccio scorrere l'acqua calda. Vicino, sul bordo prendo una bottiglietta color crema. La apro e verso il liquido nell'acqua. Era da tanto tempo che non facevo un bagno come si deve.
Incomincio a spogliarmi. La vasca adesso è piena. Mi immergo in quell'acqua limpida, calda e piena di bolle.
Mi sdraio e poggio la testa. « Questo è il paradiso » sussurro.
Chiudo gli occhi. In questo momento mi immagino di trovarmi nella mia vasca da bagno, a casa. La mamma che si trovava in cucina a preparare lo stufato, mentre Sarah era in camera a fare i compiti o a leggere un libro. Papà, appena rincasato, era andato dalla mamma e la saluta dandole un bacio sulla guancia. Nana era sdraiata sul tappeto a dormire.
Non posso crederci che quei momenti siano svaniti per sempre.
Invece, adesso, mi trovo qui. A miglia di distanza da casa mia. Sento un odore di menta vicino a me. È strano. Non avevo notato che questo bagno schiuma era alla menta.
Apro appena gli occhi e mi accorgo che Philipp era lì ad osservarmi con le braccia appoggiate al bordo.
Ho un tuffo al cuore. La porta. Mi ero dimenticata di chiuderla a chiave.
« Sono cinque minuti che ti chiamo. Pensavo che stessi male. »
Mi immergo, sperando che le bolle non adassero via. Per adesso, l'unica parte del mio corpo, scoperta è la testa.
« Che ci vai qui?! Esci immediatamente!» esclamo, sperando che mi dia retta.
« Potevi dirmelo che ti saresti fatta un bagno, così mi sarei unito anche io » ghigna. La sua smorfia maliziosa mi colpisce in pieno stomaco.
« Sì. Come no. Scordatelo » le sue dita sfioravano di poco le bolle.
« Non credi che ci siano troppe bolle? » dice, soffiando sopra a quella coperta di schiuma. So che cosa sta cercando di fare.
« Smettila! »
« Di fare cosa? »
« Smettila di comportarti così! »
« Così come? » fa il finto tonto.
« Da stronzo » Ride.
« Mi viene naturale » Lo guardo storto. « Beh ero venuto solo per dirti che la cena è pronta. »
« Oh. » Philipp esce e dopo un minuto torna con in mano un accappatoio appoggiandolo sul lavabo « Tieni. Asciugati »
« Grazie » Quando chiude la porta, mi alzo per prendere l'accapatoio. Ha dei modi di fare che non sopporto. Mentre mi asciugo, vedo delle cremine sulla mensola. Sono da donna. Ne apro una e me la spalmo sul viso, sulle cosce e sulle braccia. Devo dire che sono rinata.
Ma che ci fanno delle cremine da donna, nel suo bagno?
Mi rivesto e esco dalla camera. Il tavolo era già apparecchiato per due. Mi siedo e incominciamo a mangiare. I primi minuti li passiamo in silenzio.
« Questa mattina è venuto il tuo amico. »
« Davvero? E? »
« Mi ha detto: ancora un paio di giorni e posso levarmi la fasciatura »
« Una buona notizia, no? »
« Sì. » Non sono molto entusiasta. Ripenso a quelle parole.
Solo divertimento...
Philipp continua a mangiare e a guardarmi. Devo fare in modo che non sospetti niente, ma il mio umore mi tradisce.
« Qualcosa non va? » domanda.
« La pasta è buonissima » giro la forchetta fra gli spaghetti, ma più che girarli sembra che ci sto giocando.
« Non mi sembra. »
« Sono molto stanca. » stanca di cosa, poi? Vai così stai andando alla grande. Non convinco nessuno così.
« Mmh... sicura? »
« Sì. Non preoccuparti » Sorrido. Devo cambiare argomento e subito. Ma ci pensa lui, al posto mio.
« Hai uno strano profumo addosso. » il suo sguardo adesso è rilassato. Credo che abbia capito che non volevo affrontare l'argomento.
« Ho visto delle cremine, nel tuo bagno. » dico bevendo un sorso d'acqua. « Da donna. Perchè ci sono delle creme da donna nel tuo bagno? »
Smette di mangiare. All'improvviso diventa nervoso.
« Creme? Quali creme? »
« Nel tuo bagno. Ci sono delle creme da donna » sembra assente.
« Ah. Sì, le ho messe li per te. » farfuglia, mentre prende il bicchiere con il vino.
Che stupida. Era ovvio che le aveva messe li per me.
« Grazie. È stato un pensiero gentile. Non ti ringraziero mai abbastanza. »
« Jüdin, smettila. Sai come la penso. » Mormora, tagliando la carne. « Sicura che non ne vuoi un po'? »
« Mmh la carne di maiale... mi basta averla assaggiata una volta, grazie. » Da quando sono diventata schizignosa in fatto di cibo?
« Voi ebrei.. pensate alla religione anche in momento come questo... » scuote leggermente la testa, ridacchiando.
« Sopratutto in un momento come questo. Bisogna sempre essere devoti a Dio, anche nei tempi di guerra »
Ride. « Cretinate. »
« Non sei un tipo molto religioso, vero? »
« Sì. Io sono devoto ad un unica persona » immagino quale « Me stesso. »
« Pensavo che fossi devoto al tuo Führer » indico con la testa il suo ritratto.
« Lo sono, in parte »
« Sai è strano mangiare con lui che ci fissa. È inquietante. »
« Hai ragione. Ma vedi sotto quella corazza, si nasconde ben altro. » Lo guardo confusa
« E tu cosa ne sai? »
« È venuto a cena da noi, una volta. »
« Hitler è venuto a casa tua? » sono stupita. « Devi essere una persona importante. »
« Mio padre, lo è. Oltre a lui, a cena, abbiamo avuto anche Himmler. »
« Devi essere molto fiero di tuo padre. » L'ho detto sul serio? Beh almeno il padre non è un assassino come il figlio.
« Sì, come no. Mi sento molto meglio, quando non è a casa. Lo odio con tutto me stesso. Non fa altro che organizzarmi la vita. »
« Ma è pur sempre tuo padre... »
« Vorrei che non lo fosse »
« Tu almeno ce l'hai un padre » Rimango in silenzio per riprendermi e non mettermi a piangere.
« Scusami. Non avrei dovuto dire quelle cose. Ma se lo conoscessi, diresti che ho ragione » mi accarezza la mano.
« Sì comporta così perchè ti vuole bene. Ogni cosa che fa, lo fa per il tuo bene. »
« Magari fosse così semplice. » il suo sorriso mi manda ai pazzi. Come fa a ridurmi in questo stato?
« Ma mio padre, dichiarerà di volermi bene, quando gli asini voleranno » si alza e va all scrivania. Si siede e vedo che prende una pila di fogli.
« Cosa sono? » chiedo.
« La domanda è chi sono. Vedi questi numeri? » indica l'elenco. « Siete voi »
« Noi? »
« Sì. Sono i fogli degli appelli del mattino. Devo controllarli uno ad uno. Mi ci vorrà tutta la notte. Questi fogli devono andare nell'archivio entro domani mattina. Poi me ne ariveranno degli altri è una gran scocciatura. Ma è la prassi. » poi mi guarda e sorride « Puoi anche andare a dormire. Io ho il mio ben da fare qui. »
In quel momento ho un idea.
« Sono del settore femminile? » chiedo, senza distogliere lo sguardo dai fogli.
« Ehm no. Sono del settore maschile. »
Settore maschile.. Papà...
« Si può risalire alla persona a chi appartiene il numero? »
« Sì, se uno vuole farlo. Ma a chi importerebbe.. » dice svogliato senza staccare gli occhi dai fogli. Poi mi guarda sospettoso « Perché me lo chiedi? »
« Curiosità. » intreccio le dita, per il nervoso. « Io allora vado a dormire. Buona notte, Philipp » sussurro, timidamente.
« Buona notte, Miriam » il suo tono è dolce come il miele. Ho di nuovo le farfalle nello stomaco. È doloroso, ma non posso farci niente. Odio me stessa. Mi odio, perchè mi rendo conto che sto incominciando a provare dei sentimenti per lui e fa male.
****
Chiudo la porta. Prendo la camicia da notte e mi tolgo i vestiti.
È strano dormire quando, Philipp è di là che lavora. Non riesco a non pensare a quei fogli.
Devo avere quei fogli e scoprire se li in mezzo c'è anche il mio papà.
È un impresa disperata. Ci saranno un milione, se non più numeri, quindi persone.
No. Costi quel che costi. Io devo ritrovare mio padre.
Ho tutta la notte per pensare. Devo trovare qualcuno che mi aiuti. Ma chi rischierebbe la
vita?
È un bel problema. Qualcuno che può accedere al settore maschile, facilmente.
Chi conoscevo?
Pensa, Miriam, pensa.
Ci sono! Jacob! Lui può aiutarmi. Come posso arrivare a lui? Non posso uscire.... oppure si. Domani pensero alla seconda fase.
Sono molto stanca. Non riesco a tenere gli occhi aperti. In un attimo cado fra le braccia di Morfeo, un ragazzo moro dagli occhi azzurri, rasserena i miei sogni.
Note d'autrice :
Wow ho postato il giorno di capodanno ahahhaa
Auguri di buon anno. :)
Ecco a voi il capitolo 36. Un record :)
ringrazio ancora molto le persone che mi seguono e leggono la storia. Siete fantastici. Vi adoro Sappiatelo.
Spero che questo capitolo vi piaccia. Non vedo l'ora di scrivere il prossimo *_*
Un megabacione
Noemi 💜
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