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Capitolo 29

Canzoni del capitolo :

• Sweater Weather - James Harris
• Not About Angels - Birdy 💔 ( Colpa Delle Stelle)

Premessa: Preparate i fazzoletti ci sarà da piangere parecchio :( 😢

No. Non è possibile... non può essere vero...

Mi porto la mano alla bocca, ma non posso evitare di urlare.
C'erano corpi di bambini..... bambini vivisezionati. Indietreggio velocemente, come se bastasse per tentare di sfuggire a quell'orrore, andando a sbattere contro il muro. Mi accuccio per terra nascondendo il viso tra le mani.
Ma era inutile. Quell'immagine mi rimane impressa nella mente e non riuscivo a dimenticarla.
Prima che me ne accorsi, Lucie e Jacob uscirono di corsa dalla stanza.

« Miriam, cos'è successo?! »

Non mi muovo di lì. Tengo sempre lo sguardo nascosto, e indico la stanza.
Non smetto di sighiozzare. Perchè una scena come quella... Dio... come si può arrivare a tanto.

« Oh mio dio... » sussurra, Lucie. È scioccata quasi quanto me. « Tu lo sapevi? » dice rivolgendosi a Jacob.

« Sì, ma non potevo dire niente a nessuno. Lucie, capiscimi! Se lo avessi detto a qualcuno mi avrebbero ucciso. Sono arrivati l'altro ieri da Auschwitz 1. Erano già così quando sono arrivati. Lì c'è un Block dove le SS praticano degli esperimenti. Probabilmente non sapevano come liberarsi dei corpi, perché lì c'è un solo forno. »

Nel corridoio era sceso il silenzio. Mi ci volle un po' prima di calmarmi del tutto. Le camere a gas, i forni crematori, le eseguzioni... pensavo di aver visto tutto, ma evitendemente mi sbagliavo.

Lucie mi diede una mano ad alzarmi. Poi mi avvolse in un'abbraccio. In fondo, dentro di me, speravo di essermi immaginata tutto.
Sento lo stomaco sottosopra. Volevo andarmene di qui.

« Ora è meglio se ce andiamo » mi consiglia, Lucie. Non vedevo l'ora che lo dicesse. Era come se mi avesse letto nel pensiero.

« Sì hai ragione, se vi trovano qui. Passerò dei guai. » Jacob abbraccio Lucie e la saluta con un bacio.

Prima di andarmene, gli chiedo scusa, e che non avrei dovuto aprire quella maledetta porta, ma lui mi rispose con un sorriso forzato.

Mi sento uno schifo.

Usciamo dall'infermeria, sperando di non tornarci mai più. Io e Lucie camminiamo fianco a fianco in silenzio. Entrambe eravamo rimaste scioccate per ciò che avevamo visto.
Non riuscivo a tenermi tutto dentro e perciò dovevo dire quello che pensavo.

« A proposito, per quello che è successo... » ma lei mi interrompe, lasciandomi basita.

« Non devi parlarne con nessuno, Miriam. » mi dice con tono severo. Non l'avevo mai vista così rigida.

« Lo so. Non preoccuparti. »

« Io mi fido di te »

Le sorrido. Sì, di certo non potevo raccontare niente a nessuno, ma quella scena mi sarebbe rimasta in pressa nella mente, per sempre.

Mentre torniamo alla baracca, noto che le altre ancora non sono tornate.
Nell'attesa, mi sdraio nella cuccetta e stiracchio le gambe. Ho la schiena a pezzi. Quella giornata era stata la peggiore di tutte, la più brutta in assoluto.
Prima il litigio con lui, poi quella scena orribile.
Ho bisogno di distrarmi. Guardò fuori dalla finestra, l'unica che avevamo. Il sole stava tramontando, le nuvole sono tinte di un color rosso porpora. È un spettacolo stupendo, se non fosse per lo scenario sottostante.
Mi ricordo, quando ero a Parigi, mi piaceva contemplare il tramonto. Prima di cena, andavo sul nostro balcone e mi sedevo sulla sdraia a leggere un libro, sopratutto nelle notti d'estate.
Darei ogni singolo giorno della mia vita, per rivere quei momenti. Darei qualunque cosa, per tornare alla mia vita.
Adesso avrei frequentato il mio penultimo anno di liceo. In questo momento mi mancava anche il professor Bonnet, con la sua algebra. Chi l'avrebbe mai detto! Mi mancava l'Algebra!
Mi manca studiare. Mi manca Nana. Chissà se sente la mia mancanza. Mi manca andare a pattinare. Mi mancava, anche , la mia insegnante, persino quella stupida oca di Violette.
Se dovessi elencare tutte le cose che mi mancano, avrei fatto l'alba.
Sento dei passi, mi giro e guardo le mie compagne che stanno rientrando. Fra non molto ci sarebbe stato il coprifuoco. Quando vedo mia madre e le altre, mi alzo per andare ad abbracciarle.
Era il momento della giornata che preferivo, riabbracciare mia madre, mia sorella e le altre.
Ma noto i loro volti, il mio sorriso svanisce.
Mi rendo conto che le "sorprese"  non sono ancora finite.
Le guardo una ad una e, scopro che all'appello mancava Colette.
Faccio un respiro profondo.

« D- dov'è Colette? » domando a loro, con voce tremante e preoccupata.

Non mi risposero e se ne vanno, lasciandomi lì. Solo Rachel era rimasta davanti a me. Aveva gli occhi rossi. Il mio respiro si fa sempre più pesante. A questo punto, temo il peggio.
Mi mette la mano sulla spalla e scuote leggermente la testa.
D'istinto, l'abbraccio forte e scoppio a piangere. Avevamo perso un'amica. Non volevo crederci. Perché Colette? Perché lei?
Era una ragazza dolce e gentile, non aveva mai fatto del male a nessuno. Non meritava di morire.

« Stavamo scavando in una fossa, quando si è accasciata a terra e non si è più rialzata... Il suo corpo non ha retto... » cerca di spiegarmi, Rachel.

Vado a sedermi, mi stavo sentendo male. Le lacrime che fino ad un'attimo fa aveva smesso di scivolare lungo il mio viso, adesso riappaiono riuscivo a smettere di piangere. Mi porto una mano sul petto, cercando di far smettere i respiri affannosi che vanno e vengono. Il dolore che provo è troppo forte. Di più quello che avevo provato le altre volte.
Perdere una persona cara, ti distrugge dentro.

Sento un braccio scivolare lungo le spalle. Mi giro e vedo il volto di mia madre. Mi stringe a sé, cercando di farmi tranquillizzare, coccolandomi.

« Miriam, piccola mia... ti prego... sii forte » mormora.

« Mamma... Perchè ?.... Perchè? » sussurro , tra un signiozzo all'altro.

Se penso che solamente pochi mesi fa, io e le mie amiche eravamo felici, e ripensando ai bei momenti passati assieme, mi stava facendo star male ancora di più.
Speravo ancora che quello che mi aveva detto Rachel era falso.
Il mio subconscio mi diceva che: Colette era solamente in ritardo e fra non molto sarebbe rientrata, ma purtroppo la mia amica non entrò mai.
Se n'era andata. E non l'avrei rivista mai più.

Sono passati due giorni dalla morte di Colette.
Ancora non ci credo. Il mio stato d'animo non è cambiato, ma devo farmi coraggio e andare avanti.
Lei non avrebbe voluto vederci abbattute. Voleva che continuassimo a combattere, e io lo avrei fatto.
Non mi sarei data per vinta.
In questi due giorni, non ho fatto altro che lavorare sodo. Dimenticandomi che domani sarà l'ultimo giorno dell'anno.
Certo, capodanno. Speriamo che l'anno venturo avrebbe fatto finire questa stupida guerra.
È frustrante non sapere cosa stava accadendo nel mondo esterno.

Che svolte ci sono state? Che cosa è successo durante la nostra assenza?

Sarà meglio che non ci penso, o finirò con il diventare matta. Mi manca solo questo.
Odio anche starmene qui ogni santo giorno. A scucire vestiti su vestiti. Seduta 24 ore su 24.
Ma poi penso alle mie compagnie e non dovrei azzardarmi a lamentarmi. Sono davvero fortunata ad essere qui.
So com'è stare dentro ad una cava a trasportare pietre, anche se l'ho fatto per una sola settimana.

« Ho saputo della tua amica... mi dispiace... » Lucie mi prende la mano e la stringe, per darmi conforto. La stringo a mia volta « So come ci si sente. »

Le sorrido. Per ricambiare il suo gesto.

Quella mattinata, la passiamo senza parlare. Non avevo staccato mai gli occhi dagli abiti che mi capitavano tra le mani. Ero concentratissima e cercavo di lavorare il più velocemente possibile.
Ma a metà giornata incomincio a sentire la stanchezza e sento gli occhi mi si incrociano, impedendomi di infilare bene la lama fra i filamenti.
Sbatto le palpebre, cercando di riprendermi, in qualche modo.
Purtroppo, mi risultava difficile.
Sento una mano sulla spalla. Mi giro lentamente e vedo Gertrude. Mi domando che cosa vuole.

« Vieni con me » Dio ti ringrazio. Qualunque cosa avrei dovuto fare, era meglio di quello.

La Kapò, mi manda fuori dal Kanada. Portandomi di nuovo al campo. Camminiamo per un po'. Ma non ero mai stata in questo parte del campo. Era diversa. Non c'erano le baracche ma solamente degli edifici. Ad ogni entrata, c'erano degli scalini e di fianco alla porta c'erano i cartelli con su scritto: Block.
Aspetta, ora ricordo. Ci sono già stata, al mio arrivo qui.
Dove mi avevano "spogliata" di tutto.
Come potevo dimenticare il giorno in cui ebbe fine la mia vita.
Finalmente, arriviamo davanti ad uno degli edifici.
In questo non c'era scritto: Block.
Ma solamente: Kommandantur.
Guardo Gertrude. Perché mi ha portata qui?
Davanti all'entrata ci sono delle scale. La kapò mi passa un secchio pieno d'acqua con dello straccio.

E avevo fatto tutti questi chilometri per lavare delle scale?!

« Queste scale devono splendere. Mi sono spiegata? D'altronde stai pulendo le scale che portano all'ufficio del comandante Höffmann. Guai a te se al mio ritorno non è tutto pulito!» 

« Chi? » le domando.

Gertrude sbuffa. « Il comandante del campo, stupida. »

Wow, ma che onore.

Se fosse dipeso da me ci avrei versato sopra dell'olio.

Dopo che Gertrude se n'è andata, salgo le scale mi inginocchio sull'ultimo gradino.
Abbassò lo sguardo e vedo che mi ci vorrà un bel po, per tornare giù.
Sospiro, tirando fuori lo straccio dal secchio, e incomincio a strofinare.
Spero che non passi nessuno, mentre io sono qui. Ma ne dubito, dato che qui di fianco c'era l'ufficio dell'uomo che comandava Auschwitz.
Ma anche se fosse non avrebbero fatto caso a me. Meglio così.
Cerco di sbrigarmi, così avrei finito il più prima possibile e sarei tornata nel Kanada.

Nota dell'autrice:

Eccomi qui ^^
Ok mentre scrivevo questo capitolo, in TV stavo vedendo il film: Jacob il bugiardo con Robbie Williams. Giusto per stare in tema XD Adoro quel film 😍
Allora come vi è sembrato questo capitolo. Il primo pezzo è stato... diciamo crudo, però le scene drammatiche in una storia come questa cindevono essere :(
Come la morte di Colette, anche se aveva un ruolo minore, era pur sempre l'amica di Miriam.
È triste far fuori un personaggio :(

Be spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere il vostro parere tramite i commenti, per favore. In alcuni capitoli non ne ho visti molti, mi fareste davvero contenta, cioè più che altro per sapere se sbaglio qualcosa, se sulle scene cruente devo andarci un po più leggere e no a mo di splatter XD
Sono accetti commenti positivi sia negativi. (Non mordo mica) ahahah.
Comunque grazie ancora a tutti
Un megabacione a tutte e alla prossima.
Noemi

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