Capitolo 22
Canzoni del capitolo:
- Kiesza - Hideaway
- Rescue Me - One Repubblic
Inizio ad avere il fiatone. Corro. Corro senza mai fermarmi. Senza sapere dove sto andando di preciso. All'improvviso, inciampo su una radice che fuoriesce dalla terra e mi ritrovo con il volto contro il suolo.
Mi metto seduta e mi volto guardandomi intorno. Non vedo nessuno. Devo aver corso così veloce da averlo seminato.
Ce l'ho fatta per un miracolo. Sono riuscita a salvarmi.
È un mostro! Ecco cos'è. Non voglio vederlo mai più!
E adesso dove mi trovo?
È meglio proseguire. Non posso rimanere qui. Non voglio correre il rischio di incontrarlo di nuovo.
Resto seduta per riprendere le forze. Mi alzo e riprendo a camminare. Vado avanti per un bel pezzo. Si sta facendo tardi. Inizia a girarmi la testa. Ho fame, e sono stanca.
Più vado avanti, più è peggio. Devo fermarmi. Non sicura di voler proseguire ancora. Vedo un albero e mi siedo appoggiando la schiena alla sua corteccia. Intorno a me regna la pace. Chiudo gli occhi. Ormai è buio. Sento i rumori del bosco. Sono piacevoli, ma allo stesso tempo inquietanti.
Mi rannicchio. Ho i brividi per via del freddo e per di più sono sola. Sento i occhi inumidirsi.
Stupida! Sei una Stupida! Se non avessi seguito quel pazzo. Ora non saresti in questa situazione. Mamma, Papà, Sarah, Zia Mimì, Simon... Quanto vorrei che foste qui con me adesso.
All'improvviso, mi sembra di sentire un profumo piacevole. Alzo la testa e mi asciugo le lacrime. Annuso bene. È un odore delizioso. Non posso sbagliarmi. È odore di carne arrosto. Qualcuno sta preparando da mangiare.
Sorrido. Mentre mi avvicino l'odore si fa sempre più forte e allettante.
Freno il mio entusiasmo, quando sento delle voci. Mi nascondo dietro ad un albero e vedo spuntare sette uomini. È un accampamento. E stando a sentire le loro parole, non so tedeschi, ma polacchi.
Sono buoni o cattivi? Non è prudente avvicinarsi, senza aver costatato prima il pericolo. Ma la fame si fa sentire, quando mi brontola lo stomaco.
Devo mettere da parte la paura e farmi coraggio, o non sopravvivrò. Mi avvicino senza farmi vedere. Avrei rubato un po' di cibo. Non è da me fare queste cose. Mi pento per quello che sto facendo, ma ne vale la pena.
Mi avvicino ancora di più e vedo una borsa e la prendo. Dentro ci sono delle coperte, del pane, salcicce, una borraccia d'acqua e, vicino c'è una cassetta del pronto soccorso.
Che fortuna! Prendo tutto il necessario. Devo far presto. Finito di prendere tutto, faccio per andarmene, quando sento qualcuno toccarmi la spalla, costringendomi a voltarmi.
Sono stata scoperta.
Vedo l'uomo di fronte a me. Ha un'aria che non mi piace. Mi prende con la forza e mi porta dagli altri. Inizio a ribellarmi, costringendolo a liberarmi, lasciandomi cadere a terra.
Mi metto seduta contro una parete di terra, stringendo le gambe verso di me. Tremo dalla paura. E adesso? Sono finita dalla padella alla brace.
Gli uomini mi osservano con malizia, come se non hanno mai visto una donna in vita loro. Uno si avvicina e viene verso di me.
Inizia a parlarmi, ma non capisco nulla di quello che dice. Forse non vogliono farmi del male. Non lo so. Vido uno degli uomini avvicinarsi ad un altro. Quest'ultimo è di statura media e ha una barba folta, i capelli sporchi e uniti e i vestiti sono consumati e lerci.
Deve essere il loro capo.
L'uomo inizia a guardarmi. Si avvicina sempre di più a me. Mi rannichio anche di più e indietreggio. La puzza che emana quest'uomo è talmente sgradevole da farmi venire il volta stomaco.
L'uomo mi domanda qualcosa. Non so cosa rispondere.
« I-io non capisco quello che dite. Non parlo polacco. »
Ora che ci penso posso farmi capire con i gesti. Faccio intendere che ho molta fame, spero di esserci riuscita. Ma gli uomini iniziano a ridere a crepapelle. Non so per quale motivo.
Uno di loro mi prende per mano e mi ritrovo di fronte a lui. Mi parla ma non capisco nulla. Mi sento spaesata, e so di essere in pericolo. Questi uomini non sono buoni.
L'uomo mi fa inginocchiare davanti a lui e vedo che si apre la patta dei pantaloni estraendo poi, il suo membro. Sussulto e mi giro di scatto. Devo fuggire. Ma vengo bloccata dagli altri.
Cerco in tutti i modi di liberarmi, dando calci e pugni, finche un uomo non mi tiene stretta a lui in una morsa letale, non riuscendo più a muovermi. Mi spinge verso il tizio e quando sono di nuovo davanti a lui, me lo mette in bocca.
Cerco di spingere la testa all'indietro, ma lui mi tiene ferma. Piango a singhiozzi. Voglio urlare ma non ci riesco.
Devo fuggire. Ora basta devo reagire! Mordo il membro dell'uomo. Lo sento gridare dal dolore. Mi spinge via con uno strattone. Approfitto dell'occasione e fuggo.
Dietro di me sento, gli uomini che mi inseguono. Fantastico, se prima avevo a che fare un ufficiale delle SS pazzo e psicopatico, adesso ho addosso dieci uomini che vogliono violentarmi e poi, uccidermi.
Per quanto mi sforzi non riesco a proseguire. Sono troppo debole. Ma non mi do per vinta e continuo a correre. Ma sento il mio corpo cedere lentamente.
È la fine...
All'improvviso dietro di me sento degli spari e delle urla. Non mi volto per vedere cosa sia successo. Forse quei uomini hanno incontrato i tedeschi.. peggio! Forse sono morti, e se non riesco a fuggire, i tedeschi mi prenderanno e sarà veramente la fine.
Non appena riprendo a correre, uno di quei uomini mi spunta alle mie spalle. Mi spinge a terra e si getta sopra di me. Urlo. Non riesco a muovermi! È talmente grasso che la sua mole non me lo permette. Cerco di spingerlo via, ma inutilmente. È troppo pesante.
L'uomo mi apre con violenza la camicetta, liberando i miei seni. Mi guarda con occhi maliziosi. Si lecca le labbra per quanto è eccitato.
Non la smetto di urlare e piangere. L'uomo mi tappa la bocca con un pezzo di stoffa. Lo sento sghignazzare. Sento la sua viscida lingua leccarmi la guancia per poi scendere più giù verso il mio seno. La sua bocca mi intrappola il mio capezzolo iniziando a succhiarlo. Posso sentire la sua virilità gonfia ed eccitata.
Se non avessi avuto questo pezzo di stoffa, avrei potuto chiedere aiuto. Ma chi voglio prendere in giro? Nessuno verrà a salvarmi. Nessuno. Mi lascio andare, non opponendo resistenza. L'uomo allenta la presa su di me e continua a stuzzicarmi il capezzolo. Non sento nulla. Non sento l'emozioni che avevo provato con lui, ma solo un senso di disgusto.
L'uomo si apre la cerniera ed estrae il suo membro eretto. Si abbassa i pantaloni e lo fa anche a me, per dare via al suo svago. Sento il suo membro contro la mia femminilità.
Chiudo gli occhi, pensando di essere in un altro posto. Sta per entrare dentro di me. Quando di colpo, non sento più la sua mole contro di me.
Mi giro a pancia in giù. Tutto quello che sento sono le urla dell'uomo e degli spari.
Mi alzo i pantaloni e sgattaiolo dietro ad un albero. È la mia occasione, per darmi di nuovo alla fuga. Non appena riprendo a correre, un uomo mi da un colpo in faccia facendomi cadere a terra, stordita.
Mi si offusca la vista. Sento il rimbombo degli spari e le urla. Un ultimo sparo riecheggia nell'aria. All'improvviso non sento più nulla se non, di nuovo i suoni del bosco. Sento dei passi. Giro di poco la testa. Alzo gli occhi verso l'alto e avverto una figura. Non so chi sia. La sua figura mi appare sbiadita.
In un attimo mi sento sollevare verso l'alto. Emetto un suono simile a un brontolio. Sono troppo debole per parlare. Troppo stanca per pensare. Appoggio la testa contro il petto dello sconosciuto, chiudo gli occhi. Ora mi sento in pace.
Nota dell'autrice:
Capitolo modificato
Salve ragazze! Eccovi un nuovo capitolo ❤ Spero che ci piaccia :)
Lasciate un commentino e un voto.
Ogni volta che mi lasciate un commento mi rallegrate la giornata. Grazie mille a tutte. Vi adoro. Siete il mio sostegno. ❤
Anche perché, come avete capito, per me non è facile scrivere una storia del genere :P
Un megabacione
Noemi
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