Capitolo 2
Canzoni del capitolo:
- Counting Stars - One Republic
- Breakeven - The Script
- Paradise - Coldplay
La giornata è bellissima e soleggiata. Amo il vento che mi scompiglia i capelli, mentre vado in bici.
Mi da un senso di libertà incondizionata.
Mi rinchiudo dentro una bolla, a tal punto da non riuscire a sentire neanche le parole di mia sorella.
Osservo la gente per strada e mi piace immaginare le loro vite e come dovevano essere. Osservo ogni pianta, albero, animale.
Adoro Parigi. I suoi colori, le sue sfumature. È una città magica.
Io sono nata e cresciuta qui, mi sento parte integrante di essa.
Mi piace andare in giro per i negozi. Parigi è la città della moda, quindi abbiamo le migliori botteghe dell'Europa.
Io e le mie amiche andiamo pazze per lo shopping. Ci sarei andata anche oggi pomeriggio, ma se penso che dovrò aiutare mia madre, la cosa non mi piace affatto.
Le mie migliori amiche sono: Lèa, Colette, Annette e Rachel.
Quest'ultima è la mia migliore amica, ci conosciamo fin troppo bene. Al tal punto che, se ci guardiamo negli occhi, sappiamo che cosa pensa l'una e che cosa pensa l'altra. Il nostro rapporto è speciale. È come una seconda sorella per me. Le voglio molto bene.
Io e Sarah arriviamo al parco, che si trova vicino alla nostra scuola.
Poco più in là su una panchina vedo Rachel e le altre. Scendo dalla bici e le raggiungo.
Il parco è il nostro luogo di ritrovo prima di andare a scuola,così abbiamo modo di andarci insieme.
Non facciamo in tempo ad avvicinarci che Rachel, mi viene incontro stritolandomi con un abbraccio.
« Buongiorno! Siete in ritardo. Credevamo che non sareste mai arrivate »
« Non siamo tanto in ritardo » specifico, guardando l'orologio che ho al polso.
Io odio arrivare in ritardo. Preferisco uscire venti minuti prima da casa, che dover correre per arrivare fino a scuola.
« Be' ora che siamo tutte qui, possiamo anche andare » dico alle altre.
Prendiamo le nostre bici e incominciamo ad andare verso scuola.
Arriviamo in anticipo, come sempre. L'edificio è deserto. Ci sono solo pochi ragazzi, e alcuni sono seduti sul muretto o sulla scalinata davanti all'ingresso. Cosi facciamo anche noi.
Mentre le altre hanno iniziato una conversazione, io prendo dalla borsa il quaderno e cerco di ripassare letteratura francese.
Oggi avremmo dovuto avere un'interrogazione a sorpresa. Quindi non so di preciso su quale materia.
Mi piace la scuola. Non mi definisco una secchiona, prendo bei voti, ma questo non fa di me una secchiona. Mi piace imparare cose nuove tutto qui.
Le mie materie preferite sono: Letteratura Francese e Storia.
Mi piace leggere e scrivere. Sono i miei due passatempi che preferisco.
Quando ho una giornata storta, incomincio a scrivere. Butto giù i miei pensieri su quel piccolo foglio di carta, le mie emozioni mi scivolano via come acqua in un torrente. Facendomi scrollare di dosso tutta la tensione.
Inoltre, mi appassiona anche la letteratura inglese.
Gli autori che preferisco per la maggior parte sono inglesi. Adoro: Shakespeare, Jane Austen, Charles Dickens e Tolkien.
Leggerei le loro opere per ore e ore, fino a consumarli. Cosa che già ho fatto.
Attualmente mi sto leggendo un libro di Tolkien. S'intitola " Lo Hobbit" . È un libro fantastico in tutto e per tutto.
Mi piacerebbe intraprendere un viaggio come quello di Bilbo Baggins e la compagnia dei nani, attraversando la terra di mezzo.
Pagherei oro per vivere un'avventura del genere e vivere in quel posto fantastico.
Almeno nella terra di mezzo, gli uomini non discriminano gli hobbit solo perché sono dei mezzi uomini. Erano pur sempre... uomini, in fin dei conti.
Sospiro. La vita reale fa talmente schifo.
Torno ai miei appunti, quando con la coda dell'occhio vedo Rachel, sedersi vicino a me.
« Che stai facendo? » mi domanda, curiosa.
Il suo sguardo si posa sui miei appunti.
« Sto' ripassando Letteratura. Sono due giorni che la studio. »
Mi prende il quaderno da sotto gli occhi. La solita impicciona.
« Mmh... Vicktor Hugo » sbuffa, mentre lo dice. « Ci ho rinunciato a studiarlo. È palloso e non mi entra in testa»
« No, invece. È geniale. Hai mai letto una delle sue opere? »
« No.»
Io, invece, sì.
Avevo letto "Notre Dame De Paris" è una tragica storia d'amore quella fra Esmeralda e Quasimodo.
Due anime destinate a non "incontrarsi" mai. L'amore non corrisposto è il peggior amore che si possa immaginare. Ti uccide dentro. Ti fa soffrire. Lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei, solo che la ragazza era cieca, non vedeva quello che realmente era.
E quando Quasimodo vede la sua bella Esmeralda morire impiccata, per il dolore si uccide anche lui.
« Be' dovresti, invece »
« Lo so che hai letto " Notre Dame De Paris, almeno una dozzina di volte. Ho provato a leggerlo, ma non è il mio genere. »
« Io certe volte mi sento come Esmeralda. Discriminata e umiliata. Lei, poteva girare per il mondo. Gli zingari fanno così. Sai, anche lei viene dalla Spagna e guarda caso nella stessa regione dov' è vissuta mia madre: In Andalusia. »
Mi sarebbe piaciuto un giorno andare in Andalusia. Sentire e conoscere le mie origini. Mia madre mi ha raccontato un sacco di cose di quella terra semi-selvaggia. La sogno continuamente ad occhi aperti.
« Be' non sei l'unica » precisa.
Ha ragione... Anche Rachel, Annette, Colette è Lèa sono ebree. Ma affrontavamo le giornate con il sorriso e non pensando alle cose che ci circondavano. Avrebbero peggiorato solo le cose. Noi abbiamo i nostri piccoli problemi adolescenziali a cui pensare.Ma non sempre si possono allontanare i problemi.
La situazione, qui a Parigi, sta degenerando di giorno in giorno.
Ad un tratto la sento sghignazzare e la guardo con aria confusa.
« Sai a cosa sto' pensando? Se dici di assomigliare ad Esmeralda, allora il tuo Quasimodo ce l'hai. »
Ce l'ho?
« E chi sarebbe, sentiamo» domando sospettosa, incrociando le braccia.
« Simon » Rido.
« Ma smettila. Simon è solo un'amico. »
« Sì come no, vallo a dire a lui »
Alzo gli occhi al cielo. Simon è il mio migliore amico. Anche io e lui ci conosciamo da quando ne avevo memoria. È impossibile che gli interesso. No, Rachel si sbaglia. Io e Simon siamo amici e lo saremo per sempre.
Nel frattempo il cortile si era popolato e in quel momento,
la campanella della scuola suona, interrompendo i miei pensieri.
Metto dentro il mio quaderno degli appunti e mi avvio verso l'entrata.
Io, Rachel e Lèa salutiamo le altre ed entriamo in classe.
Da questo momento in poi inizia il conto alla rovescia.
Nella mia testa, sto pensando solo ad una parola: " Estate. Estate. Estate."
Nota dell'autrice:
Ecco a voi il secondo capitolo, modificato. :) Come vi sembra? ditemelo o con una stella o con un commento. Sinceramente a me piace di più questo qui, è molto più approfondito, secondo me ^^
Vi adoro tutte ❤
Un megabacione. Alla prossima.
Noemi
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