14 febbraio 2017 - primo anniversario di Luke e Ashton.

*Trigger warning*

Il ragazzo era seduto sul divano, trattenendo il respiro. Chiuse i pugni, cercando di non piangere.

Aveva la gola irritata e le voci nella sua testa sembravano quasi urlare, dicendogli cose cattive.

Strano. Idiota. Frocio. Ucciditi, il dolore finirà presto.

Lui scosse la testa. No, lui non l'avrebbe mai fatto a Luke. O forse sì? Era un peso inutile, tutto il casino era colpa sua.

Non ne vali la pena. Luke ti odia per il fatto che sei così problematico. Vattene.

Ashton gridò, cadendo sul pavimento. Era stufo. Stufo di se stesso. Iniziò a pensare all'ultimo anno: avevano smesso di fare concerti, dopo il suo coming out, anche se Luke, Michael e Calum erano stati lì per lui, non aveva potuto fare a meno di andare a caccia di tutte quelle cose cattive che la gente diceva su di lui.

Ed era sempre finito per piangere in bagno, Luke chiuso fuori dalla porta. Pensava che fosse colpa sua se avevano smesso di fare musica. Non riusciva a gestire la cosa.

Ashton si alzò in piedi e per un attimo si sentì un po' stordito. Gli altri ragazzi erano fuori per una passeggiata e quando gli avevano chiesto se voleva unirsi a lui aveva cortesemente detto di no.

Prima di andarsene Luke lo aveva fissato, come se fosse stato preoccupato di lasciarlo solo per un paio d'ore. Aveva ragione, non avrebbedovuto farlo.

Ashton andò al piano superiore, alla ricerca di una borsa nascosta sotto il letto. Quando la trovò, non potè fare a meno di sorridere debolmente.

Posso salvarmi dal cadere.

Aprì la piccola borsa e dopo aver gettato via le cose inutili, Ashton prese quelle che stava cercando.

Una bottiglia di pillole per il sonno e una nuovo temperino. Andò in bagno ma quasi gridò quando, dopo aver aperto la porta, notò Luke in piedi davanti a lui con le lacrime agli occhi.

Ashton cercò di scappare ma, il ragazzo più alto lo afferrò per la schiena. E poi, Luke cominciò a piangere.

- Non puoi lasciarmi. CAZZO NOI PUOI. SAI COSA FAREI.

Ashton congelò. Non ci aveva mai pensato.

- No. Luke, no.

Il ragazzo biondo lo abbracciò forte, piangendo ancora di più.

- Sì. Sì Ashton. Ti raggiungerei.

- Luke non ti azzardare. Io non tanto importaz ... - Luke lo fermò, non riuscendo a credere che fosse serio.

- Ma stai scherzando?! STAI FOTTUTAMENTE SCHERZANDO!? IO TI AMO ASHTON FLETCHER IRWIN, ma non lo vuoi capire. - Si fermò per alcuni secondi.

- Io non te ne ho parlato perché non volevo turbarti. Ma devi sapere che non sei l'unico che vuole morire. Sono passati sei anni da quando ho quei maledetti pensieri e guarda quello che mi sono fatto. - Si rimboccò le maniche e il cuore di Ashton si ruppe quando vide tagli freschi sulle braccia.

- Per favore, non lasciarmi. Non ce la farei.

Ashton lo abbracciò ma poi la sua visione si offuscò per un attimo.

È ora.

Il ragazzo dai capelli ricci asciugò le lacrime di Luke, sorridendo tristemente.

- Mi dispiace Luke.

Il più giovane sembrava confuso. Ma poi vide una bottiglia vuota vicino alla porta del bagno.

- Ash ... no ... non di nuovo! NO! FERMATI! - Urlò istericamente quando il suo ragazzo lo spinse via ed entrò in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.

Il suo mondo si sgretolò. Stava succedendo di nuovo. Cercò di aprire la porta, calciandola e tirandole pugni con tutta la sua forza.

- Luke ... Luke ... - sussurrò Ashton da dietro la porta, chiamando il suo ragazzo.

- Ash, devi rimanere sveglio ... sto chiamando l'ambulanza. Ti salveranno. Ash ... mi senti? Ash? ASH! - Luke cominciò a gridare.

Non sentiva più alcun rumore. Tutto era tranquillo. E Ashton, dietro la porta, chiuse gli occhi per l'ultima volta, finalmente felice.