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Ep. Bonus 1 - Gli allenamenti di Fang

Comunicazione di servizio: Lo so, lo so... Anche stavolta, vi ho lasciati molti giorni senza riuscire a pubblicare nulla di sostanzioso (La storia spin-off su Clash Royale non la conto; anche se nemmeno quella ho aggiornato più...)

Ma ne è valsa la pena: sono riuscito a superare l'esame della patente!

Come ricompensa per la vostra pazienza (oltre al supporto ricevuto in privato da alcuni di voi, per cui grazie!), vi meritate un premio.

Anzi due: la prossima pubblicazione sarà un ennesimo episodio Bonus dedicato a Colette, incentrato proprio sul tema della patente (io, fossi in voi, mi terrei ad almeno 30 km di distanza di sicurezza dalla strada più vicina...); tuttavia, tra i vari disegni mai completati accumulati nel mio Hard Disk, ci stava questo:

Già prima di buttarmi su Wattpad, scrivevo e disegnavo fanfiction su Edgar e Fang per diletto personale e di un gruppo ristretto di amici. Questo disegno che vedete, così come il One Shot "I vestiti nuovi di Fang" fanno parte di quel periodo "sperimentale".

Quindi, dopo aver ritoccato un po' il disegno per allinearlo allo stile adottato in Brawl Stars Romantica (disegni bianco e nero, con solo alcuni dettagli colorati. Per la precisione i capelli, le armi dei Brawlers ed i loro sentimenti; come l'imbarazzo, ad esempio), eccovi a voi questo episodio Bonus.

Buona lettura!

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Edgar aveva il pentimento facile per tutte le azioni che implicavano l'interagire con il prossimo. Specialmente se quel prossimo era il suo fidanzato, Fang.

Ma rare volte si era pentito come quel giorno!

"Ma cosa è successo?" ci chiederete... Bene: sono qui a posta per spiegarlo...



Era giornata libera sia per Edgar, e contava di dedicarla interamente alla musica e al Parkour; ma prima, consapevole che anche Fang era in riposo quel giorno, volle fagli visita.

Così, chitarra in spalla e buona lena, saltò tra i tetti e i muri della città fino all'appartamento della sua dolce metà... Solo che, al suo arrivo, iniziò a cadere una pioggia torrenziale in tutta Brocity!


-Meno male che sei arrivato in tempo!- Constatò Fang, sentendo pesanti gocce di pioggia e grandine sbattere quasi orizzontalmente contro i vetri e le pareti esterne dell'appartamento a rasoterra suo e di Lola.

-Si, ma è uno sbatti assurdo!- sbuffò Edgar -Dopo essere passato a salutarti, volevo battere il mio record personale e cercare di fare Parkour per tutta Brocity... E invece eccomi qui, bloccato con te!-

Fang ridacchiò -Lo dici come se fosse una cosa brutta, Edgy!-

-Lo è! Tutte le volte che ti resto vicino per più di dieci minuti, finisce in due modi: con te che mi salti addosso... O con te che mi salti addosso in maniera non consensuale. Tanto vale che io mi spogli e chiuda subito stà pratica...-

-Oh, beh! Che stiamo aspettando, allora?!-

-Ero sarcastico!- Ma Fang era già addosso ad Edgar. E seppur controvoglia ricambiò i baci del suo ragazzo, per poi scostarselo delicatamente al lato del divano dove erano seduti -Sul serio, Fang: oggi non ho voglia-

-Ancora con questo giochino?- Fang scosse la testa, sorridendo divertito -E' da quando ci conosciamo che fai così. Eppure, tutte le volte, finisce che ci metti molto più trasporto di quanto non ce ne metta io!-

-E'... E' solo perché...Ehm, sei sensibile e non mi va di ferirti. Si, si è quello!-

-Certo, come no...- Intanto, alla mattanza climatica, si aggiunsero pure lampi e tuoni. Fang si alzò, grattandosi la nuca e osservando perplesso l'infelice spettacolo dalle finestre lunghe e sottili poste in alto, fino a toccare il soffitto -Comunque, stavolta sono io a dirti che non si fa nulla- Lo finì appena di dire, che a Fang scappò un violento starnuto, e la punta del naso divenne rossa.

La cosa non sfuggì a Edgar -Fang! Cos'hai? Allergia?-

-No, no, non preoccupaETCIU'! Mi viene sempre da starnutire quando dichiaro di non voler far sessETCIU'!-

-Ah, giusto. Quello...- Da quando si erano fidanzati, Edgar ebbe modo di conoscere più nel dettaglio molte stranezze Fang... Quasi tutte riguardanti l'omosessualità. 

Sotto molti aspetti, Fang gli sembrava proprio la figura ultra caricaturale del gay disinibito e perennemente "voglioso".

In particolare, era solito scherzare e vantarsi del suo Gay Radar che, a suo merito, più volte aveva dimostrato di essere spaventosamente accurato.

Di contro, Fang aveva spesso dato prova di strane reazioni "allergiche" che subiva da cause altrettanto stramboidi: una volta, ad esempio, gli iniziarono a lacrimare gli occhi perché allo StarrGiornale diedero la notizia di un famoso attore che si riscoprì eterosessuale.

Più in generale, subisce dei rush cutanei se una persona SEMBRA gay ma in realtà è eterosessualissima. O ancora ha brividi di freddo su tutto il corpo quando sente che un gay riceve un bacio in qualche modo forzato da una donna. Se sa di due gay che si lasciano, ha attacchi di diarrea...

Considerando che riesce a "percepire" tutto grazie a questo suo fantomatico radar, queste reazioni le subisce con una certa assiduità.

Pertanto, il fatto che a Fang venissero gli attacchi di raffreddore quando vorrebbe far sesso ma se lo nega per qualche ragione, non lasciò sorpreso Edgar più di tanto: era "solo" una stranezza in più che si aggiungeva alla già lunga lista. Si limitò a scuotere lentamente la testa, e a fissare Fang come a dire "Cosa ho fatto di male?" -Ho paura a chiedertelo perché farlo significherebbe rischiare di farti cambiare idea, ma... Come mai?-

-Semplicemente, perché più tardi sarei andato in palestra-

-Ah, vero. Mi dicesti che vai alla "Level Up Gym" e addirittura ci lavori-

-Non ufficialmente... Ma temo che dovranno fare a meno della mia assistenza, eheheh; dovrò allenarmi qui-

Edgar fu stupito -Cosa? Qui e ora?-

-Perchè no? Ho un programma molto rigido, io!-

Edgar sospirò -Ok, fai come ti pare... Per fortuna che mi sono portato questa- rigirò la custodia monospalla della sua chitarra, aprendola e tirando fuori lo strumento; Fang la guardò meravigliato, così Edgar gli spiegò che se la portava dietro per passare il tempo quando era stanco e doveva riposarsi -Sempre meglio che restare appiccicati al cellulare, no?- concluse

-Decisamente!-

-Ti dispiace se la suono mentre ti alleni?-

-Ahahah! Vuoi scherzare, Edgy!? Anzi, della musica di accompagnamento è quel che ci vuole per darsi la carica!- Ansioso di cominciare, Fang scostò in un angolo il tavolo del salotto-cucina, rimpiazzandolo velocemente con un ampio tappeto da fitness che teneva arrotolato nella sua stanza da letto -Sapresti suonare qualcosa del film "Brawly Balboa"?-

Edgar ci pensò -Mmmmh... Non è proprio il mio genere, ma posso fare un tentativo-



Tutto sommato, fu una trovata felice: sotto le note strimpellate di "Eye of the Tiger", Fang eseguì uno dopo l'altro tutti i suoi allenamenti; al suono delle note di Edgar e degli sbuffi di Fang si unirono anche i rumori bianchi del nubifragio che imperversava fuori, creando un'atmosfera che svuotò la mente di entrambi.

-Mi allenerei così tutti i giorni!- affannò Fang, tra un Jab, un montante destro e una rapida successione di calci a vuoto -E' un toccasana quasi quanto far sesso!-

Edgar non rispose: strizzando gli occhi e mordendosi il labbro inferiore, era concentrato a suonare la chitarra; oltretutto, quasi fosse sincronizzato con Fang, le sue dita scorrevano sempre più veloci tra le corde dello strumento mano a mano che le sessioni del compagno si facevano più intense e le pause più brevi. Preso dalla frenesia, iniziò persino a cantare -It's the eye of the tiger, it's the thrill of the fight! Risin' up to the challenge of our rival...-


Terminarono quasi in contemporanea, con Edgar che eseguì una spaccata e un assolo, mentre Fang riuscì a riarrotolare il tappeto, sollevarlo e "riporlo" nella sua stanza, rimasta aperta, con un calcio; il tutto, senza usare le mani!

-Wow! C'è una superstar in città e non lo sapevo!- stanco ma soddisfatto, Fang sorrise a Edgar; anche lui aveva la fronte sudata per lo sforzo (Stava suonando quasi ininterrottamente da un'ora!) -La prossima volta devi venire con me in palestra!-

-Uff... Era da tempo che non suonavo con trasporto così!- Edgar ripose la chitarra in un angolo, e si abbandonò sul divano, cercando di sciogliere in ogni modo possibile le dita intorpidite. Quando sia lui che Fang smisero di affannare ed il loro respiro tornò ad essere regolare, notò che c'era un silenzio infranto solo dal ronzio del frigorifero -Ah, meno male. Ha anche smesso di piovere. Il tempo di riposarmi e poi... Oh!- Edgar ammutolì.

Perché Fang, senza pensarci, si tirò via la maglia, ansioso di buttarsi subito in bagno e rinfrescarsi. Naturalmente, quella non era la prima volta che si allenava in casa per via delle circostanze, quindi si trattava di un'abitudine automatica -Cavolo, sono zuppo di sudore...Oh! Ma ci sei anche tu Edgar, e..!- Per l'appunto, si ricordò a giochi fatti di non essere solo e, lì per lì, rimase stupito della sua stessa sbadataggine. Ma quando notò come Edgar avesse lo sguardo inchiodato sul suo busto scolpito e imperlato di sudore, sul suo viso si inarcò un sorrisetto malizioso:

-Oh... Edgy; che c'è?-

-Eh? Uh?!! Che c'è a te, piuttosto! Ti pare normale spogliarti davanti a me?!-

-Suvvia! Non è la prima volta che mi vedi così-

-Si, ok. Ma...Cioè...-

-Perchè distogli lo sguardo? Sei tutto rosso, eheheh...-

-Sono stanco e sudato e...-

-Allora spogliati anche tu!-

-NO! Ho capito dove vuoi arrivare! Ti ho detto che non ho voglia e...-

Ma ormai Fang si era seduto tra le gambe di Edgar -Suvvia, Edgy! E' inutile che fai finta di scrollarmi via. Ormai ti conosco: so benissimo che cosa ti frulla REALMENTE in testa-

-S-s-sai malissimo! Io non...- Edgar venne zittito da Fang con un lungo bacio; mentre gli sfilò la sciarpa dal collo, gli tolse il Gilet e, infine, la maglia dei Bad Randoms. -Ti avevo detto di no...- gemette, ben poco convinto.

-Solo per un po'! Dai, fammi contento...-

-Solo baci e abbracci, però!-

-Solo baci e abbracci!-


Non si limitarono a baci e abbracci...

E, alla faccia del "solo per poco", si trattennero così a lungo che la povera Lola, tornata distrutta dal lavoro e avvilita per i vestiti mezzi zuppi d'acqua (nei giorni di pioggia intensa, per quanto uno lo possa evitare, si bagna comunque!), trovò il salotto in disordine e con abiti sparsi sul pavimento... Ed i loro proprietari sul divano.

In seguito, Edgar si sarebbe trattenuto con Fang e Lola fino a sera... E non per cenare!

-Che palle!- si lamentò, mentre strofinava energicamente un panno inumidito con acqua e detersivo sul divano -Voglio tornare a casa!-

-Io volevo andarmene a dormire: fare palestra e sesso lo stesso giorno e l'uno di fila all'altro è bello ma stancante!- mentre passava stancamente il mocio sul pavimento per lavare, Fang si grattava il collo per attenuare il prurito provocato da una brutta irritazione: gli veniva ogni volta che doveva interrompere forzatamente una sessione di "divertimento"

-Nessuno andrà da nessuna parte!- esclamò stizzita Lola, seduta sulla soglia che separava il corridoio di entrata e il salotto -Non finché non avrete tolto il tanfo di sudore maschile con il quale avete appestato l'intera stanza!-

-E dire che questa è la seconda volta in un mese!- sghignazzò l'Ego, osservando divertita da uno degli specchi la scena: vedere due uomini ben piazzati venire assoggettati da una gracile signora era uno spettacolo che trovava a dir poco esilarante

-Io l'avevo detto- continuò Edgar -"Non ho voglia di farlo" Ma tu no, Fang! Dovevamo per forza farlo insozzati di sudore sul divano!-

-Stà zitto, signor "non ho voglia"! Mi pare che non ti stesse dispiacendo, quando sono entrata e vi ho sorpresi a rotolarvi nudi! Piuttosto non sfregare troppo forte, che mi rovini il tessuto!-



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