Cap.9 - Dopo il fattaccio...
A differenza di Fang, che aveva terminato da un po' di lavorare, Lola volle trattenersi a Brawlywood; e non per lavoro...
-Poverino- soggiunse, osservando Buster intento a preparare tutto l'occorrente per le riprese del prossimo set -Ti fanno sgobbare davvero tanto-
-Naaah! E' la mia vita, lady! Sai come si dice: "Fai il lavoro che ami, e non lavorerai un solo giorno nella tua vita!"-
-E si vede che lo ami davvero tanto, il tuo lavoro: hai una cura maniacale per tutti i dettagli, vedo!-
-Ahahah, lusingatissimo... Comunque, in realtà mi sto portando avanti per domani: il mio turno era finito mezz'ora fa e...- Buster deglutii, realizzando solo ora che Lola era rimasta apposta per lui -Ops! Avrei dovuto dirtelo subito. Mi, mi dispiace...-
-Ma noooo! Figurati: se non mi avesse fatto piacere, io ora non sarei qui...- Lola si accarezzò la faccia; forse per nascondere il lieve rossore che si stava facendo strada sulle sue pallide guance
-Beh, mi sento comunque obbligato e... Ehm...- Buster deglutii; anche lui stava arrossendo -Posso... Posso accompagnarti a casa con la mia auto, per farmi perdonare?-
-Oooh, Buster! Lo apprezzeri molto. Ma io ho l'au...-
-L'Auto! Ahaha vero, vero! Tutti vengono a lavoro qui con l'auto! Dovevo pensarci subito! Ahaha, che stupido che sono...-
-Ahahah, ma nooo... Però...- Lola esitò; voltandosi per un secondo, incrociò lo sguardo sul riflesso di un vetro, dove il suo Ego le strizzava l'occhio e mimava, con gesti esagerati, cose tipo "Vai, buttati!", "Te lo sei lavorato bene; ora vai in buca d'angolo!" "Aspetta solo che ti dichiari!" ed altre cose simili -...Qualche volta, mi piacerebbe uscire con te-
Buster fu oltremodo sorpreso -Oh! Io...-
-Lo so, lo so! Sono stata troppo sfacciata! Se...-
-Ne sarei felice, mylady!-
-...Ah!-
-Facciamo...- Buster si grattò la nuca, imbarazzato -...Facciamo questo venerdì, dopo che ho allestito tutto?-
-Va benissimo!- Lola sorrise dolcemente a Buster, dandogli una lieve pacca sul braccio -Sarà meglio che io vada, ok? Ho il mio coinquillino a casa, ed è meglio che vada a controllare come sta!-
-Ma certo! A Venerdì, allora!-
-A Venerdì!..-
Per tutto il tragitto da Brawlywood a casa, Lola ed il suo Ego, dal riflesso dello specchietto retrovisore, cantarono allegra musica country a tema romantico
-Hai fatto centro, con quell'omaccione, cara!-
-Ahahahah! Puoi ben dirlo! E' bello, affascinante, ligo al lavoro, cortese, aspetto trasandato ma avvenente allo stesso tempo... E non è gay! Avrà anche dei difetti?-
-A parte quella brutta pancia?-
Continuò a canticchiare allegra anche una volta scesa dall'auto ed entrata in casa, percorrendo il corridoio che separava l'entrata stessa e la stanza principale, adibita a cucina\salone, il tutto ballando euforica
-Faaaangucciooo!- esordì cantando -Indovina chi ha svoltaAAAAAAAAAAAAAAAH!!!-
A occhio e croce, Edgar e Fang saranno balzati circa mezzo metro dal divano, quando Lola li sorprese (nudi) sul divano di casa...
-Ah, Lola!- affannò Fang, mentre si rimetteva freneticamente le mutande -Non, non ti aspettavo così presto. Credevo volessi passare più tempo con quel cameraman di cui ultimamente parli tanto!-
-E ti sembra una scusa plausibile per sbatterti estranei IN CASA NOSTRA?!!-
Ovviamente, anche Edgar si rivestì in fretta e furia; doppiamente imbarazzato nell'essere colto "con le mani nella marmellata" (Ed il modo di dire, haimé, non è casuale...), e nell'assistere al battibecco tra quello che, ormai, era a tutti gli effetti un trombamico e la sua coinquillina
-Avanti, Lola! Anche tu ti stai frequentando con quel tizio. Ma non è che ti sto dicendo niente!-
-Peccato che io mi stia limitando a FREQUENTARLO, appunto! Comunque, non intendo tirare avanti questa discussione idiota: rivestitevi tu e il tuo Dumbo emo, e scaricate la spesa dentro!-
-Come cazzo mi hai chiamato?!-
-Edgy, meglio obbedire: quando Lola è arrabbiata, meglio non discutere...-
-E tu non chiamarmi Ed...-
-MUOVETEVIIIIIH!-
Nonostante la situazione, Edgar era più concentrato a metabolizzare quella sensazione unica che ancora gli tormentava lo stomaco: era come se le budella avessero lasciato posto ad una centrifuga azionata a piena potenza...
E ormai, non poteva più negare la realtà: quella sensazione gli piaceva!
Mentre pensava a ciò, appoggiò le ultime due buste sul tavolo e, non sapendo bene cosa fare per smorzare l'atmosfera, si mise le mani in tasca e rimase in mezzo alla stanza, con Fang che lo guardava dal divano con occhi incantati e Lola che lo fissava con fare indagatorio.
-Quindi... Che si fa? Avete intenzione di fissarmi per tutta la notte?-
-Tranquillo, emo: nessuno ti sta trattenendo con la forza. Sai dove sta la porta-
-Eddai, Lola; non fare la scorbutica con Edgy-
-No Fang, ha ragione- guardò l'ora dal telefono -Si è fatto tardi, e domani devo lavorare-
Ma Lola lo fermò -Dove pensi di andartene a quest'ora? Ti accompagno io con la macchina-
-Hey, e da dove viene fuori tanta cortesia da miss simpatia?-
-Fai poco lo spiritoso: stiamo pur sempre vicino a Retropolis; muoversi da soli a quest'ora, per di più a piedi, può essere pericoloso...- In effetti, Edgar dovette ammettere che non aveva tutti i torti; era facile imbattersi in bande di teppisti, ed era addirittura possibile trovare circoli di scontri tra Brawlers illegali.
-E va bene, se insisti...-
-Insisto- Poi, con un gesto della mano, fermò Fang, che intanto si era alzato dal divano -No no, Casanova! Ti sei divertito abbastanza, oggi: Tu resti qui, a sistemare la spesa!-
Il sorriso scomparve immediatamente dal viso di Fang -Ma come? Lo hai detto tu, che è pericoloso muoversi da soli fuori. In tre, staremmo più sicuri-
Lola ridacchiò -Bel tentativo, Fang. Ma conosci le regole: io faccio la spesa, e tu la sistemi, senza procastinare di un secondo. E poi... Ho già tutta la protezione che mi serve- Accarezzò compiaciuta la sua sciarpa in pelle sintetica.
Edgar, ricordando bene che cosa fosse in grado di fare quell'affare, indietreggiò di qualche passo -Hey, è illegale portarsi in giro delle armi! Ancor di più se sono armi di BrawlStars!-
-Se è per questo, è illegale anche formare bande notturne. Eppure, nessuno muove un dito da queste parti. Bisogna essere previdenti e difendersi da soli... Vi do cinque minuti per salutarvi. Io vado a mettere in moto la macchina-
Edgar e Fang seguirono con lo sguardo Lola mentre usciva di casa.
-Ehm, Edgar...- Fang si avvicinò timidamente a Edgar -Quindi... Ti è piaciuto?-
-Si. Mio malgrado...- Edgar guardò l'uscio di casa aperto. Lola era appena salita in auto -Certo, ti sei scelto una coinquillina... Particolare-
-Ahahaha, che fai, cambi discorso? Comunque si: è lei a portare i pantaloni, qua dentro. E poi, è molto più grande di me. Li porta bene, ma potrebbe essere mia madre, ahahah-
-Capisco...- Sentì l'auto mettersi in moto -Devo andare, ora. Fai il bravo, ok?-
Edgar fece per voltarsi, ma Fang lo trattenne -Aspetta!- E si allungò per dagli un ultimo bacio. -Ci rivedremo, vero?-
Edgar sospirò -Credo che abbiamo corso abbastanza. Ho bisogno di riflettere su ciò che è successo stasera...-
Si scambiarono un ultimo sorriso; ed infine, si salutarono.
Non appena Edgar salì in macchina davanti, sul lato del passeggero, e chiuse lo sportello, Lola guadagnò subito la strada in retromarcia, per poi proseguire dritto -Allora: dov'è che devo accompagnarti?..-
Edgar, pensando alla possibilità di essere raggiunto da Fang fino a casa sua, esitò. Ma Lola parve prevedere questa preoccupazione -Puoi stare tranquillo: non dirò a Fang dove abiti, se è questo che ti preoccupa-
-Ah. Grazie... In realtà, abito al centro di Retropolis-
-Mh, siamo "vicini di casa", quindi... Ok, ho già capito dove fermarti!-
Tuttavia, Edgar si rese conto che Lola stava facendo una strada più lunga del necessario -Allora...Lola, giusto? Deduco tu voglia dirmi qualcosa...-
Lola tirò su il naso. I suoi modi altezzosi irritavano parecchio Edgar, così come il suo atteggiamente passivo-aggressivo -E così, sei caduto sotto le attenzioni del mio amico... Bah! Con tutti i bei partiti che girano a Brawlywood, Fang doveva perdere la testa con un povero Emo di periferia!-
-Beh, per potersi permettere un monolocale a cavallo di Retropolis convivendo con uno più piccolo di chissà quanti anni, nemmeno sua maestà sta poi messa tanto bene, non trovi?-
Che Lola abbia accusato la frecciatina o meno, non lo diede a vedere. Si limitò a continuare il discorso -Non fraintendermi, non ho niente di personale nei tuoi confronti. Faccio solo quello che ritengo giusto per le persone che intendo proteggere-
Edgar rise con tono sarcastico -Vorresti proteggere Fang da me? A parte che, se vuole, quello mi stenderebbe senza mani... Letteralmente!-
-Non in quel senso, cretino- soggiunse Lola -Si vede lontano un chilometro che tu abbia esperienza di coppie pari allo zero spaccato. E quella in cui potenzialmente ti stai invischiando, non è proprio la relazione meglio assortita sulla piazza!-
-Hey, adesso non corriamo: nessuno qui sta parlando di coppia! Io e Fang siamo solo stati a letto (pardon: sul divano) insieme!-
-Certo. Fang mi ha parlato molto di te. Avevi detto lo stesso quando vi siete imboscati nella giungla. E quando vi siete rintanati nel magazzino dove lavori una, due, tre... Tutte le volte che Fang ha sfruttato l'occasione offertale da Brawlywood per unire l'utile al dilettevole. E stai dicendo la stessa cosa adesso... Ahahah! Che trama prevedibile!-
-Che vorresti dire?!-
-Conosco bene Fang: gli sono stato vicino come una madre per tanti anni. E se ne è fatti di uomini... Come detto, molto più valevoli di te in tutti gli aspetti. Eppure, c'è qualcosa in te, che lo ha colpito particolarmente. Da quando vi siete incontrati al chiosco, non pensa ad altro. Si è persino distaccato da un amante che lui stesso aveva adescato (Povero sceriffo. Mi fa una pena...)-
-Ancora: non capisco dove tu voglia andare a parare...-
-Che non è la prima volta che gli succede. Ti ha raccontato della sua ultima cotta, all'università?-
-Ah! Parli dello stronzo obeso? Si, me l'ha raccontato...-
Mentre guidava, con una mano tirò dalla sua borsetta una sigaretta -Ti spiace accendermela?- Seppur controvoglia (Odiava il fumo), Edgar fece scattare la Presa-Accendino dell'auto, e con essa accese la sigaretta a Lola, che subito se la mise in bocca, in modo da riprendere il volante con entrambe le mani -Io lo ricordo bene, quel periodo. Non la prese affatto bene: esitava ad uscire per paura che gli studenti lo riconoscessero per strada, e per un periodo addirittura cadde in depressione! Divenne ancora più magro di quanto già non lo fosse, e per poco non perse il lavoro. Per fortuna, ho sempre avuto fiuto per queste cose, e decisi di stagli vicino. E' da quel momento, che io e lui conviviamo insieme...-
Quella parte della storia colpì molto Edgar: a quanto pare, Lola non era così stronza come appariva -E' stato molto nobile, da parte tua...-
-Fang merita questo ed altro. Credimi: se riesci a guardare oltre la sua esuberanza sessuale, è un tesoro; la miglior persona sulla quale tu possa contare; non si risparmia per gli altri, anche quando li conosce appena. Ma per le stesse ragioni, è praticamente un bambino...-
-Beh, sul fatto che sia un mezzo ragazzino, non fatico a crederti. Dovevi esserci, quando mi ha trascinato dentro casa: saltellava e balbettava tutto felice come una pasqua!-
-Ecco, appunto...- Avendo notato che Edgar tradiva un certo fastidio per il fumo che iniziò a permeare l'aria, Lola tirò leggermente giù il finestrino -Veniamo al dunque... Edgar: esattamente, tu cosa provi, per Fang?-
Edgar deglutii -Io... Io non lo so. Cioè... A te non da fastidio parlare di queste cose? Posso esprimermi liberamente?-
-Figurati: Fang non si fa scrupoli di raccontarmele di cotte e di crude, ahah!-
-...Mi è piaciuto- dichiarò secco -Anche in questo momento sto pensando a quando ha iniziato a spogliarmi pezzo per pezzo. Con quel suo modo di fare gentile ma forte al tempo stesso; e quando mi è... Ehm... Sai, no? Quella cosa lì-
-L'ho capita, l'ho capita... Quindi?-
-Quel che sto provando, è davvero piacere? Perché ho sempre fatto così tanta resistenza, ed ora una parte di me lo desidera ancora? A me Fang piace piace, o piace soltanto quel che abbiamo fatto? Non lo so! Non sono mai arrivato a tanto con nessuno, finora; nemmeno con le ragazze. E sopratutto, non sono io ad avere il controllo...-
-Hey, hey! Adesso calmati: ecco, respira; pochi respiri, ma lenti...-
-Scusami. Come ho detto a Fang: mi serve tempo per riflettere...-
Lola parve compiaciuta da quella conclusione -Beh: già il fatto che tu ti ponga dei dubbi, è un buon segno. Non sei così superficiale da avventare subito su un "Si" o un "No"-
-Sono sempre stato una persona prudente. E' anche il motivo per cui non mi ha mai nemmeno sfiorato l'argomento delle relazioni amorose... Prima d'ora-
-RIflettici bene, per favore: se non te la senti, non forzare le cose, e taglia i ponti sul nascere. Fang soffrirà, questo è certo. Ma mai alla pari di una relazione avviata e poi stroncata alle prime difficoltà!- Finalmente Lola, che finora aveva percorso lo stresso tragitto in loop, svoltò per la strada che avrebbe portato Edgar al condominio in cui abitava -Penso che ci siamo detti tutto. Io cercherò di convincere Fang ad avere pazienza e lasciarti tutto il tempo che ti serve... Anche se, come detto, una parte di me teme che non dovrà aspettare molto a lungo-
-In ogni caso, grazie del passaggio-
-Figurati; per così poco...-
Risero entrambi; poi, Lola fermò la macchina proprio di fianco al palazzo dove Edgar aveva l'appartamento condiviso -Bene, siamo arrivati-
Non appena Edgar scese dall'auto, Lola si allontanò rapidamente. Lo stesso Edgar, consapevole dell'ora tarda, si apprestò ad entrare presto nel palazzo, curandosi di chiudere bene il portone di entrata.
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Nota (con spoiler): qui ho voluto fare un esperimento. Ovvero, far sì che il "fattaccio" sia avvenuto "fuori camera", e descriverlo in un secondo momento sotto forma di flashback. Spero che l'idea vi piaccia
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