Cap.7 - I pettegoli anonimi
(Olè! Spero di non esservi mancato troppo. Nei giorni scorsi, è caduto "l'anniversario" della morte di mia madre; e quindi, per ovvie ragioni, concentrarmi sulla scrittura di nuovi capitoli non rientrava nelle mie priorità.
Mi faccio perdonare (ri)pubblicando subito un pezzo dedicato a Edgar e Fang;
Attenzione: per rappresentare le scene in flashback raccontate da Colette, la formattazione del testo di queste ultime è impostata a destra, come in questo esempio
buona (ri)lettura!)
A Brocity, esiste un'associazione un po' particolare: La Pettegoli Anonimi
Il fondatore Giovy, un ex pettegolo di quartiere incallito, riteneva il bisogno ossessivo di spiare e sparlare degli altri un vizio tossico come tanti altri, e si propose di aiutare chi ne soffrisse con delle regolari sedute.
Il problema? Semplice: le storie che raccontavano i "pazienti" erano così avvincenti, che tutti volevano sapere tutto di tutti!
E così, a tutt'oggi, i pettegoli anonimi si radunano per condividere tutto quello che riescono ad origliare. E più una vicenda è intima e rasente l'illegalità, più i pettegoli anonimi erano entusiasti di ascoltarla; e lo stesso Giovy divenne così un ex ex pettegolo.
-...E fu così, che lo sceriffo Shelly venne cornificato!- concluse il pettegolo anonimo di turno, tra gli scroscianti applausi di tutti i partecipanti
-Una storia molto interessante, Lucy!- commentò compiaciuto Giovy -Bene, signori: come sempre i pettegolezzi che portate in seduta non deludono mai!.. Ma abbiamo lasciato il meglio alla fine; non è vero, Colette?-
-Prooooooprio così!- Colette, con un'agilità impossibile, fece perno con una mano, facendo un doppio giro sulla sedia per poi balzare in piedi sulla stessa, inchinandosi davanti ai presenti che applaudivano, ansiosi di sentire quale aneddoto avrebbe portato questa volta la più incallita, pazza e implacabile origliatrice, spiona e pettegola di tutti i tempi.
Tra tutti i pettegoli anonimi, Colette era rinomata per la sua capacità di scovare i segreti di tutti, in un modo che nessuno riuscirebbe a spiegare: non lo sa nemmeno lei, del resto...
-Alloooooora: a tutti piacciono le storie romantiche, no?-
Un tonante "SI!" rimbombò nella piccola sala -Ma cosa c'è di più bello delle storie romantiche? Esaaatto: Le storie romantiche proibite!- Seguì un coro di sospiri stupiti
-Tipo quella volta tra i fratelli e le sorelle Benson?- chiese timidamente uno dei presenti
-Oh no, no no!- Colette batteva le mani -Questo è moooooolto meglio: Qui ci sono in mezzo due maschioni!- I presenti erano tutto orecchi. Per creare la giusta atmosfera, Colette attese che la "pregassero" di continuare.
Fu Giovy ad esortare Colette -Vai pure, cara: pendiamo dalle tue labbra... Ah, solo una cosa: ricorda che qui dentro ci teniamo all'anonimato. Quindi, per favore, cerca di non fare nomi, ok?-
-Oooooook! Allora: tutto è cominciato da quella sera in cui io ed il mio collega "E" venimmo stracciati da questi "Elle", una femminuccia; ed "Effe", un maschietto. Ed è con quest'ultimo che il mio "E" si è appartato nella giungla e si è sbaciucchiato!-
Colette assaporò a fondo il coro si sospiri. E aveva appena cominciato
-E non fu affatto una cosa di fuggita, no no!- Nossignore: tutti e due pensavano sempre all'altro: è vero amore, vi dico!-
-Interessante!- esclamò compiaciuto Giovy -Vuoi dirci qualcosa più nel dettaglio, Colette?
-Ma certo! Tutto è cominciato dal ritorno degli alloggi. Io mi ero appena ripresa dallo shock nell'aver ammirato i due adoni baciarsi, giusto in tempo per vederli separarsi...
-No! Basta baci!- Era giunto il momento, per Edgar e Fang, di separarsi e tornare ognuno nei propri alloggi. E il secondo non si fece scappare l'occasione per un ultimo bacio d'arrivederci
-Essù! Non ci vede nessuno...-
-No! E' tardi e sono stanco! E sopratutto, non mi interessa!-
-Daaaai...-
-Non fare il bambino, Fang!-
-Tanto lo so che, sotto sotto, lo vuoi anche tu!-
Per il nervoso, Edgar si strinse i capelli del ciuffo in un pugno -Senza lingua!-
-Meglio di niente...-
E così, giunti al corridoio che separava i loro alloggi, si baciarono
-Ovviamente, io ero appostata a spiarli e... Si: si baciarono con la lingua! Ihihihihi...-
Altro coro di stupore da parte di tutti i presenti; Qui e lì scappavano risolini compiaciuti tra i presenti
-E non è tutto! Al momento di salutarsi...-
-Ci si becca, allora?-
Edgar sospirò -Spero il più tardi possibile!-
-Ahahah, come no...- Fece per allontanarsi, in quanto l'alloggio assegnato a lui e Lola si trovava dalla parte opposta di quello di Edgar e Colette. Ma, dopo qualche passo, si fermò, voltandosi -Ah, Edgar...-
-Uffa, quanto rompi!.. Che altro vuoi?!-
A quel punto, Fang sorrise malizioso -La prossima volta, non mi accontenterò di un semplice bacio!-
Un fragoroso "WOAAAAAH!!!" rimbombò nella sala. Calarono scroscianti applausi per Colette, che si chinò lusingata -Grazie, grazie! Lo so, lo so: fu la mia stessa reazione! Ma ora calmatevi tutti! E' da qui che le cose diventano interessanti... Nei giorni successivi, sapendo dei grossi ordini di merce richiesti da Brawlywood, io e il capo andammo in trasferta, lasciando solo soletto il nostro "E" con "Effe"...-
-Saaalve!- Sebbene si aspettasse il suo arrivo per lavoro, Edgar non potè fare a meno di mettersi una mano in faccia, quando vide entrare Fang -Tutto bene, tesoro?-
-Chiamami di nuovo tesoro, e ti denuncio per molestia sul lavoro!-
-Ahahah... Dai, dai! Son venuto solo a ritirare l'ingrosso dei prodotti presi l'altra volta per campione. Sarà rapido e indolore per tutti e due-
-Lo spero bene! Aspettami qui: vado a controllare le partite di merce in magazzino...-
-Che ne dici se vengo anch'io? Così ti do una mano!-
-So già dove vuoi arrivare: NON farti venire strane idee! Stiamo lavorando!-
-Come sei paranoico: non farò niente di niente!-
-Ci siamo capiti-
-Esatto!-
-F-f-Fang...- gemette Edgar -Dai, potrebbe arrivare qualcuno...-
-E allora sbrighiamoci a veni...-
-Ah-Ah-Aspetta un momento!- Interruppe uno dei pettegoli anonimi in ascolto: un distinto animale antropomorfo dalle fattezze di un gufo, con giacca e cappello a cilindro (Chi coglie la citazione, vince un premio) -Come fai a saperlo, se tu eri altrove?-
-Eeeeeeh! Eheheheh: segreti del mestiere! Comunque, è stato così per diverse volte, eh! "Effe" arrivava e...-
-Altra merce?- chiese scocciato Edgar
-Si si! Il furgone non è molto grande, e devo fare più viaggi!-
Edgar sbuffò -Ok: vado a controllare in magazzino cosa ti manca...-
-Vengo anche io?-
-NO! Va bene una volta, Fang! Ora davvero ba...-
-Dì che ti piace...- gemette Fang
-Non mi piace affato! E ora vieni qui...- E giù di baci...
-E lo hanno fatto ancora...-
-Eccomi!- esclamò Fang
-Merce?-
-Magazzino-
-Insieme?-
-Ovvio!-
-E ancora...-
-Ciao Edgy, sono...-
-Si, si: chiudi la porta e andiamo in magazzino!-
-E ancora...-
-Edgy...- Fang non fece nemmeno in tempo ad entrare, che Edgar lo tirò dentro, chiudendosi la porta del negozio alle spalle
-Stà zitto e andiamo in magazzino!-
-E ancora e ancora... Insomma avete capito: hanno fatto "Frù Frù" tutte le sante volte in cui si sono incontrati!-
-Wow- esclamò qualcuno nella sala -Ci danno dentro come i ricci!-
-Potete dirlo forte! Ormai ad "Effe" era rimasto un solo carico da fare. E quel giorno, c'ero anche io in negozio! E pensate che fu proprio "E" a venire da me e dire...-
-Colette...- Esordì Edgar, con un'aria impaurita -Ho un problema!-
-Non dirmi che si tratta della tua tresca romantica!-
-Non è romantica e si: ho un problema con quel Fang!-
-Ma quello non è un problema!- esclamò Colette con tono sarcastico -Tanto hai detto di essere etero, no? Certo, sei il primo caso di un etero che si sbaciucchia e si tocca in ogni modo possibile un maschione con gusto e che, sotto sotto, non vedi l'ora che faccia festa col tuo culetto. Ma sei ETEROSISSIMISSIMO! Si si! Giurin giurello!-
-Smettila di fare la sarcastica: sono serio! Quel cinese ha qualcosa che mi trascina nel suo gioco!-
Colette fissò Edgar ammutolita, per poi esclamare, sempre con sarcasmo -Ceeeeeeeeerto! E' lui che è manipolatorio, mica tu che non accetti la realtà e sei pazzo marcio per quel cinesino, noOOOOOOOoooo...-
-COSI' NON SEI DI AIUTO!-
Colette si sarebbe divertita ancora a stuzzicare Edgar. Ma il campanello d'entrata tintinnò -Uh-oh! Parli del diavolo e cicciano le corna!-
-Già, lo vedo...-
-Heylà!- Fang sorrise ma, avvicinatosi al bancone e constatato che stavolta Edgar non era da solo, si notava subito che quel sorriso nascondeva una punta di delusione.
Ed Edgar, non senza un tono beffardo, sospirò -Mi dispiace, Fang: l'ultimo carico dovrò prelevarlo dal magazzino da solo-
-Ma nooooo! Fate come se io non ci fo...- Edgar diede una gomitata a Colette -...Ok sto zitta-
-Vado a prendere il carrello...- soggiunse Edgar -Tu inizia a pagare la mia collega-
-Ok!-
-Noiaaaa!- Si lamentarono i presenti -Insomma: se eri presente e non potevano far niente, che senso ha continuare?-
-Proprio perché ero lì presente, che viene il bello!- ridacchiò Colette -Il mio collega era convinto di stare al sicuro con me presente... Se non fosse che io (uhuhuh!), casualmente (uhuhuh!), ho dato la spintarella finale alla relazione tra i due!-
A quel plot twist, tutti pendevano dalle labbra di Colette con rinnovato interesse. E infatti...
-Ecco fatto!- Esclamò Edgar, dopo aver aiutato Fang a caricare l'ultimo scatolone -Con questo, abbiamo finito!-
-Eh, si! Mi sarebbe piaciuta un'ultima scappatella...-
-Parla per te...-
-Suvvia! Non sono io quello che ha trascinato l'altro in magazzino le ultime due volte!- Fang strizzò l'occhio a Edgar, che distolse lo sguardo sbuffando
-E' che... E' che ormai mi ero rassegnato all'idea. E comunque: finito il lavoro, finito il rapporto. Ti sei divertito, perciò addio!-
Ma Fang, non sembrava affatto rattristato dal discorso di Edgar. Anzi, prima di salire sul furgone, allargò il sorriso -Qualcosa mi dice, invece, che ci rivedremo molto presto!- E alla fine partì, con Edgar che tirò un lungo sospiro di sollievo
-Bene, Edgar!- si disse, stranamente allegro -Questa assurda storia volge al termine. Ora Fang non avrà più pretesti per venire ad incontrarti fino al posto di lavoro, e in eventuali incontri futuri a Brawl Stars, farai di tutto per evitare situazioni ambigue! Si torna alla solita, noiosa ma rassicurante vita, fatta dalle isterie del capo, dalle pazzie della mia collega, e da lunghe e noiose giornate pagate il minimo sindacale!-
Il resto della giornata, in effetti, passò tranquillamente... Non fosse stato per una Colette che, dietro la cassa, se la rideva stranamente sotto i baffi; e il suo sorriso si allargava malizioso quando, di tanto in tanto, incrociava lo sguardo con quello di Edgar
-Mi dici che cos'hai? Sei strana... Più del solito, intendo-
-Pensavo solo a cose divertenti...-
-Spero non riguardino Fang!-
-Può darsi di sì, può darsi di no...- ridacchiò -Anzi: è decisamente un sì! Ihihihihi!..-
-Andiamo, Colette!- Implorò qualcuno in sala -Non tenerci così sulle spine! Vieni al dunque!-
-Il dunque giunse proprio all'orario di chiusura- soggiunse Colette -Proprio quando il capo tornò...-
-Salve, capo...- Salutò Edgar, felice di poter finalmente conversare con qualcuno di vagamente sano di mente -Come è andata la trasferta?-
-E' stata pessima! Coi pochi clienti che sono venuti al chiosco, ci ho a malapena rifuso la benzina per arrivare fin lì! E come se non bastasse, quei mascalzoni della BrawlFinanza hanno preteso la licenza di vendita!-
-Beh...- soggiunse Edgar, facendo spallucce -Mi pare la norma, no? Se ce l'ha per il negozio principale, la dovrebbe avere anche per attività secondarie...- Calò uno strano silenzio in negozio; a Edgar venne un dubbio -... Perché lei la tiene la licenza per questa attività, vero?-
-...Edgar: non ti pago per certe domande! Pensa a pulire meglio questo pavimento, piuttosto!-
-(Uff!) Si, capo...-
-A proposito...- intervenne Colette, ridacchiando -Lo sa, signor Griff, che quel cinese ha distrattamente dimenticato il portafogli in negozio?!-
A quella repentina rivelazione, Edgar ebbe un brivido lungo la schiena: aveva già intuito dove Colette voleva arrivare
-Cioè: hai preso il portafogli di "Effe" in modo da architettare un incontro prematuro tra lui ed "E"?!- osservò uno
-BINGO!- Esclamò Colette, ansiosa di continuare la storia proprio al suo avvicinarsi al momento culminante:
-Oh, per tutte le bancherotte! Come è possibile?-
-Eeeeeeh, che vuol farci, capo? La gente è distratta!-
-Andiamo, non è un dramma!- intervenne Edgar -Basterà aspettare che torni a riprenderselo!- Lo disse con una malcelata sufficienza, consapevole che ciò significava ritrovarsi almeno un'altra volta Fang sul posto di lavoro...
Ma aveva evidentemente sottovalutato quanto potesse essere subdola Colette -Non sia mai!- intervenne lei -Tu sai quanto possono essere intransigenti gli agenti di polizia! Magari fermano il cinesino per strada e, vedendolo senza documenti, lo arrestano! E addio soldini per il negozio!- Colette se la ridacchiò bellamente: sembrava dissennata, ma sapeva bene quali tasti premere per avere la ragione del capo dalla sua parte! (non che ci volesse molto: bastava nominare i soldi, e Griff sarebbe stato capace di vendere la madre!)
-Per una volta Colette ha fatto un ragionamento senzato!- Osservò Griff -Quel cliente da solo mi ha parato il deretano dalle assillanti richieste della banca per almeno tre mesi! Non posso permettermi che pensi male del mio negozio collegando la sua perdita del portafogli allo stesso... Edgar: alla chiusura del negozio, voglio che tu vada a restituire di persona il portafogli a quel ragazzo! Così faremo un'ottima figura a quelli di Brawlywood, e torneranno presto per comprare ancora da noi!-
-...Ok, non c'è problema- esclamò tranquillamente Edgar -Ehm... Le dispiace se vado un attimo in bagno?-
-Non metterci troppo!-
-Ah- esclamò qualcuno nella sala, un po' deluso -Da come la descrivi, sembra averla presa bene...-
-Eeeeh! Perché "E" è SUPER professionale! Non poteva mica fare una sfuriata davanti al capo... Quella l'ha fatta appunto in bagno!-
E infatti Colette, stando ben attenta a non mostrarla ai presenti, sfilò dal taschino la foto che fece dal buco della serratura del bagno, dove spiò la pacata reazione di Edgar a quell'improvvisa e assurda situazione:
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