Cap.13 - Tutto a galla
Con tutti i Brawlers della squadra rivale fuori gioco, Edgar prende la palla e corre verso la porta incustodita degli avversari, segnando il secondo goal che porta la sua squadra alla vittoria dell'ultima sfida del torneo.
Stanchi ma soddisfatti lui, Griff e Colette salgono sul podio per ricevere la coppa, l'assegno e, ovviamente, applausi e onori degli spettatori lì presenti.
-Hey, Griff!- Edgar si rivolse al suo capo, mente salutava il pubblico con una mano -Con questo trofeo, ci servirà una bacheca più gra...- Ma ovviamente, Griff era troppo preso a contemplare l'assegno a quattro cifre che stringeva tra le mani, osservandolo da più angolazioni, quasi a sincerarsi che fosse vero -Bah, il solito taccagno...-
Non che la mente di Edgar fosse sgombra. E Colette parve averlo capito; infatti, si avvicinò con il suo solito ghigno smaliziato -Allora, Edghino? Pensi di andare a fare l'ape e la cicogna col cinesino per festeggiare?-
-A parte che è l'ape e IL FIORE, Colette. E comunque NO!- Ma ci credeva poco anche lui: almeno inconsciamente, il primo pensiero di Edgar volò proprio a Fang *Mi chiedo che cosa stia facendo, in questo momento...* pensò, sospirando.
Per dare una parvenza di "professionalità", in diversi punti di Retropolis la gente aveva edificato delle vere e proprie arene di fortuna. In alcuni casi, queste venivano improvvisate in poche ore sfruttando i piazzali del posto, ma ve ne erano diverse fisse, costruite all'interno di grandi edifici in rovina o parchi e campetti dello sport abbandonati.
Bibi scortò Fang in quella che era la sua arena preferita: la "Scuotiterra".
Questa arena è costruita all'interno di una delle palazzine più "ricche" del distretto, dotata di un grande piazzale scoperto. E' una delle arene preferite tra i Brawlers di Retropolis, perché l'architettura del posto permette di strutturare i giochi con sfide e ostacoli che, a detta dei retropoliani, farebbero invidia alle arene legalizzate.
Ad esempio, in tutta l'arena erano ancora presenti i resti dell'ultima sfida tenutasi: in concomitanza di una grande battleroyale con ben 30 Brawlers tutti insieme, gli organizzatori avevano affidato ai bambini della palazzina un enorme lotto di fuochi d'artificio illegali, affinché potessero salire nei piani sovrastanti e puntare l'improbabile "arsenale" contro i Brawlers sottostanti. Naturalmente, nessuno si era curato di ripulire l'arena: le possibilità che dei botti inesplosi possano far danni durante le sfide successive, sono parte del divertimento.
Mentre gli abitanti della palazzina (il fatto che i condomini avessero un'arena proprio dentro casa, era considerato un prestigio, che permetteva agli affittuari di chiedere dei soldi in più...) ed altri passanti prendevano posto per assistere allo spettacolo, Bibi e Fang erano già in posizione. Dalla folla, si fece avanti un losco figuro che porse a entrambi gli sfidanti una fiala di Elisir trafugato -Dopotutto- esordì Bibi -Questa roba rende le cose più divertenti- Anche Fang, seppur diffidente, bevve: non aveva garanzie che quello fosse effettivamente Elisir, ma non poteva nemmeno rischiare una lotta impari.
-Allora, ciccio- soggiunse Bibi -Qui a Retropolis, le cose funzionano un po' diversamente. Non ci sono pillole di salvataggio e non ci sono respawn: si combatte fino allo stremo delle forze! Se esci dall'arena, sei fuori. Se perdi i sensi, sei fuori. Se ti dai per vinto, sei fuori! Un solo tentativo, nessun countdown...-
-Tutto chiaro- Fang si sgranchì le ossa -avanti, allora: sono pronto quando vuoi!-
-Ah, combatti a mani nude, eh? Coraggioso. Sprovveduto, ma coraggioso...- Bibi fece roteare la sua mazza Bobby, quasi a schernire la scelta del suo avversario. Azionò il sistema di rotazione, godendosi l'appena percettibile suono degli ingranaggi appena oliati che permettevano alla mazza di roteare vorticosamente. -Bull, a te l'onore...-
Bull alzò il suo canne mozze in aria, sparando il colpo che segnò l'inizio dello scontro.
Entrambi caricarono l'altro, con Bibi che calò un colpo di mazza con tutta la forza che aveva. Fang, con un'abile scatto, parò il colpo con la caviglia, prendendola da un'angolazione che assorbisse il più possibile il colpo. Poi, facendo scivolare la gamba a terra, fece sbilanciare Bibi, colpendola per il fianco con una parata di mano che la spedì indietro di diversi metri, tra lo stupore della folla.
-Bene! L'elisir funziona!- esclamò Fang, constatando che un simile colpo sarebbe stato impossibile senza.
-Cos'è, ciccio? Pensavi davvero che ti avrei rifilato un placebo? Non ho bisogno di simili bassezze per vincere!-
Del resto, la soddisfazione che provò Fang per l'ottimo colpo, tuttavia, fu di breve durata: si sentiva bruciare la caviglia e, guardandola, vide che dove aveva parato il tessuto dei pantaloni si era consumato, e la pelle sottostante era scorticata.
Bibi rise, azionando il sistema di rotazione della sua mazza, in modo che Fang potesse vederlo -Sorpreso, eh? Come puoi vedere, la mia Bobby non si limita a dare botte: Picchia e smeriglia gli avversari che è un piacere!-
-Questo lo vedo. Ma sai? Anche l'arma più temibile...- Fang non finì la frase, con un urlo selvaggio balzò da una colonna all'altra, fino a volare come un proiettile alle spalle di Bibi, che ebbe appena il tempo di parare il calcio con la sua mazza. Fang sentiva la suola della scarpa bruciare a causa dell'impatto con l'arma rotante dell'avversario, ma usò quest'ultima per balzare all'indietro e, una volta a terra, tirare un calcio alle caviglie di Bibi, che balzò prontamente all'indietro.
Quello, tuttavia, era solo un diversivo, per sbilanciare l'avversario: con un secondo calcio, Fang colpì in pieno Bibi per lo stomaco, spingendola indietro di svariati metri -Sei agile. Ma c'è un motivo se me ne vado in giro in tuta: jeans attillati e stivaletti non sono certo l'ideale per combattere!- Non contento, Fang era pronto al suo vero attacco: corse frontalmente verso Bibi che, appena ripresasi dall'attacco precedente, fece roteare un altro colpo di mazza.
Fang non aspettava altro: roterò un altro calcio; questa volta non per parare il colpo, ma per lasciarselo scivolare di fianco e, col ginocchio, colpire il polso di Bibi, facendole mollare la presa alla mazza. E Fang l'avrebbe anche calciata fuori dall'arena, se Bibi non lo avesse tempestivamente spinto via con una gomitata alle parti basse.
-AAAAAAiiiiiii... Che male...- Fang si premette "la gioielleria" e strinse le gambe -Avevi detto che non davi colpi bassi!- protestò, con la voce ancora stridula per il dolore
-Hey! Sei pur sempre il doppio di me, in altezza e peso. Devo compensare questa disparità, no?-
-Hai un senso della correttezza tutto tuo...- Fang si sforzò di ricomporsi, consapevole che Bibi non sarebbe rimasta a guardare ancora a lungo
Ad ogni modo, I presenti assistevano allo scontro con rinnovato entusiasmo: Nessuno si aspettava che quel sempliciotto di città potesse tener testa addirittura a Bibi; per di più disarmato. Bull e Crow, che intanto avevano scommesso tutto sulla loro amica, stavano già disperando
-Accidendi, Bibi! Abbiamo scommesso i soldi dell'affitto su di te!-
-CRAAAAAA!-
-Zitti, idioti!- Bibi si massaggiò la mano dolorante, mentre fissava Fang con disprezzo -Ti fa male ancora la gioielleria, ciccio?-
-Un po'...-
-E questo è solo l'inizio, cinesino!-
Ma Fang sorrideva di nuovo: si rimise in posizione, pronto ad attaccare o essere attaccato -Fai pure, cara. Non mi prenderai di sorpresa un'altra volta!-
Fu Bibi a passare all'attacco questa volta: dopo uno scampio di colpi e parate che non portò da nessuna parte, i due iniziarono a studiarsi l'un l'altra psicologicamente, oltre che fisicamente.
-Tu non sei una semplice teppistella- Osservò Fang; sia lui che Bibi si stavano muovendo in cerchio, mantenendo una certa distanza di sicurezza -Non stai combattendo realmente per il mio portafogli, vero?-
-Ah. Ti facevo molto più idiota, bellimbusto...- Senza distogliere lo sguardo dal suo avversario, Bibi tirò dalla tasca uno dei suoi chewing-gum "speciali". Tutti i presenti avevano il fiato sospeso: evidentemente, Fang non poteva sapere che cosa aveva in serbo per lui Bibi -Hai indovinato- soggiunse, mentre iniziò a masticare rumorosamente la grossa gomma rosa -Qui c'è qualcosa di molto più grosso. Qualcosa che mi hai ingiustamente tolto-
Fang aggrottò il sopracciglio. Rise nervosamente -Ahahah... Perdonami, cara. Ma credo che tu mi stia confondendo per un'altro: io non ti conosco-
-Tu no...- Bibi strinse ancora più forte l'impugnatura della sua mazza: era pronta a colpire -Ma Edgar si!- A quel punto, Bibi scattò in avanti: un attacco frontale tutto sommato basilare, e quindi facile da parare.
Ma la sua tattica psicologica aveva funzionato: perché, per alcuni istanti fatali, Fang rimase paralizzato, confuso dalla rivelazione di quell'estranea
*Edgar? Conosce questa ragazza?* Fang rinsavì troppo tardi: non avendo il tempo di scansarsi o parare il colpo con le gambe, chiuse istintivamente i polsi in avanti.
Un atroce scricchiolio d'ossa precedette il grido di dolore di Fang.
-Finalmente è finita! Non vedo l'ora di tornare a casa!- Edgar stava saltando da un tetto all'altro, ansioso di abbandonarsi al letto e riposarsi per tutto il resto della giornata.
In realtà, Edgar avrebbe dovuto, come di consueto, passare prima al negozio per continuare il lavoro. Il fatto, è che gli ultimi giorni risultò alquanto distratto. Anche negli scontri...
-Meno male che abbiamo vinto comunque!- Appuntò Griff, rivolto a Edgar -Non è da te essere distratto, Edgar?.. EDGAR?!-
-Edghino?! Terra chiama Edghiiiino!- Colette diede qualche lieve schiaffetto a Edgar sulla testa, destandolo dal torpore
-Uh? Cosa? Io?-
-Eeeeeh, Edghino: dimmi, dì la verità a Colette: Sei preso a pensare a quella cosina, eh?-
-Di cosa state parlando?!-
-Niente, capo, niente! E' una cosa che sappiamo io, Edgar, e TUUUUUUTTI i lettori di questa storia!-
-I chi?!- Griff scosse la testa, confuso e scocciato -Però Colette ha ragione, Edgar: non puoi certo lavorare in queste condizioni...-
Edgar sbuffò -Scusa, capo. E' che il magazzino, le trasferte al mare, tutti questi scontri...-
Griff ci pensò su -Mmmmh... Si, devo ammetterlo: in questo periodo hai lavorato sodo. E va bene: puoi andare-
Edgar non parve credere alle sue orecchie -Uh? Davvero?-
-Certo. In fondo, sono di buonumore per il montepremi finale... Ma non abituartici! Domani ti voglio puntuale e pimpante!-
Eppure, nonostante la buona notizia, ciò per cui Edgar era così distratto, continuava a tormentarlo: Fang.
Oltretutto, manco a farlo a posta, durante il tragitto per tornare a casa, ovunque vedeva cose o persone che gli ricordavano quel dannato cinese e le sue assurde sopracciglia: ad esempio, per strada vide un paio di Spike che, preso d'assalto un negozio di cancelleria, uscirono allegramente con le braccia cariche di pennarelli di ogni colore. Uno dei due, preso un grosso pennarellone nero, iniziò a disegnare sulla faccia dell'altro due grosse sopracciglia rettangolari...
Saltando vero il tetto di una palazzina, poté scorgere la facciata di una casa bifamiliare che, vuoi per pareidolia, aveva due grosse finestre affiancate, ciascuna con un tendone blu spianato: sembrava di vedere due occhi con tanto di sopracciglia.
*Dannazione! Il mondo intero vuole che io non pensi ad altro che a quel bellissimo idiota!* Quel pensiero spaventò Edgar: perché aveva aggiunto nella frase "Bellissimo"?
*Ah! Bellissimo un corno! Con quelle sopracciglia, poi?! Si, ok: gli danno un aspetto bonaccione e, quando sorride, ti fa salire i nervi! E poi è facile essere avvenenti con quel fisico che, tra l'altro, ho avuto modo di toccare con piacere...MA CHE COSA STO PENSANDO?!!*
Arrivato al tetto di un edificio facente parte della giurisdizione di Retropolis, Edgar dovette fermarsi: aveva la testa dolorante; si sedette su una piccola cassa di legno accatastata contro l'alta balconata.
*Edgar: riprenditi! Non puoi pensare sempre a quell'idiota! Ok: lo hai baciato più volte, e ti è piaciuto. Ci sei andato a letto, e ti è piaciuto. Ma non significa che...* Dovette stringersi le gambe per reprimere... "Una certa cosa lì sotto" *Cavolo, ora mi eccita anche solo pensarci?!*
Contò fino a dieci e si sforzò a pensare a cose brutte per reprimersi *Griff che si prende tutte le mance. Griff che mi fa fare gli straordinari tutti i giorno. Griff che mi manda in trasferta. Griff che si tiene tutti i soldi della vincita con la scusa che servono per il rimborso spese...* Già al secondo "Griff fa cose" gli era morto tra le gambe ma, per sicurezza, andò avanti per due minuti.
Una volta calmatosi e ragionatoci sopra a mente fredda, tuttavia, giunse alla conclusione ovvia *Caro Edgar, è inutile che ci giri intorno: puoi negarlo una volta, due, tre... Ma la verità, è che ti piacciono i maschi. O quantomeno... QUEL maschio*
Ciò che Edgar trovava assurdo, era che non solo era accaduto tutto in fretta ma, quando non era Fang a spingere la cosa, ci pensava il corso degli eventi: lo scontro con GUARDACASO Fang e la sua compagna in finale, l'incidente in autostrada che ha impedito loro di tornare a casa, "costringendolo" a restare a portata di mano di Fang. Le oggettistiche per quello stupido film... Non si sorprenderebbe, Edgar, se scoprisse che sia stato proprio Fang a spingere per cercare il materiale proprio al Gift Shop (E noi lettori sappiamo che è così...); tuttavia, era pur sempre una fortuita coincidenza.
Eppure, in nessuna di queste volte Edgar si è sentito in qualche modo costretto: poteva dire di No, e chiuderla lì. Invece: è stato lui a lasciarsi baciare. E' stato lui a concedersi scappatelle con Fang, a più riprese, in negozio. E' stato lui a cercare Fang fino a casa. Due volte.
Si sentì ipocrita, ricordando di quando disse a Lola di aver bisogno di pensare. Razionalmente era così ma, in fondo, la sua decisione l'aveva già presa...
Stranamente, fu solo in quel momento che gli vennero a mente pensieri più concreti. Si picchiò la fronte -Oh, cavolo! Ora che ci penso, io non ho le chiavi dell'appartamento!- In effetti, che Edgar terminasse di lavorare prima del previsto era un evento più unico che raro. Per cui, per forza dell'abitudine, ormai andava via di casa contando che ci sarebbero sempre stati Bibi, Crow e Bull ad aprirlo -Speriamo che almeno uno di loro sia in casa. Altrimenti sai che palle andarli a cercare e... Mh? Che è tutto questo baccano?-
Edgar si affacciò: nella strada sottostante, c'erano dei bambini che giocavano e gruppi sparuti di adulti intenti nelle loro faccende.
In particolare, da lontano arrivò un altro ragazzino, che richiamò urlando e gesticolando gli altri -Hey ragazzi! Che fate lì!? Vi state perdendo lo spettacolo! Ci sta Bibi che sta facendo il culo ad un cinesino di città! Correte!-
Edgar sbiancò. Considerando il gran numero di "fortuite" coincidenze che gli erano capitate nell'ultimo periodo, non perse nemmeno tempo a sperare che si trattasse di chiunque altro, giungendo subito all'ipotesi peggiore
*Merda! Non ho idea di come e perchè quel coglione si trovi a Retropolis, ma deve esseri abbuffato di quel profumo del cazzo, e Bibi lo ha riconosciuto!*
Seguendo con lo sguardo la direzione presa dai ragazzini, capì subito dove andare: con uno scatto fulmineo, iniziò a correre e saltare tra i tetti come non aveva mai fatto prima.
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