Bonus - Come scrivere una buona fanfiction
Ciao a tutti: a chi mi segue per le mie storie e a chiunque capiterà per caso da queste parti
Oggi mi sono letteralmente svegliato con l'umore di scrivere, a caldo, questo particolare Bonus: non è una storia, ma sono dei consigli che vorrei dare a tutti coloro che scrivono o vorrebbero scrivere fanfiction (o comunque storie, più in generale).
Ho scelto di pubblicarlo all'interno della storia di Edgar e Fang semplicemente perché è la mia storia più popolare, quindi è dove avrà maggior risonanza. Sentitevi liberi di condividerla, se pensate che possa tornare utile a qualcuno...
Un disclaimer importantissimo: NON SONO UN ESPERTO. Come detto, queste sono accortezze delle quali mi son reso conto con la pratica e che, tutt'oggi, non sempre seguo nel più virtuoso dei modi. Seguite questi consigli per quello che sono, appunto, e non come verità scolpite sulla pietra. Se qualcuno di voi sta leggendo ed ha appreso accortezze migliori o addirittura sta proprio studiando per diventare scrittore, tanto di cappello (In senso non ironico, ovviamente)
Iniziamo...
-1) Leggete molto. E bene!
Il primo consiglio è anche il più importante e categorico: leggere! Fossero anche semplici fumetti o manga, ma leggete più che potete. Divorate tutte le letture che potete; anche il più frivolo dei fumetti può regalarvi qualcosa, fosse anche solo un vocabolo di cui non eravate a conoscenza (leggi più avanti)
A costo di essere impopolare, non mi riferisco a letture digitali; come appunto Wattpad, siti di Creepypasta o siti specializzati in un particolare argomento... O meglio: quelli aiutano, ma non sono sufficienti; meglio optare per materiale cartaceo.
Dico questo per due motivi: il primo, è che su telefono si tende a distrarsi con enorme facilità ("E poi il principe scalò le mura e"OH! Si è sbloccato il Baule Gigante su Clash Royale... Ah, già che mi trovo, devo fare la guerra tra Clan...).
Il secondo, è che il mondo dell'editoria è spietato: pubblicare qualcosa è molto costoso, e gli editori vogliono giustamente rientrare in quei costi. Per cui, solo le idee migliori, per quanto commerciali possano essere, superano questa selezione.
Detto in altre parole: IN LINEA GENERALE, il materiale commerciale è di qualità migliore, sopratutto se bazzicate roba "underground"
(Ovviamente, nel discorso rientrano anche prodotti pubblicati in maniera indipendente; si vedano i vari Kickstarter o, facendo un esempio che esce un po' dall'argomento, si veda Hazbin Hotel; che è nato con, da e grazie ai fan che l'hanno supportato fino a renderne possibile addirittura la pubblicazione su un colosso come Amazon)
Ad ogni modo, leggere per passione vi porta una serie di innumerevoli vantaggi: vi intrattenete, migliorate implicitamente il vostro bagaglio di vocaboli e la grammatica (Sapeste quanti termini imparai, all'epoca, con "Piccoli Brividi"!) e, sopratutto, potete prendere ispirazione da quelle storie.
Ad esempio, essendo le mie storie principalmente fanfiction romantiche (sopratutto gay...) ultimamente sto leggendo molti manga-commedia: mi diverte molto leggere "Non Tormentarmi, Nagatoro!", giusto per nominarne uno più "Mainstream"; "Fatti forza, Nakamura!" e "Mi togli il respiro" (Ne ho molti altri, ma ho preferito nominare solo quelli privi di contenuti espliciti -Tra l'altro, sono i miei preferiti-)
Sopratutto, siate "audaci". Nel senso, non fermatevi ai prodotti che stanno maggiormente sulla bocca di tutti, e sperimentate prendendo appunto roba più sottobanco (Quando scelgo un nuovo manga su questo genere, vado ad occhi chiusi basandomi sulla bellezza della copertina e dell'anteprima dietro; magari documentandomi giusto un minimo, se proprio non sono sicuro...)
Molti di voi che leggono probabilmente sono minorenni o comunque non hanno molte disponibilità economiche, lo so. Ma ultimamente potete trovare molta roba sui mercatini online; sopratutto Vinted, che sa rivelarsi una miniera d'oro (La maggior parte dei miei acquisti viene da lì)
-2) Conoscere bene i personaggi e le loro ambientazioni
Altro consiglio che, più di essere tale, è un obbligo: scrivere una fanfiction ha senso solo se conoscete fino in fondo i personaggi e l'ambiente dell'universo scelto.
Anche i giochi più basilari, come un Clash Royale ad esempio, hanno bisogno di essere seguiti con una certa assiduità, per tutta una serie di piccoli dettagli che si possono scorgere qui e lì anche nelle più striminzite didascalie.
In caso contrario, NON fatevi prendere dall'entusiasmo. Io stesso, iniziai a scrivere una storia ispirata a Smash Legends. Non fosse che iniziai il gioco da qualche giorno. E più giocavo, più sbloccavo nuovi personaggi e contenuti (e rispettive descrizioni)... Più mi resi conto di quanto fosse ben poco fedele quel che stavo scrivendo. E così via: storia cancellata senza troppe cerimonie.
ATTENZIONE! Purtroppo, questo consiglio ha anche valenza retroattiva... Chi, come me, scrive e legge fanfiction su BrawlStars, avrà ancora i traumi circa uno dei più recenti aggiornamenti sul gioco, incentrati sullo StarrPark: con questo aggiornamento, scandito dalla pubblicazione di una serie di video, moltissimi Brawlers hanno avuto un rework delle loro descrizioni. Ad alcuni han dedicato degli spezzoni sui succitati filmati che ne rivelano tratti della personalità o persino le origini, come Spike e Crow, travolgendone l'idea che ci siamo fatti su di loro.
Io stesso, dovetti modificare in corso d'opera una delle mie storie ("Un amore condannato"), quando uno dei miei più fedeli follower mi informò che due dei miei personaggi principali, che interpretai come figlio e madre... Vennero resi ufficialmente fratello e sorella!
Tutto ciò porta al prossimo consiglio...
-3) Siate coerenti
Anche se qualche sgarro è passabile (Ad esempio, la ship Edgar x Fang stessa, una delle più popolari leggendo le varie fanfiction. In barba alla Supercell, che non sa più come sbatterci in faccia la sua ship ufficiale tra Fang e Shelly...), dovreste ovviamente mantenere un minimo di coerenza con il character design dei personaggi.
Non significa ovviamente che non possiate ricamarci qualcosa di "personale", anzi! Una delle cose più interessanti delle fanfiction è come i vari autori interpretano caratteristiche appena abbozzate dei personaggi o come le completano. L'importante è mantenerne la personalità. Ad esempio, sarebbe strano vedere un Edgar estroverso e festaiolo.
Potete anche fare il giro e creare personalità complementari a come appare un determinato personaggio. Il "Mio" Chester, ad esempio, è scherzoso e dispettoso (come appunto descritto su BrawlStars), ma solo in apparenza, a nascondere un carattere insicuro e problematico.
Questo discorso vale anche con le ambientazioni, sia con che senza i personaggi: se Edgar, Griff e Colette lavorano ufficialmente in un posto preciso dello StarrPark, fareste bene quantomeno inserirlo come "comparsa" (Es. All'inizio della storia lavorano al GiftShop. Poi, per una qualsiasi ragione, devono spostarsi altrove)
In senso più ampio (ma questo è più soggettivo), c'è da tenere in conto anche il modo in cui è strutturata un'ambientazione: ad esempio, sicché BrawlStar è fondamentalmente un mondo assurdo pieno di personaggi sopra le righe (e che si pestano un secondo si e l'altro pure: Brawler vuol dire appunto "Rissaiolo"), nelle mie storie questa cosa è tenuta in conto. E infatti, a momenti romantici e\o drammatici si alternano combattimenti e, sopratutto, momenti di nonsense
-4) Siate didascalici (al punto giusto)
Questo è già un discorso più delicato...
Mettiamola così: in numerose storie che ho letto anche sulla piattaforma, tutta la narrazione viene incentrata su scambi di dialoghi tra i personaggi principali, con una descrizione di quel che sta accadendo sufficiente per portare avanti lo scambio di battute.
Faccio un esempio:
Edgar cammina per strada, quando incontra un ragazzo dalle fattezze asiatiche, che gli sorride allegramente
-Hey, ciao!-
-Oh, ciao...-
-Io sono Fang: piacere!-
-Edgar...-
-Che fai di bello?-
-Nulla, in realtà: ho un combattimento a breve...-
-Forte, anche io! Forse siamo anche alleati, sai?-
-Ah, bene...-
-Beh, ci si vede, ok?-
-Ok...-
Si salutarono. Edgar riprese a camminare, pensando quanto fosse strano quel tipo...
Ecco questo, se possibile, dovreste evitarlo. Se prendete una qualsiasi storia scritta, vi renderete conto che tutte quante hanno un minimo di narrazione che ruota attorno ai personaggi. Per fare un paragone cinematografico: una storia scritta senza didascalie è come degli attori che recitano in una scenografia spoglia.
Vi riporto lo stesso spezzone di prima, ma modificato:
Preoccupato per l'imminente scontro, Edgar decide di camminare lungo la strada attorno lo stadio, in attesa del suo turno. Mentre era preso nei suoi pensieri, incontra un ragazzo dalle fattezze asiatiche
Questi, non appena alzò lo sguardo e vide Edgar, gli sorrise allegramente -Hey, ciao!-
-Oh, ciao...- rispose distrattamente Edgar, più per educazione che per altro
Sperava che la cosa finisse lì, ma il ragazzo si presentò -Io sono Fang. Piacere!-
-Edgar...-
-Che fai di bello?-
-Nulla, in realtà: ho un combattimento a breve...- Edgar, alzando un pollice, indicò il grande stadio che faceva ombra su di loro. Nonostante la musica di sottofondo delle bancarelle ed il brusio dei passanti, si potevano udire chiaramente da fuori il frastuono dei combattimenti ed il delirio dei tifosi
-Forte, anche io!- Poi, Fang pensò a una cosa -Per curiosità: in che turno sei?-
-Sono praticamente il prossimo...-
-Mi sembra che sia previsto un combattimento contro i Robot... Forse siamo anche alleati, sai?-
Edgar prese mano al telefono e diede una rapida occhiata all'agenda del giorno: in effetti, la sfida che gli avevano affidato era proprio "ROBOASSALTO". E tra i nomi del trio di combattenti, spuntavano quello di Edgar e Fang -Si, hai ragione: combattiamo insieme...-
-Bene, no?- Fang ridacchiò allegramente -Sai, anche a me piace prendere una boccata d'aria, prima di far botte!-
-Bene... Almeno credo...-
Sia Edgar che Fang alzarono lo sguardo, attirati da un suono proveniente dallo stadio: era la sirena che segnava la fine del match -Oh Beh, sembra che la ricreazione sia finita. ci si vede in campo, ok?-
-Ok...-
Si salutarono: Fang corse incontro all'entrata più vicina, seguito poco dopo da Edgar, che non poteva far a meno di pensare a quanto fosse strambo quel tipo...
Come spero possiate notare, nel secondo esempio la narrazione è molto più organica, e dà un'idea chiara di quel che fanno i personaggi, oltre a dare una panoramica del loro mondo senza bisogno di apposite descrizioni (Errore che commetto io stesso. Dato che i miei intermezzi e le mie appendici sono letteralmente un "Ok, fermiamo tutto: ora vi spiego alcune cose". E infatti, ultimamente sto cercando di farne a meno o comunque renderli il più possibile parte integrante della storia)
Scrivere le storie in maniera più articolata vi porta anche un vantaggio collaterale: se scrivete fanfiction dove sono previste situazioni più o meno frenetiche, potete calibrare la narrazione di conseguenza, realizzando dialoghi o parentesi più descrittive nei momenti di calma e, viceversa, più "dritti" al punto e senza pause nei momenti concitati della storia.
-5: Occhio agli errori!
Nessuno vuole fare il Grammar Nazi (Io stesso, spesso ricado in errori banali), ma prima di pubblicare un lavoro, è bene che vi facciate almeno una rilettura, per correggere eventuali refusi, errori e, eventualmente, parti della storia che non vi convincono.
Come detto, può sembrare una cosa noiosa messa lì solo per rompere le scatole, ma una lettera fuori posto sortisce lo stesso effetto di qualcuno che vi infastidisce mentre ascoltate la musica: rompe la narrazione.
Guardate come vi rovino un momento romantico con una sola lettera:
Edgar e Fang erano seduti l'uno di fianco all'altro, ammirando la luna piena che si affacciava tra le nuvole.
Fu Edgar a rompere il silenzio -Detesto ammetterlo, ma ho passato una bella giornata con te-
-Ehehe, grazie! Dovremmo uscire più spesso!-
-Ora non ti allargare...-
Fang ridacchiò -Sai, prima di andarcene, c'è una cosa che vorrei confidarti-
-Vai, spara...-
Fang si avvicinò lentamente ad Edgar, sussurrando qualcosa che lo avrebbe fatto diventare rosso in viso -Ti ano-
Si, lo so che sembra che io abbia scritto proprio quella parte del corpo. Eppure, non ci vuole niente che il vostro dito finisca accidentalmente sulla "N" della tastiera, invece che sulla "M". E questo, senza che ve ne rendiate conto.
In quanto agli errori, il consiglio che vi posso dare è una sorta di regola non scritta: "Se ti suona cacofonico, allora è probabilmente sbagliato". In quei casi, il trucco è riscrivere quelle parti usando altre parole. E se avete ancora dubbi: pochi secondi di ricerca su internet, e passa la paura.
E a proposito di parole, passiamo al prossimo punto...
-6: Usate più vocaboli
Sinonimi, appellativi, sostantivi... Più ne conoscete, meglio è.
Perché ciò vi permette di soffermarvi su un punto della narrazione senza "stancare" il lettore con le stesse frasi o parole.
Ecco a voi un esempio:
Per raggiungere in tempo Fang, Edgar avrebbe dovuto tagliare il tragitto scalando una serie di palazzi che si frapponevano tra lui e la destinazione.
Sbuffando, si sgranchì le gambe e, con un balzo, iniziò a scalare il primo palazzo.
Adesso, ve lo riscrivo così:
Per raggiungere in tempo Fang, Edgar avrebbe dovuto tagliare il tragitto scalando una serie di edifici che si frapponevano tra lui e la destinazione.
Sbuffando, si sgranchì le gambe e, con un balzo, iniziò a salire rapidamente la cima di una terrazza.
Ok: non è il migliore degli esempi perché l'ho fatto senza ragionarci troppo, ma spero che il senso sia passato comunque
-7 Fate le cose con calma
Anche nelle storie più nonsense, le cose accadono per un motivo: Azione, reazione.
Se accade qualcosa, dovete giustificarla in qualche modo, fosse anche una semplice linea di dialogo.
Questo punto diventa più importante con l'importanza dell'evento che desiderate narrare: se il centro della vostra storia è, ad esempio, costituito da due personaggi che si incontrano e innamorano, allora dovete resistere alla tentazione di "arrivare al punto".
Quel che dico spesso ad alcuni utenti in privato lo ribadisco anche qui: SECONDO ME, ciò che rende una storia appassionante non è tanto il cosa succede, ma COME quella cosa succede.
E' facile, ad esempio, far sì che due personaggi si amano e si baciano: per quello basta una semplice fanart...
Per questo, considero imprescindibile il primo consiglio dato in questa "lista": ho nominato quegli esempi non a caso, proprio per il vissuto che raccontano attorno ai personaggi interessati. E' ciò che li rende vivi.
Attenzione: non cadete nemmeno nell'errore opposto, tirando la cosa troppo per le lunghe. Anche il da me citato "Non mi tormentare, Nagatoro!" si prende moooooolto tempo (Se non sbaglio, siamo a quota 18 volumi...); giustificato da una serie di vissuti sempre nuovi e interessanti. Viceversa, con "Hitorijime My Hero" mi sono fermato a metà del quarto volume, senza la minima voglia di continuare (Non odiatemi, se lo avete apprezzato; ma mi è sembrato di rileggere lo stesso volume quattro volte con delle varianti senza che i personaggi andassero a parare da nessuna parte...)
-8 Non esagerate
Quest'ultimo consiglio è più particolare e soggettivo: può capitare che un determinato elemento delle vostre storie vi riesca bene e che addirittura riscontri apprezzamento anche da chi ne usufruisce.
Se questo succede: resistete alla tentazione di gravare tutta la narrazione su quell'elemento.
Mi spiego peggio: uno dei personaggi più apprezzati da chi mi segue nella mia serie di storie "BrawlStars Romantica" è Colette, alla quale sto pian piano affiancando Angelo come rivale, altrettanto apprezzato (E di questa cosa son contento, per cui grazie!)
Giuro: io nella mia testa e persino su un Block Notes tengo appuntate tutte le possibili gag che mi vengono continuamente a mente su questi due personaggi, sopratutto interagendo tra loro; e non per vantarmi, ma ho ricevuto persino un messaggio privato in cui mi viene chiesto se e quando parlerò ancora di Colette.
Tutte belle cose che, tuttavia, aspetto pazientemente di mettere in pratica, anche se io per primo non vedrei l'ora di farlo.
Questo perché, sforzandomi di vedere il personaggio di Colette con l'ottica di un lettore e non dello scrittore, funziona proprio perché non te l'aspetti: Colette sbuca nelle mie storie all'improvviso, interrompendole o portandone avanti la trama quando meno te lo aspetti e con modi assurdi anche nella logica del suo mondo. E se la usassi più di quanto non lo faccio già, tutto questo smetterebbe di essere appunto assurdo e diventerebbe la normalità.
Eeeeeeeee niente. Questo è quanto avevo da scrivere. Almeno per ora.
Come detto, spero che questa guida possa servire a qualcuno.
Ci vediamo nelle prossime storie. Per tutto il resto, vi auguro una buona Pasquetta!
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