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Cap.5 - Che c'è per pranzo?

Era ancora tutto buio, per Edgar: Vedeva solo nero

-Sono... Sono diventato cieco?-

Constatò velocemente di no: nel tentare di aprire gli occhi, venne stordito dalla luce; li richiuse subito.

-Forse ci sono andata troppo pesante, prima- osservò una voce femminile familiare ad Edgar. Doveva essere la bambina di prima...

-Già. Sta delirando!- esclamò una seconda voce. Sempre femminile, sempre di una persona molto piccola d'età -Ma poi, mi spieghi perché lo hai portato nel nostro rifugio?-

-Perché è carinissimo! Se me ne fossi resa conto prima, non lo avrei sparato con un voltaggio così alto!-

-Carinissimo lui?! Ma dove?!! Sembra un barbone!-

-Un BEL barbone!-

-Bah, te lo lascio: troppo magro per i miei gusti-

-Ma che ca...- Quando le pupille di si strinsero abbastanza da filtrare correttamente la luce e lo stordimento iniziale andò scemando, Edgar riuscì a capire dove si trovava.

Era sdraiato su un letto matrimoniale costruito con materiali di scarto, così come il resto della stanza: pavimento, pareti, tetto e persino mobili... tutto era stato costruito assemblando e saldando materiali di ogni sorta tra loro. Per esempio, i due comodini ai lati del letto, sui quali Edgar vide ordinatamente piegati i suoi vestiti...

-ASPETTA UN MOMENTO!..- Quando realizzò che quelli sul comodino ricavato dai resti di un Minirobot (quei piccoli ma fastidiosi robot su due ruote che, nei BrawlRaid, inseguono ostinatamente i Brawlers da un capo all'altro dell'arena) erano i suoi, Edgar calò di scatto lo sguardo, constatando di essere nudo eccetto le mutande. E c'erano due ragazzine che lo stavano fissando!

-Aaaaaw, è timido!- esclamò la ragazzina più piccola che, scuotendo la testa divertita, fece ondulare le sue lunghe trecce rosse -Adoro i ragazzi belli e timidi!-

-Jessie: Hai degli standard di bellezza molto bassi- sentenziò l'altra ragazzina

-Adesso non fare l'ipocrita, Penny! Non è stata forse tua l'idea di spogliarlo mentre era stordito?-

-Si, ma lo facevo più muscoloso!-


Ma Edgar non era certo in vena di sorbirsi le polemiche di due mocciose evidentemente preda degli ormoni  -Voi due siete malate!- Mentre si rimetteva sbrigativamente i vestiti, Edgar raggiunse barcollando (Camminare coi pantaloni tra le caviglie è una pessima idea!) la porta d'entrata.

-Ehm... Io al tuo posto non uscirei...- sentenziò Jessie

-Certo che esco! Non voglio restare un secondo di più in mezzo a delle mocciosette in piena crisi puberale. E nemmeno un carrarmato mi fermerà!-



Per una curiosa coincidenza, fu proprio un carrarmato a pararsi davanti Edgar. Talmente grosso e massiccio, da occupare l'intera soglia della porta

-DI' LE TUE PREGHIERE, MANGIASHUSHI!- Dalla bocca del carrarmato, dalle fattezze di un enorme pesce palla parecchio rancoroso, iniziò a gonfiarsi una minacciosa bolla di salsedine.

Edgar chiuse di scatto la porta, soltanto per essere travolto dal succitato colpo, talmente potente da scardinare la porta, cavalcata dal povero Edgar come una tavola da Surf.

Si fermò proprio ai piedi delle due ragazze, che presero mano alle armi -Ma chi è quel pazzo?!!-

-E' Hank. Il generale gamberetto- dichiarò la ragazzina più grande, quella coi capelli rosa: Penny

-E' ancora arrabbiato con noi per aver pubblicato dei selfie dove gustavamo dei gamberetti al Sushi!- aggiunse Jessie. Entrambe le ragazze si erano barricate dietro a un tavolo, iniziando a sparare contro l'enorme corazzato, che intanto aveva sfondato l'intera parete ed ora giganteggiava al centro della stanza

Dal varco iniziarono a entrare, ronzando, diversi DAR, i droni di sicurezza utilizzati per impedire alle persone di farsi... "Troppo male" nei fortuiti scontri per strada: era il segno che era scoppiata una vera e propria battaglia!

Del resto, qui non si trattava di una semplice rissa da bar tra Retropoliani ubriachi: stiamo parlando di due pazze minorenni armate di pistole, cannoni e fucili Tesla da una parte, e di un prodotto alimentare ittico a cavallo di un carrarmato dall'altra!

In tutto questo, Edgar pensò bene di schiacciarsi in un angolo, per nulla voglioso di essere coinvolto nella mattanza...

-Blublublbblblblbl?- Edgar si voltò, attirato da uno strano verso, come di qualcuno che cerca di parlare sott'acqua, e:

-E tu chi caz...- Edgar non finì la frase: una stella marina, a cavallo del casco da palombaro di quello strano nanetto, si avventò sulla sua faccia, facendolo barcollare e cadere all'indietro; permettendo così al misterioso palombaro di saltagli e iniziare a malmenarlo

-Bravo, Otis!- intanto Hank, col suo carrarmato, stava roteando vorticosamente su se stesso, nel tentativo di scrollare via Jessie e Penny, aggrappate alle "ali" del carrarmato a forma di Pesce-Palla -Non risparmiare le parti basse!-


-Jeeeeeeeesssiiiieeeee!!!- La rissa cessò di colpo (giusto in tempo prima che Hank lanciasse i suoi "Siluri della morte"), quando si udì una robotica ma delicata voce femminile da fuori la casa della scogliera

-E adesso che altro c'è?!- chiese Edgar, toltosi finalmente quell'appiccicosa stella marina dalla faccia

La risposta la ottenne indirettamente quando Jessie si allontanò -Scusatemi, ragazzi. E' mia sorella...-

-Figurati, Jessie- rassicurò Penny -So quanto è rompipalle quella robottina...-

-Riposo, soldato...- Hank

-Blblblblblblbllblblbl!- (a giudicare dal tono dei borbottiii, quello di Otis era un "tranquilla!"

-Chitesencula...- sbuffò, infine, Edgar


Così, Jessie si affacciò fuori, passando per la parete sfondata da Hank, per poi ribolgersi alla robottina che la stava chiamando con insistenza da sotto:

-Insomma, Jessie! E' quasi l'una! Mamma ha preparato le lasagne!-

-Andiamo, Iris!- piagnucolò con tono capriccioso Jessie -Siamo nel bel mezzo di una faida terra\mare!-

-La farai dopo la faida terra\mare!- insistette Iris -Mamma ci sta aspettando, e non vuole che le lasagne si raffreddino. Quindi saluta i tuoi amici e torniamo subito a casa, che èeeee meglio!- (Si: leggasi quest'ultima frase con il tono di Puffo Quattrocchi...)

-Va bene, uffa!- Sbuffando scocciata, Jessie si rivolse ai suoi "amici" -Spiacente, ragazzi: dopo pranzo ho i compiti. Continueremo la guerra domani!-

Si levò un coro di disapprovazione tra Penny, Hank e Otis. La prima si lamentò -Che dù palle di cannone! Proprio ora che mi stavo divertendo!-

-Ritirata strategica, Otis! Colpiremo il nemico domani, al solito orario!-

-Blblblbllblbblblll!-

Edgar non credette di aver capito bene -Aspettate un momento: mi state dicendo che fate questa pagliacciata tutti i giorni?!!-

-Naaaah: solo quelli pari e dispari!- finito di rimettere a posto la sua pistola spara-gettoni ed il pratico mortaio che portava sulle spalle a mò di zaino, Penny raggiunse velocemente Jessie e Iris, che si stavano già incamminando verso casa -Heeeey! Lasciate un po' di lasagna anche a me!-

-Nessuno ti ha invitata!-

-Eddai, Iris! Non essere così cattiva con Penny!-

-E' una piratessa! Ti sta rovinando, a furia di frequentarla...-


Mentre i due Brawlers marini si ritiravano in acqua da una parte, e dall'altra i battibecchi delle tre ragazze si facevano più attutiti man mano che si allontanavano, Edgar osservò apatico queste ultime.

-Lasagna?..- Edgar non aveva mai apprezzato i cibi grassi e troppo "conditi", ma si sorprese di immaginare con avidità ad una teglia multistrato fatta di sugo denso, carne macinata e sfoglie di pasta; il tutto preparato come solo una madre sa fare. Si rese conto di star boccheggiando, e sentì l'estremità destra della bocca inumidita da un rivolo di bava... Il tutto, acutizzato da un lungo e rumoroso crampo allo stomaco.

Si premette dolorosamente la pancia tonica, digrignando i denti -Merda. Ora che ci penso, non mangio decentemente da quando sono stato cacciato!- Con vergogna, ammise a se stesso che avrebbe volentieri messo da parte l'orgoglio per unirsi  al gruppo e scroccare così un abbondante porzione di quelle dannate lasagne.

-Devo mangiare qualcosa!- concluse. Iniziò a frugare in tutte le tasche e nella sua roba (che, fortunatamente, venne catapultata assieme a lui quando Griff ed il padre di Colette lo "congedarono"...). Sconsolato, si rese conto di avere solo una ventina di gettoni, cinquina più cinquina meno: del tutto insufficienti per tirare fino a domani -E quella latrina di Griff, tanto per cambiare, non mi ha ancora pagato! Cos'altro può andar peggio?!-

Ancora una volta, si vide costretto a giocare il suo asso nella manica. Prese il telefono -Dovrebbe essere libero, a quest'ora...-

Cliccò "chiama" sotto il numero della Rubrica che rispondeva col nome di Fang e, con un nodo alla gola, si mise il telefono all'orecchio.

L'attesa non durò molto -(munch! munch!) Pronto? Edgy, sei tu?- dal tono e da come masticava tra una frase e l'altra, doveva avere la bocca piena di cibo

*Merda, sta già mangiando!* sarebbe stato molto più difficile, pensò sconsolato Edgar, imbucarsi a lavoro dal suo fidanzato e scroccare qualcosa da mangiare. Ma ormai lo aveva chiamato: tentò di prenderla larga -Senti, Fang: tu sei in pausa adesso, giusto?-

-(Chomp! Chomp!) Si! (Munch! Munch!) Diciamo di si. E... (Glom!) (Munch! Munch!) Credo che durerà più del previsto...-

-Ah, bene! Bene... Ehm... Sai? Oggi ho finito prima a lavoro-

-Aaaah, bello! (chomp-chomp-chomp-chomp!) Son contento per te...-

-Ma si può sapere che stai mangiando?!-

-Ah (Glo...COFF COFF! mi stava andando di traverso...) mangio Pop Corn. Sto assistendo ad uno "spettacolo"-

*Eheheheh! E' l'occasione che mi serviva!* Edgar colse al volo l'occasione per tirare l'esca -Figo! Non è che posso approfittare dell'uscita anticipata per farti compagnia?-

-(Chomp! Chomp!)...-

-Fang?-

-(Munch! Mu...) Un momento, ho la bocca piena... (Munch! Munch!.. GLOOoooom!) Aaaaaaah!-

-Non ti facevo così scostumato col cibo...-

-E' solo coi pop corn! Per il resto, il mio corpo è il mio tempio!-

-Si si, ok. Ma torniamo a noi: per quella cosa...-

-Ah, giusto... Guarda: per me è ok. Ma ti avverto che...-

-PERFETTO! CORRO!-

-No, aspe...- 


Ma Edgar, felice della possibilità di poter mettere finalmente qualcosa sotto i denti, staccò di colpo la chiamata, iniziando a saltare ad ampie arcate con l'ausilio della sua sciarpa.

Questo, proprio mentre Jessie e Penny stavano tornando... La prima, aiutandosi con le mani che tenevano stretti gli spallacci, portava lo zaino carico di libri e quaderni per fare i compiti. Mentre Penny portava un generoso piatto di lasagna avanzata

-Sei sicura che non vogliamo finirla noi due, Jessie?-

-Andiamo, Penny! Hai visto che aspetto provato aveva quel ragazzo: avrà di certo molta fame...-

-Ammettilo: la verità è che ti sei presa una crush: se fosse stato un qualsiasi barbone, non te ne sarebbe fregato nulla!-

-Perchè, tu no?!-

Penny non rispose, ma divenne rossa in viso, tra i risolini compiaciuti dell'amica -Eeeee comunque io...HEY! Dov'è andato?!- 

Jessie e Penny guardarono in tutta la casa: ma del loro "ospite", neanche l'ombra

Negli occhi di Jessie, si leggeva il dispiacere puro -Tornerà, vero?-

-Boh?!- Vista la situazione, Penny adocchiò il piatto di lasagna -Ne approfittiamo per finirlo noi?-

-...Ok- in meno di un minuto, finirono la lasagna con la stessa voracità di un leone in digiuno da settimane.




Quando Edgar giunse senza fiato alle porte di Brawlywood (aveva corso e saltato come un pazzo!), fu sorpreso di non vedere addetti alla sicurezza a tenere d'occhio l'entrata, potendo così accedere indisturbato all'interno della struttura. In generale, vedeva ben poca gente indaffarata all'interno dei capannoni dove si svolgevano le varie riprese e spettacoli -Che strano...-

In compenso, addentrandosi notò un vero e proprio ammassamento di gente, seguito da un fracasso molto familiare a Edgar -Cosa? Un combattimento?! Scusate, permesso... Fang?! Faaaaang! Sei qui?! Permesso, scusate...-

Dopo un bel po' a farsi faticosamente strada tra la folla, Edgar riuscì a trovare il suo fidanzato "in prima linea" -Fang!-

-Oooh, Edgy! Sei arrivato davvero!- il suo tono, tuttavia, era molto meno entusiasta di quanto Edgar si aspettasse

-Non chiamarmi così in mezzo alla gente! Piuttosto: sono venuto qui per mangiare qualcosa assieme a te!-

-Ah, a proposito. E' proprio quello che cercavo di dirti: hai presente la storia di Maisie che vuole la maglietta di Buster?-

A Edgar cascarono le braccia: era decisamente troppo affamato e scazzato per quelle idiozie -Guarda, solo perché voglio tagliare corto: si, me la ricordo. E quindi?-

Allora Fang puntò il dito, ed Edgar ne seguì la direzione, lasciandosi scappare un sussulto di stupore -Diciamo che lei e Lola stanno... "discutendo" della questione-

-Cristo santo, donna!- esclamò Maisie, mentre sparava all'impazzata col suo braccio robotico, sfruttando i violenti rinculi per schivare i colpi di ritorno di Lola -Mi è partito un colpo per sbaglio! Che problemi hai?!-

-Il mio problema sei tu con Buster!- Lola lanciò il suo specchietto a conchiglia, dal cui riflesso, potenziato dall'Elisir, fuoriuscì Ego, pronta a combattere al fianco della sua "padrona" -Avanti, Ego: distruggiamo questa facilona!-

-Facilona lo dirai a tua sorella!-


Di fianco a Fang, a scroccarne i pop corne e ad ammirare i seni di Lola e Maisie (Che, nella furia del combattimento, inevitabilmente ballonzolavano tra una capriola e uno scatto in avanti) -Uhuhuhu! Non c'è niente di più sexy di due donne che litigano!- 

In generale, praticamente mezza Hollywood stava assistendo entusiasta alla faida trale due...

Meno entusiasta era Edgar che, in quel momento, stava pensando solo a una cosa:

*Mi sa che ho fatto una cazzata, a correre fin qui...*



Non poteva sapere di avere ragione, ma per ben altri motivi...

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