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Cap.12 - Una svolta apocalittica


Siamo infine giunti a dove ci eravamo lasciati nella storia di "Un'inaspettata scoperta"

Era ormai sera: sconsolato, Edgar si mette a suonare qualcosa con la sua chitarra, nel tentativo di scacciare i pensieri circa ciò che era accaduto oggi. Tenuto d'occhio, come al solito, da Penny e Jessie che, affacciate dallo squarcio nella parete provocato da Hank, ascoltavano ammirate gli assoli malinconici del loro "ospite"

-Aaaaaaw, è bello e dannato!- esclamò commossa Jessie

-Wow, Jessie: non molli proprio, eh?-

-Una parte di me è convinta che lui possa amarmi!-

-Lo abbiamo visto letteralmente farlo con un altro uomo, e ciononostante sei convinta che sia etero?!-

-Sicuramente più di te!-

-ANCORA CON QUESTA STORIA?!! Quante volte ti devo dire che mi piace il ca...-

-STO CERCANDO DI SUONARE!- gridò Edgar, disturbato dal vociare delle due ragazzine

-Scusa!- esclamarono in coro Jessie e Penny

-PREGO!- riprese a suonare. Allorché Penny e Jessie, per non disturbarlo ulteriormente, continuando a spettegolare dentro il rifugio


-E' un bellissimo barbone. E, SOTTO SOTTO, sicuramente etero...- soggiunse, bisbigliando, Jessie -...Ma non mi piace che faccia il padrone di casa nel nostro rifugio! E' pur sempre un ospite!-

-A proposito...- Penny si grattò il mento, pensierosa -...Non temi che tua sorella, Iris, possa venire a cercarci? Se vede il tuo "amorino" darà di matto, lo dirà a tua mamma. E ce la ritroveremmo qui in un millisecondo...- rabbrividii al pensiero: sapeva che la mamma di Jessie era molto protettiva nei confronti della figlia. E scambiando Edgar per una certa cosina che inizia con la "P", sarebbe stata capace di ucciderlo di botte e di resuscitarlo con un qualche macchinario di sua invenzione... Soltanto per poterlo uccidere di nuovo di mazzate!

Ma Jessie la tranquillizzò -Non preoccuparti, Penny! Anche se lei ed i suoi droni hanno un occhio enorme, mia sorella ci vede poco e male, sopra tutto di notte: ho già provveduto ad ingannarla di conseguenza!-



Iris e il suo drone preferito Bip stavano osservando compiaciute una perfetta copia in stoffa di Jessie, convinti fosse effettivamente lei intenta a dormire

-Aaaaaw! Brava Jessie che vai a dormire presto! Vedi che sei bella e brava, quando lo vuoi?-



Intanto, uno squillo interruppe i pensieri di Edgar: era Fang

-Che altro vorrà?- fece mente locale su cosa inventarsi in caso di domande scomode, prima di rispondere -Pronto?-

-Hey, Edgy...-

-Ciao, Fang. Sei tornato a casa?-

-...-

-Fang?-

-...Si, sono a casa. Tu? Tornato?- Edgar si morse il labbro, imprecando per la zappata che lui stesso si era dato sui piedi -Edgar?-

-Si, si! Sono anch'io a casa- Sentì Fang grattarsi dall'altra parte -Ti sento un po' giù. Stai bene?-

-Io sto bene, Edgar. E tu?-

-Mi fa piacere...- Edgar sentì Fang grattarsi di nuovo, oltre a sospirare e... Trattenere il pianto?

-Fang...- soggiunse Edgar -Ti andrebbe se domani ci vedessimo di nuovo?-

-Si, mi piacerebbe molto. Voglio parlare con te di alcune cose-

-Va bene. Buonanotte Fang. Ti amo-

-... Ti amo anch'io, Edgar- e chiuse la chiamata.


Sconsolato, Edgar posò il telefono e riprese a suonare con ancor più malinconia; mentre le ragazze, dietro di lui, iniziarono a piangere

-Anche se lo amo ancora...- singhiozzò Jessie -Non posso non commuovermi, Penny!-

-Lo so!- Penny si soffiò il naso -Li hai sentiti? Non sono due semplici arrapati che scopano: si amano!-

-Sembrano quei bellocci che mi fai vedere in quei fumetti sconci che ti piacciono tanto!-

-"Manga"! Si chiamano "Manga", Jessie...-

-LA FATE FINITA VOI DUE!?-

-TACI, ORECCHIE DA DUMBO!- Penny non era certo la tipa da farsi mettere i piedi in testa... -Sei nostro ospite: abbiamo tutto il diritto di origliare!-




Ben diversa è l'aria che si respirava in casa di Lola, dove quest'ultima osservava severamente Fang, intento a piangere

-Perché non lo hai minacciato di dirti la verità, come ti avevo detto di fare?- chiese Lola, con tono autoritario

-Non ci riesco, Lola!- si asciugò le lacrime -Io lo amo a Edgar. Anche se mi sta mentendo-

-Ma ti rendi conto che è QUESTO il problema?! Lola sbatté un piede sul pavimento -Hai visto il resoconto di Grey, tutti i movimenti che ha tracciato di Edgar dal giorno in cui è stato cacciato dai suoi ex coinquillini fino a oggi. Persino in questo momento sta tracciando la posizione di Edgar, e non si è mosso da dove vi siete lasciati. E sopra tutto, gli hai dato la possibilità di confessare spontaneamente, e non lo ha fatto!-

Ma Fang non voleva accettare le spiegazioni di Lola -Va bene: è stato sfrattato e licenziato! E quindi? Si vede che se ne vergogna! Non lo farebbe chiunque, al posto suo?-

-Non è questo il punto, Fang. Pensi davvero che non potremmo risolvere la situazione di Edgar, anche solo mettendoci una pezza? Ti ricordo che abbiamo contatti con molte personalità di spicco a Brawlywood: qualcosa per quello scemo uscirebbe fuori. Io stessa sarei disposta a lasciarvi casa...-

-DAVVERO?!-

-Non per scopare, Fang...-

-Ah...-

-...Andando a dormire TEMPORANEAMENTE da Buster- soggiunse Lola -Pur di aiutarlo. Ma non così! In una relazione seria, i due Partner si condividono tutto a vicenda, sia le gioie che i dolori, e le affrontano insieme. E se Edgar viene meno a questo impegno per una cosa di così poco conto, puoi ben immaginare cosa succederebbe di fronte a qualcosa di ben più serio! Tu saresti pronto ad affrontare la delusione di... La butto giù pesante: tu che mi stai dietro perché ricoverata d'urgenza d'ospedale, mentre lui si tira indietro con mille scuse?-

-Lola, tu non puoi passare a conclusioni così catastrofiche basandoti su scenari ipotetici-

-E tu non puoi andartene col prosciutto negli occhi andando avanti, imperterrito e testardo come un mulo! Edgar non si sta rivelando un fidanzato serio, PUNTO! Ed io sono una che i problemi vuole risolverli alla radice!-

Fang deglutii e si morse le labbra -Ma quindi, quando ieri è venuto a casa che voleva LUI farlo... Era pur di non dirmi tutto?-

-Vedi un pò te...-

Fang strinse i pugni per trattenere altre lacrime. Si strofinò un occhio e tirò su con il naso -Lola, io capisco che agisci così per il mio bene ma... Io non so che fare! Ha sbagliato Edgar, questo non lo nego. Ma non vorrei far nulla che rovini la nostra relazione...-

Anche se non lo dava a vedere, a Lola piangeva il cuore vedere Fang così affranto. Lei per prima avrebbe voluto rincuorare Fang con parole dolci come "tesoro, io capisco quel che provi..." e dare consigli molto edulcorati.

Ma proprio perché Fang era così ingenuo, doveva stringere il cuore e imporre una linea d'azione dura e diretta -Bene. Allora vedrò di renderti le cose semplici, Fang...- si avvicinò  e gli puntò il dito contro, imponendogli di guardarla dritta negli occhi -Domani ti porterò da Edgar, ovunque egli sia. E una volta lì... O sistemerai le cose facendoti rispettare, o lo farò io!-




Ma ci stavano già pensando i sensi di colpa a "sistemare" Edgar: lacrime di rabbia iniziarono a scorrere dai suoi occhi -Non è giusto nei confronti di Fang. Lui mi ama, ed io gli ho solo detto bugie!- Si alzò e, con passi determinati rientò in "casa", seguito con lo sguardo da Jessie e Penny: aveva preso la sua decisione -A letto, ragazze: domani, appena sveglio, andrò a rimettere in sesto la mia vita. Per Fang!-

-Aaaaaaw! Hai sentito, Penny?!- A Jessie divennero lucidi gli occhi per l'ammirazione -Ha deciso di dare un calcio alla sua vita da barbone per il fidanzato! Questo è VERO amore!!!-

-Bleah! Ammiro il fervore, ma troppo sdolcinato: io al suo posto afferrerei l'amato per le pacche e me lo porterei via in mare per iniziare una nuova vita da pirati insieme...-

-Come volevi fare con la tua dolce "capessa" della Squid Gang?-

-Per l'ultima volta, Jessie: credevo fosse un MASCHIO!-

-Chiudete quei cessi!- tuonò Edgar, che si era già accomodato sul letto -Devo riposare!-

-Hey! Ma quello è il nostro letto!-

-Ora è il mio. Notte!-

-Ma...- niente: Edgar aveva già iniziato a russare

-Aaaaaw! E' tenerissimo pure quando ci tratta male!- esclamò Jessie

-Io sinceramente lo strozzerei nel sonno- sbuffò invece Penny -Comunque: non so te, ma io non ho proprio voglia di dormire-

-Nemmeno io...-

Penny sorrise: non voleva sentirsi dire altro -Se chiamo la mia ciurma a rapporto, andiamo ad assaltare il distretto marino in un bel raid notturno?-

-Uuuuh! E stai perdendo tempo a chiedermelo?! Andiamo subito all'arrembaggio!-



La notte passò senza sogni: angustiati ma determinati nell'affrontare la situazione, tutti si prepararono per il giorno dopo.



Non appena aprì gli occhi, Edgar balzò giù dal letto, già conscio sul dafarsi -Questa storia finisce oggi! Per prima cosa, mi riprendo il lavoro!- Mentre si faceva la barba, si sciacquava e lavava le parti intime e si vestiva, Edgar si fissava allo specchio, ripetendo le frasi che avrebbe detto a Griff -Griff! Hai fatto uno sbaglio... No, non va bene. Griff! Esigo che... Troppo autoritario. Griff! Sono tornato per parlarti!.. Ok, può andare. Io voglio che bla bla bla bla...- sciarpa al collo e borse in spalla, intraprese a grandi balzi la strada più diretta possibile per lo StarrPark.

-Quando questa storia sarà finita...- si disse per darsi carica -...Non mentirò mai più a Fang. Non dovrà più piangere per colpa mia!-

Presto, tuttavia, Edgar si rese conto che qualcosa non andava: mentre si avvicinava ai quartieri più urbanizzati di Brocity e poi allo StarrPark, fu possibile assistere ad un via vai sempre più fitto e caotico di persone... Oltre all'arrivo di...

-Soldati? Elicotteri? Carriarmati?!- con preoccupazione, notò che il punto nel quale stavano convergento tutte queste forze militari e, viceversa, stavano fuggendo i civili, coincideva proprio alla zona dello StarrPark dove risiedeva il Gift Shop -Oh, no. Vi prego, non ditemi che...-

-EDGAAAAAR!!!- Edgar vide, urlante e con gli abiti ridotti a brandelli fumanti, corregli incontro Griff, il suo ex capo -Edgar! Edgar! Che fortuna che tu sia qui!-

-Fortuna un corno!- Edgar afferrò al volo Griff, quando questi inciampò ai suoi piedi. Ora che lo vedeva da vicino, anche la cassa che aveva in testa era bruciacchiata e incrinata in più punti, ed era persino scorgere una parte del viso del suo capo

-Edgar!- ripeté, agitato -Edgar, ascolta...-

-No! Ascolti tu a me!- Edgar lo scosse. Tutto sommato, pensò, essere licenziati aveva i suoi lati buoni: poteva togliersi la soddisfazione di maltrattarlo un po' -Son tornato per parlarti e...-

-Ti rivoglio in negozio!-

Edgar rimase di stucco -Ah. Wow! Pensavo, pensavo sarebbe stato più complicato, e... Aspetta: ma che ci fai fuori dal negozio?-

-E' proprio questo il punto, Edgar! Quel dottore è pazzo! E' PAZZOOOOO!!!-

-Non che ci volesse molto...- soggiunse Edgar, roteando gli occhi -E' pur sempre il padre di Colette. Già questo basta per classificarlo come svitat...-

-Sono serio, Edgar! Ha usato il mio negozio come copertura per costruire un robottone gigante, e ora vuole distruggere la città! A cominciare dal mio negozio! IL MIO AMATISSIMO NEGOZIO!!!-

-COOOOOOSA?!! E non è la prima fottuta cosa che mi dici?!!-

-Dobbiamo fermarlo, Edgar!!!- implorò Griff, in lacrime -Ti darò indietro il lavoro, non ti licenzierò mai più, ti darò persino un aumento di mezzo gettone all'anno e ti concederò un'ora di ferie ogni dieci decadi di lavoro. Tutto quello che vuoi, ma devi fermare quel folle!-

Stanco di sentire le lagne di Griff, Edgar tagliò corto -Ok, affare fatto!- lo lasciò andare e iniziò a scaldarsi saltellando e scuotendo le braccia -Va bene, andiamo a riempire di calci quella faccia da culo!- 

Non appena finì di pronunciare quella frase, un'ombra calò tetra su di lui...

Griff deglutiii -Ho paura che potrai risparmiarti il tragitto...- la terra iniziò a tremare, e persino Edgar ebbe si sentì paralizzato dal terrore, quando alzò lo sguardo al cielo.

-G-g-g-griff... Quando mi hai parlato di un robottone, sai che mi aspettavo qualcosa tipo i Robo-boss della modalità Raid, vero?-

-Purtroppo no: è molto, molto più grande, come puoi vedere!- Ormai "la cosa" era sopra le teste di Edgar e Griff -Ah, e ho omesso un dettaglio importante-

-Che cosa?!!-

-Non ti ho detto che mi odia a morte per averlo trattato male sul posto di lavo...-

-GRIIIIIFF! STUPIDO AFFARISTA DA STRAPAZZO, TI HO TROVATO!!!- tuonò dagli altoparlanti del robottone il Dottor T -PERCHE' NON PROVI A RIPETERE ADESSO TUTTI GLI EPITETI INSOLENTI CHE MI HAI RIVOLTO MENTRE LAVORAVO NELLA TUA BARACCA DA QUATTRO SOLDI!??- Dottor T azionò le micidiali armi principali del suo robot: un enorme pinza studiata per stritolare e tranciare in due un'intera nave da crociera, e una non meno imponente trivella, capace di ridurre ad un groviera l'intera città:



-MUAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHHA!- Trionfante, Dottor T iniziò a ridere, da buon scienziato malvagio quale era -Inchinatevi dinnanzi al mio SuperIperUltraIperMegaStratosfericoInvincibileIndistruttibileInamovibileInarrestabileSupercalifragilistichespiralidosoGranchioDell'Apocalisse!!!MUAHAHAHHAHAHAH...Ma, per semplicità, potete anche chiamarlo semplicemente "Robo-Crab"-

-Ah. Grazie...- fu tutto quello che riuscì a bisbigliare Edgar

-Non c'è di che...- i quattro enormi tubi di scappamento del Robo-Crab iniziarono a sbuffare con maggior vigore, mentre gli arti motrici si irrigidirono e le armi si azionarono, pronte a colpire -Ed ora...MORITE!!!-

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