Cap.11 - I nodi vengono al pettine...
Sebbene Edgar e Fang erano da poco fidanzati, si erano già... "incontrati" numerose volte. Quantomeno abbastanza da constatare che le cose non stavano andando come sperato.
Sebbene il piano di Edgar avesse funzionato, riuscendo così a soddisfare le voglie di Fang senza dover confessare di essere rimasto senza casa, quella fu a man bassa la peggior prestazione per entrambi: Il prurito alla spalla di Fang si era fatto così intenso e fastidioso che non riusciva a concentrarsi su Edgar; e anche quest'ultimo aveva la testa tra le nuvole.
Dopo un po' si arresero: sfiniti e insoddisfatti, fissavano il soffitto
-Tutto questo è stato un errore...- sbuffò Edgar. Ed ebbe un sussulto di paura, quando Fang si accavalcò di scatto su di lui, fissandolo con occhi straniti
-Che vorresti dire?! Adesso che ho fatto?!-
-CO?!. FANG! MI FAI MALE!- Edar si scosse via Fang -Intendo, è stata una pessima idea venire qui!-
-Ah...- Fang stava affannando, come se avesse ripreso a respirare risollevato da una buona notizia -Quello...-
-Si! Nella mia testa era... Aspetta: che avevi capito?-
-Niente, niente...-
-No no! Ora me lo dici!-
Fang sospirò -Credevo intendessi fosse stato un errore fidanzarci...-
Edgar roteò gli occhi, esasperato -Ussignore! Per una scopata finita male? Ma per favore!-
-Si, ma... E' la prima volta che mi capita...-
-Solo perché hai quel maledetto prurito alla spalla! Sicuro di non avere qualche allergia?!-
Fang non rispose subito. E quando lo fece: -Edgar... Dimmi la verità: mi nascondi qualcosa?-
Edgar sussultò: sperava che, quantomeno, la questione fosse bella che risolta -Di...Di nuovo con questa storia? Ti ho detto che non c'è nulla che non va...-
-Il mio gay radar non fallisce mai, Edgar- Fang riprese a grattarsi -Ti ho mai raccontato che ho delle strane reazioni allergiche quando capitano cose spiacevoli riguardanti i gay?-
-No, ti prego Fang, no! Non mettere in mezzo quella cosa, che è troppo idiota!- Edgar si sforzava di mantenere in piedi una maschera di annoiata saccenza, sperando che Fang la buttasse sul ridere, sull'autoironia, sul voler far sesso... Qualsiasi cosa che potesse far cambiare argomento.
Invece no: Edgar non lo aveva mai visto Fang così serio -Tutti pensano che io abbia un Dono idiota, sai?- ridacchiò tristemente -Io stesso, talvolta, fatico a starci dietro per colpa della mia inesperienza. Ad esempio, non ho mai sperimentato prima questo prurito alla spalla destra...-
-Adesso ti stai suggestionando...-
Fang si grattò di nuovo -Non ho idea di cosa significhi, ma so che è collegato a te: da quando sei venuto a Brawlywood, tutte le volte che hai risposto negativamente alle mie domande, mi veniva questo fastidiosissimo prurito...-
-Smettila, Fang...-
-Per favore, Edgar, dimmi la verità: devo preoccuparmi per te? Che cos...-
-VUOI FARLA FINITA?!!- Preso dalla frustrazione, Edgar spinse via Fang più forte di quanto non avrebbe voluto in realtà, facendolo cadere rovinosamente dal letto -Merda! Guarda che mi hai fatto...-
Ma Fang non era il tipo da tenersi le botte: quando si rialzò, e Edgar si avvicinò per controllare che stesse bene, lo spintonò a sua volta -Si può sapere che problemi hai?! E' così che tratti chi si preoccupa per te?!- altra spintonata
-Smettila!- Edgar rispose agli spintoni. Ma stavolta Fang era preparato... E il litigio divenne rapidamente una rissa tra i due -Cos'è? Vuoi le botte, Fang?-
-Attento, che senza la tua sciarpa le prendi male!- nonostante il prurito alla spalla, Fang reggeva bene i colpi di Edgar, e gliene dava senza sconti -Io so che stai male per qualcosa! E se per saperlo devo farti confessare a suon di schiaffi, che così sia!-
-Ah, adesso cerchi di fare quello serio della coppia, eh?!- Fang si gettò contro Edgar con tutto il peso: entrambi rotolarono dolorosamente per terra, scambiandosi un paio di pugni e montanti -Ti preferisco quando non fingi e ti limiti ad essere un sessomane idiota senza cervello!-
-Ha parlato l'intellettuale!- sicché Edgar era sopra di lui, Fang riuscì a catapultarlo all'indietro, spingendolo per l'addome con entrambi i piedi. Sfruttò il momento per rialzarsi, pronto a ricevere nuovamente Edgar una volta che si sarebbe alzato -Fai tanto quello superiore, quello vissuto e che la sa lunga. Ma alla fine dei conti, sei solo un commesso in un negozietto dimenticato da Dio!-
-(Coff! Coff!)...- Edgar si rialzò dolorosamente -Quello che sono e che faccio, lo devo solo a me stesso: ho smontato le tende da casa, sono venuto qui, e me la sono pianta da solo! Dobbiamo parlare di te, invece, visto che la metti sul piano professionale?! BENE! Sei solo un bambino fissato con i maschi, che si è trovato la pappa pronta in uno studios cinematografico! Scommetto che è stata Lola, a farti trovare un lavoro lì, vero? E sai chi mi ha raccomandato di stare attento a te? Esatto: sempre Lola! Lola di qui e Lola di là... Hai sempre chi ti tiene lontano dai casini! Mentre io non ho nessuno!-
A quelle parole, Fang iniziò a vacillare -Ma... Ma ora hai me...-
-ESATTO! E sei solo un casino in più!- Edgar si pentì di quelle parole nell'istante in cui le pronunciò. A Fang, infatti, cascarono le braccia: perse la voglia di "combattere", indietreggiò e volse le spalle a Edgar -Fang?.. Fang scusami...-
Nessuna risposta. Edgar si avvicinò -Fang, davvero. Non lo pensavo davvero. Ti giuro mi dispiace...- Edgar tirò Fang per una spalla, consapevole che avrebbe rischiato di ricevere un dolorosissimo cazzotto in faccia Razionalmente, sapeva che tentare di tirare Fang per la spalla gli sarebbe costato un cartone in faccia.
Ma Fang fece qualcosa di peggio... O meglio: NON fece. Si lasciò girare da Edgar, senza opporre resistenza:
-E' a me che dispiace...- Fang stava piangendo come un bambino affranto da un dolore al quale non si può porre rimedio. Era più alto e più robusto di Edgar; eppure, in quel momento sembrava la persona più vulnerabile del mondo -Sono una frana come fidanzato...-
-Fang...-
-Qualunque cosa io faccia, rovino tutto!- Fang non riuscì più a trattenere le lacrime -Anche quando cerco di essere utile per l'altro, continuo ad essere egoista: "Farti confessare a suon di botte". Chi mai direbbe una cosa simile al ragazzo che ama?!-
-E' perché ci tieni a me. E lo capisco e apprezzo tantissimo- Adesso era Edgar a sforzarsi di non piangere -E' solo che... La mia situazione è complicata-
-Lo so! E' per questo che voglio essere più di quel che sono- Fang si strofinò il polso sugli occhi per asciugarsi le lacrime -Ed è vero quel che dici: ti ho voluto così tanto per me, che non ho pensato che hai dovuto mandare allo sbando la tua vita e le tue vecchie amicizie, per questa relazione. Per di più tutto da solo! Io invece ho sempre Lola a proteggermi; al tuo posto, non so se sarei stato così forte. E la mia preoccupazione? Trovare un posto dove scopare!-
Edgar non si era mai sentito uno schifo come quel giorno: era stato lui a iniziare la lite ed era lui ad avere qualcosa da nascondere... Ma era Fang a scusarsi!
Non riuscì più a trattenere le lacrime. Fece per aprire bocca, pronto a confessare tutto -Io...-
Non saprà mai se per fortuna o per sfortuna, ma Fang fraintese: vedendo le labbra aperte del fidanzato, non riuscì a trattenersi, e lo strinse forte a sè
-Mi perdoni?- ansimò Fang, al termine del bacio
-Non hai nulla da farti perdonare- Stanco di piangere e di veder piangere Fang, Edgar cercò di sdramatizzare -Piuttosto: per colpa delle nostre paranoie, tu non mi hai ancora... Beh, quella cosina che ti piace tanto, hai presente?-
E finalmente, sul viso di Fang tornò il sorriso -Ahahah vero! Dovevamo scopare, e abbiamo finito per litigarci come due scemi. E questo è grave...- Poi, Fang volse lo sguardo all'orizzonte: il sole stava scomparendo dietro l'orizzonte -Purtroppo, devo a malincuore rinunciare: si è fatto tardi e Lola potrebbe preoccuparsi!-
-Capisco... Dai, vestiamoci: ti accompagno alla fermata-
-Tu non sali?-
-Ehm... Io devo aspettare un'altra linea per raggiungere casa-
-Capito- Fang si grattò la spalla, prima di recuperare i vestiti, seguito a ruota da Edgar.
In tutto questo, non si erano minimamente accorti che, da un po' di tempo, Jessie e Penny erano risalite dal rifugio, osservando tutto:
-Pe...Pe...- balbettò Penny -Pensa al lato positivo: almen il cinese è un bel pezzo di manzo!-
-Ma io amavo l'altro!- Piagnucolò Jessie -Avevo già pianificato il nostro viaggio di nozze usando i soldi che avrei derubato alla banca centrale Europea!-
-Ah, a proposito, Jessie... Non vorrei infierire, ma hai perso la scommessa-
-NOOOOOO! Prima il mio vero amore, e poi il mio Prototipo Carlino! Non posso perdere così tanto in così poco tempo!-
Ma lasciamo la questione di Jessie e Penny (e come prenderà Edgare il fatto che loro sanno...) ad un prossimo capitolo; poiché quello di Fang era un bus diretto, che lo portò rapidamente in periferia, a cavallo di Retropolis, dove lui e Lola avevano l'appartamento condiviso.
Quando rientrò, sentì dal corridoio Lola parlare con qualcuno -Hey Lola! Con chi stai?..-
-Grazie delle informazioni. Al resto penso io...- Lola staccò la chiamata, voltandosi e fissando Fang con volto neutro -Oh. Sei tornato dalla tua tresca romantica con Edgar...-
-Eh, si!- Fang smise di sorridere e divenne serio -Che c'è, Lola? Perchè mi guardi in quel modo? E' successo qualcosa?-
-Oooh! Io sto benissimo, Fang...- Lola si sedette ai piedi del tavolo del salotto-cucina, intimando Fang a fare altrettanto -Vorrei poter dire lo stesso di te ed Edgar-
-Io ed Edgar?- Fang non capì -Io ed Edgar stiamo bene!-
-E cosa sono quei lividi, allora?-
-Aaaah, quelli?! Ahahah Abbiamo solo litigato. Sono cose che succedono, no? Sai com'è? Tu sei brava con le parole, ma noi maschi preferiamo risolvere le cose a pugni! Ahahah...-
-Smettila di scherzare: sono molto seria!- Fang si zittì -Perchè avete litigato?-
-...A dire il vero, è colpa mia...- Fang raccontò tutto l'accaduto e di come, alla fine, egli confidò a Edgar le sue paure ed insicurezze -Nell'essere troppo apprensivo, ho rischiato di rovinare tutto. Pensa, nemmeno abbiamo fatto sesso! Ahaha... Ti rendi conto? Quando mai sarei stato capace di una simile rinuncia?- sorrise ma, quando vide che Lola non accennava nemmeno ad inarcare leggermente le labbra, smise subito -Scusa: mi hai già detto di non scherzare...-
Ma finalmente, Lola annuì lentamente -Si, sei stato molto maturo. Sono fiera di te, Fang...- accese una sigaretta e, dopo uno sbuffo, soggiunse -Ed è per questo che Edgar non fa per te-
A quella dichiarazione, Fang si alzò così bruscamente, da far cadere la sedia dove era seduto all'indietro -CHE COSA?!! Lola, ora sei tu che stai scherzando!-
-Io sono serissima, invece!- Lola si alzò a sua volta, consultando il telefono mentre si avvicinava a Fang, per poi mostragli il resoconto delle rapide ma esaustive indagini, che l'agente di Grey aveva riportato in allegato alla mail di Lola tramite un indirizzo di posta criptato -Ma prima, forse è meglio che tu legga questo-
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