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(Leon, Nita, Gus) - Il libro dei Bombi e dei Passati


Quello della stazione sotterranea è un progetto spinoso della città di Brocity e, più nello specifico, dello StarrPark.

Progettata per collegare tutti i distretti tra loro ed al parco, è divenuta velocemente dimora di numerosi Non-Morti, quasi tutti fantasmi; su carta è operativa a tutti gli effetti ma, nei fatti, sono pochi coloro disposti ad usufruirne, tanto che è cupa e "spaventevole" (neologismo dei fantasmi usato come complimento). Le poche persone vive che hanno il coraggio di usare la stazione regolarmente, tra l'altro, sono difficilmente distinguibili dai Non-Morti al suo interno. (Ad esempio, nonostante sia pallido come una mozzarella, Gus è vivo e vegeto. Chuck, il suo zio acquisito, no)

E' proprio da questi ultimi che si stanno dirigendo Leon e Nita: invitati da Gus a fare i compiti insieme, col secondo fine di giocare tutti assieme ai videogiochi una volta finiti gli stessi.

-A dire il vero, Gus ha invitato soltanto me!- precisò Leon, rompendo inconsapevolmente la quarta parete -Che c'entri tu, che sei dell'anno dopo, donna?!-

-In quanto tua sorella maggiore...- rispose Nita, dandosi un tono autoritario -...Ho il dovere di assicurarmi che tu faccia effettivamente i compiti, fratello!-

-Certo, come mo: di sicuro non c'è un conflitto d'interesse, visto che andiamo a "casa" del ragazzino (GAY) del quale, guarda caso, sei innamorata marcia!-

A quella risposta,  Nita deglutii e divenne rossa in viso: la frecciatina l'aveva colpita in pieno! -Eh-ehm... Pensa al tuo, di marcio! Che a momenti te lo trascinavi a mano Sandy, pur di farlo venire a studiare di nuovo con noi!-

-Eh-ehm... Qu,questo non ha nulla a che vedere col mio Bi-Panic!-

-Ceeeeeeerto, come no!- Infatti Nita riuscì a scoprire tempo zero la nuova crush di Leon (Non è Nita ad essere molto astuta: è Leon ad essere molto scemo), che infatti cercò di convincere Sandy ad inserirsi nella comitiva. Ma haimé: l'amore di Sandy per le morbide e imbottite coperte del letto di casa sua è più potente di qualsiasi altro amore nell'universo, omosessuale e non!

Leon, tuttavia, non fu l'unico ad essere deluso: anche Gus diede segni di essere dispiaciuto per l'assenza del loro capoclasse (Si: Sandy era il rappresentante della classe frequentata da Leon e Gus; recuperatevi l'episodio "Un improbabile rappresentante")


Ad ogni modo, non vi annoierò con la sessione di studio dei ragazzi (So che molti lettori che mi seguono sono studenti, e li capisco: non vogliono sentir parlare troppo di scuola! I media di intrattenimento, comprese le letture amatoriali, son fatte apposta!), e passiamo direttamente a quando Gus invita i suoi amici ad accomodarsi nel vagone adibito a cameretta.

-Ficata!- fischiò Leon, meravigliato dal lungo "corridoio" arredato di tutto punto, e riempito in ogni angolo da fumetti, action figure, giocattoli e quant'altro -Deve essere bellissimo vivere in un treno sempre in movimento!-

-Meh! Dopo un po' ci fai l'abitudine- Gus fece spallucce -Meglio voi, che vivete su una palafitta: con la scusa di avere un lago, qualche bel virgulto senza maglia vi capiterà di ammirarlo, eheheh...-

Sicché Gus era a capo del trio, alle sue spalle Leon diede una gomitata di scherno alla sorella, sussurrandole -Mi sa che l'idea di un matrimonio con te non è tra le priorità del tuo amorino!-

-Sicuramente lo dice per prendere spunto da ragazzi più prestanti fisicamente di lui! Poverino: non sa di essere uno schianto d'uomo anche con la pancetta!-

-Certo, Nita, certo. Ce sto a crede, guarda...- Non contento, Leon chiese a Gus a proposito di un gioco ben preciso -Senti un po', Gus: ce l'hai ancora installato The BrawlSims?-

-Uh, certo! Sai che ho creato una famiglia basata sulle fattezze dei due Brawlers Fang ed Edgar? Non so perché, ma mi danno l'idea di essere due super gay (oltre ad essere due manzoni, eheheh!) Li ho fatti sposare, e ora hanno due figli entrambi gay, che si sono messi con altri due gay!- sospirò, poggiandosi le mani al petto e chinandosi in una posa ben poco virile -Aaaaah, peccato che sia solo un gioco virtuale, e non la realtà!-

In tutto questo, Leon stava facendo una fatica immensa a trattenersi dal ridere in faccia a Nita, rimasta di stucco -Allora, donna? Come me lo spieghi?-

-E'...E'...E' solo una...-

-...Una fase. Certo, certo...-

Allorché Nita cercò di cambiare argomento -Senti, Gus: non è che hai qualcosa di nuovo da farci provare?-

-Mmmmmh... Vi piacciono le automobiline? Ho trovato queste Brawlotwheels che sono molto fiche: si costruisce un circuito e le si manda a schiantarsi tra loro!-

-uh! Volentieri!-

-Che pizza: qualcosa di più serio no?-

I tre stavano discutendo sul come passare il tempo insieme, quando nella stanza irruppe lo "zio" di Gus: Chuck, il macchinista -Gus! Per tutte le lasagne! Mi servi alla sala comandi: Quel dannato siciliano ciuccia-limoni di AlTrenone ci ha di nuovo abbordati!-

Gus sbuffò: era evidentemente abituato a questo genere di interruzioni -Arrivo, zio!-

Leon e Nita cercarono di fermarlo -Hey! Dove scappi? Che succede?!-

-Solita routine- spiegò Gus, mentre apriva armadi e cassetti per armarsi di tutto punto: dai suoi fedeli palloncini, che "riempiva" di ectoplasma da usare come proiettili spettrali, ad armi più convenzionali, come Arpioni, petardi e quant'altro -In tutta la rete ferroviaria sotterranea, ci sono 20 convogli, ognuno gestito da un macchinista come Chuck (nel senso che sono tutti italiani; uno per regione). Il problema, è che ognuno muove guerra agli altri. Ora scusatemi ma devo correre: voi fate come se foste a casa vostra...- E così, a Leon e Nita non restò che guardare il loro amico trotterellare fino all'uscita del vagone; lo sentirono parlottare qualcosa di incomprensibile con lo zio, mentre le loro voci si affievolivano in lontananza, soffocate dal frastuono del treno stesso e di quello rivale che sfrecciava di fianco

-Aspetta un momento...- puntigliò Nita, perplessa -Ma le regioni italiane non sono 21? Ci sta anche il M...-

-Fanculo la geografia, donna!- tagliò corto Leon, sfregandosi le mani, carico di desiderio -Hai sentito Gus: possiamo far quel che vogliamo! Dov'è la console coi giochi?!!-

-Non fare lo scostumato! Lo sai benissimo che il "fate come se foste a casa vostra" è solo un modo di dire. Sopratutto tra gli italiani!-

-Ma Gus non è italiano! Lo è lo zio; lui è...è... Non è italiano, ok?!- nel suo rovistare selvaggiamente tra le cose dell'amico, tuttavia, Leon incappò in qualcosa che attirò la sua attenzione e quella di Nita. Non era la fantomatica BrawlStation 5 o un qualche altro giocattolo avveniristico, ma qualcosa di molto più semplice, che Leon tirò da sotto il letto -"Il grande libro dei Bombi e dei Passati"?- lesse ad alta voce Leon, per poi squadrare il volume da un capo all'altro -Ma questo è un diario! Piccanteeee!-

-Cos?.. No, Leon! Posalo! E' roba privata!..- Ma sotto sotto Leon rideva: consapevole di chi fosse il proprietario del "libro", la stoicità di Nita durò poco. Infatti dopo due secondi si avventò sul fratello -Dà qua! Fammi vedere se parla di me!-

-Ah, non è più roba privata, miss "sono innamorata di un super gay?"-

-Gus non è gay! E questo diario ne sarà la prova schiacciante!- strappò di mano a Leon "il grande libro dei Bombi e dei passati", aprendolo alla frenetica ricerca di una qualche pagina dove Gus parli di quanto lei sia la ragazzina più bella e avvenente di tutta Brocity.

Invece niente: quel che trovò (assieme a Leon, che intanto si sporse per sbirciare) fu una lunga lista di nomi di ragazzini coetanei o di età superiore a Gus, con tanto di foto scolastica al loro fianco: erano tutti studenti; tutti maschi, ovviamente -Ma che..?-

Non era tutto: al fianco di ogni nome c'era scritto "lo bombo" in verde o "lo passo" in rosso

-Alfred: lo bombo...- iniziarono a leggere Leon e Nita -Philip: lo passo. Armando: lo bombo. Francy: lo bombo. Matt: lo passo. Ernie: lo bombo...- più avanti, c'erano ragazzi conosciuti, almeno per "fama", anche dai due fratelli -...Otis: ??? Ringhio: LO PASSO ASSOLUTAMENTE. Ollie (Alias "Re dello StarrPark"): LO SUPER BOMBO...- Si: alcuni erano segnati in stampatello e, nel caso di Ollie, Gus aveva stilizzato tanti cuoricini rossi attorno al nome e alla foto -Fang: "non è uno studente ma lo STRABOMBO lo stesso"... Ma... Ma...- Nita non capiva -Ma cos'è sta roba? Non capisco!-

-Invece io l'ho capito benissimo!- ridacchiò Leon -Questa è la lista di Gus dei ragazzi che gli piacciono e non piacciono! Quelli che "passa" non gli piacciono. Mentre quelli che "bomba"... Beh, facile immaginare. Ahahah! Che roba da soggetti (oltre ad essere alquanto inquietante)-

-Ma... Ma...- Nita era interdetta -Sono tutti maschi! Questo significa che...-

-Finalmente ci sei arrivata al fatto che a Gus piacciono i ca...-

-...SIGNIFICA CHE GUS MI AMA FOLLEMENTE!-

-Ma sei seria?!-

-Non ci arrivi, fratello?! Non ci sono io perché quel che Gus vede in me va ben oltre l'aspetto fisico ed il futile ed effimero desiderio carnale: Vuole me nella sua vita. E per ricordarselo quando sarà vecchio e affetto da demenza senile, ha ben pensato di scrivere i nomi di tutti i maschi per ricordarsi che gli piacciono le femmine. Anzi: LA FEMMINA! Ossia io! Quelli che "Bomba" sono quelli che io travolgo con le mie onde d'urto, mentre quelli che "Passa" son quelli sui quali il mio orso Bruce cammina sopra, calpestandoli! TUTTO TORNA: E' PAZZO DI ME!!!-

-...Tu sei pazza- fu l'unica cosa che riuscì a dire per risposta Leon -Piuttosto, dà qua!- riprese il libro dalle mani di Nita che, troppo presa a fantasticare su Gus, non oppose resistenza -Fammi dare un'occhiata di cosa pensa di me!-

-Ma cosa vuoi che possa pensare, a parte che sei una mazza da scopa con le gambe?!-

-Sicuramente su di me avrà scritto "Lo bombo talmente tanto che è una Bomba Zar" o cose simili! Aaaaah, peccato che mi toccherà ferirlo, dicendogli che il mio cuore è tutto per le poppe di Ambra...-

-E per Sandy...-

-Se, se. Come dici t...- Leon si ammutolì per lo sdegno: aveva trovato la sua foto e il suo nome. Ma a differenza di soggetti come Ollie e Fang, che si prendevano mezza pagina, il suo era scritto come tutti gli altri, in un angolo sperduto di una pagina qualsiasi, con un secco e rosso: -..."Non fa per me"... Cioè... Cioè... STA DICENDO CHE NON SONO ABBASTANZA FICO PER LUI?!-

-Ovvio: sei un maschio. E comunque, a lui piaccio io!-

-Non è questo il momento di discutere del tuo negazionismo patologico, donna! Qui la situazione è grave! Ti rendi conto che quella mozzarella con la panza dice che IO non sono abbastanza bello da essere bombato?!!-

-Beh, se dobbiamo dirla tutta fratello...-

-Che cosa hanno mai gli altri che io non ho?! Che ha Ollie, che manco sappiamo la sua vera faccia?! O questo Fangscimunito, che è pure adulto! Oppure...- sfogliando ancora, Leon ebbe un ulteriore sorpresa:

Una foto che prendeva l'intera pagina sinistra, tempestata di cuoricini verdi e rossi a sinistra. Mentre la pagina destra era riempita da caratteri verdi in stampatello "IL PIU' SEXY DI TUTTA BROCITY".

La foto era di un quattordicenne che Leon conosceva fin troppo bene

-A Gus piace lo stesso ragazzo che piace a me?!!-

-Come sarebbe a dire "Anche a te?!"-

Leon e Nita si voltarono di scatto: era Gus. Era tutto "affumicato" ed aveva dei taglietti qui e lì per tutto il corpo a causa della colluttazione  col convoglio del macchinista siciliano, ma stava bene. E fissava interdetto Leon -Mi stai dicendo che anche a te piace Sandy?- ripeté

-In senso di amicizia, vero Gus caro?!- chiese Nita

-Supponiamo che dicessi di si...- rispose invece Leon, fissando Gus con tono di sfida -La cosa ti creerebbe problemi, mozzarellina?-

Gus aggrottò le folte sopracciglia. Non si aspettava una replica tanto aggressiva dall'amico; del resto, si impuntò a sua volta -E anche se fosse, magrolino? A te non piacevano le femmine?!-

-Ma anche a te piacciono le femmine- Si ostinava ad intervenire Nita -Nella fattispecie, a te piace la sottoscritta, nevvero?! VERO?!-

Ma niente: Leon e Gus non fecero caso più di tanto a Nita -Guarda, panzolino: avevo qualche dubbio ma... Sai cosa? No: Almeno Sandy mi piace! QUALCHE PROBLEMA?!-

-Non qualche: TANTI PROBLEMI!-

Lampi e saette scaturirono dagli sguardi incrociati dei due ragazzi: era guerra aperta!

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