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4. Coprimi le spalle

Marzo 2019
⏯ Coprimi le spalle, Gazzelle

E guardati dentro la tasca
È vuota ma c'è ancora la voglia di farcela
Di buttare in aria ogni malinconia
Sperando che ritorni indietro sotto forma
Di fantasia

«É arrivata posta» grida Chloe rientrando in casa dopo la sua corsa mattutina.

La famiglia Mitchell, compreso Matt, è riunita a tavola per la colazione, prima che un altro giorno frenetico cominci. Questi tre mesi sono stati ricchi di cambiamenti e crisi tra le sorelle di casa, entrambe alle prese con le loro questioni di cuore.

Gabby aveva promesso a Daniel che avrebbe riflettuto sul loro rapporto, ma da quando Dean è partito, il suo unico scopo è stato rimanere accanto a Chloe, che ha definitivamente congelato il suo cuore, a volte le sembra che non batta più.

La più piccola getta le buste sul tavolo, prendendo dell'acqua dal frigo. Nico ne afferra subito una che lo attira, forse perché sopra c'è il logo della formula uno.

«Mamma, questa è per te, aprila ti prego!» esclama il bambino in preda all'euforia.

Si voltano tutti a guardare Gabby, nell'attesa che lei stessa riveli il contenuto. Anche se la ragazza ne è perfettamente a conoscenza. Quando, infatti, si ritrova in mano due pass per il paddock di Melbourne, non sa se piangere o spaccare qualcosa. Nico quasi sviene, mentre Matt, Chloe e Alice la guardano impietriti.

«É Daniel, me lo aveva proposto a capodanno» si spiega lei. Sua sorella aggrotta la fronte, felice che per qualche istante l'intera famiglia non si preoccupi di lei e della sua possibile crisi depressiva.

«Hai visto Daniel a Capodanno?» chiede Matt, concentrandosi sull'affermazione di Gabby. Lei annuisce senza dire altro.

«Posso venire mamma, vero che posso venire?» chiede Nico, continuando a saltellare davanti al viso di sua madre.

Gabby non sa proprio come spiegargli che non può assolutamente portarlo con sé, senza infrangere i suoi sogni. Le si stringe il cuore davanti alla prospettiva di deluderlo. Cerca di trovare le parole giuste, guardando Matt, di fronte a lei, in cerca di aiuto. Ma neanche lui sa come spiegare la situazione, sarebbe troppo complicato. Nico è il protagonista di un dramma che è più grande di lui.

«No, tesoro, non puoi andare con la mamma, perché è una cosa di lavoro e sarò io ad aiutarla» interviene Chloe, attirando l'attenzione di sua sorella.

«No, zia, ti prego! Portatemi con voi» insiste il piccolo di casa.

«Va' a prendere lo zaino, ti accompagno io a scuola, lascia in pace tua madre» interviene Matt, alzandosi dalla tavola subito dopo. Non ne vuole sapere nulla di questa storia. Nico accetta la cosa, non senza lamentele, continuando a borbottare tra sé e sé, fin quando non esce dalla porta.

«Vuoi davvero venire con me?» chiede Gabby, una volta che si trovano sole.

«Hai bisogno di me in questo, anche perché devo accertarmi che tu ci vada!» esclama la minore.

Gabby le rivolge un'occhiata confusa, chiedendosi da quand'è che sua sorella si preoccupa della sua vita sentimentale, come se non ne avesse una già abbastanza incasinata. E in più è proprio a Melbourne che si trova la causa del suo dolore.

«Vi ho visti a capodanno, gli devi dare una chance, lui la sta dando a te. E poi la città è grande, non incontrerò Dean per forza» senza aspettare alcuna risposta, Chloe esce dalla cucina e si dirige in camera sua per una doccia fredda.

Quella di correre è un'abitudine che ha preso dopo che Dean è partito, la aiuta a scaricare la rabbia e la frustrazione, che dopo tre mesi ancora non l'hanno abbandonata. Se se lo ritrovasse davanti lo prenderebbe a pugni. Non surfa neanche più, non che prima lo facesse abitualmente, ma ora ha definitivamente chiuso con il mare, tra le onde vede solo il suo volto.

Nel frattempo Gabby prenota due biglietti per Melbourne, prima che possa pentirsene. Non sa ancora cosa dirà a Daniel, ma gli ha promesso che ci sarebbe stata. La cosa però la agita, l'unica gara a cui è andata è stata dodici anni fa e non era esattamente a suo agio, lo ha fatto solo per lui e perché era il suo diciottesimo compleanno.

«Perché non vuoi che Daniel e Nico si incontrino?» esordisce Alice, ritornando in cucina.

«Perché Daniel non sa chi è il padre e se lo sapesse cambierebbero molte cose» spiega lei senza troppi giri di parole.

Quando Gabby ha detto a sua madre di essere incinta, Alice è stata subito pronta ad aiutarla, per un breve periodo si sono anche trasferiti a Melbourne, mentre lei frequentava l'università, ma non ha mai fatto particolari domande, non le ha mai chiesto di Daniel. Sa solo che tra loro è finita all'istante.

«Qualsiasi cosa stia succedendo tra voi, sappi che la verità viene sempre a galla, non puoi nascondergli questa cosa per sempre» è l'ultimo commento di sua madre, prima che la lasci di nuovo sola.

Gabby sa perfettamente che ha ragione e si passa le mani sul viso e poi tra i capelli, cercando di scacciare i brutti pensieri per mettersi al lavoro.
La scuola è ricominciata da un po' e molti dei giovani ragazzi devono aspettare il pomeriggio o i giorni liberi per affrontare le onde del mare. Nel frattempo, però, la fedele Lara è già sul bagnasciuga con la tavola in mano.

«Non mi sembra una buona giornata per surfare» urla Gabby alle sue spalle, osservando il mare né troppo agitato né totalmente calmo, come lei in questo momento. E inoltre il cielo non è dei più azzurri.

«Lo so» risponde Lara sconfortata, getta la sua tavola a terra, sulla riva e ci si lascia cadere sopra, battendo una mano su di essa per fare cenno di sedersi alla sua coach e migliore amica.

Si sono conosciute a Melbourne, mentre Gabby studiava lì. Lara invece voleva girare l'Australia, in cerca delle onde più belle da cavalcare. A Perth non ci sono le migliori, ma ha trovato molto di più, un'amica e una famiglia. Per una che ha girato tutte le famiglie di Auckland, significa molto.
Le ci è voluto tempo per raccontare alla sua istruttrice che i suoi genitori l'hanno abbandonata per girare il mondo e che lei è cresciuta per strada, con i tanti bambini che hanno vissuto la sua stessa realtà. Le onde sono state la sua via di fuga, il suo modo per sfogare alla rabbia. E se Gabby ora ha questa magnifica scuola, lo deve anche un po' grazie a lei, la sua prima alunna. Insieme, con l'aiuto di Matt, sono state in grado di ottenere tutti i permessi, reclutare nuovi ragazzi e fondare una comunità bellissima.

«Allora, cos'è quella faccia?» chiede Lara dopo un po' di silenzio.

Entrambe amano ascoltare il suono delle onde, è un calmante naturale, arriva sin dentro le ossa e alleggerisce il cervello.

«Daniel» si limita a rispondere Gabby sospirando, ma alla bruna non basta. «Mi ha spedito due pass per il Gran Premio. Glielo avevo promesso, ma gli avevo anche detto che avrei pensato a noi due» si spiega meglio.

«Non vedo dove sia il problema» ribatte Lara.

Lei è sempre stata una persona in grado di buttarsi in ogni singola avventura, piccola o grande che fosse, non ha mai avuto paura di niente. Forse complice il suo duro passato, ma Gabby la invidia per questo suo modo di affrontare le cose.

«Il problema è che io non ho mai superato la nostra rottura, è come se fossi bloccata a dieci anni fa» confessa la più grande.

«Ascolta, lo so che è stato molto difficile per te e che ci hai messo tempo e fatica per rimarginare le ferite e crescere Nico nel migliore dei modi possibili. Ma se un avvenente riccio, super simpatico, premuroso, che è disposto a fregarsene di quello che è successo dieci anni prima, mi chiedesse di uscire, io sarei anche disposta a dare l'anima al diavolo!» esclama Lara in risposta.

Entrambe scoppiano a ridere. Daniel non è esattamente la definizione di bello, lui è di più. Affascina le persone con la sua disinvoltura e la sua ironia, riuscendo a fare colpo su chiunque. È questo ciò che ha fatto innamorare Gabby e quando pensa a lui, le si attorciglia lo stomaco un po' come se avesse sedici anni.

«Dico sul serio, Gabrielle, buttati, vivitela, non avere pretese.» torna seria Lara. «Poi se dovesse andare male puoi prendere a schiaffi Matt, a che serve altrimenti che ti stia sempre appiccicato?»

Gabby la spinge scherzosamente. Matthew è il bersaglio preferito della sua migliore amica, non è che non si sopportino è solo che amano stuzzicarsi a vicenda.
Continua a riflettere sull'ultima frase della bruna. Forse è arrivato il momento di rispolverare la vecchia sé, quella che dodici anni prima è stata in grado di buttarsi sulle labbra di Daniel senza essere sicura che lui provasse le stesse cose. Quella che era pronta a rischiare pur di preservare il suo amore.

Senza pensarci due volte prende il cellulare e cerca in rubrica il numero del pilota. Prende un respiro profondo e senza neanche controllare cosa ha scritto, invia il messaggio.

"Verremo io e Chloe, ad una sola condizione: voglio delle cuffie giganti che coprano il rumore che fuoriesce da quelle macchine. Ah non ti montare la testa, farò il tifo per il più simpatico"

La risposta di Daniel, in qualsiasi parte del mondo si trovi, non tarda ad arrivare.

"Spoiler: il più simpatico sono sempre io"

Gabby sorride e mette via il cellulare, poggiando la testa sulla spalla della sua amica, mentre insieme rimangono a fissare l'orizzonte.


Quando Daniel ha inviato i pass a Gabby era convinto che lei si presentasse per tutto il weekend. Invece le sorelle Mitchell si trovano a chiudere le valige proprio di sabato mattina.
Stanno tardando come al solito e questa volta la colpa non è di Chloe. La più grande continua a correre avanti e indietro senza un perché, mentre grida raccomandazioni del tutto inutili.

«Guarda che torni dopodomani, non tra sei mesi.» si lamenta Matthew.

«Posso venire anche io? Ti prego» continua a chiedere Nicolas.

All'ennesima volta in cui il piccolo di casa fa questa domanda, riceve un categorico e urlato no, da parte di tutti i presenti.
Gabby si sente un po' in colpa, ma non ha assolutamente il tempo di spiegargli come stanno le cose. Quindi si limita a chiudere la sua valigia, strapazzare suo figlio con le ultime coccole e infilarsi in macchina insieme a Matt e sua sorella.

Arrivati in aeroporto, la ragazza sta per riaprire bocca, ma il biondo la blocca all'istante.

«Ti giuro che se mi dici ancora quello che devo fare, chiamo Daniel, anche se non ci sentiamo da dieci anni e gli chiedo di portarti dall'altra parte del mondo» esordisce Matthew, sull'orlo di una crisi di nervi.

Gabby lo guarda scioccata, mentre Chloe scoppia a ridere, coprendosi la bocca con una mano, sul sedile posteriore.

«D'accordo, scusa» risponde la ragazza, seriamente dispiaciuta.

«Ora andate o perderete l'aereo» ribatte il biondo aprendo gli sportelli e aiutandole con le valige.

Le due sorelle corrono verso il gate di imbarco, riuscendo a salire sull'ultima navicella appena in tempo. Riprendono a respirare solo quando sono tra le nuvole.
Per tutto il volo Chloe tiene stretta la mano di Gabby. Riesce a percepire il suo nervosismo e vuole farle sentire la sua vicinanza.
Tra loro c'è sempre stato un rapporto particolare. Sette anni di differenza spesso si fanno sentire, specie se la più piccola vorrebbe ritornare a quando aveva diciotto anni, ma il modo in cui si sono sempre sostenute a vicenda è impagabile. Ci sono spesso litigi e fraintendimenti, a volte neanche si capiscono, ma sono sempre pronte a supportarsi.

Quando mettono piede fuori dall'aeroporto di Melbourne, Gabby capisce perché fino ad ora non è mai stata ad un Gran premio. Nella città c'è il delirio, non si riesce a trovare neanche un taxi. E soprattutto il nome di Daniel è sulla bocca di tutti. Questa è l'unica cosa che la fa quasi piangere di gioia. Sa bene quanto il pilota abbia faticato per arrivare dov'è e non potrebbe essere più felice di così per lui.

«Oh, voi dovete essere le signorine Mitchell.» un uomo in giacca e cravatta, con un distinto accento francese, si avvicina a loro. Le due si mettono subito sulla difensiva, essendo state colte alla sprovvista.

«Daniel mi ha mandato a prendervi per potarvi in hotel e poi al circuito» si spiega meglio lui.

Le sorelle lo seguono senza aggiungere altro, mentre cercano di immaginare che tipo di weekend abbia organizzato il pilota per loro. Avrebbero dovuto alloggiare da alcuni vecchi amici di Gabby, ma a quanto pare i piani sono saltati.

Il viaggio procede in maniera silenziosa, tra il traffico cittadino, causato anche dalla chiusura di alcune strade. L'uomo alla guida, che è un membro del team Renault, di tanto in tanto, dà loro alcune informazioni, su come si svolgeranno i prossimi due giorni, su come funziona il paddock, tutte cose che Gabby fa fatica a capire. L'auto si arresta davanti ad un grandissimo edificio, con le finestre ben visibili e un'architettura piuttosto pulita ed elegante. Entrambe rimangono con la testa all'insù a fissare le cinque stelle stampate sul portico d'ingresso.

«Se non ti rimetti tu con Daniel, posso provarci io?» sussurra Chloe all'orecchio di sua sorella, guadagnandosi una pessima occhiataccia.

«Potete posare i vostri bagagli e darvi una rinfrescata, ma è consigliabile andare subito al circuito, altrimenti rimarremo imbottigliati nel traffico prima delle qualifiche» esordisce Jerome, l'autista che le ha accompagnate.

«D'accordo, ci metteremo poco» risponde Gabby, afferrando prima sua sorella e poi il manico della valigia.

Dentro l'hotel persino l'ascensore è super moderno e Chloe continua a guardarsi intorno come se si trovasse nel trentesimo secolo, meravigliandosi ad ogni angolo, come una bambina. Questo fa sorridere la maggiore, che per la prima volta da tre mesi la vede sorridere sinceramente. Aveva paura che viaggiare nella stessa città di Dean avrebbe peggiorato lo stato d'animo della più piccola, invece lei sembra non pensarci.

La stanza non delude di certo le aspettative, è una suite con un letto matrimoniale, sui toni del bianco e del noce. Pulita, ordinata ed elegante, quanto di più lontano ci possa essere da casa Mitchell.

«C'è un biglietto di Daniel» esordisce Chloe, non appena ha finito di saltare sul letto.

Gabby glielo strappa dalle mani, lasciando cadere a terra tutte le sue cose. Nel frattempo Chloe pensa a darsi una sistemata allo specchio, senza che la sorella le presti troppa attenzione.

''spero che la stanza vi piaccia, non credo vi piacerà sentirmi russare in quella accanto''

«Cioè ha preso la camera accanto alla sua? Sai questo cosa vuol dire, vero?» esordisce Chloe sbirciando il pezzo di carta bianca. É euforica e ogni secondo che passa lo diventa sempre di più.

«Sì, che sentiremo l'ottava sinfonia di Daniel Ricciardo e domani sembreremo due zombie» ribatte la più grande, cercando di mascherare il suo sorriso compiaciuto.

La più piccola comincia a maneggiare i suoi capelli, ma lei le rifila uno schiaffo sulla mano, con le conseguenti lamentele.

«Che fai?» le chiede stizzita.

«Ti rendo presentabile» replica Chloe con tono ovvio.

«Sono già presentabile così, non sono venuta a fare una sfilata di moda» ribatte Gabby «Ora andiamo»

La più piccola sbuffa, ma la segue senza aggiungere altro fino alla macchina, dove Jerome le aspetta. Lui è abbastanza meravigliato nel vederle uscire così in fretta, ma si ricompone e pensa ad aprire gli sportelli, per poi mettersi di nuovo alla guida.

Melbourne è una giungla di gente impazzita e super agitata, ma mai quanto lei che sta per incontrare di nuovo gli occhi di Daniel. Non ha, però, il tempo di pensarci, all'improvviso si trova con lo sportello aperto e Chloe già fuori dall'auto. Gabby capisce in fretta che il suo ruolo per questo weekend sarà fare da babysitter a sua sorella. Jerome le lascia qualche indicazione e poi le getta in pasto ai lupi. Alla fine la più grande ringrazia di avere la più piccola al suo fianco, che sembra di gran lunga più sicura. Lei non sa nemmeno come è fatto un paddock e forse neanche Chloe, ma a quest'ultima sembra non importare minimante.

«Direi che in tutto quel giallo troveremo il tuo Romeo» annuncia la più piccola, indicando i box Renault.

«Spero di no, dato che lui e Giulietta hanno fatto cinque morti, compresi loro, in due o tre giorni» ribatte Gabby. Si stupisce persino lei della sua affermazione, come se non bastasse lo sguardo di dissenso di sua sorella. Ma quando è diventata così cinica?

Chloe si dirige a passo svelto verso Daniel, che è di spalle, intento a parlare con quello che dovrebbe essere Max Verstappen, Gabby lo capisce dalla tuta Red Bull, l'ex team del pilota australiano. La più piccola delle sorelle Mitchell picchietta le dita sulla schiena del numero tre e lui si gira all'istante, mettendo su un'espressione confusa.

«Lo sapevo che non mi avresti riconosciuta!» esclama lei con disappunto. «Dan sono Chloe!» rincara la dose lei, arrabbiandosi quasi perché lui non la riconosce.

Daniel sprofonda nell'imbarazzo e si porta le mani sugli occhi, scoppiando a ridere. Poi la solleva e le fa fare una giravolta, ridendo insieme a lei.

«Dio mio, quanto sei cresciuta!» afferma lui estremamente sospeso.

«Non ho più dieci anni» ribatte lei, abbracciandolo di nuovo.

Gabby sorride osservando la scena. Le ricorda di quanto anche Chloe fosse innamorata di lui da bambina, avevano un rapporto speciale, Daniel le faceva sempre un sacco di regali, la trattava come fosse anche sua sorella.

«Questo è un miraggio!» esclama lui subito dopo, accorgendosi della maggiore.

«Non fare lo spiritoso, mi hai praticamente messo alle strette» replica Gabby, abbracciandolo, in maniera più timida rispetto a sua sorella.

«Max, loro sono Gabby e Chloe, non pensavo che avrebbero mai messo piede in un paddock» Daniel le presenta al suo ex compagno di squadra, che osserva in silenzio, analizzando la scena. Le due si fanno avanti, stringendo la mano dell'olandese.

«Forse avrei dovuto venirci prima!» esclama la più piccola, scambiandosi sguardi accesi con Max.

Gabby scuote la testa e alla fine, come sempre, ci pensa Daniel a far quadrare le cose. La porta via, nella sua hospitality, lasciando che la piccola Mitchell e il giovane olandese facciano conoscenza. Nessuno dei due sembra accorgersi della loro fuga, troppo intenti a scambiarsi provocazioni e occhiate ammiccanti.

«Se è un sogno svegliatemi!» esclama Daniel, una volta soli. «Tu che vieni ad un Gran Premio, il mio Gran Premio. Non ci posso credere!»

Gabby gli rifila una spinta scherzosa, ma lui prontamente la fa finire con le spalle al muro e la bacia, senza pensarci troppo, con la sua solita naturalezza. Lei non può far altro che assecondarlo e con quelle labbra sulle sue, capisce che non le servono mesi per pensare a cosa debbano essere, le è mancato troppo tutto questo e perché mai buttare all'aria la seconda chance che Daniel le sta regalando?

«Spero che tu possa portarmi fortuna» sussurra lui, a un palmo dal suo viso.

«Io spero solo di non morire d'ansia mentre ti guardo» ribatte lei.

«Tranquilla, non batterai mai mia madre!» esclama Daniel scoppiando a ridere.

Gabby non aveva messo in conto di rivedere la famiglia del pilota, per lei erano dei secondi genitori, Joseph il padre che le è mancato. Poi però, da quando loro due si sono lasciati, lei non ha avuto più contatti con nessuno dei Ricciardo.

«Daniel è ora di andare» un ragazzo con la maglietta del team irrompe nella stanza, facendo calare tutti e tre nell'imbarazzo.

«Arrivo subito, Michael, puoi accompagnarla dai miei?» gli chiede il pilota, rivolgendo a lei un'occhiata quasi dispiaciuta. Gabby gli sorride, mentre una strana ansia le si fa spazio dentro.

Mentre lo osserva andare via, non può fare a meno di pensare a quanto gli stia bene quella tuta addosso. É la sua seconda pelle, lo fascia perfettamente, mettendo in risalto il suo fisico asciutto e snello. Ne ha fatta di strada dal ragazzino di Perth che le comunicava di essere stato preso nel Red Bull junior program.

«Ti prego, se lo devi rendere sempre così carico, anche più del solito, vieni pure a tutte le gare!» esclama Michael, rompendo il silenzio tra loro. «Comunque io sono il personal trainer di Daniel e per quanto lui abbia parlato di te, mi sembra di conoscerti da sempre.»

Gabby sorride, leggermente imbarazzata, non si aspettava che lui parlasse di lei a chiunque. Michael la conduce in una stanzetta dove vedere le qualifiche. Chloe non c'è e prontamente lei afferra il cellulare per cercarla, ma già trova la risposta. Sua sorella le scrive che è stata invitata nei box Red Bull da Max in persona. É sempre stata la più sveglia tra le due.

«Gabby, che piacere vederti!» una voce fin troppo familiare, le fa mettere subito via il telefono. É il tono caldo e accogliente di Grace, la madre di Daniel.

La donna la abbraccia e lei rimane di sasso, assolutamente sospesa da quel gesto, ma ricambia prima che tutto quel calore finisca.

«É un piacere anche per me vedervi» replica lei, gettando le mani in tasca, mentre la signora Ricciardo la conduce all'interno della sala per farle prendere posto.

In un attimo sembra non essere cambiato niente, o meglio, tutto. L'esperienza del gran premio non l'aveva mai vissuta, ma la famiglia di Daniel la fa sentire, come sempre, a casa. Viene accolta e amata con lo stesso calore di dieci anni prima, come se i due non si fossero mai lasciati in maniera così brusca, come se la famiglia del pilota non sapesse fin troppo bene il motivo.

Le qualifiche non vanno un granché bene per il pilota Renault, che però sembra non essersi perso d'animo, tipico di lui. È talmente contento che quasi non ci pensa al suo dodicesimo posto. E Gabby sa per certo che questo è solo un incentivo per dare il massimo il giorno dopo.

Alla fine tra interviste e briefing post gara i due riescono a vedersi solo per breve tempo e dopo essersi accertati che Chloe rimanga in buone mani con Max - o almeno è quello che lui ha detto - si rinchiudono in camera di Daniel, scappando dalla vita frenetica del paddock.

«Sono così felice!» esclama il pilota, gettandosi sul letto della sua camera e tirando Gabby con sé. Le loro mani si intrecciano, mentre i loro sguardi non si perdono neanche un istante.

«Ma se ti sei piazzato dodicesimo!» ribatte lei.

«E tu da quando ne capisci di formula uno?» scherza lui.

«Da mai. So solo che dodicesimo non significa primo» il tono di Gabby non è di rimprovero, al contrario, le piace prenderlo in giro.

Daniel infatti non se la prende, la ripaga con la stessa moneta, gettandosi su di lei e iniziando a farle il solletico, finché lei non implora pietà ed entrambi cadono dal letto, provocando un tonfo pazzesco, senza smettendo di ridere.
Il pilota si ferma solo per accarezzarle il viso e osservarla dolcemente.

«Dopo Melbourne starò dalla mia famiglia, che ne dici se trascorriamo un po' di tempo insieme?» propone lui, continuando a passarle le dita tra i capelli.

«Ho paura, Dan» esordisce lei, girandosi sulla schiena, con lo sguardo sul soffitto.

«Di cosa?» le chiede lui, poggiandosi su un gomito.

«Di quello che potrebbe succedere tra noi. A volte provo così tanto amore per te che penso che non sia normale.»

A Daniel scappa una piccola risata intenerita. Le lascia un bacio tenero, lento, come a rassicurarla.

«Elle, tu non sei mai stata una che pensa al futuro, non lo fare, godiamoci il momento.» replica lui.

Ed erano esattamente le parole che lei aveva bisogno di sentire.
Non sanno precisamente quanto tempo passano sdraiati sul pavimento a chiacchierare e rievocare ricordi di quando erano ragazzini, ma quando ormai è buio pesto e la città sembra essersi fermata per ascoltare i loro sussurri, si rimettono sul letto e si addormentano nel giro di pochi secondi, una nelle braccia dell'altro.

Il risveglio del giorno seguente è piuttosto brusco, con la suoneria di Daniel sparata a tutto volume. E alla fine è Gabby a ridere senza senso, come se fosse la mattina più bella della sua vita, mentre il pilota mugugna qualcosa di incomprensibile e da una botta secca al telefono, facendolo volare per terra. È solo allora che decide di alzarsi. Controlla lo schermo, che per fortuna è intatto.

«Che ridi tu? Non sai che vita alzarsi di domenica mattina presto!» sono le prime parole di un Daniel ancora mezzo addormentato e con indosso solo i boxer.

«Sei tu che l'hai scelta» ribatte Gabby, aggrovigliata tra le lenzuola con i vestiti della sera precedente.

«E la risceglierei altre mille volte, come risceglierei te» replica lui, sporgendosi su di lei per lasciarle un bacio.

«Vado a cambiarmi e a vedere che fine ha fatto mia sorella, ci vediamo nel paddock» esordisce lei dopo una lunga serie di baci a stampo.

Quando rientra in camera sua, Chloe ancora dorme beatamente e lei ha tutto il tempo di darsi una sistemata e cambiarsi. E proprio mentre si sta lavando i denti, la più piccola entra in bagno.

«Buongiorno raggio di sole» la prende in giro la maggiore, beccandosi un'occhiataccia assonnata.

«Come è andata ieri?» chiede Gabby, finendo di lavarsi i denti, per poi voltarsi verso sua sorella.

«Uno spasso!» esclama lei ironicamente. «Max Verstappen va a dormire presto come i bambini piccoli e quando sono rientrata in camera tu neanche c'eri, spero la tua notte sia andata meglio della mia»

Gabby scoppia a ridere, senza un vero perché o forse per i piani maligni di sua sorella non andati a buon fine.

«Non è come credi, io e Daniel abbiamo chiacchierato per tutta la notte» replica la maggiore.

«Ah quindi ora si chiama chiacchierare?» la prende in giro Chloe, avvicinandosi al lavandino.

Tra le due comincia una guerra di gomitate scherzose, che finisce con la vittoria della più grande, come al solito.
La minore ci mette una vita per prepararsi, sembra debba presenziare ad una sfilata di moda. Ma Gabby non le dice nulla, non hanno il tempo per litigare.
Fuori dall'hotel le aspetta sempre Jerome, che ormai ha sviluppato un'indice di pazienza fuori dal normale con loro due.

Nel pre-gara Chloe decide di rimanere nei box Renault, con Grace che le fa una marea di domande. L'ha lasciata che era una bambina impertinente e la rivede da giovane donna quale è diventata.

Gabby si lascia trasportare dagli eventi, come se lei rimanesse ferma e tutto il mondo attorno continuasse a muoversi. Vive con grande ansia tutta la gara, per l'incidente in partenza di Daniel e trattiene il respiro quasi perennemente, fino al suo ritiro. In quel momento crede di essere morta, ma qualcosa le dice che è ancora sveglia, la stesa cosa che le ricorda il motivo per cui non ha mai presenziato ad una gara. Per lei è qualcosa di incomprensibile, senza senso, non riesce a capirlo questo mondo.

«Perché non vai da lui?» Grace spunta alle sue spalle, posandovi una mano sopra.

Lei si costringe a scuotersi e si fa accompagnare da Michael nella stanza dove si è ritirato Daniel dopo la fine prematura della sua gara.
Quando entra lui è in penombra. È arrabbiato, riesce a percepirlo a metri di distanza. Una volta non toccava a lei gestire queste situazioni, lui ritornava a casa dopo aver sbollito totalmente la delusione e a Gabby toccava solo qualche parola di conforto. Così decide di fare quello che le riesce meglio, sta in silenzio e lo abbraccia.

Lui è caldissimo e la stringe forte a sé, senza parlare. Stare tra le sue braccia lo aiuta persino a far sparire la rabbia, lei ha un effetto calmante.

«Va tutto bene, non mi aspettavo niente, so già che sei tra i migliori. Forse non dovrei venire a vederle le gare» scherza Gabby, appoggiata nell'incavo del suo collo.

Entrambi scoppiano a ridere, rimanendo così finché la famiglia di Daniel non entra nella stanza. Allora lei si fa un po' da parte e si perde in quel paddock frenetico, che festeggia i primi tre arrivati. Tra di loro c'è anche Max Verstappen, sul gradino più basso e Chloe lo osserva da lontano, mentre lui si prende gli applausi e il trofeo.

Quando ritornano in hotel, Gabby rimane con il cellulare in mano, aspettando un messaggio o una chiamata del pilota australiano, che però non arriva.
Prende il suo bagaglio e segue Chloe fino alla macchina e all'ultima corsa in cui il povero Jerome le accompagnerà. La destinazione è l'aeroporto, dove prenderanno il volo di ritorno per Perth. La più grande continua a guardarsi intorno, con un senso di amaro per non aver potuto salutare Daniel. E quando salgono sul jet che lui ha predisposto per loro, oramai perde le speranze. Ma poco prima di partire sente due voci familiare, una fin troppo.

Daniel e Max corrono verso il jet, in visibile ritardo, e salgono sul velivolo, completamente affannati dopo la corsa. Chloe scatta quasi in piedi quando vede l'olandese.

«Scusate il ritardo, ho portato un ospite se non vi dispiace. Voleva tanto visitare Perth» l'australiano prende in giro il suo ex compagno di squadra, che è intento a guardare la più piccola delle Mitchell

Il viaggio risulta piuttosto silenzioso, o meglio, Gabby e Daniel si chiudono nella loro bolla di silenzio e sguardi, con le mani che si sfiorano, mentre gli altri due chiacchierano fino allo sfinimento, almeno Chloe, perché Max non sembra essere uno di molte parole.
Appena arrivano in aeroporto, la ragazza ringrazia che a prenderli ci sia andata sua madre e non Matt, altrimenti avrebbe dovuto fermare la terza guerra mondiale. Alice è estremamente felice di rivedere daniel, lo abbraccia e lo strapazza come fosse suo figlio e si presenta con grande enfasi al pilota olandese.

«Ho preparato la cena, sarete stanchi e affamati» annuncia la signora Mitchell aprendo la porta di casa.

Gabby rimane sul pianerottolo, immobile, a sentire l'odore e il suono delle onde, le sue onde. Poi però non può non ricambiare l'abbraccio di suo figlio che le corre incontro.
Il piccolo quando nota i due piloti rimane fermo, immobile, come se stesse sognando. Anche Daniel si blocca e lo guarda, poi è proprio lui a fare il primo passo.

«Tu devi essere Nico» gli tende la mano, abbassandosi al suo livello e il piccolo in risposta lo stringe forte, facendo ridere tutti i presenti.

«Io e la mamma eravamo molto amici un tempo» gli spiega il pilota australiano, mentre Gabby ingoia un groppo amaro.

«Io sono Max» anche l'olandese si presenta, più timidamente e forse per questo Nico non gli riserva lo stesso trattamento.

«Io sono Lara e dovreste ringraziarmi se Gabby non è tornata indietro prima di arrivare a Melbourne» esordisce la ragazza sbucando dalla cucina e guadagnandosi un'occhiataccia da parte della diretta interessata.

Si crea un clima molto familiare e conviviale, sembra che ognuno si trovi al posto giusto. Manca solo una persona, proprio quella che potrebbe spezzare ogni equilibrio, ma la sua assenza in qualche modo si sente.

«Matt aveva da fare stasera e Lara è stata sfrattata, le ho detto che può rimanere da noi, se non ti dispiace» sussurra Alice all'orecchio della figlia maggiore. Lei annuisce e le posa una mano sulla spalla.

«Torno tra qualche minuto» risponde prima di fare dietrofront e avvicinarsi alla riva.

Qualche secondo dopo sente la felpa di Daniel stelle spalle e mima un timido grazie, stringendosi in essa. Quasi meccanicamente comincia a fare due passi e lui la segue, senza dire una parola.

«Te lo ricordi quando da piccola non volevo mai chiedere aiuto e tu inventasti una frase in codice per farti capire quando ne avevo bisogno?» esordisce, accompagnata dalle sue amate onde. Si ferma di fronte a lui, che le sorride, ricordando con piacere quel momento.

«Coprimi le spalle» risponde Daniel, riproponendo quella frase.

«Chiedimelo ogni volta che vorrai» replica lei.
Lui ci pensa un po', la guarda attentamente con un'espressione intenerita, poi le prende i fianchi.

«Coprimi le spalle» dice di nuovo, questa volta suona come una richiesta.

«Io te le coprirò sempre e tu le coprirai a me» risponde lei.

E alla fine Daniel suggella quella promessa rinnovata con un bacio, sperando che quella sia davvero la loro seconda opportunità.

⭐️⭐️⭐️

Dopo circa 5370 parole giuro che sarò breve.
Questo è stato uno dei miei capitoli preferiti da scrivere e infatti è anche il più lungo, ma spero ne valga la pena.

Si accettano teorie su chi sia il padre di Nico e cosa sia successo dieci anni prima (qualcun* di voi me le ha già esposte e non vedo l'ora di sentirne altre). Siamo vicini alla verità, e questo vuol dire solo una cosa: D R A M M A. Pensavate di esservene liberati? Be, no! Io metto il dramma pure nella lista della spesa.

Non mi dilungo oltre. A sabato con il prossimo capitolo!

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