Extra: Cinque persone di troppo
"Nate! Vuoi darti una mossa? I tuoi amici ti stanno aspettando da mezz'ora!" urlò Piper, con la sua voce squillante e fastidiosa. Ogni tanto avrebbe preferito attaccarle un pezzo di nastro adesivo sulla bocca per farla stare zitta almeno per un giorno. Soltanto un giorno di pace, era forse chiedere troppo?
"Arrivo!" urlò in risposa. Finì di sistemare l'ultimo paio di mutande nella valigia e corse al piano inferiore, cercando di non cadere dalle scale.
Nate ed Ethan stavano per andare in vacanza insieme. Non si vedevano da una settimana, perché il ragazzo era tornato il giorno prima da un piccolo viaggio con i suoi genitori, perciò non vedeva l'ora di vederlo e partire con lui.
Erano settimane che programmavano quel viaggio, prima che Nate andasse al college, e finalmente era arrivato il giorno.
Sarebbe stato molto bello e romantico, avrebbero passato le giornate a visitare la città e la notte a letto a rotolarsi tra le lenzuola.
Perché il condizionale? Ovviamente perché i loro piani erano naufragati quanto i loro fastidiosissimi amici avevano deciso di aggregarsi.
Perciò la vacanza di Nate ed Ethan era diventata la vacanza di Nate, Ethan, Mike, Josh, Logan e, come se non bastasse, Andrew ed Ed, i migliori amici del biondo.
Non che avesse qualcosa contro di loro, anzi erano molto carini e simpatici, ma lui voleva solo starsene da solo con il suo ragazzo.
La cosa positiva, e Nate ringraziava il Cielo per quell'unico favore che qualche Dio lassù gli aveva fatto, era che sua sorella non sarebbe venuta.
Nonostante avesse insistito molto, soprattutto vista la relazione che aveva iniziato con Josh dalla fine dell'anno scolastico, quella vacanza era ormai diventata una "roba da uomini", così l'aveva definita Logan, quindi lei ne era rimasta esclusa.
Era ancora un po' imbronciata per quello, ma ehi, era Nate quello che aveva più diritto di tutti di essere scocciato!
Quando fu all'entrata, c'era Mike che lo aspettava davanti alla porta, con le chiavi dell'auto in mano.
"Ci muoviamo?" chiese ironicamente, facendolo sbuffare.
Salutò sua sorella e uscì di casa, trascinandosi la valigia dietro. Avevano deciso di usare due auto, quelle di Mike e di Josh, visto che erano senza dubbio le più nuove e comode. Nate si diresse verso quella di Mike, dove lo aspettava solamente Logan.
Ovviamente non sarebbe nemmeno stato in macchina con Ethan, visto che avrebbe tenuto compagnia ai suoi amici in quella di Josh.
"Buongiorno dormiglione" lo salutò Logan dal sedile anteriore.
Nate lo salutò a malapena, si lanciò sui sedili posteriori e poggiò la testa al finestrino.
"Cos'è quel muso? Stiamo andando in vacanza!" esclamò Mike, notando il suo viso imbronciato.
"Ce l'hai ancora con noi perché abbiamo rovinato la tua settimana di sesso sfrenato?" gli chiese Logan, guardandolo dallo specchietto retrovisore mentre Mike guidava l'auto fiori dal vialetto.
Nate alzò gli occhi al cielo, ma accennò una risata, che mascherò con uno sbuffo.
"Possiamo non parlare di Nate e mio fratello che fanno... quelle cose, per favore?" supplicò Mike, come se non riuscisse nemmeno a pronunciare quella parola in una frase in cui c'erano anche lui ed Ethan.
"È una settimana che non ci vediamo" borbottò Nate, come se quello potesse giustificare il suo comportamento.
"Sei in astinenza?" gli chiese Logan, scoppiando poi a ridere.
Nate non rispose e puntò lo sguardo fuori dal finestrino, rincuorato del fatto che, se non altro, sarebbe stata una vacanza divertente con i suoi amici.
Arrivarono all'hotel circa cinque ore dopo. Il viaggio fu lungo e stancante, nonostante non avesse fatto altro che starnese seduto sui sedili non più tanto comodi della macchina di Mike.
L'albergo era abbastanza semplice, non avevano voluto spendere tanto per le stanze, perciò avevano cercato qualcosa di modesto ed essenziale.
Era un edificio bianco e azzurro, c'era un piccolo giardino nel retro con una bella piscina e un parchetto. Le stanze erano piccole e abbastanza spoglie: c'erano solamente i letti, uno matrimoniale e uno singolo in una, due matrimoniali nell'altra, un armadio e una piccola televisione.
Nate avrebbe dormito insieme a Ethan (finalmente!) e Mike, mentre Josh e Logan sarebbero stati in camera con Andrew ed Ed.
Mike non era molto entusiasta di stare in stanza insieme a loro due, ma affermò che almeno avrebbe potuto tenerli d'occhio.
Quando arrivarono, li trovarono tutti nella stanza con i due letti matrimoniali. Nate si avvicinò subito a Ethan e lo salutò con un lungo bacio, che causò le risate di scherno degli altri.
Dopo essersi sistemati e lavati, era già sera e c'era una piccola festa sulla spiaggia.
Alcuni ragazzi avevano acceso un piccolo falò e messo un po' di musica, così stavano tutti ballando intorno al fuoco. Visto da fuori sembrava quasi una sorta di rituale pagano, ma erano solo ragazzi che si divertivano.
Il gruppetto di amici si sedette sulla spiaggia, vicino alla riva. Il corpo di Nate era riscaldato dal fuoco del falò, alla sua destra, e dal corpo di Ethan che lo abbracciava, alla sua sinistra. Erano tutti disposti in cerchio e stavano giocando a obbligo o verità. Erano un po' brilli a dirla tutta, ma non abbastanza ubriachi da non rendersi conto di quanto infantile fosse tutto quello. Ma non gli importava poi più di tanto.
Smisero solo quando un gruppo di ragazzi della loro età, precisamente due maschi e tre femmine, si avvicinarono a loro per fare conoscenza.
Sembravano piuttosto simpatici e strinsero velocemente. E Nate non era certo un tipo che faceva amicizia nel giro di dieci minuti. Probabilmente era l'alcool che rendeva tutto più facile.
Sembrava andare tutto per il verso giusto, almeno finché una delle tre ragazze non si sedette affianco a Ethan.
Nate l'aveva notata, da quando erano arrivati, continuare a lanciargli sguardi piuttosto insistenti. Il suo ragazzo continuava a distogliere lo sguardo, ma lei non sembrava dello stesso avviso.
Lui non era un tipo geloso, e di sicuro non lo era di una ragazza, ma era decisamente suscettibile, soprattutto in quel momento, sotto l'effetto di alcolici e infastidito per la vacanza di coppia che era stata rovinata. Non gli piaceva che quella ragazza sconosciuta continuasse a ridacchiare a ogni cosa che Ethan diceva, che continuasse a toccargli il braccio quando parlava e che, circa ogni dieci secondi, si avvicinava un po' al suo corpo, come cercando di non dare nell'occhio.
Razionalmente, Nate ne era cosciente, non era colpa sua, lei non sapeva che Ethan fosse già impegnati e ci stava solo provando con un ragazzo che la attraeva. Ma era pur sempre il suo ragazzo, e non gli interessava un accidenti della razionalità.
Si riprese solo quando sentì qualcuno pronunciare il suo nome.
"Che cosa?" chiese, non sapendo nemmeno a chi.
Mike scoppiò a ridere. "Stavamo solo dicendo che fai schifo a giocare a football" rispose.
Nate alzò gli occhi al cielo e per un momento vide sfocato. "Molto divertente" disse. "Forse ti sei sbagliato con tuo fratello" lo corresse, lanciando uno sguardo a Ethan, che gli fece la linguaccia. Quella ragazza aveva ancora la mano sul suo braccio.
"Almeno io ho qualche neurone in più" ribatté. La ragazza, che forse si chiamava Sasha, Sarah o qualcosa del genere, scoppiò a ridere. Ethan arrossì, rendendosi conto di non essere stato poi così divertente, e Logan gli lanciò un'occhiata incuriosita.
Uno dei ragazzi sconosciuti che era seduto al suo fianco si accostò all'amico alla sua destra e Nate lo sentì sussurrargli all'orecchio: "Dieci dollari che stasera se lo porta a letto" disse.
"Ci sto" rispose l'altro, guardando Ethan e Sasha/Sarah con divertimento.
Nate si voltò e gli lanciò uno sguardo truce, al quale i due risposero con uno confuso.
"Allora Sonya" a quanto pare era così che si chiamava "hai detto che sei di Santa Monica, giusto?" gli chiese Josh. "Anche noi, sai" aggiunse.
La ragazza sgranò gli occhi e gli rivolse un sorriso smagliante. Aveva dei denti bianchissimi. "Ma davvero? Incredibile che non ci siamo mai incontrati!" esclamò, voltandosi verso Ethan come a volergli chiedere non è incredibile?
Ethan ridacchiò. Adesso anche lui sembrava a disagio.
Anche Sonya se ne accorse, perché gli posò entrambe le mani sul braccio e disse: "Sei un po' teso... come mai? Vuoi che ti faccia un massaggio?" gli chiese.
Ethan stava rispondendo con un brillante "Ehm..." ma Nate lo precedette.
"Magari sei tu che gli dai fastidio, ci hai pensato?" disse, prima di poter collegare la bocca al cervello. Forse aveva bevuto un po' più di un pochino.
La ragazza gli rivolse uno sguardo indignato, come se l'avesse appena offesa sull'onore. Forse lo aveva fatto, solo un po'?
Ethan si voltò e lo guardò con curiosità, evidentemente aspettando la sua prossima mossa. La situazione lo divertiva.
"Finalmente un po' di dramma!" esclamò Logan.
"Come scusa? Che cosa vuoi da me?" chiese lei. Nate leggeva una scintilla di sfida nei suoi occhi, e lui era prontissimo a ricambiare.
"Ci stai spudoratamente provando con lui" rispose a tono.
"E quindi? Non posso?" chiese ancora. Nel frattempo i presenti alternavano lo sguardo tra loro due, chi velatamente divertito, chi visibilmente confuso.
"No" rispose solamente. Ethan stava trattenendo le risate.
Lei alzò un sopracciglio, come se fosse divertita dalle sue parole. "Non credo che tu posa dirmi se posso provarci con lui o meno. Chi sei, il suo migliore amico geloso? Suo fratello protettivo?"
Nate piegò la testa di lato e assunse la sua stessa espressione facciale. Stava per rispondere, ma Ethan lo precedette. "In realtà è il mio ragazzo..." rispose, senza riuscire a nascondere un sorrisetto.
Nate fu molto compiaciuto quando la vide sgranare gli occhi e arrossire fino alla punta delle orecchie. Si allontanò subito dal corpo di Ethan e si guardò intorno a disagio.
Logan, dal canto suo, scoppiò a ridere, seguito poi da tutti gli altri presenti, eccetto ovviamente Nate, che era ancora un po' infastidito, e Sonya.
Nate non ricordò più molto di quella serata, solamente che, a un certo punto, si ritrovò nel suo letto, mentre Ethan si stendeva al suo fianco, sotto alle coperte. Avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma si addormentò prima che potesse decidere di aprire la bocca.
La mattina dopo si svegliò un po' stordito. Aveva un leggero mal di testa, ma niente di troppo grave. La parte destra del letto era vuota, ma ancora calda, segno che Ethan non si fosse alzato da molto.
Notò che anche il letto di Mike era vuoto, e il sole splendeva alto nel cielo, perciò doveva essere almeno mezzogiorno.
Ricordava vagamente ciò che era successo la sera precedente, ma di una cosa era certo: aveva fatto una figuraccia stratosferica. Si era lasciato prendere dalla gelosia e aveva fatto quella mezza scenata, probabilmente risultando più antipatico di quanto avesse voluto.
Non era colpa sua, non del tutto almeno, da sobrio non lo avrebbe mai fatto. Anche Ethan aveva le sue colpe però, avrebbe potuto rifiutarla prima, invece aveva deciso di aspettare per godersi quella scenata di gelosia che decisamente non era da lui.
Sbuffò e seppellì la testa nel cuscino, finché non sentì la porta del bagno aprirsi e qualcuno stendersi sul letto accanto a lui. Si volò e vide il viso sorridente di Ethan. "Buongiorno" esclamò. "Sintomi del post sbornia?" gli chiese.
Nate scosse la testa. "No, sto bene" rispose.
"E come mai quella faccia allora?" gli chiese, circondando la sua vita con un braccio e lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia.
"E me lo chiedi?" sbuffò. "Non so cosa mi sia preso ieri".
Ethan all'inizio sembrò non capire, ma poi i suoi occhi si illuminarono e, per sua sorpresa, scoppiò a ridere. "Dai, è stato divertente!"
Nate aveva pensato che Ethan si sarebbe arrabbiato, o almeno innervosito, per quella scenata di gelosia, e invece rideva. Era un ragazzo strano, decisamente strano.
"Non fa ridere!" lo riprese. L'ultima cosa che voleva al momento era essere preso in giro dal suo ragazzo. Lui sembrò capire il suo stato d'animo, perché smise di ridere e il suo tono di voce divenne improvvisamente dolce e calmo.
"Ehi, non ti preoccupare. Nessuno ce l'ha con te, nemmeno Sonya" lo rassicurò.
Nate non si sentiva molto meglio adesso, ma almeno quei ragazzi non sembravano odiarlo. Era già qualcosa. Non che gli interessasse più di tanto, visto che probabilmente dopo quella vacanza non li avrebbero mai più rivisti, ma non gli piaceva dare l'impressione di essere una persona antipatica e arrogante. Non era lui.
"Però sei un po' imbronciato da quando siamo partiti. Non sei contento che siamo in vacanza insieme?" gli chiese, facendo gli occhi da cucciolo.
Nate scosse la testa, come se Ethan avesse detto la cosa più assurda del mondo. E lo aveva fatto, in effetti.
"Certo che sono contento, ma avrei preferito che fossimo solo io e te, non io, te e i nostri amici" si lamentò. Da quando era diventato così sdolcinato e lagnoso allo stesso tempo? Semplice, da quando si era messo con Ethan.
Il ragazzo gli sorrise e si avvicinò, baciandolo sulle labbra. Rimasero così per un po', uno accanto all'altro a baciarsi dolcemente, finché Ethan non decise di approfondire il contatto e spingerlo sul materasso, spostandosi a cavalcioni sulle sue gambe.
"Possiamo sempre fare quello che faremmo se fossimo solo io e te, se è a questo che stai pensando" disse, con un ghigno malizioso stampato in viso.
Nate si morse il labbro, sentendosi già eccitato a quella prospettiva. Ignorò i brividi che il solo pensiero di ciò che avrebbero fatto gli causò e lo tirò giù, baciandolo ancora e portando la mano destra a stringergli il sedere.
"Mike?" gli chiese, ansimando sulle sue labbra mentre Ethan gli sfilava i boxer.
"É andato a fare colazione in un bar con gli altri, sono appena usciti. Ci metteranno un po' di tempo" disse, una volta che anche lui fu completamente nudo.
Nate era finalmente soddisfatto. Forse la vacanza non sarebbe stata così terribile, non con il calore del corpo di Ethan sopra al suo e con i suoi gemiti sulla sua pelle.
Ma evidentemente il suddetto bar non doveva essere poi così lontano perché, mentre Ethan si spingeva dentro al suo corpo a un ritmo costante, qualcuno aprì la porta e, mezzo secondo dopo, sentirono l'urlo di Mike invadergli le orecchie.
"NON CI POSSO CREDERE! MI AVETE APPENA BLOCCATO LA CRESCITA". Fece sbattere la porta, mentre Nate affondava la testa nel cuscino, di nuovo, rosso fino ai capelli e sconsolato per il momento che era stato interrotto.
"Che cosa?!" sentirono poi l'esclamazione di Josh, fuori dalla porta. "Ma io credevo che fosse Nate il top della coppia!"
Note:
Ecco qua il primo capitolo extra della storia. Ho cercato di renderlo poco rilevante per il sequel che sto scrivendo, ma comunque con un accenno di trama.
Non so se qualcuno di voi si ricordava di Andrew ed Ed, i migliori amici di Ethan. Effettivamente non gli ho mai dato molta rilevanza, ma mi piaceva aggiungerli a questa vicenda, per non eliminare completamente la vita di Ethan prima di conoscere Nate.
Spero che questa piccola parentesi vi sia piaciuta, io sinceramente mi sono divertita a scriverla, penso proprio che me farò altre, sempre se volete.
Per quanto riguarda il sequel, ho già avuto un paio di idee interessanti e ho iniziato a scrivere i primi capitoli, siete curiosi di leggerlo?
Fatemi sapere cosa ne pensate,
Alice. 💫
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