Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

7: Sunrise

"Set...Hut" la palla tirata dal suo Center, Mike, gli arrivò direttamente tra le mani. Gli serviva solo un touchdown per vincere, e Nate voleva utilizzare il suo schema preferito. Dopo qualche passo in cui aveva evitato brillantemente due giocatori avversari, passò la palla al suo running back / migliore amico Josh.

Alla fine, dopo vari passaggi, vide con orgoglio i suoi giocatori macinare yard grazie al suo schema, e alla fine riuscirono a vincere.

Un grande boato si levò dal pubblico, mentre i giocatori si riunivano in un abbraccio di gruppo al centro del campo.

Anche in quel momento Nate non pensava più alle parole dei genitori di quella mattina, riusciva solo a pensare che avevano vinto un'altra partita e che il ragazzo di cui era innamorato lo stava abbracciando dalla felicità, facendogli battere più forte il cuore e venire le farfalle nello stomaco.

Erano quelli i motivi per cui amava tanto il football: perché giocava insieme ai suoi migliori amici e perché lo faceva sentire vivo. L'adrenalina di correre tra gli avversari, l'orgoglio di vedere uno schema riuscito, l'emozione di vincere una partita... tutte quelle cose lo facevano sentire come se niente potesse fermarlo. Non importava più l'orientamento sessuale, la religione, il colore della pelle, importava solo giocare e vincere.

"Bel lavoro ragazzi, li avete stracciati" si congratulò il coach Morris quando tutti furono nello spogliatoio. "Collins, ti posso parlare un secondo?"

Nate annuì e seguì l'uomo fuori dallo spogliatoio. Si fermarono fuori dalla porta e il coach lo guardò con sguardo serio e indecifrabile.

"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" chiese, iniziando a spaventarsi.

"Mi è arrivata una mail dalla USC" lo informò. Nate si sentì le gambe tremare e il cuore perse un battito. La USC, University of Southern California, era non solo una delle università più rinomate del paese, ma aveva anche una delle migliori squadre di football del NCAA.

"C-che diceva?" chiese con voce tremante.

L'espressione seria del coach si trasformò in un sorriso compiaciuto, e Nate pensò di svenire a causa delle parole che seguirono. "Hanno accettato di mandare un selezionatore per vedere se sei meritevole di una borsa di studio sportiva per la USC".

Il ragazzo dovette appoggiarsi al muro dietro di lui per evitare di cadere, perché si sentiva le gambe molli come gelatina. Poi si portò le mani alla bocca e spalancò gli occhi. "Oddio, non ci posso credere! Sta succedendo!" quasi gridò, facendo ridere l'uomo difronte a lui. Il sogno della sua vita si stava finalmente realizzando, tutte quelle ore di allenamento e il sudore versato sul campo stavano dando i suoi frutti. 

Il coach annuì. "Sta succedendo" concordò. "Ma non emozionarti troppo, quelli vedono migliaia di studenti all'anno e tu sei solo un ramoscello in una quercia secolare. Potrebbero non scegliere te".

Nate lo guardò sorpreso e divertito. "Non la credevo così profondo coach".

"Sì beh, ti sbagliavi. Sono molto forte con le analogie" si compiacque, iniziando nuovamente a dirigersi verso lo spogliatoio.

"Credo che fosse una metafora" lo corresse ridacchiando.

"Chiudi la bocca Collins, o scrivo alla USC che fai più schifo degli escrementi del mio cane dopo aver mangiato un chilo di carne scaduta" lo minacciò entrando nell'edificio.

Nate scoppiò a ridere, Morris era rozzo e un po' volgare, ma sapeva veramente fare il suo lavoro e ci teneva moltissimo ai suoi studenti. Sembrava perennemente arrabbiato, ma sotto quei baffi folti e la corporatura robusta nascondeva un cuore d'oro. 

Quando lo seguì era talmente felice che quasi nemmeno sentì George Harris che lo prendeva in giro per essere caduto "come un finocchio" dopo la spallata dell'avversario e le domande curiose dei suoi amici.

Si sentiva davvero al settimo cielo.

***

"Che carino, ti sei fatto bello per uscire con me Nate?" Logan lo prese in giro appena il moro salì nell'auto. Si era vestito più o meno come per il compleanno di Mike, anche perché non aveva molti altri abiti adatti alle feste.

Poi doveva provarci con dei ragazzi, o meglio sperare che qualcuno ci provasse con lui, visto che probabilmente non avrebbe mai trovato il coraggio, quindi doveva essere molto più che presentabile.

"Stai zitto e parti".

"Wow rilassati, non stai andando a sposarti amico" gli disse l'altro mentre metteva in moto l'auto e si immergeva nel traffico di Los Angeles.

Nate non rispose e decise di cambiare argomento. "Non ci credo che sono davvero uscito di nascosto dalla finestra" si lamentò.

In realtà non era solo per quello che era nervoso. Certo, causava una bella parte del suo nervosismo perché se i suoi genitori avessero scoperto che era uscito dalla finestra per andare in una discoteca a Santa Monica, per di più di martedì, lo avrebbero ucciso. Per non parlare del fatto che fosse un locale gay.

Ma a fargli rivoltare lo stomaco era soprattutto il fatto che forse avrebbe baciato un ragazzo, avrebbe finalmente sentito la sensazione di avere delle labbra prive di rossetto sulle sue e di toccare un corpo privo di quelle strane sporgenze chiamate seni.

"Sì, se mi beccano sono morto" concordò l'altro. "Ma lo faccio per una buona causa, quindi magari mia madre capirà" rise poi.

"Quindi dimmi, che tipo di ragazzi ti piacciono? Solo alti, mori e allampanati come Mike?" gli chiese per prenderlo un po' in giro.

Nate lo guardò un po' incerto. "Non ti fa strano parlare di queste cose, vero?"

Logan gli rivolse uno sguardo apologetico. "Un po' sì sinceramente" sussurrò. "Ma non perché penso che non sia normale o cose del genere, è solo che non sono abituato a parlare di ragazzi".

Nate ridacchiò. "Lo so, tranquillo"

Ovviamente non si era offeso, perché poteva capire che per una persona che da sempre era abituata a parlare di ragazze con i suoi amici fosse un po' strano passare all'improvviso al sesso opposto, ma Logan ci stava provando e Nate lo apprezzava davvero tanto.

"Però puoi farlo sai. Dopotutto se tu devi sentirci parlare di ragazze è giusto che lo faccia anche tu con noi. Non mi dà fastidio".

Nate annuì. "Non lo so comunque, non ho tipo un prototipo di ragazzo ideale. Se uno è bello è bello e basta".

"Capisco. Beh, in effetti ha senso perché ti piacciono sia Mike che Ethan e sono completamente diversi l'uno dall'altro" gli fece notare.

Nate alzò un sopracciglio anche se Logan non poteva vederlo, perché ovviamente, e grazie al cielo, stava guardando la strada. "Chi te lo ha detto che mi piace Ethan scusa?"

Ovviamente lo trovava un gran bel ragazzo, era un fatto oggettivo quello, ma non aveva niente a che vedere con quello che provava per Mike. Era solo attrazione fisica, la stessa che, a quanto gli era sembrato, anche Ethan provava per lui.

"Beh, tralasciando il fatto che stavate per pomiciare nella sua stanza, mi sembravi piuttosto affascinato da lui mente stava cucinando la torta" gli lanciò solo per un secondo un sorriso malizioso, prima di tornare a guardare davanti a sé.

"Ero affascinato dalla sua bravura nell'usare le mani" ribatté, per poi ridere da solo del doppio senso che ovviamente Logan Smith non poteva non cogliere.

"Immagino che saresti molto più che affascinato se le provassi tu stesso le sue mani" lo prese in giro l'altro, facendolo arrossire leggermente.

Il discorso finì lì, e i due passarono il resto del viaggio parlando di scuola, football, del selezionatore della USC - ne aveva parlato agli amici appena fuori dallo spogliatoio la sera stessa - e altre cose di poca importanza.

Nate si sentiva strano, ma in modo positivo. Era un po' imbarazzato a parlare di queste cose con qualcuno che non fosse sua sorella, ma gli piaceva anche. Lo faceva sentire giusto, normale, come se non fosse una cosa da nascondere.

Poi dal comportamento di Logan sembrava quasi che lo sapesse da una vita e che fosse abituato a parlare con lui di queste cose, e questo rendeva tutto più confortante.

Quando arrivarono e Logan ebbe parcheggiato davanti al locale, i due scesero dalla macchina.

Il Sunrise era una discoteca piuttosto grande, aveva una forma circolare e le pareti erano verniciate di un giallo che stonava particolarmente con il paesaggio circostante. Nate pensò che fosse un riferimento al sole e quindi al nome del locale.

Sarebbe sembrata una discoteca qualsiasi dall'esterno, se non fosse che qualcuno aveva disegnato una grande bandiera arcobaleno accanto all'entrata.

I ragazzi si diressero verso l'ingresso dove un buttafuori controllava i documenti di tutti coloro che entravano. Nate e Logan mostrarono il loro, falso ovviamente perché ancora non avevano 21 anni, e finalmente furono all'interno.

La musica era altissima e faceva già un caldo tremendo, probabilmente perché c'erano molte più persone di quante ne avrebbe potuto ospitare realmente.

Intorno a loro c'erano ragazzi che si baciavano o che ballavano e altri che semplicemente bevevano e chiacchieravano al bar.

Nate e Logan decisero di andare a prendere qualcosa da bere, così si diressero verso il bancone. Qui si resero conto che il cartello con i prezzi e l'indice delle bevande era pieno di cocktail strani e mai sentiti da nessuno dei due. "Ma un bicchiere di birra non si può avere in questo posto?" gli chiese Logan, scocciato.

"La birra è da persone noiose" gli disse una voce dietro di lui. "O etero". I due ragazzi si girarono e si trovarono davanti un ragazzo che gli sorrideva divertito. Era piuttosto alto e muscoloso, aveva due incredibili occhi verdi e sembrava avere circa una ventina di anni.

Lo sguardo di Nate cadde precisamente sulle sue braccia. Erano così grosse che sembrava che la camicia che indossava sarebbe scoppiata da un momento all'altro.

Inoltre la mascella perfettamente squadrata e spigolosa e i capelli biondo cenere gli conferivano una strana e irresistibile aura da Dio Norreno.

"Io lo sono infatti, quindi se vuoi provarci ti conviene lasciar perdere" gli disse Logan scherzando, anche se la sua espressione era abbastanza serie. 

Il ragazzo alzò le sopracciglia e rise divertito. "Non era con te che volevo provarci infatti" rispose, puntando poi lo sguardo su Nate.

Quest'ultimo sgranò gli occhi e si guardò intorno a disagio. Non era abituato ad avere quel tipo di attenzioni da un ragazzo, senza contare che era entrato da appena cinque minuti e già il cugino minore di Thor ci stava provando con lui. E anche in maniera piuttosto sfacciata a dirla tutta. Gli ricordava un po' il modo di fare di Ethan dell'altra sera, evidentemente erano entrambi un po' troppo pieni di sé.

"Ciao splendore, io sono Troy, lo so che è un piacere conoscermi" gli disse, porgendogli la mano e sorridendo smagliante. I suoi denti erano incredibilmente bianchi e sembravano quasi splendere sotto le luci del locale.

Logan lo guardò male e finse di dover vomitare. Nate invece era abbastanza scioccato dalla sfacciataggine di quel tipo, ma era anche abbagliato dal suo aspetto, così gli strinse la mano, quasi in trance. "Io sono Nate".

"Bene Nate, ti posso offrire un Sex on the Beach?" gli chiese, e lo ordinò al barista senza nemmeno aspettare una sua risposta. "E sappi che non mi piace solo berlo ma anche farlo, nel caso ti andasse di provare" Nate ridacchiò a disagio, mentre dietro al biondo Logan aveva la bocca spalancata in una smorfia di disgusto crescente e sembrava voler suggerire al suo amico con gli occhi di lasciar stare quel tipo.

Quando finalmente i due ebbero il famoso cocktail e Logan riuscì a rimediare una birra, Troy lo invitò a ballare. Il riccio si avvicinò a Nate e gli urlò all'orecchio per sovrastare la musica e allo stesso tempo cercando di non farsi sentire dall'altro. "Vuoi veramente andare con quel tipo? Andiamo Nate, è un'idiota colossale".

"Che mi importa, mica me lo devo sposare". E detto questo si allontanò e seguì il biondo nella pista da ballo. Si mossero un po' a ritmo di musica, Nate cominciava già a sentire la testa leggera dopo un solo drink visto che non reggeva molto bene l'alcool, non essendo abituato a berlo, e Troy cercava di avvicinarsi sempre di più.

Nate era un po' rigido all'inizio, ma alla fine si lasciò andare. Gli mise le mani al collo e ogni tanto scendeva per toccargli le braccia davvero enormi, e lui gli posò le mani sui fianchi. "È la prima volta che vieni in un gay club vero?" gli chiese all'orecchio, e Nate capì che aveva approfittato di quella domanda per poggiare le labbra nel suo collo.

"Sì, si vede tanto?"

"Abbastanza" gli rispose l'altro, ridacchiando. Dopodiché gli poggiò di nuovo le labbra nel collo e stavolta iniziò a lasciarci dei baci bagnati e rudi.

Nate inspirò profondamente. Si sentiva piuttosto a disagio a farsi baciare in quel modo in mezzo a tutta quella gente, ma nessuno stava prestando attenzione a loro, anche perché c'erano coppie che facevano molto di peggio.

Si sentiva comunque osservato, e pensò che fosse solo una sua impressione, almeno finché non si girò verso il bancone del bar a pochi metri da loro.

Logan faceva vagare lo sguardo da lui al ragazzo che aveva accanto, e quando Nate lo riconobbe quasi si strozzò con la sua stessa saliva.

Si chiese quante possibilità ci fossero di incontrarlo di martedì sera a Santa Monica e capì che qualcuno lassù doveva avercela con lui.

Non sapeva bene cosa fare, se distogliere lo sguardo o mantenere il contatto visivo, ma l'altro aveva le idee ben chiare.

Ethan continuava a fissarlo con il suo solito sorrisetto malizioso.

Note

Ciao a tutti, vi volevo dire che da domani ricomincerò ad aggiornare ogni Lunedì, Mercoledì e Venerdì. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è così fatemelo sapere lasciando una stellina o un commento.
A domani, baci. 😘

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro