13: L'arte del flirt
Il lunedì seguente iniziò a mettere in pratica ciò che aveva imparato.
Non appena aveva messo piede fuori dal letto, quella mattina, aveva capito che sarebbe stata la giornata più imbarazzante della sua intera vita, e questo era tutto dire.
Poche ore dopo Nate stava camminando per il corridoio della scuola, quando vide Ethan da solo, intento a prendere dei libri dal suo armadietto. Così si avvicinò un po', senza farsi vedere, si appoggiò al muro di fronte e tirò fuori un libro dallo zaino, per far finta di leggerlo.
"Devi guardarlo, ma senza essere troppo evidente" gli aveva detto Logan.
"Non fissarlo per un'ora perché poi sembri un maniaco, devi lanciargli degli sguardi di tanto in tanto".
Così Nate puntò lo sguardo su Ethan e cercò di non perdersi troppo nell'ammirarlo, per non distrarsi dal suo compito. Doveva essere concentrato.
Non poteva fare a meno di sentirsi un po' idiota mentre aspettava che il ragazzo ricambiasse lo sguardo, ma alla fine non ci avrebbe rimesso niente a seguire i consigli del suo amico. Dignità a parte ovviamente.
Quando finalmente Ethan si girò, incrociò il suo sguardo.
"Quando si accorge che lo stai guardando sorridi e distogli lo sguardo".
Nate gli fece un sorriso che avrebbe dovuto essere sicuro di sé e smagliante, ma che risultava in realtà decisamente incerto e imbarazzato, poi posò lo sguardo sul libro e finse di leggere.
Lui non poteva rendersene conto, perché era troppo impegnato a fingere di concentrarsi sulla lettura per accorgersi di essere arrossito, ma Ethan lo vide.
E vide anche che il libro che Nate teneva in mano era capovolto.
Quello stesso giorno lo incontrò di nuovo nel corridoio, ma stavolta era insieme a due suoi amici, e anche Nate era con i suoi, ma si ricordò delle parole di Logan "fallo anche quando non è da solo, così se ne accorgono anche gli amici e magari gli dicono che ci stai provando con lui" e ripeté l'azione di poco prima.
Lo guardò, ma stavolta ci vollero pochi secondi prima che ricambiasse, e rispose al suo sorriso con uno altrettanto smagliante. Quando distolse lo sguardo incrociò quello di Logan, che lo guardava compiaciuto e gli faceva un occhiolino incoraggiante.
La fase uno non era stata poi così disastrosa dopotutto.
Ma Nate non poteva essere tranquillo, perché adesso era il momento della "fase due: contatto fisico casuale e linguaggio del corpo".
Per questa fase ci vollero ben due giorni.
Il martedì lo incrociò mentre usciva dal bagno e lui stava entrando, così pensò alle parole di Logan "devi toccarlo solo nelle spalle, nella schiena o nelle braccia per ora". Il problema però era che Nate non aveva proprio capito cosa intendesse con "non devi essere troppo diretto ma nemmeno per niente, deve sembrare casuale ma non troppo".
Nonostante ciò quello gli sembrava un momento adatto, perciò agì.
Ethan non si era accorto di lui perché stava guardando il cellulare, così, mentre stava uscendo, Nate gli poggiò una mano sulla schiena come a volerlo accompagnare, e quando il biondo alzò lo sguardo rimase un attimo interdetto, ma poi gli sorrise e lo salutò.
Nate tirò un sospiro di sollievo. Fino a qui sembrava andare piuttosto bene e il ragazzo si illuse che quelle tattiche che a lui sembravano così stupide forse potevano davvero funzionare.
Ma fu presto contraddetto perché da mercoledì le cose iniziarono a degenerare.
"Prima della conversazione a parole devi usare il tuo corpo per comunicare il tuo interesse verso di lui" gli aveva detto Logan, e sembrava facile a dirsi, ma quando arrivò il dunque Nate si sentiva morire dall'imbarazzo.
Quella mattina il fato volle che Mike ed Ethan si mettessero a parlare dei genitori che erano appena partiti per l'ennesimo viaggio di lavoro, e Nate, Logan e Josh erano con loro, così come i due ragazzi che Nate vedeva sempre con Ethan e che credeva si chiamassero Andrew ed Ed, ma non ne era del tutto sicuro.
Comunque pensando a "per esempio quando parla guardagli la bocca", posò lo sguardo sulle sue labbra e le guardò muoversi. Erano rosse e carnose, un po' screpolate perché, Nate lo aveva notato ormai da un po', Ethan tendeva a mordicchiarle quando era concentrato, e lucide, perché ci aveva appena passato la lingua sopra.
In quel momento si chiese come sarebbe stato baciarle. Non ne aveva idea perché erano completamente diverse da quelle di Mary, sottili e sempre coperte da un rossetto o un lucidalabbra.
A Nate dava abbastanza fastidio quando si baciavano perché le sue labbra erano sempre appiccicose e poteva giurare di averci assaggiato tutti i frutti del mondo.
Quindi baciare Ethan sarebbe stato decisamente migliore perché lui non portava rossetti. Certo sarebbe stato più bello anche perché Mary era una ragazza e non le era mai piaciuta veramente, ma tutto faceva la differenza.
Si era talmente imbambolato che non si era reso conto che le labbra di Ethan avevano smesso di muoversi e il biondo non stava più parlando, perciò non distolse lo sguardo.
A interrompere quella contemplazione piuttosto imbarazzante fu una gomitata nelle costole da parte di qualcuno alla sua destra, che Nate capì essere Logan, e quando portò di nuovo lo sguardo su Ethan lui lo stava guardando.
"Ho qualcosa trai denti?" gli chiese con un ghigno furbo in volto.
Nate si sentì arrossire fino alla punta delle orecchie e aveva gli occhi di tutti puntati addosso, così cercò di porre rimedio.
"N-no no scusa, mi ero incantato". Poi appena si rese conto di ciò che aveva appena detto, aggiunse: "No cioè, mi ero un attimo imbambolato..."
"Cavolo guarda che ore sono, dobbiamo sbrigarci Nate, abbiamo un test di Fisica" lo interruppe Logan, prendendolo per un braccio e trascinandolo lungo il corridoio.
"Ma voi due non seguite lo stesso corso di Fisica" constatò Mike, confuso, ma i due si erano già allontanati e non risposero.
Quando girarono l'angolo Logan si bloccò. "Quale parte di non fissarlo come un maniaco non ti era chiara?"
"Lo so scusa, mi sono incantato veramente" sospirò.
Logan si diede uno schiaffo in fronte e sospirò. "Sei un caso perso"
L'ennesima figuraccia la fece solo poche ore dopo. C'era la pausa pranzo ed Ethan era a pochi tavoli di distanza insieme ai suoi amici. All'improvviso, con immenso piacere, Nate si accorse del suo sguardo su di lui, perciò cercò di imitare il gesto compiuto pochi giorni prima da Logan e si passò lentamente la lingua sulle labbra, lanciandogli uno sguardo che avrebbe dovuto essere provocante. Poi fu colpito dall'imbarazzo e distolse lo sguardo senza attendere la sua reazione.
Affondò il viso rosso sulle sue braccia incrociate sul tavolo, chiedendosi se fosse possibile soffocarsi con le proprie mani. Perché diavolo lui sembrava così idiota quando faceva cose che avrebbero dovuto essere sexy?
Ci doveva per forza essere una sorta di predisposizione genetica per certe cose, di sicuro era colpa dei suoi genitori se lui non aveva i geni per essere provocante. Doveva assolutamente fare qualcosa per risolvere questa lacuna genetica.
Alla fine arrivò giovedì e la mattinata passò senza scene imbarazzanti o sguardi provocanti, ma quel pomeriggio i quattro amici si sarebbero ritrovati a casa di Mike per qualche partita alla play e sperava, o forse temeva, che avrebbe avuto l'occasione di attuare la "fase tre, che per fortuna è anche l'ultima: conversazione".
Anche se era piuttosto nervoso per questa perché "ora dovresti fare qualche battuta divertente, ma visto che tu non sei affatto divertente forse è meglio saltare questa parte e passare direttamente alla seconda: dire qualcosa di spinto, ma mai osceno, e qualche sussurro all'orecchio. E non dimenticare mai il contatto fisico in questa fase, magari adesso puoi passare anche alla gamba".
E quando bussò alla porta della casa di Mike e fu proprio Ethan ad aprirgli, dicendogli che Mike era appena entrato in doccia, Nate non poté credere a tanta (s)fortuna.
Si sedettero sul divano e Nate cercò di mettersi il più vicino possibile al biondo, poi passò qualche minuto in completo e imbarazzante silenzio, finché non si decise ad agire.
Era sempre sul punto di mandare tutto al diavolo e lasciar perdere questa pagliacciata, ma poi pensava che ormai aveva iniziato, tanto valeva rendersi ridicolo del tutto. Cosa poteva succedere di peggio? Sempre tralasciando la perdita della sua dignità ovviamente, ma tanto Nate già l'aveva salutata da un pezzo.
"Allora ehm..." iniziò un po' incerto. "Stavo pensando di andare in qualche locale per divertirmi un po', se sai cosa intendo, e mi chiedevo se potessi consigliarmi qualche posto qui a Los Angeles" disse con un tono che sperava fosse almeno un po' seducente.
Ovviamente non lo era perché "Nate" e "seducente" erano due parole che non potevano stare nella stessa frase, a meno che non ci fosse stato un "non è" tra loro, ma a lui piaceva crogiolarsi nella sua illusione.
Ethan si girò verso di lui e lo guardò con uno strano sorrisetto. "Non lo so, cosa intendi esattamente per divertirti?" gli chiese, avvicinandosi di poco a lui.
Nate deglutì, poi si sporse verso di lui con una mano posata sulla sua gamba e gli sussurrò all'orecchio: "Intendo trovare qualcuno con cui sperimentare"
Poi si allontanò e cercò in tutti i modi di non far trapelare l'imbarazzo infinito che stava provando in quel momento, ma, prima che Ethan potesse ribattere in qualche modo, furono interrotti.
"Nate, sei tu?" si sentì chiamare, e mentre l'amico spuntava dal corridoio del piano superiore per scendere le scale, Nate fece un balzo che lo portò all'estremità opposta del divano, cosa che fece ridacchiare un divertito Ethan.
I due amici salirono nella stanza di Mike e chiacchierarono del più e del meno fino all'arrivo degli altri due, poi iniziarono a giocare ai videogames.
A quel punto i pensieri di Nate deviarono dal loro principale soggetto degli ultimi giorni, Ethan, verso i suoi amici.
Aveva iniziato a notare un comportamento un po' strano da parte di Josh nei confronti di lui e Logan, come se ci fosse qualche segreto di cui non erano a conoscenza, ma non riusciva proprio a capire di cosa si trattasse.
Aveva pensato di chiederglielo all'inizio, ma poi aveva cambiato idea perché Mike sembrava non aver notato niente e non voleva sembrare paranoico, magari era solo una sua impressione.
Alla fine tornò a pensare a Ethan, fin quando i risultati, che credeva non sarebbero mai arrivati, di quegli ultimi giorni, arrivarono proprio quella sera, dopo che Nate fu tornato a casa per cena.
Mentre mangiava con sua sorella e i suoi genitori, ricevette un messaggio su Instagram, e quando lesse il mittente quasi si strozzò con il pollo che aveva appena messo in bocca.
Reagì ancora peggio quando lesse il testo, e la prima cosa che pensò fu che, un giorno, qualcuno avrebbe veramente dovuto fare un bel monumento celebrativo a Logan, il protettore dei casi persi.
Da ethan.white: "Ehi, ti va di passare stasera?"
Note.
Grazie infinite per le mille, ormai superate, letture!! Sono veramente felice che la storia vi stia piacendo e spero che continuerà a farlo fino alla fine. Detto questo, lasciatemi tante belle stelline e commenti e a mercoledì. 😘
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