Capitolo due
Bussiamo alla porta della presidenza, dove zia Maggie ci accoglie dolcemente, «allora ragazze, avete risolto la questione dell'armadietto?»
«Non ancora, purtroppo la proprietaria non era li»
«Proprietaria?» chiede zia Maggie sorridendo, «è un ragazzo. La mia segretaria ha fatto un cambio perché quest'alunno rispetta ogni anno la tradizione di avere l'armadietto numero diciassette»
«Non potevi dire alla segretaria di non acconsentire hai capricci di questi babbei?»
Mi rendo conto che anche il nostro è un capriccio, ma non importa, no?
«Pare l'abbia minacciata, comunque sia, ecco a voi le chiavi della vostra camera. L'unica camera con due letti, riservata solo per voi. Erano di altre due ragazze, ma non importa avranno un'altra stanza» dice porgendoci due chiavi separatamente, con il numero quattro sopra e complete di portachiavi con lo stemma della scuola.
Minacciare una persona per tenere in vita una tradizione? Vorrei proprio conoscere questo ragazzo da poterlo mettere al suo posto una volta per tutte.
L'ho già detto che non amo i bulli?
«Quindi saremo solo noi due in stanza? Sei la migliore, mamma» squittisce Eva abbracciandola.
«Vi raccomando fate le brave, altrimenti tuo padre se la prenderà con me per aver insistito tanto» mormora nella mia direzione.
«Io la brava? Sono un angioletto zia, lo sai, no?»
La sento sorridere, «certo come no, sei il diavolo in persona con la faccia di un angelo»
La ringraziamo ed entrambe ci avviamo all'uscita.
Christian pov
«Cazzo, fai attenzione marmotta» sbotto a una matricola, toccandomi lo stomaco dal dolore.
Per essere piccola mi ha fatto davvero male con il suo corpo minuscolo.
«Come osi darmi quel nome, torsalo schifoso» sbraita, alzando lo sguardo su di me.
Se non fosse così insopportabile ci avrei anche fatto un pensierino.
«Dai Chloe, andiamo» dice la sua amica nerd. Quella pscopatica mi guarda furiosa, poi mi rivolge un sorriso falso e mentre va via mi colpisce di proposito la spalla.
La guardo confuso, nessuna donna mi aveva mai risposto così bruscamente, e soprattutto nessuna ha mai resistito al mio fascino... mi ha davvero chiamato torsalo?
Cos'è un torsolo? È una sorta di strega e mi ha maledetto in una lingua straniera?
Mi avvio verso la presidenza ed entro senza curarmi di bussare, «buongiorno, voleva vedermi?»
La rettrice mi guarda accigliata, «non sai cosa significa il termine "bussare prima di entrare"?» chiede aspra.
«Voleva vedermi?» chiedo nuovamente, perdendo la pazienza e, ignorando la sua domanda.
La vedo sorridere, il ché la fa sembrare alquanto strana, «mi hanno avvisato del tuo comportamento "poco professionale", spero che andremo d'accordo, a me non piacciono molto i ragazzi irrequieti»
Rido di gusto «non si preoccupi rettrice, io sono un ragazzo buonissimo. In molti mi definiscono un angelo»
«Su questo ho qualche dubbio. Stai al tuo posto senza causare troppi problemi»
Acconsento e mi avvio all'uscita, «non ti ho detto che potevi andare» dice.
Mi volto nuovamente verso di lei, «l'armadietto» dice.
La guardo confuso, «l'armadietto?»
«Potresti spostarti al numero trentuno?»
«Perché dovrei farlo?» chiedo divertito, tutto questo casino per un armadietto?
«Perchè quell'armadietto è stato assegnato ad un'altra ragazza»
«Mi dispiace per la ragazza, ma non cambierò» dico con un sorriso sornione, «ora, per quanto bella sia la sua compagnia, purtroppo ho degli impegni. Arrivederci, caro rettore» dico inchinandomi scherzoso, per poi uscire fuori.
«Chris cosa voleva la nuova rettrice?» chiede il mio migliore amico, Aaron.
Sbuffo seccato, «se te lo dicessi ti metteresti sicuramente a ridere»
Mi guarda confuso, «mi ha chiamato per uno stupido armadietto, voleva che lo cambiassi»
Lui scoppia a ridere, «ma dici sul serio?»
Lo sorpasso e continuo a camminare avanti, «giá, inoltre ha detto di non fare casino» sbotto.
«Dubito che tu la ascolterai» mormora, raggiungendomi, «a proposito hai visto le nuove matricole? Sono delle dee, una più gustosa dell'altra»
Faccio una smorfia, «non me ne parlare, poco fa mi sono scontrata con una di quelle bambine. Sapessi che coraggio che ha, mi ha insultato»
Lui mi guarda accigliato, «woah! La prima ragazza che ti tiene testa? È sicuramente la mia preferita, perché non me la presenti?»
Lo guardo furioso, «non azzardarti ad avvicinarti a lei» sbraito, lui alza le mani in segno di arresa, «ho capito, ho capito. È tua»
Accendo una sigaretta e me la porto alla bocca, «faró in modo di sottometterla a me, gli farò pentire di avermi trattato in quel modo e di avermi dato del torsalo. A proposito che significa?» chiedo, facendolo ridere.
Mi appoggia la sua mano sulla mia spalla e l'altra la appoggia sul suo cuore, «sei nella merda, amico. Quella ragazza ti ha dato del verme» dice con tono teatrale.
Sgrano gli occhi, «verme? Significa verme?» sghignazzo come una femmina.
Nessuna ragazza si è mai azzardata a trattarmi così, prima della fine dell'anno sarà in ginocchio davanti a me pregandomi di perdonarla.
«Verme, parassita... quello che preferisci tu. È ti dirò di più, sono le larve più disgustose, sai che possono introdursi nel corpo umano e divorarti dall'interno?»
«Non sei divertente, l'unica cosa che divoreró sarà quella ragazzina, dai andiamo» sbuffo impaziente.
Ci avviamo negli armadietti per prendere la chiave della stanza che avevo lasciato lì, e ci dirigiamo nei dormitori.
Per fortuna io e Aaron abbiamo l'unica stanza con due letti in tutti i dormitori maschili, dubito avrei sopportato di condividere la stanza con altri ragazzi.
Le stanze delle ragazze, per nostra fortuna, sono poco distanti da quelle dei maschi, ogni tanto la maggior parte dei ragazzi, compreso me, sgattaiolamo da loro. Io vado sempre a fare visita a Daniela, per una scopata veloce.
E in questo momento ho proprio bisogno di quella scopata.
La mia mente immagina quella bambina impertinente, ricordo che la sua amica la chiamò Chloe, la immagino sotto di me mentre urla il mio nome dal piacere e improvvisamente sento il mio cazzo svegliarsi.
Il solo pensiero di lei fa uno strano effetto al mio cazzo, e la cosa non mi piace. Non mi piace per niente!
Entriamo nella stanza e vado in bagno per farmi una doccia fredda, per mandare via la mia frenesia per quella donna.
Prima di entrare in doccia mando un messaggio veloce a Daniela avvertendola che tra poco sarei giunto da lei. Non specifico il perché, visto che vado da lei solo per scopare.
Mi risponde subito con un pollice all'insù.
Esco dalla doccia, ma il mio desiderio di avere quella ragazza cresce ancora di più.
Che cazzo mi succede? Perché mi sono ipnotizzato con una matricola insignificante?
Mi vesto velocemente e con cautela mi dirigo nei dormitori femminili, se non scopo subito impazzirò, ho bisogno di una distrazione all'istante.
Busso tre colpi nella porta numero quattro, quella di Daniela, ma ad aprirmi è un'altra ragazza familiare.
«Dov'è Daniela?» chiedo senza curarmi di essere gentile con quest'ultima.
La ragazza bionda mi guarda stranita, «Daniela? Qui non c'è nessuna Daniela» dice ingenuamente.
Mi innervosisco come non mai, lei è Daniela hanno voglia di giocare? Beh, io no! Ho bisogno di scopare e liberarmi la mente da "quella Chloe".
Entro nella stanza sorpassando quella ragazza stanco dei loro giochetti ma, a quanto pare la biondina stava dicendo la verità, visto che la stanza e totalmente diversa da come la ricordo io.
E quella di certo non è la stanza rosa e viola di Daniela.
Questa stanza sembra uscita da un film, è molto più bella da come la ricordo.
Metà stanza è sui toni scuri mentre l'altra metà e sui toni del bianco e grigio chiaro.
A quanto pare le ragazze che ci abitano sono gli opposti.
«Eva che succede? Chi era alla porta?» chiede una seconda voce, uscendo dal bagno, solo con un asciugamano attorno al corpo.
Avete capito bene, la voglia di scoparmela sta crescendo a dismisura e lei sbuca davanti a me quasi nuda?
Mi vuole morto!
Cazzo, cazzo, cazzo...
Quante probabilità avevo di rincontrarla nella sua stanza attuale e seminuda?
Butta un urlo quando mi vede, e poi inzia a buttarmi addosso la qualsiasi cosa che gli capita.
Dio fa' che quella dannata tovaglia le cada dal suo corpo...
«Brutto pervertito, che cosa fai qui?» urla, continuando a lanciare oggetti a caso che io schivo meravigliosamente.
Afferro bruscamente le sue mani, portandole sopra la sua testa, «credi davvero che sia venuto qui per te?»
La nostra vicinanza non mi sta facendo affatto bene, il mio cazzo oggi ha deciso di svegliarsi nei momenti meno opportuni.
Lei lo nota, infatti diventa rossa. Non pensavo che una tipa tosta come lei, potesse vergognarsi per un cazzo che, inconsapevole, ha fatto alzare.
«Perché sei qui allora?» chiede dopo attimi che i nostri sguardi sono fissi.
«Cercavo un'altra ragazza ma a quanto pare ha cambiato stanza» dico. Mollo la presa e mi dirigo discretamente verso l'uscita, cercando di non fare vedere l'evidente erezione che sorge dalla mia tuta grigia.
Che siamo maledette tutte le tute grigie al mondo. Un uomo è privo persino di avere un erezione con questa addosso.
Ciao mie care BAD GIRLS 🌎
Premessa: so che avrei dovuto pubblicare giovedì, ma ho voluto farvi un piccolissimo regalino di buon inzio anno.
Cosa ne pensate del secondo capitolo? Io ho amato i loro "incontri", che vi posso dire? È il destino a farli incontrare. Solo io amo la tuta grigia sugli uomini?🙊 ok, mi sto sentendo a disagio, sono una pervertita.
So che piace anche a voi, ops! Ok vi lascio, vado via.
Vi aspetto nei commenti. 🏞
Perdonatemi se troverete degli errori, farò una revisione quando potrò. P.s sto aggiornando all'una si notte, sono giustificata🙊🌐
🌍Ci vediamo giovedì per il terzo capitolo, vi adoro🌏
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