8
Ero stupita, stavo davvero parlando con Jimin dopo tutto questo tempo?
Pregai che non fosse un sogno.
Jimin e Jungkook vennero a prendermi.
Salutai sorridente a mio fratello, rimase allibito di quanto fossi felice stamattina.
-sei di buon umore oggi sorellina, è un giorno speciale? È il mio compleanno? Oh, aspetta, non mi dire che è il tuo compleanno. Come ho fatto a dimenticarmelo? Che giorno siamo oggi?- si allarmò e cercò qualcosa in tasca, e stava sicuramente cercando la sua famosa mini agenda
Ridacchiai
-non è il mio compleanno e nemmeno il tuo, sei invecchiato parecchio fratellone. Sei troppo esaurito- lo presi in giro
- ah ah, guarda come rido, pecora-
Scoppiai a ridere
- pecora?-
-si, sei una pecorella, sbrigati. I ragazzi ti stanno aspettando da un pezzo e sei quasi in ritardo- mi diede la cartella
-ti voglio bene- diedi un bacio sulla guancia e lo abbracciai, come ogni mattina
- anch'io, paffutella- mi accarezzò la schiena -fai attenzione, okay?-
Annuii
Uscimmo di casa
Salutò i ragazzi e poi salì nella sua macchina dirigendo verso all'agenzia
- buongiorno, sei la solita pigrona, scommetto che ti alzi ancora le sette e non le sei- si sporse Jimin dandomi un bacio sulla guancia
- buongiorno principessa- mi sorrise Jungkook
Arrossii
- buongiorno anche a voi, Jimin non mi alzerò mai alle sei- risi
- e ti pareva, visto? Visto che pigrona? Ritardatari in arrivo-
-Jimin, che ti prende? Non sei mai stato puntuale in tutta la tua vita- ridacchiai
- ha ragione- concordò Jungkook
- sta zitto e guida impiccione- rise
Per la prima volta ero felice che andassi a scuola, non avevo più paura che i ragazzi potessero farmi qualcosa.
L'unico problema era Taehyung, quel ragazzo era cattivo e spietato.
Come aveva potuto rovinarmi il vestito?
Cosa c'era che non andava?
Va bene che non potrò piacergli ma il rispetto?
Non ci conoscevamo, perché tanto odio? Perché in classe mi aveva difeso e ieri sera era cattivo?
Uomini a volte sono strani.
-hey, tutto bene?- mi svegliò Jungkook dai miei pensieri
Annuii
- stesso pensiero?- domandò
Annuii
-quale pensiero?- si sporse di nuovo Jimin
- nulla, sciocchezze- forzai un sorriso
- hey, io e te non abbiamo segreti, che succede?-
- posso?- mi guardò Jungkook
Stesi in silenzio
-certo che puoi, dimmelo-
Annuii nuovamente
- ha paura che i ragazzi possano farle del male-
Sentii il silenzio, mi girai e beccai Jimin che mi stava fissando.
Come se Jungkook avesse colpito un punto debole.
- dimentica questa paura, ci sarò io al tuo fianco- mi guardò negli occhi e mi accarezzò sulla guancia
Sorrisi
- mi basta sapere che ci sarai -
Un sorriso debole si intravedeva sul viso ed annuì
-Jimin, posso chiederti una cosa?-
-tutto quello che vuoi- rispose dolcemente
- perché ti comportavi così a scuola?- chiesi - va bene per quello, ma nei tuoi occhi ho visto tanto odio-
-vedi, a volte mi alzavo presto e ricordavo quei momenti felici passati assieme e ti vedevo solo a scuola, poi cercavo di non pensarci ed era ancora peggio. Lo so, non ha senso, ma in un certo senso stavo male anch'io, usando la scusa di trattarti male era un modo per guardarti da vicino -
Rimasi in silenzio
- so che le parole che ho detto non è un buon motivo, ma non l'ho mai pensato davvero-
Annuii
Arrivammo, c'era l'imbarazzo così fui la prima a parlare
-bene, ci vediamo dentro ragazzi-
Anche se Jimin ed io fossimo compagni di classe, lui capì che volevo entrare da sola.
Incamminai verso l'armadietto, tutti entrarono in classe mentre io dovevo ancora guardare che materia avessi.
Presi il mio diario velocemente: due ore di matematica e un'ora di geografia.
Misi a posto il diario e aprii l'armadietto con la velocità assurda e per poco non prendevo lo sportello in piena faccia.
I miei libri che c'erano sulla mia cartella li misi nell'armadietto e presi quello che serviva, libri e quaderni di matematica e geografia. Non riuscirò mai ad arrivare in tempo in classe.
La mia classe era al primo piano e stavo perdendo tempo con l'armadietto che non voleva chiudere per il disordine. Sempre la stessa storia.
Mi cadde un libro e qualcuno lo prese
Appena vidi lui, feci un passo indietro ma inciampai e caddi.
Rise
-sei proprio cogliona, te l'hanno mai detto?-
-cosa vuoi?-balbettai
- sei nella mia lista nera, ma non vuol dire che sono sempre in malumore. Anzi, oggi è il tuo giorno fortunato - disse
Mi alzai e guardai il ragazzo completamente diverso, di certo non mancava la sua giacca di pelle.
- puoi ridarmi il libro?- chiesi con la voce tremante
-quale libro? - lo buttò chissà dove, mi sorrise falsamente
Aveva detto che oggi era il mio giorno fortunato.
- wow, qui dentro è un caos- aprì l'armadietto e buttò tutto a terra - devi essere ordinata signorina- fece un sorriso maligno
- Taehyung, perché mi fai questo?- rimasi scioccata
- perché mi va-
- hai detto che oggi è il mio giorno fortunato- dissi
- esattamente- mi sorrise - tuo fratello mi ha invitato a cena questa sera. Mi divertirò con te-
Alzai lo sguardo
- perché sei così?-
- perché è così?- disse
-se sei così, perché in classe mi hai difeso?-
Il suo sorriso sparì
- odio le carte al mio banco -
- certo - scossi la testa, mi abbassai per prendere i miei libri - allora perché non hai voluto che prendesse la carta a lui? Perché l'hai presa tu?- mi alzai
Sistemai i miei libri, dato che avevo la possibilità metterli dentro nell'armadietto con il suo sguardo confuso.
- questo è il tuo ringrazio?- chiuse l'armadietto violentemente
Tolsi immediatamente le mani e mentre mi stavo allontanando, prese il mio braccio.
-sappi che non mi piaci, e che ti piaccia o no sarò il tuo peggior nemico per sempre -
Mi spinse brutalmente verso gli armadietti
- non ti dispiace nemmeno per Jin?- sentii una voce
- stai lontano da lei- disse Jungkook mettendosi in mezzo
- togliti di mezzo, è una questione fra me e lei-
-davvero?- si avvicinò Jimin
-che cazzo ti prende? Prima la odiavi e adesso la difendi?-
- si, adesso vattene- disse tranquillamente
Taehyung puntò lo sguardo su di me
- con te ne parleremo dopo- disse
Andò via
Jungkook mi abbracciò
- stai bene?-
Annuii
- grazie-
-Jimin, dato che siete compagni di classe, puoi sederti accanto a lei?-
-no, tranquilli. Taehyung di solito non fa mai niente in classe. Andiamo?-
Abbracciai Jungkook per salutarlo e poi andammo a braccetto in classe
Appena entrammo in classe, ci guardarono e il silenzio piombò nella stanza.
- fortunatamente la prof non c'è- disse Jimin sorridendo
Arrossii
Vidi che non era ancora arrivato Taehyung, fu un sollievo per me.
Mi sedetti nel mio banco e Jimin si mise al lato
-allora, ti va di uscire oggi pomeriggio? - mi sorrise
- insegnami come si fa a sorridere- dissi sottovoce
Ridacchiò
- il segreto è non pensare troppo. Sembra difficile ma non lo è, basta volerlo-
- posso unirmi a voi?- chiese imbarazzato Namjoon
Annuii
-cosa stavate dicendo?- chiese sedendosi
- abbiamo deciso di uscire oggi pomeriggio, vuoi unirti a noi?-
Abbiamo?
Non avevo ancora deciso...
Dopo un po' entrò Taehyung
- sicura di non voler cambiare posto?- chiese
Annuii
Mi diede un bacio sulla testa e andò a sedersi, nel frattempo si sedette lui.
Mi girai verso di lui e lo vidi che mi stava guardando
-sai, ho pensato che magari non posso piacerti, va bene cosi. Purtroppo non vuoi essere mio amico, ma ti prego lasciami stare- dissi
Non rispose
- sono la sorella del tuo amico, non ti dispiace per lui?-
Avvicinò la sua testa
- parli troppo, taci- disse
- e tu usi troppo cattiveria- sbottai
Mi prese un braccio violentemente e Jimin si alzò togliendo la sua presa.
Prese la mia mano facendomi alzare
- Namjoon, siediti lì- prese la mia cartella e mettendola sul suo banco
Namjoon ascoltò e si alzò subito
- ottima scelta Jimin, l'avrei uccisa se non fosse stato il tuo arrivo- forzò una risata
- stai lontano da lei- lo guardò male e poi si girò verso di me - e tu smettila di parlare con lui- mi rimproverò
Abbassai lo sguardo
-sei diventato suo padre? Dai ordini adesso?-
Entrò il prof
- che succede? Signorino Kim, si metta al suo posto-
***
11:02
Vidi una folla che guardavano il mio armadietto, mi avvicinai e vidi un'assorbente, letteralmente, grande.
"Puttana"
"Schifosa"
"Grassa"
Tre parole macchiato di rosso, la strappai e vidi la vernice rossa fresca sul mio armadietto
"Errore"
Tutti ridevano mentre io mi sentivo imbarazzata e umiliata.
Da lontano vidi Taehyung che sorrideva come se andasse fiero. Sapevo che mi odiavano tutti, ma quello schifo è stato lui a pianificarlo.
Corsi in bagno e non riuscii a trattenere le lacrime.
Jimin e Jungkook mi chiamarono al telefono e mandavano messaggi di dove fossi e che la lezione era appena cominciata. Jimin insistette con i messaggi.
Sentii una voce conosciuta
- vedo che sei ancora qui- rise
Sgranai gli occhi e alzai i miei piedi.
Rimasi in silenzio, sperando che se ne andasse.
- tanto so che sei qui, ho visto i tuoi piedi sfigata-
-vattene, qui è il bagno delle donne- dissi
-Jimin mi ha detto di cercarti, non so come ci sei riuscita ma è cambiato parecchio-
-Non è vero, Jimin non manderebbe mai a nessuno quelli come te. Specialmente tu. Vattene via Taehyung- dissi
-ho le prove, non sono un bugiardo-
- perché sei qui? Che cosa vuoi?-
- chiederti come stai-
Solcai le mie sopracciglia
-E lo chiedi pure? Che faccia tosta a venire qui e chiedermi come sto- sbottai
- forse mi sono spiegato male -rise - volevo chiederti come stavi, se stavi male per davvero. Hai visto che genialità?-
Non risposi
- comunque, esci che non mi va di stare con te. È già abbastanza che ti devo sopportare come compagna di banco- sbuffò
-Ti ho detto vattene- mi irritai
-se non esci, entro io-
Solcai nuovamente le sopracciglia
- cosa?-
- va bene- sospirò
Sentii una porta dell'altro lato e sentii un boato, il segno che stava scavalcando. Appena lo vidi, scese e nel frattempo io cercai di uscire ma mi ricordai che la porta era bloccata.
Già, ero intrappolata, ma allo stesso tempo volevo stare sola.
Mi spaventai quando vidi la sua mano appoggiarsi sulla porta.
- la porta è bloccata- tremai - per questo non uscivo-
-sei seria?- rise
Annuii velocemente.
Sentii il suo fiato caldo sull'orecchio
-sai, è un bene- mi tenne i fianchi- potresti fare un piccolo servizio-
Scossi la testa e mi girai spaventata
- smettila- lo allontanai ma scarsi risultati
- dimmi un po', è la prima volta che sei rinchiusa in bagno con un ragazzo?-
#Fashback
-se ci becca mio fratello qui in bagno ci ammazza ad entrambi- mi coprii gli occhi - copriti V-
- piccola, come faccio a coprirmi? I miei vestiti sono nella mia stanza- rise
-basta che non scopri il tuo amico o ti butto dalla finestra-
-sbaglio o sei tu quella che è entrata senza bussare?- si avvicinò
- no no no no, ti prego stai indietro- mi agitai e mi girai di spalle
- piccola, rilassati- sentii le sue braccia- e poi sai che Jin non viene mai quassù- mi baciò sul collo
Morsi il labbro
-ti prego, non fare cosi- lo supplicai
- cosi come?- sussurrò
Infilò una mano dentro alla maglietta, cominciò a salire pian piano.
- Sai, ieri ho sognato che noi due facevamo l'amore tutta la notte- disse
-fai sogni erotici su di me?- lo rimproverai e tolsi la sua mani
Ammisi che era eccitante, ma non era il momento giusto per dirlo.
Mio fratello mi cercherà e la porta era bloccata, se dovesse scoprirlo, mi vieterebbe di vederlo.
- che c'è?- solcò le sue sopracciglia
- la porta è bloccata- dissi arrabbiata
- e allora? Chiamo Jimin-
Sgranai gli occhi
-allora sei scemo, sei più grande di me, ma non ci arrivi proprio?- tolsi il suo telefono
- che ti prende?- alzò le braccia, confuso
-se ci scopre mio fratello, per prima cosa la vostra amicizia andrà a quel paese e anche la nostra relazione-
-sei troppo esagerata, possiamo sempre dire la verità. Che sei entrata senza bussare e che la porta si è bloccata-
Alzai un sopracciglio
- giusto, non solo mio fratello ci scoprirà, ci vieterà di vederci ancora e la nostra relazione finirà, e infine ci ucciderà. Meglio che ti trovi un'idea per uscire altrimenti ti ucciderò io per prima-
Riuscì a capire l'andamento e guardò la serratura.
Con quella scusa, potevo riuscire a vedere la sua schiena e il suo bel fondoschiena. Morsi il labbro.
- siamo bloccati, la maniglia dell'altra parte è caduta- si girò
- sei tu l'uomo, pensa a qualcosa- sgranai gli occhi
Si avvicinò e mi bloccò
-se qualcuno ci cercherà, troveremo un modo. Ti ho beccato che ti sei morsa il labbro-
-eh?- balbettai
Sorrise
-io, io, ehm, no, è l'ansia- mentii
- posso fartela passare- si strofinò il mio naso con il suo.
Si avvicinò e arrivò alle mie labbra.
Ti prego Jin, non salire. Pensai
Ricambiai il bacio, arrendendomi completamente a lui.
- se ci scopre, comincia a chiamare l'ambulanza, ne hai bisogno- dissi
Rise e continuò a baciarmi
#FineFlashback
- smettila - sbottai - no, non sei il primo. Sono fidanzata-
Scoppiò a ridere
- fidanzata? Sul serio? Con chi? Con Jungkook?-
- si - mentii
Smise di sorridere
-cosa? Non posso crederci- si morse il labbro - hai intenzione di farlo soffrire?-
Solcai le mie sopracciglia
- e tu? È il tuo amico, no? Anzi, per ora stai mancando il rispetto a Jin e adesso manchi di rispetto a Jungkook? Ti reputi davvero un amico?-
Si allontanò e diede un calcio alla porta metallo facendo un boato.
-non cambierà il fatto che ti lascerò così in fretta- improvvisamente diede un altro calcio, ed io per paura del boato, mi buttai su di lui.
La porta si aprì.
Ma ero così cogliona?
I nostri sguardi si incrociarono ed io sentii ancora quella sensazione di conoscerlo.
Quegli occhi che mi erano familiari, il mio pensiero cadde su V. Sarà sicuramente la somiglianza, perché il mio vero V non era violento e cattivo, e poi mi avrebbe riconosciuta
- scusa, io- tossii e feci un passo indietro
La sua reazione confusa mi incuriosiva molto, decisi di ignorarlo, potrebbe ricominciare da un momento all'altro.
Mi spinse delicatamente fuori, rimasi sorpresa.
-che stai facendo?- chiesi
Mi spinse ancora di più e arrivai nei lavandini.
- tu mi ricordi qualcuno, è evidente che ti ho vista da qualche parte- disse, sembrava confuso e perso
-ti giuro che non lo so, perché anch'io penso la stessa cosa- dissi
E tutto d'un tratto, sembrava che si fosse risvegliato, così tolse le sue mani.
- Sfigata, ti avrò sicuramente visto da qualche bordello, facevi la puttana?-
Rimasi ferma a guardarlo.
- perché vuoi ferirmi? Non sei stanco?-
- no, sei come la droga, è impossibile smettere all'improvviso- ridacchiò - vai in classe se non vuoi che vada oltre-
Andai via e lo sentii ridere
Ero una fifona.
Lui si comportava male ed io una cretina che abbassava la testa.
Dovevo combattere.
"Non avere mai paura delle persone, perché sono proprio come noi. Hanno paura"
Le parole della mia mamma riuscirono a fermarmi. Aveva ragione.
Mi girai e rientrai nel bagno delle donne, dove lui si scontrò su di me.
Rimase sorpreso del mio inaspettato arrivo.
Lo spinsi e chiusi la porta.
-che cazzo ti è preso?- sbottò
-sta zitto, imbecille-
Alzò le sue sopracciglia
- come mi hai chiamato?- si avvicinò
Mi avvicinai anch'io
- hai preso la pillola di coraggio?-
- sono stanca di essere il tuo passatempo. Sei un presuntuoso, egoista, malato, stupido, imbecille, insensibile e nemico di mio fratello. Sono qui per dirti che non ho paura di te, da questo momento in poi anch'io giocherò sporco-
Vidi che non parlò
- non mi conosci, sono stata troppo in silenzio ed è l'ora di alzare la voce e battere pugno. Se non vuoi che ti dia una lezione, stammi lontano- dissi guardandolo negli occhi
-è una minaccia sfigata?- fece un mezzo sorriso
- prendila come vuoi, coglione-
Mi prese un braccio e mi tirò
Adesso eravamo proprio vicini, nel vero senso della parola.
-lasciami- dissi con la voce talmente bassa che avevo dubbi che mi avesse sentito nonostante la vicinanza
Arrossii
- come osi parlarmi in questo modo?- urlò
- come osi tu a dirmi quelle cose senza conoscermi. Chi ti credi di essere?-
-lo sai che ti sei cacciata in un mare di guai dopo quello che stai dicendo?- alzò un sopracciglio
- stavo per farti la stessa domanda, caro Tae- feci mezzo sorrisetto
Mi spinse al muro e poi mi diede uno schiaffo.
Non dovevo arrendermi.
Mi buttai sopra di lui e graffiai il suo viso e il collo. Dato che tra noi due, lui aveva più forza, mi spinse ancora al muro, e mi prese per i capelli, calpestai i suoi piedi ma me ne pentii quando sentii la sua gamba dietro la mia, e cademmo
Riuscì a prendere i miei polsi con una mano, non capendo come aveva fatto, lui mi diede un altro ceffone e un pugno allo stomaco.
Dopo il pugno, smisi di ribellarmi dal dolore. Si mise accanto a me e sentii il suo affanno. Dopo un paio di minuti, lo vidi alzarsi e sentii scorrere l'acqua
Cercai ad alzarmi nonostante il dolore.
-non ci provare - mi prese dietro della maglietta e mi tirò verso di lui e si mise sopra di me ancora una volta
-basta- piansi
-adesso dici basta? Sfigata, guarda cosa mi hai fatto- mi prese il viso.
Aveva il viso graffiato, alcuni usciva un po' di sangue
Chiusi gli occhi per non vederlo.
-lasciami andare- dissi
-no- disse - adesso aspetti-
Scossi la testa e cercai di spingerlo, ma purtroppo ero debole.
Sentii qualcosa di bagnato sulla mie labbra, aprii gli occhi e vidi che stava asciugando il mio sangue dal labbro.
Essendo che lo schiaffo era troppo forte, sarà uscito il sangue.
Rimasi spaventata e allibita.
-di solito non picchio le donne, ma mi hai obbligato- disse
Sentii bruciore e girai la testa
- smettila di muoverti, cazzo- mi prese il viso, ma stavolta con delicatezza.
- perché mi stai curando?-
- perché somigli tanto a una persona, è come se ce l'avessi davanti. Quindi ti sto curando- rispose, ignorando i miei occhi - sei diventata coraggiosa a combattermi, sai? Anche fortunata-
-fammi alzare- dissi
Sbuffò, si alzò e mi prese le braccia alzandomi e mi bloccò al muro
- adesso stai ferma- disse
Cominciò a tamponare
-sei bipolare?- chiesi
Rise
- ancora continui? Non ti è bastato?-
- continuo, perché tu non mi lasci stare- dissi
Smise di tamponare e cominciò a guardarmi.
- sei davvero ostinata, ti sto medicando e tu continui ad istigare?-
- perché sono stanca che mettiate i vostri piedi sullo stomaco e le vostre mani sul mio viso- dissi - non ho disturbato nessuno, non vi parlo mai, non vi guardo mai e sono sempre attaccata. Quando avrai una famiglia tutta tua e quando scoprirai che tua figlia sarà bullizzata da tutti, piena di lividi e cicatrici, che faresti? Che faresti?-
Rimase a guardarmi
- e non dire che non ti importa, perché non devi convincere me ma a te stesso-
- lo avrei ucciso-
-e pensi che mio fratello non farebbe lo stesso se sapesse che i suoi migliori amici erano la causa di questi lividi?- gli mostrai le braccia
Si allontanò
- non gliel'ho detto perché mio fratello mi parla bene di voi, sempre. Non voglio che scopra che in realtà sono dei vigliacchi- mi cadde una lacrima.
Me ne andai, mandai un messaggio a Jimin se potesse prendere le mie cose e portarle a casa, uscii dalla scuola velocemente.
Andai al cimitero, trovai i miei genitori e rimasi con loro a piangere.
- perché non venite a prendermi? Perché mi avete lasciato sola?-
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