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Arrivammo al parco e c'era un mucchio di gente e una banda di orchestra che suonavano.
Anche mia madre adottiva suonava, lei era fantastica, la sera suonava il pianoforte per poi addormentarmi nelle braccia di mio padre. Amavo la sua voce, sembrava un angelo.
-posso offrirti qualcosa? - chiese Jungkook, facendomi tornare alla realtà.
Scossi la testa.
-siamo qui da 10 minuti e non ho più sentito la tua voce- disse
-scusami, solo che sono abituata a stare in silenzio, sai, non parlo mai con nessuno- dissi
-beh, adesso hai qualcuno che ti ascolta e che ti fa da clown- sorrise
Feci un piccolo sorriso
- Sei stato molto coraggioso e gentile per aver marinato la scuola insieme a me-
- abbiamo avuto colpo di culo, non c'erano bidelli in giro- ridacchiò
Vedemmo una panchina e subito dopo mi fece sedere, stessa cosa anche lui.
-già, sembravi preoccupato all'uscita- dissi ricordando la sua faccia - dì un po', l'hai mai fatto? -chiesi
- una volta, con una ragazza- disse
Alzai le mie sopracciglia
Wow, che coincidenza.
-sul serio? Perché siete usciti? Se posso saperlo- dissi
-perché era triste e volevo assicurarmi che stesse bene- disse per poi farmi l'occhiolino
Lo guardai confusa
-parli di me?- chiesi imbarazzata
- e di chi secondo te?-
Arrossii
-quindi, questa è la tua prima volta?-
-si, è stato strano e divertente, sembrava che fossimo in un film - sorrise contento -tu invece?-
- beh, ho perso il conto ma ovviamente nessuno se n'è accorto- dissi
Ero invisibile per fino i bidelli e i professori
- perché?- chiese tutto d'un tratto
-che cosa?-
- perché non agisci? Perché scappi?- diventò serio
Non volevo che sapesse tutto di me, in fondo lo conoscevo poco.
-non mi va di parlarne- dissi, mi alzai facendo attenzione a non cadere- mi accompagni a casa, per favore?-
- vedi? - si alzò - capisco che non hai voglia di parlare ma non so perché scappi da loro, per la morte dei tuoi genitori, tutto. Bisogna fare il modo che tu possa trovare il coraggio di affrontarli. Non scappare- disse
Rimasi in silenzio
Mi accarezzò una guancia e rabbrividii quando sentii una mano diversa dal mio viso dolcemente, di solito mi prendevano a pugni o schiaffi
- forse non è il caso di dirlo ma, non ho mai visto una ragazza bellissima con dei lividi sul viso-
Guardai sbalordita dalle sue parole
Eravamo vicini ed io ero come una statua con una faccia da cretina
Suonò il telefono ed era il mio
Si allontanò di poco e guardai chi fosse.
-Jin, che succede? - risposi
Sentii mio fratello che parlava a raffica e non capii nulla
-non ti capisco se parli così- dissi
-dove sei? Mi ha chiamato la preside e mi ha detto che ti hanno visto con un ragazzo.- sentii la sua voce arrabbiata
-mi dispiace, non mi sentivo bene- dissi -cosa ha detto la preside? -
Vidi che Jungkook capì l'andamento ed era a dir poco spaventato
-per fortuna ho risolto, non voglio che si ripeta intesi? Voglio sapere dove sei e chi è il ragazzo-
- un mio amico, mi sta accompagnando a casa- dissi prendendo il suo braccio e andammo velocemente all'uscita del parco
- ti ha obbligato lui ad uscire? -
-no, non mi ha obbligato nessuno, lui mi è stato vicino- dissi
Salii in macchina e lui fece il giro, salendo anche lui.
- mi stai prendendo in giro? Appena torni a casa ci facciamo quattro chiacchiere io, tu e quello- disse
-no, Jin per favore, non sarei scappata senza un motivo-
Sentii silenzio
-Jin ci sei?-
- l'hanno fatto un'altra volta? - parlò, ma stavolta calmo
-si- sussurrai
- mi sono stancato, adesso parlo con la preside e non mi interessa cosa ne pensi. Diamine, ti stanno uccidendo-
-no, vuoi che mi uccidono anche fuori? -
-smettila di dirlo, perché io e te ci trasferiamo in un'altra città, adesso chiamo la preside e la facciamo finita-
-Jin non ti perm- non riuscii a finire la frase e fissai il telefono
Aveva staccato
-no no, ti prego fai in fretta- dissi a Jungkook e cercando di ricontattarlo e convincerlo
Nulla
Non rispondeva.
Dopo un po' arrivammo e scesi ma mi maledii di averlo fatto, adesso mi faceva male alla gamba, sarà stato il calcio di Yoongi.
Jungkook capì e mi aiutò fino alla porta di casa mia e uscii velocemente le chiavi infilando la chiave nella serratura.
-Jin- urlai
Uscì mio fratello dal soggiorno, ma si bloccò quando vide una persona.
-Jungkook? Che ci fai qui?- rimase sorpreso
Il cavaliere mi lasciò e andò a salutarlo con un abbraccio
Si conoscevano? Ma allora perché Jungkook non me lo aveva detto?
-vi conoscete? -
-si, frequentavamo la stessa scuola- sorrise Jin
Wow, non avevo mai visto mio fratello che sorrideva a un amico in tutta la mia vita, ma almeno Jin lo conosceva e quindi potrei anche chiedergli più in là se Jungkook fosse un ragazzo pazzo o bravo o maniaco, insomma mi fidavo il parere di mio fratello quando si trattava dei ragazzi. In fondo Jin era uno di loro, tra maschi si capivano.
Un attimo, la preside.
-che gli hai detto alla preside?- parlai sopra ai ragazzi, nonostante apparissi maleducata
Mi guardarono e Jin mi parlò
- la segretaria mi ha detto che è andata a casa sua, fortunatamente mi ha dato il suo numero, adesso non posso chiamarla l'orario di pranzo, la chiamerò più tardi. Si può sapere che intenzioni hai? Sono stanco vederti con un altro livido, che tu lo voglia o no, cambieremo città e scuola-
-non farlo, io non voglio andarmene-dissi
-come devo comportarmi? Spiegamelo tu, perché io sono il tuo unico tutore e ti dico che questo deve finire tutto. So che sei legata qui, ma non abbiamo altra scelta-
Non volevo che cambiassi scuola perché i miei genitori volevano iscrivermi proprio lì. Volevo solo che finissi la scuola sapendo che da lassù avrei reso fieri i miei genitori
- Jin, ti prego fallo per i nostri genitori- dissi
-non ti azzardare, questo è un colpo basso Yolly- mi rimproverò
-no, sai bene perché voglio starci e non ho intenzione di andarmene solo per- stavo per dire il nome ma mi fermai e subito dopo andai avanti - ti prego, voglio diplomarmi in quella scuola-
-e come farai con quei bulli? Non capisci che mi fa male vederti così ogni giorno?- mi guardò triste
Notai Jungkook in silenzio ed era in imbarazzo e allo stesso tempo ci ascoltava.
Abbassai lo sguardo, ignorando quegli sguardi attenti.
- io, io non so cosa devo fare. Tu metti in mezzo i nostri genitori e poi ritorni a casa in questo stato e mi implori di tornarci ancora. Se vuoi andarci perché sei scappata? -
Rimasi sempre in silenzio e le mie lacrime minacciavano di scendere.
- scusa Jin, non voglio intromettermi, lo sai mi conosci abbastanza bene. Se Yolly vuole andarci, sappi che ci sono io a starle accanto- parlò per la prima volta Jungkook
Alzai subito lo sguardo su Jin
-non lo so, mi fido di te ma il fatto è che se non puoi starle accanto? Se ti ammali? Se lei vuole andare in bagno e tu sei in classe non sapendo che lei gira nei corridoi della scuola? Non posso andare a lavoro con quel pensiero su di lei sapendo che ha bisogno di me-
- con questo non c'è nessun problema, può mandarmi un messaggio in cui lei mi scrive che vuole andare in bagno ed io esco prima di lei e quando sono davanti nella sua classe le invio un messaggio che sono fuori, la aaccompagno-
Si girò e alzò lo sguardo
-vuoi davvero entrare nel bagno delle donne? Con lei?-
Sgranò gli occhi e vidi il suo viso rosso dalla vergogna
-cosa? No, intendevo dire che l'aspetto fuori, amico non pensare male -
Jin ci pensò, e poi voltò il suo sguardo su di me
-tu che pensi? -
-per me va benissimo- dissi - e poi finalmente ho un amico che mi guarda le spalle-
-assolutamente si- sorrise il mio nuovo amico
Alzò gli occhi al cielo, sconfitto
- va bene, ma se succede un'altra volta, credimi non ci penserò due volte a metterti sul primo aereo- disse
- grazie- lo abbracciai
-Jungkook, posso davvero contare su di te?- chiese voltandosi
- non la toccheranno nemmeno con un dito- disse
Sorrisi
***
Jungkook era simpatico, inoltre mi salvò due volte e quindi lo ritenevo un vero eroe.
Mi raccontavano un sacco di cose, ad esempio erano in una band che però era un segreto.
-non me l'avevi mai detto caro Jin- diedi un leggero pugno sulla sua spalla
- era un segreto sorellina- sorrise dolcemente continuando a passarmi una pomata e massaggiando sulla gamba
- ma è ingiusto- dissi - in tutti questi anni non ho fatto altro che immaginarti sul palco mentre canti e che hai una marea di fan che ti amano-
Risero
Mi dispiaceva, cantava da Dio.
-ma ho già una mia fan e mi basta- disse
-andiamo, perché non ritornate?-
Dietro c'era Jungkook che faceva segno di non continuare.
-sarebbe stupendo ma non posso. Ti ricordo che ho un lavoro e dobbiamo mantenerci, non voglio sprecare il tempo se poi non ci ascolta nessuno- sbuffò - Jungkook, resti per cena?-
Stava per rispondere ma Jin parlò nuovamente
-ottimo, vado a fare la spesa, tu non fare casini mentre io non ci sono- disse prendendo le chiavi dalla macchina e se ne andò
-perché hai fatto quel segno di stare zitta?-
-perché primo, uno di questi membri ti odia ed è la ragione per cui sei ridotta in questo stato, secondo la nostra band si è sciolta perché Jin quel periodo ha perso la voce mentre un nostro manager ha trovato un locale per esibirci. Immagina l'imbarazzo- disse
- fermati, non correre- alzai una mano - fammi capire, Yoongi era uno di voi?- solcai le mie sopracciglia - sul serio? Oh mio Dio-
-non solo c'era Yoongi, ma c'era Namjoon, Jimin, Hoseok e Taehyung. Eravamo in sette-
Rimasi sconvolta
-aspetta, non capisco. Jin frequentava quei pazzi? Ecco perché mi presentò Jimin ed era sempre da noi-
- gli altri ti conoscono? - chiese
- nooo, pff, per carità i lividi me li sono fatta da sola- usai il tono sarcastico
-intendevo dire se loro sapevano che Jin è tuo fratello come sapeva Jimin- disse
Scossi la testa
- se sapessero che sei sua sorella non ti daranno fastidio- disse
In effetti non aveva tutti i torti
-ma Jimin?-
Mi guardò confuso
-Jimin mi odia e non so il motivo, certe volte mi manca quando mi guarda da lontano e a volte no, perché si comporta da stronzo. Non ho fatto nulla per meritare il suo odio, so che in fondo in fondo mi vuole ancora bene ma non lo ammetterà mai-
-posso parlarci io se vuoi-
-mi ha per fino detto di starti lontano o ti rovino la tua reputazione- abbassai lo sguardo, pronta a piangere
-cosa?- urlò - è impazzito? Lui non può averlo detto-
-sei libero di non credermi ma sono sola, non ho più un amico. Non ho più il mio migliore amico e mi fa male solo vedere il suo sguardo pieno di odio e disgusto-
Ormai stavo piangendo
Jungkook mi abbracciò
- adesso ci sono io, non pensarlo- disse
- grazie - lo abbracciai
-mi fai vedere la casa prima che diventi un lago?- cercò di essere divertente, si riferì alle mie lacrime
Fù così che risi alla sua battuta
Si staccò e mi asciugò le lacrime
Stavamo salendo ma mi fermai di colpo
La stanza era tutta in disordine
Mi vergognai solo al pensiero
-ehm, di solito non ricevo mai le visite- mi girai verso di lui - la mia camera è disordinata, però posso farti vedere la casa tranne la mia stanza-
- andiamo, sei una femmina- alzò gli occhi al cielo - voi femmine siete esagerate quando si tratta le stanze disordinate quando in realtà non è così, non hai visto la mia invece-
Sorrisi innervosita e salimmo
- questa è la camera di Jin- aprii la porta
Era tutto in ordine come al solito, il suo letto matrimoniale con una coperta color blu notte, risalta tutta la stanza, dato che le pareti era color panna e in più la sua scrivania, dove lavorava con una montagna di fogli.
Andammo a vedere il suo bagno
Aveva una doccia gigantesca, un bagno che ogni volta che entravo per me sembrava che ci vivesse uno ricco sfondato.
Invidiavo Jin, amavo i suoi gusti dell'arredamento.
- tuo fratello se la passa qui- ridacchiò indicando la doccia
- invidio molto quel ragazzo, ha un bagno stupendo, il mio purtroppo è piccolo e a malapena ho una vasca, lavandino, bidet e -mi interruppe
- e il cesso- disse
Scoppiai a ridere e non avevo idea il perché.
Forse per la sua spontaneità, finezza e il modo in cui lo diceva.
Feci vedere la casa ma lui insisteva così tanto che vedessi la mia stanza
- penso che dovrei accettare la proposta di Jin per andarmene dopo avertela mostrata- dissi di fronte la mia stanza
Ridacchiò
-andiamo, apri-
Aprii la porta ed entrai velocemente e chiudendo a chiave
-ma non vale- si lamentò
-scusa non resisto, aspetta qui sotto, dammi tempo per sistemare almeno- dissi guardando i miei vestiti, l'intimo e scarpe sparpagliati in ogni angolo della stanza
Presi tutto cercando di fare in fretta e sistemarla in pochi minuti, che nella realtà ci stavo tre ore per sistemarla.
- sono qui sotto, pazza- disse Jungkook
-bravo, ti raggiungo dopo- urlai
Sentii qualcosa di appiccicoso sotto i miei piedi, chiusi gli occhi sapendo cosa diamine era, abbassai lo sguardo ed era un hamburger pieno di formaggio e qualcosa che non osavo nominarlo.
-ecco dov'era il mio hamburger- dissi a bassa voce e lo raccolsi facendo una faccia disgustata.
Pensavo che l'avesse mangiato Jin, poverino, quel giorno lo rimproverai pensando che stesse mentendo.
Buttai il cibo perduto nel mio cestino, dove buttavo carte e cose varie.
Ripresi a togliere i miei vestiti e subito dopo scivolai e il mio sedere andò a finire a terra come una cretina e i vestiti mi andarono a finire sopra e alcuni sul pavimento
Lo skateboard.
Sbuffai, maledicendomi di non aver fatto le pulizie questi tre giorni.
Mi alzai lentamente essendo che mi facevano male le gambe ed ora la schiena e il mio povero culo.
Dopo 20 minuti
Sorrisi soddisfatta, spruzzai un po' di profumo sia per la stanza, bagno e sul letto.
Massì, anche l'entrata.
Fortunatamente i miei vestiti erano nella lavatrice.
Ogni tanto pensavo a quel ragazzo che stava morendo dalla noia e andai giù, stanca
Ero certa che se ne fosse già andato ma mi sbagliai
Era lì sul divano che dormiva.
Cosi tanto ci avevo messo?
- Jungkook ti sei addormentato? - lo svegliai
Aprì gli occhi
- no, stavo riposando gli occhi- disse
- scusa se ti ho fatto aspettare- dissi imbarazzata e dispiaciuta
-non preoccuparti, comunque devo proprio andare. Ho gli allenamenti con i ragazzi e sono in ritardo- disse alzandosi dal divano
-mi dispiace davvero tanto-
Sorrise
-hey, tranquilla. Ti va di venire? - chiese
Sgranai gli occhi
- mi piacerebbe ma - mi interruppe
- sei con me, loro non possono dire nulla - disse -vieni a vedere questo bel ragazzo come straccia i suoi amici -
Sospirai
- magari un'altra volta- dissi
- va bene, a proposito si è sentito la tua caduta- ridacchiò per poi andarsene
Sgranai gli occhi
Gli andai dietro
-non sono caduta- dissi
- come vuoi- continuò a ridere
- non vieni a vedere la mia stanza? Hai aspettato tanto peer vederla-
Mi sentivo un idiota
Si girò dandomi un sorriso dolce
-magari stasera- si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia -hai messo il profumo? Buono- mi sorrise, raggiunse la macchina e andò via
Ero ancora lì, che toccavo la mia guancia come una vera stupida.
Amo questa storia, mi auguro che a qualcuno di voi piace la mia storia..
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