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ragazzo nuovo










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Era passato circa un mese dal mio arrivo, svolgevo il mio lavoro come al solito e quando potevo continuavo a fare i bagni nel lago, in questo periodo però avevo perso qualche kilo, o meglio più di qualche, circa cinque o sei, ovviamente era solo una supposizione, non avevamo una bilancia nella radura, solo uno specchio rotto appoggiato ad un'albero, mi bastava specchiarmi e capivo che c'era qualcosa nel mio fisico che non andava, il semplice fatto che si intravedessero le ossa era un bel problema. Non sapevo neanche come avevo perso tutti quei kili, perchè non ero una che non mangiava, anzi era capitato più di una volta che rubassi dei biscotti a Frypan prima della colazione, ero più che convinta che la perdita dei kili fosse un segnale del mio corpo, o meglio la reazione del mio corpo ad un pensiero che era fisso nella mia mente <Non uscirò mai da qui> e sì, lo so che detto da una che sta da solo un mese fa ridere in confronto a tutti i ragazzi che sono qui da ben tre anni, ma più i giorni passavano più capivo perchè negli occhi dei ragazzi vedevo sempre quel velo di tristezza e di malinconia. Insomma la mia perdita di peso era una reazione negativa che aveva il mio corpo, ed io non sapevo come fermarla, perchè la paura di non riuscire ad evadere da questo incubo era sempre con me.

Mi svegliò da quei pensieri angoscianti una sirena, tipo quelle antincendio nelle scuole, e no non chiedetemi come faccio a ricordarmi delle sirene antincendio, perchè non saprei rispondere, decisi di alzarmi e raggiungere il luogo da cui proveniva il suono, mentre mi avvicinavo mi raggiunse Minho.

"Bellezza buongiorno, pronta per cedere il posto di pivella"

"Assolutamente, non vedo l'ora di levarmi questo nomignolo di dosso"

Sforzai un sorriso, ora ne ero sicura, era esattamente passato un mese. Non so come ma Minho si accorse che qualcosa non andava e senza fare domande mi circondò con il suo braccio la spalla, come se mi stesse dando un mezzo abbraccio.

"La realizzazione del primo mese è stata difficile per tutti Em, se c'è una persona che ti può capire sono io, e non pensare che io e gli altri non abbiamo notato la tua perdita di peso, prima le magliette di andavano leggermente larghe, ma adesso ci starebbero te, me e Frypan là dentro."

"Non pensavo si vedesse così tanto, mi dispiace passare per la vittima, non ho nessun diritto di demoralizzarmi e buttarmi giù, voi siete qui da il triplo di me e siete sempre tutti attivi e felici"

"Sono solo apparenze, sai alcuni ragazzi hanno fatto cose che sono da dimenticare e poi inoltre non sono la persona giusta che te ne deve raccontare, su una cosa però sono sicuro, principessa, ti porterò fuori da qui, fosse l'ultima cosa che faccio, non permetterò ad un'altra persona a cui tengo di perdere la speranza, quindi Emily te lo giuro sulla mia vita, noi usciremo da qui, costi quel che costi."

"Ti voglio d'avvero tanto bene Minho, e credo in te, sono convinta che troverai l'uscita e la soluzione ai nostri problemi"

All'epoca io e Minho però non sapevamo che la soluzione era a qualche metro da noi e stava salendo dalla scatola da sotto terra, lo avremmo però scoperto molto, molto presto.

Arrivati a destinazione, tutti i ragazzi che si erano radunati intorno alla scatola, si allontanarono per permettere a Newt di aprirla.

Ah, Newt, a proposito di lui, era la persona con cui avevo legato di più, era come se ci conoscessimo da una vita, e magari anche se non ce lo ricordavamo era esattamente così.
Newt era la persona sui cui sapevi di poter contare sempre e infatti quando qualche ragazzo si avvicinava con cattive intenzioni, lui mi proteggeva sempre, come se fossi un girasole che nessuno poteva sciupare.

La scatola si aprì e io mi sporsi in avanti per vedere il nuovo arrivato, era un ragazzo alto, moro e con occhi color nocciola, ci misi qualche secondo a realizzare, era lui, il ragazzo dei sogni.

Newt scese nella scatola per dargli una mano e lui anche se titubante si fece aiutare, una volta arrivato sopra si iniziò a guardare intorno e dopo un po sembrò notare le mura, avevo già capito le sue intenzioni, perchè io avevo fatto esattamente la stessa cosa, voleva scappare.

"Newt credo che il ragazzo si metterà a correre verso le mura"

"E come lo sai?"

"Istinto femminile"

Dopo neanche qualche secondo infatti il ragazzo iniziò a correre, era anche parecchio veloce. Non so perchè ma iniziai a rincorrerlo insieme a gli altri ragazzi, ero come affezionata a lui, ero quasi certa, anzi no ero certa che lui nella mia vita passata fosse qualcuno di essenziale.

A pochi metri dalle porte per fortuna fece un capitombolo e svenne, i ragazzi lo presero e lo portarono in gattabuia, certo non il migliore dei posti, ma pur sempre qualcosa.

Sul nuovo arrivato non ne sapevo molto, ma di una cosa ero certa. Sarei stata la prima a parlagli.

"Biondina tutto bene?"

Mi voltai e trovai Newt, che mi fissava da dietro. Ero rimasta a fissare il punto dove era caduto il ragazzo per alcuni minuti senza neanche rendermene conto.

"Sì sì tutto bene credo, anzi in realtà diciamo, è lui Newt, il ragazzo del sogno, quello del biglietto e quello che i miei genitori nominano nel sogno dove ero piccola. Il ragazzo di nome... oddio no, me lo sono scortata cazzo"

"Ah, sei intenzionata a parlargli?"

"Sì certamente, voglio sapere se si ricorda qualcosa, su di lui e su di me, sono convinta che sappia più cose di tutti noi messi insieme"

"Va bene, ti accompagno però, non voglio che ti succeda qualcosa per colpa del nuovo pivello."

"Grazie"

Ecco vedete? Questo era Newt, il ragazzo sempre pronto ad aiutare gli altri e a proteggerli, peccato però che nessuno proteggeva lui.

Newt si avviò alla gattabuia zoppicando, avevo notato questo particolare fin da subito ma non gli avevo mai questo come si era fatto male. Lo raggiunsi facendo una piccola corsetta e mi posizionai accanto.

"Ho notato che zoppichi. Come ti sei fatto male?"

Il solito sorriso dolce e gentile sparì in poco tempo, mi sentivo in colpa, non era la prima volta che si rabbuiava per causa mia.

"Non è il momento adatto per parlarne Emily, più tardi magari se ci facciamo un giro nel bosco."

Sforzò un sorriso di cortesia ma era evidente che era infastidito e rattristito.

"Oh si certo tranquillo, ora meglio che parliamo con il fagiolino."

Una volta arrivati a destinazione mi avvicinai alle gabbie per parlare meglio con il ragazzo

"Ehi, pivello come stai?"

"Come dovrei stare secondo te? Sono chiuso in una gabbia non so dove e non so neanche come cazzo mi chiamo"

"Prima cosa calmati, seconda cosa adesso ti farò uscire ma devi promettere di non correre, ho bisogno di parlarti, una volta finito Newt, il ragazzo accanto a me nonchè il secondo in comando di sto posto ti porterà a fare un giro.

Newt lo saluto con un cenno della testa e mi passò la chiave per aprire la porta, le nostre dita si incontrarono non so dopo quanto tempo e non so perchè ma fu come se una piccola scossa mi avesse attraversato il corpo.

"Ok ti sto facendo uscire, tu sta calmo ti prego."

Il ragazzo annui e una volta uscito iniziò a guardarsi attorno per poi posare il suo sguardo su di me.

"Bene dolcezza di cosa volevi parlarmi?"

"Io so che tu non sai chi sei va bene? Ma ti ho sognato, e non una volta, ma tre, tre scenari completamente diversi, che però sono molto probabilmente ricordi, tu pensi di aver già visto la mia faccia o altro?"

"Io non lo so...sarà che sono qui da poco, ma non ho idea di chi tu sia ne di chi sia io.

"Sta tranquillo lo capisco, in ogni caso ricorderai il tuo nome tra un po', è l'unica cosa che i creatori di questo posto ci lasciano. In tanto se vuoi Newt ti farà fare un giro."

"Oh si certo va bene."

"Ci vediamo dopo biondina"

Salutai sia Newt che il nuovo pivello e mi diressi verso le cucine. Strada facendo incontrai Alby, non era la persona con cui avevo legato di più certo, ma per lui provavo moltissimo rispetto e stima, era stato il primo ragazzo ad arrivare qui, non potevo neanche immaginare come si doveva essere sentito.

"Ohi Alby, che ne pensi del ragazzo nuovo"

"Non lo so, mi sembra diverso, come se non fosse destinato a questo posto, sembra un ragazzo molto e troppo curioso e questo mi preoccupa. Tu invece cosa ne pensi?"

"Non lo so Alb, l'ho sognato, ma non so dirti chi sia, magari il suo essere diverso sarà la nostra salvezza e io te e tutti gli altri usciremo finalmente da qui."

All'ora non ne avevo idea, ma Alby e la metà degli altri non sarebbero usciti con me da quel'inferno.



********


Una volta finito di preparare la cena, e di aver mangiato iniziò il falò di benvenuto per il nuovo fagiolino, i ragazzi accesero un enorme fuoco, attorno c'erano alcuni che ballavano a ritmo del flauto di Chuck e altri come Gally che facevano gare di forza. Senza volerlo il mio cervello obbligò i miei occhi a cercare l'unica persona che volevo veramente vedere, Newt.

Lo trovai seduto vicino al pivello nuovo, entrambi con le schiene appoggiate ad un tronco d'albero abbattuto, una volta che il ragazzo nuovo si alzò dopo che Gally lo aveva chiamato per una gara, decisi immediatamente di prendere il suo posto.

"Buonasera principessa a che cosa devo questo onore"

"Ti ho visto solo e ho deciso di venire a farti compagnia."

"Bhe mi fa piacere, sai proprio prima stavo pensando, è già passato un mese dal tuo arrivo, un mese, un mese che sei entrata nelle nostre vite e sai può essere banale ma sei la luce che serviva alla radura dopo un lungo periodo di buio, insomma riesci a far ridere persino Gally, il più scorbutico di noi se posso permettermi."

Era questo il motivo per cui adoravo così tanto Newt, nonostante il fatto che era passato un'altro mese in questo posto senza aver trovato novità, lui riusciva a vedere il lato positivo delle cose ovunque e anche se pochi istanti prima aveva definito me luce, lui era il sole di questa radura, il sole che ci illuminava le giornate ogni giorno, con i suoi capelli biondi, i suoi occhi color nocciola, il suo buffo modo di camminare e il suo sorriso, così puro e dolce.

"Newt io non so cosa dire, solamente grazie, probabilmente se non ci fossi stato tu, non sarei durata neanche due giorni, perciò grazie, grazie di esistere"

Lui probabilmente senza rendersene conto, porco il suo braccio intorno alla mia spalla e io non so perchè istintivamente appoggia la testa sulla sua di spalla.

"Sai quella cosa che mi hai chiesto prima? Il perchè zoppicavo, penso sia arrivato il momento di parlarne anche con te."

Ero felice, ero felice perchè lui si stava per confidare con me, purtroppo in quegli instanti non sapevo che la mia gioia di questo momento, si sarebbe spenta pochi minuti dopo, grazie a quello che mi avrebbe raccontato.










SPAZIO AUTRICE

Per farmi perdonare per la lunga attesa tra un capitolo e l'altro oggi ben 1845 parole solo per voi, amatemi grazie.

Che dire di questo capitolo, l'ho amato, finalmente la storia prenderà vita e giuro che adorerete i prossimi capitoli, inoltre voglio trovare una ship per Newt e Em ma non sono brava in ste cose perciò proponete proponete proponete.

Detto ciò come ve la passate? Io onesto benone sto andando al mare tutti i giorno (Suca viola che sei del nord #forzaterroni) e ho finalmente trovato la pace con me stessa credo, sto eliminando tutte le bad vibes che mi circondano e anche se con difficoltà al momento mi sto divertendo moltissimo nella mia vita.

(so di non saper fare gli spazi autori pechè vi racconto la mia vita come se a voi ve ne fregasse MA VA BENE LO STESSO)

Un bacione enorme e ai prossimi capitoli





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