3.31
LEGGETE LO "SPAZIO ME" SOTTO ALTRIMENTI NARCISSA VI FA UNA VISITINA.
Hogwarts (Meg)
Sto camminando in una foresta, e vedo in lontananza una casa, c'è il numero 12 come civico.
Non riesco a vedere il mio corpo, ma credo di essere scalza, comunque, arrivo alla casa e la porta si apre: c'è un prato immenso al suo interno.
In lontananza scorgo un albero maestoso con i rami e la chioma che tendono a indicare la riva di un lago.
«Meg, tesoro.»
La voce di mia madre mi fa girare, e la rivedo, dopo anni rivedo la mia mamma.
Ha i capelli mossi e scuri che le ricadono lungo le spalle, il sorriso fiero e gli occhi che le brillano.
Mi tocco la guancia, sento qualche lacrima scendere e senza pensarci due volte mi fiondo tra le sue braccia.
«Clover, sei bellissima, la mia piccola Meggy, il mio fiore, sei così forte.»
La mia mamma mi stringe a sé e dolcemente mi sussurra queste parole così rassicuranti e malinconiche.
«Mamma, non lasciarmi.»bisbiglio e il mio tono è quasi infantile, non voglio altro che restare così per sempre.
Nessuno può farmi del male, sono ancora innocente.
«Non lo farò mai.»
Mia madre ha avuto dei momenti di dolcezza, di per sé è sempre stata una persona pragmatica, e soprattutto molto severa nei miei confronti.
«Meggy, non aver paura.» la voce di mia madre diventa più come un rimbombo e mi rendo conto che lei sta svanendo.
«C-Cosa?»la mia voce diventa roca e credo di star tremando, perché sento un gelo improvviso.
Mia madre ha il viso consumato, e di stazza è leggermente più alta.
«Meggy, non aver paura.» ripete, mentre il cielo sopra di noi da sereno diventa completamente torbido, e iniziano a cadere vere e proprie gocce di fango.
Cerco di pulirmi alla meglio, ma il fango diventa sempre più intenso, e quando mi accorgo che la figura ormai gigantesca di mia madre ha preso a correre verso il lago è troppo tardi.
«MAMMA!»urlo, tentando di togliermi il fango dalla faccia, e avanzo verso di lei, ma non posso correre, perché ho le gambe appesantite dalla pozzanghera di fango intorno a me.
A fatica raggiungo la riva del lago e vedo mia madre che velocizza il passo contro qualcuno.
Ha preso per mano una ragazza senza volto, quando arrivo a pochi passi da loro iniziano a fuggire.
Deglutisco e improvvisamente mi accascio a terra mantenendomi la testa dolorante.
Le fitte diventano sempre più forti, e il fango mi ha coperta quasi del tutto.
Mia madre e la ragazza continuano a correre, e finalmente comprendo il motivo di questa fuga: due individui incappucciati.
La testa fa sempre più male, sento delle voci, voglio solo urlare, ne ho bisogno.
Uno dei due individui si volta e mi fa accorgere così della presenza di qualcun altro: un uomo che distinguo subito essere mio padre.
Provo ad alzarmi, ma cammino completamente curva per via delle fitte alla testa che sta per scoppiare.
«PAPÀ! AIUTALE! PAPÀ!»
Non posso salvare mia madre e la ragazza, ma almeno lui può farlo, giusto?
«PAPÀ! PAPÀ! TI PREGO!»urlo a squarciagola.
Mio padre non mi sente, anche la sua figura si è ingigantita.
L'individuo che prima si è voltato, si avventa contro mio padre.
Una voce nella mia testa ripete "Uccidi il serpente, distruggi il medaglione!"
Mi guardo intorno ma non vedo né il serpente, né un medaglione.
«COSA DEVO FARE?!!»
Mi tengo la testa tra le mani, piango per il dolore, ma riesco comunque a vedere la scena...
L'individuo ha lanciato la maledizione mortale su mio padre.
Il gigante cade a terra e va in frantumi, di conseguenza perdo di vista l'altro individuo e mia madre con la ragazza.
Il dolore alla testa, sempre mortale, non è nulla in confronto allo strazio che ho provato nel vedere mio padre morire.
«NO! PAPÀ!»
Un'ombra si avvicina e incombe sul paesaggio.
Una donna dal viso arcigno, vestita di tutto punto, dalla figura più grande di quella dei miei genitori, è coperta da un velo nero e mi guarda con un ghigno stampato sul volto.
«Hai perso.»tuona.
La testa non ce la fa più: devo urlare.
«PAPÀ! MAMMA! VI PREGO NO! NO! PAPÀ NON LASCIARMI!» urlo più che posso e mi dimeno nel letto, ormai ho gli occhi aperti, ma non riesco a vedere nulla, c'è solo il buio e non sento niente, nemmeno quel senso di strazio, quindi è stato un incubo...
«MEG! MEG CALMATI! SHH!» qualcuno mi tappa la bocca e mi avvolge con le braccia, Ron.
«Ma chi diavolo è?»la voce impastata dal sonno di Dean mi fa ricordare che sono nel dormitorio di Grifondoro, nel letto di Ron, mezza nuda peraltro.
Guardo Ron che mi stringe fortissimo, accarezzandomi la testa.
Harry si avvicina al letto e mi guarda confuso, ha le occhiaie e i capelli ancora più disordinati del solito, strabuzza gli occhi.
«Meggy, stai bene?»mi domanda.
Non riesco a parlare, avverto un nodo in gola, però annuisco.
«Ron, puoi dire alla tua ragazza di fare gli incubi nel suo dormitorio?»interviene Seamus che evidentemente è avanzato verso di noi.
Ron non mi molla, inizia a darmi piccoli baci sulla fronte, poi si ferma.
«Seamus, meglio che ti riaddormenti subito, o giuro che ti stacco le palpebre a suon di pugni in faccia.»la voce profonda di Ron serve a far zittire Seamus, anche se a me non è risultato come una minaccia ciò che ha detto.
Anzi, credo di sentirmi meglio e che il nodo in gola sia sparito.
Forse Ron ha un effetto benefico su di me, fatto sta che rimaniamo abbracciati.
Harry non è ancora tornato a letto e mi fissa preoccupato.
Se riuscissi a muovermi...
Ron,una volta riaddormentato allenta un pochino la presa e riesco ad allungare una mano verso Harry.
Me la stringe, e ne accarezza il dorso, con un cenno poi, gli faccio capire che sto bene, e lui torna a dormire.
Non deve pensare che sono debole.
Guardo il volto dormiente di Ron e gli do un bacio leggero, mi sistemo meglio e provo a chiudere gli occhi.
Ma li riapro immediatamente, perché ripenso a Draco la sera prima... nella mia stanza...
Scuoto la testa e richiudo di nuovo gli occhi.
(Song: Boss Bitch -Doja Cat)
A colazione non ho mangiato nulla, ho perfino dimenticato di mettere il rossetto.
Quell'incubo... quel dannato incubo... Anni fa ero solita fare sogni di questo genere.
Dovrei parlarne con qualcuno, forse con Albus.
Ah, per Godric, no! Devo imparare a gestirlo da sola, e poi non ho bisogno del suo stramaledetto aiuto.
«Meg, hai già pensato al modello che preferiresti? Lungo o corto?»domanda Ginny, sorseggiando il succo di zucca.
Mi rendo conto che sono l'unica a non aver l'occorrente per uscire: ho dimenticato giacca, sciarpa, cappello, tutto.
«Merda! Ma dobbiamo comprare oggi il vestito? Cazzo l'ho dimenticato! Porca troia!»impreco alzandomi di corsa e giurerei di aver sentito Hermione esclamare: «Ha detto almeno tre imprecazioni in una sola frase in un tempo di cinque secondi.»
Scuoto la testa mentre Ginny e Luna scoppiano a ridere e senza farmi vedere mi materializzo nella mia camera, afferro il soprabito e la sciarpa.
Sento una leggera pressione sul collo, e delle goccioline di sudore mi invadono.
Merda, il veleno.
Cosa ho nel cervello stamane?
Mi abbasso le calze e prendo la siringa con la dose di veleno di vedova nera.
Il punto in cui lo inietto è sempre lo stesso: l'arteria femorale.
Sul livido spargo un unguento apposito per nasconderlo, mi rivesto e finalmente mi smaterializzo in uno sgabuzzino vicino all'ingresso.
«Sono pronta.»sorrido e do una gomitata a Hermione per farmi notare.
Tutte e quattro ci dirigiamo ad Hogsmeade, e immediatamente noto una chioma lilla in lontananza.
«Tonks?»domando a voce bassa, facendo girare Ginny e Luna.
Nymphadora ha il naso rosso e un po' di neve le copre il cappello color zaffiro.
«Meg! Ragazze, anche voi qui?»si avvicina con passo svelto e subito saluta tutte con un abbraccio.
«Vestiti per il ballo.»
«Sarò dei vostri allora.»sorride Tonks lanciandomi un'occhiata furtiva.
«Mh?»
«Beh, non posso dirvi molto ma diciamo che serve qualche Auror di questi tempi, io e Re- ehm, io e il professor Lupin faremo volentieri parte della festa.»Dora arrossisce visibilmente, poi ridacchia.
«Harry? Ron?»
Guardo Ginny ed Hermione, sperando che rispondano loro, visto che ho deciso di evitare entrambi per dare spiegazioni.
«Oh, mi hanno detto che avrebbero fatto un giro da Zonko.»inaspettatamente Luna prende la parola e io annuisco.
«Meg, stai bene?»chiede Nymphadora mettendomi una mano sulla spalla.
Possibile che il mio sguardo tradisce le mie azioni? Sono diventata così prevedibile?
«È Herman quella che pare stia andando al patibolo. Beh il negozio non dev'essere molto lontano, no? Tonks facci strada.»dico prontamente sforzandomi di reprimere qualsiasi mia espressione facciale che possa far anche solo sospettare una mia preoccupazione.
Io so gestirlo, non provo niente.
Posso farcela da sola.
Il negozio ha un nome molto strano, la scritta è così consumata e sporca, il suo interno invece è l'opposto: è tutto in marmo e il luccichio di alcuni vestiti rende d'atmosfera stranamente celestiale.
Le commesse hanno l'uniforme color argento, e quasi all'unisono muovono le bacchette per sistemare capi vari.
«Wow...»mi lascio sfuggire, ma subito camuffo il mio stupore con un colpo di tosse finta.
Ginny se ne accorge e ridacchia, poi mi prende per un braccio.
«Meg, ammettilo che lo trovi magnifico.»
Hermione si guarda intorno e Luna mi rivolge un sorriso, poi entrambe di dirigono verso alcuni abiti.
Nymphadora sembra avere le idee molto chiare, perché afferra un vestito lungo, blu elettrico, con delle spalline sottili.
Ginny mi conduce verso alcuni abiti color pastello, ne prende uno lilla e lungo con una scollatura molto profonda (a V), ma la schiena coperta.
Hermione si concentra su un vestito corto, rosa pastello, con le spalline coperte di minuscoli cristalli, credo sia molto carino, se non fosse per le maniche larghe.
Luna sceglie un vestito fuori dal comune, sembra laminato, e ha dei dettagli sbarazzini, l'unico particolare che stona è lunghezza smisurata.
Non avrei mai pensato di farlo, non sono mai stata una particolarmente legata a questo genere di cose ma...
Le ho osservate scegliere, ho studiato le loro espressioni, il modo in cui tengono gli abiti da provare.
«Per l'amor di tutti i fondatori di Hogwarts. Ferme.»esclamo richiamando l'attenzione di tutte.
Sospiro: avrei voglia di fumare.
«Non mi intendo di moda, insomma...»indico il mio abbigliamento poco raccomandabile e gli strappi sulle calze nere«Però Ginny, tu e quella schiena coperta non entrerete in sala da ballo, intesi? Dà, qua.»
Ginny mi guarda sconvolta, Hermione si innervosisce e scruta le commesse che fortunatamente non ci stanno guardando, non ancora.
Faccio un cenno con la mano a una di loro, e subito mi attiro un occhiataccia da Hermione («Non credo sia educato chiamare così.»).
«Mi dica, signorina.»una commessa di mezza età mi si avvicina con fare gentile.
Ricambio il sorriso di cortesia, e le porgo il vestito di Ginny.
«Le dispiacerebbe sostituire il corpetto? O meglio la parte di dietro. La mia amica vorrebbe avere la schiena scoperta, quindi io aggiungerei un laccetto per tenere il corpetto sul davanti. Può fare una magia?»domando facendo l'occhiolino.
«Ma certo! Che ragazza simpatica!»ride la commessa allargando il sorriso.
Tonks e Ginny si scambiano un'occhiata divertita e Hermione scuote la testa ridendo sotto i baffi.
«Non ho finito.»aggiungo, e mi volto verso Luna. «Permette una modifica?»domando alla commessa che scopro chiamarsi Lana.
«Oh beh... faccia pure se ne è sicura.»sorride leggermente interdetta.
Prendo la bacchetta per non dare troppo nell'occhio, ma in realtà non la uso davvero, fatto sta che il vestito di Luna si accorcia e dovrebbe arrivarle al ginocchio.
«Perfetto, no? Luna, ti piace?»chiedo sorridente.
«Lo adoro.»cinguetta lei, tastando il tulle dell'abito.
Lana mi accarezza la testa «Come ti chiami, cara?»
«Megan.»rispondo, appropriandomi del vestito di Dora.
Lana mi guarda e una scintilla di nostalgia e ammirazione fa breccia nei suoi occhi.
«Sei la seconda Megan che incontro in tutta la mia carriera, sai?»
Non dico nulla... lei mi conosce? Io non la ricordo...
«Che fine ha fatto la prima?»domando pregando che la risposta non sia quella che credo.
«Cara, una fine che non si augura a nessuno, è stata assassinata.»sospira Lana scuotendo la testa.
Come non detto.
«Anche lei era molto gioviale, o almeno così dicevano di lei, era capace di farsi voler bene.»
Capace di farsi voler bene... D-Davvero? Insomma non ci ho mai... non ci ho mai pensato.
Hermione guarda prima me e poi Lana, distoglie lo sguardo quando mi accorgo che ci osserva.
Non so cosa stia pensando, ma preferisco sviare il discorso immediatamente.
«Su questo ci vedrei uno spacco al lato destro, non troppo profondo. E poi...»faccio apparire alcuni inserti luminosi sulla vita, poi lo porgo alla commessa.
«E adesso, il meglio per ultimo.»ridacchia prendendo l'abito di Hermione.
«Megan-»
«Herman, fidati di me.»
«Sì, ma non voglio che Blaise-»
«Herman, quando devi indossare qualcosa Blaise non esiste, esisti tu. Lascia fare a me.»le do una pacca sulla spalla e questo non pare rassicurarla.
Alla fine si arrende alzando gli occhi al cielo.
«Via queste maniche.»faccio un finto movimento circolare con la bacchetta, ma in realtà schiocco le dita dietro la schiena di nascosto, e le maniche scompaiono.
Intanto Lana ha sistemato gli abiti di Ginny e Tonks.
«Beh? Meglio no?»guardo Hermione che è intenta a osservare il suo abito.
«E se non mi dona? Avremmo rovinato un abito!»scuote la testa preoccupata.
«Herman, onestamente credo di aver fatto un favore a questo vestito. Ora andate a provarli.»sorrido.
«E il tuo vestito?»chiede Ginny.
«Darò un'occhiata mentre siete in camerino, vi raggiungo tra poco.» e detto ciò mi allontano, esplorando i reparti del negozio.
Finalmente lo trovo, è esattamente ciò che cercavo: un vestito attillato, rosso, con uno scollo profondo e uno spacco per nulla innocente, e poi è ricoperto di dettagli luminosi: paillettes.
«Daphne, ho trovato il mio vestito.»
Come si fa non riconoscere la voce insopportabile di Pansy Parkinson?
Si avvicina a me, insieme a Millicent Bulstrode e Daphne Greengrass, tutte e tre con le loro sciarpe dai colori della casa in cui ho avuto la brillante idea di andare in questa vita a metà.
«Oh ciao, Cooper.»
«Parkinson, mi stupisce vederti qui.»mostro un sorrisetto beffardo e l'espressione di scherno di Pansy scompare.
Le sue amiche la guardano allibite, ma lei riesce subito a controbattere, riportando l'attenzione sull'abito.
«Cooper, dovresti imparare a usare la bocca solo quando lo dice Weasley, comunque spostati che devo provare il mio vestito.»
Ridacchio per la battuta che in termini di cattivo gusto supera la mia.
«L'hai già comprato? Mh strano, non credo proprio.» afferro il vestito e le passò accanto per dirigermi in camerino, ma Millicent mi si para davanti.
«Millicent, sei per caso diventata uno sportello del supermercato?»
Tutte e tre si guardano confuse.
«Sarete anche purosangue ma non sapere cosa sia un fottuto supermercato... comunque Bulstrode, spostati che ho fretta.»sbuffo osservando i capelli più che unti di Millicent.
«Cooper, forse non ci siamo spiegate a dovere, eppure Harry dice che sei sveglia.»commenta Pansy guardandosi le pellicine ai bordi delle unghie un po' più curate del solito.
«Harry ti ha detto che so essere anche molto cattiva quando mi arrabbio oppure no?»rispondo incrociando le braccia e sfidandola con lo sguardo.
Pansy ghigna malignamente, e appena si accorge che Ginny, Hermione e Luna si stanno avvicinando, seguite da Tonks, decide di dire qualcosa di troppo provocatorio.
«"OH PAPÀ! NO!" Cos'è Cooper? Draco non riusciva a colmare i tuoi evidenti e ovvi problemi di papà? Perciò ripieghi sulla carota pezzente? Ah te l'ho detto che Draco andrà con Daphne al ballo?»sibila Pansy facendo però in modo che tutti sentano.
Non ci posso credere... evidentemente stanotte si è aggirata per il dormitorio, ma non era con Harry, o sì?
Fatto sta che ha toccato un argomento... un tasto dolente.
Nessuno, e dico nessuno, può dire certe cose. Nessuno conosceva mio padre, nessuno sa del vuoto che mi ha lasciato nel cuore sin dalla mia nascita.
E poi l'ultima frase... Draco ha seriamente chiesto a Daphne Greengrass di andare al ballo?
Sento una stretta alla gola e poi allo stomaco... l'idea che lui possa ballare con quell'altra vipera... No, non posso essere gelosa.
Pansy continua a guardarmi sfidandomi, ha commesso due errori aprendo la bocca una volta.
Adagio il vestito sulla spalla possente di Millicent, e mi avvicino a Daphne visibilmente preoccupata.
Pansy ridacchia e si volta verso le mie amiche.
«Immagino loro non sappiano del tuo paparino vero? Problemi di papà ce l'hai scritto in fronte.»
Al diavolo, io la ammazzo.
Mi avvento su di lei e la sbatto contro il manichino, facendoli cadere entrambi.
Pansy però, si rialza e mi molla un pugno in pieno volto.
«Brutta stronza, sei morta.»e detto questo le tiro i capelli più che posso, ignoro le urla di Hermione, e di Daphne.
«RAGAZZE! BASTA!»Ginny tenta di mettersi in mezzo ma io e Pansy continuiamo a colpirci a vicenda: pugni, calci e graffi.
«FERME! SONO UN AUROR E IN QUANTO TALE- MEG NON USARE IL MANICHINO!»
Dora mi strappa il manichino che stavo per spaccare sulla fronte coperta dalla frangetta di Pansy, che sanguina dal labbro.
«Ah sì?» Pansy mi afferra un braccio e mi morde quasi staccandomi un pezzo di pelle, il dolore non lo sento ma e quindi la scaravento contro la parete ma non si stacca.
«PANSY! HERMIONE FA QUALCOSA!»esclama Luna.
«NON POSSO TOGLIERE PUNTI A PANSY! È UN PREFETTO! SMETTETELA VI PREGO!»replica lei disperata.
«ADESSO FINITELA! SEMBRATE DELLE BAMBINE! PER CARITÀ LA GRUCCIA NO!» Tonks toglie immediatamente un paio di grucce dalla portata di Pansy.
Non ho mai fatto una rissa, però di una cosa sono certa: Sirius e James mi farebbero i complimenti come se avessi vinto un torneo di Quidditch.
Lascio andare Pansy, spingendola in terra.
«Lo faccio solo perché voglio bene a quel povero disgraziato che sta perdendo la testa per te.»le dico a denti stretti.
Pansy non è ridotta molto male, e io ne esco indenne tranne che per il morso.
«Meg, forse hai esagerato non pensi?»sussurra Ginny.
«Ha osato dire delle cose... nessuno parla di mio padre, intesi?!»esclamo un po' alterata. «Scusa... non voglio parlare dei miei genitori, tutto qui.»dico con lo sguardo basso.
«Meglio che torniamo, forza.»sospira Hermione tenendosi le tempie.
Flashback
(Song: Somebody to love -Queen)
Megan era comodamente distesa sul prato a riva del Lago Nero, aveva appena finito di provare l'occlumanzia con Regulus che era steso accanto a lei.
«Sei migliorata, mon chéri.»sussurrò lui, guardando il cielo leggermente plumbeo.
«Dici che prima del ballo abbiamo tempo per provare di nuovo?»domandò Meg guardando Regulus, che immediatamente ricambiò lo sguardo.
«Non credo, insomma mancano poche ore.»
«Comunque grazie ancora per avermi invitata, so che Lumacorno ci tiene che tu ci sia, sei uno dei prediletti: ti porti dietro una capra come me.»ridacchiò la ragazza accendendo un sorriso spontaneo sul volto di Regulus.
«Non avrei voluto nessun altro al mio fianco.»deglutì timidamente lui, ammirando il volto della giovane che sorrideva spensierata.
«Sei bellissima.»si lasciò sfuggire.
Meg lo guardò nuovamente, il modo in cui Regulus aveva pronunciato quel complimento era incredibile... come se la stesse amando in silenzio.
Meg però non lo capì, credette si trattasse di un complimento fraterno o amichevole, forse non volle capire perché il pensiero di Sirius era fisso in lei.
«Regulus, non ti starai mica addolcendo?»
«Vous voyez? Tu as fait ce dommage.»
Meg era confusa, non capiva molto il francese.
«Non ho capito niente, era un'offesa o un complimento?»
Regulus rise, e poi tornò ad osservarla.
«Ho detto che tu hai fatto questo danno, mi hai fatto addolcire.»
Megan si mise su a sedere.
«Secondo me sei sempre stato dolce, solo che forse lo nascondevi. Ammetto che non mi stavi per nulla simpatico all'inizio.»
Regulus prese la mano di Meg, e la tiro su, in piedi.
«Tu proprio non ci riesci a vedere il marcio delle persone, vero?»
«Se non c'è nulla di marcio perché dovrei?»
«Ricordami di dimenticare che saresti potuta tranquillamente finire in Corvonero.»
«E tu ricordami di dimenticare che saresti stato un ottimo Grifondoro.»sorrise Meg.
In effetti per Regulus sarebbe stato tutto più semplice, avrebbe avuto suo fratello accanto, e magari lui e Meg...
I due furono interrotti da alcune gocce di pioggia, infatti il cielo era diventato completamente grigio.
Entrambi corsero verso l'interno della scuola, ridendo.
«Per Salazar, Meg direi che dobbiamo sbrigarci.»
Meg si accorse che le ore che li separavano dal ballo erano solo due, e lei doveva correre a indossare il vestito che aveva comprato assieme a Pandora al nuovo atelier di Hogsmeade.
«Ci vediamo dopo, aspettavi accanto alla sala!» Meg salutò velocemente Regulus e poi si precipitò nel suo dormitorio.
Decise di aiutarsi con la magia per i capelli, così optò per un raccolto morbido e un trucco molto leggero.
Il vestito color oro le stava talmente bene che la commessa aveva deciso di darle le scarpe abbinate senza che Meg dovesse pagare.
L'abito era così luminoso, non troppo scollato, non pacchiano, ma semplice e raffinato, proprio come le calzature che slanciavano la figura un po' bassina di Meg.
Si guardò allo specchio, e per un momento immaginò che Sirius potesse vederla, l'avrebbe baciata di sicuro fino allo sfinimento e insieme avrebbero ballato.
Meg si aggiustò un ciuffetto di capelli dietro l'orecchio e poi fu pronta per raggiungere il suo cavaliere.
Regulus la aspettò proprio davanti la sala, e nel mentre si lisciò il davanti del suo completo elegante rigorosamente nero.
«Reg.»Meg lo raggiunse, tentando di reggersi sui tacchi e di camminare dritta.
La professoressa McGranitt le passò accanto e le sorrise.
«Black, Gold, non vorrete fare tardi spero!»
«Ora andiamo, professoressa.»sorrise timidamente di rimando Meg.
Regulus non aveva sentito niente, era rimasto incantato da Megan Clover Gold.
Fu allora che si rese conto di una cosa e la giurò a se stesso: lui era perdutamente innamorato di lei e l'avrebbe protetta ad ogni costo. Lei gli aveva ridato la vita, da quando si era gettata in acqua per salvarlo, lo aveva ospitato dai suoi amici, gli aveva fatto tornare la passione per il Quidditch... aveva risanato l'unica parte intonsa di lui.
«Andiamo?»gli sussurrò.
Regulus le prese la mano e gliela baciò delicatamente, poi si ricompose, d'altronde era la ragazza di suo fratello maggiore.
«Tu es merveilleux.»sorrise.
«Questo l'ho capito, toi aussi.» ridacchiò Meg sperando di averlo pronunciato correttamente.
I due si incamminarono verso il luogo delle danze e subito furono notati da Lumacorno.
«Black, che piacere, noto che è in compagnia! Gold, è un piacere averti con noi. Dovreste assaggiare l'idromele al tavolo, è speciale.»
Lumacorno continuò a parlare di dolci e Meg finse di ascoltarlo.
Regulus fissò le labbra della ragazza, aveva una disperata voglia di baciarla.
Lumacorno li liberò dopo altri venti minuti, e finalmente poterono ballare.
Meg non era una cima nel ballo, ma a quanto pareva i fratelli Black, sì.
Continuarono a ballare, e più Reg teneva per un fianco Meg, più voleva disperatamente baciarla.
La sala era addobbata discretamente ma le luci soffuse tendevano a creare una atmosfera rilassante.
«Sei stato troppo bravo, almeno per me, io sono distrutta» constatò Meg, mentre si sedeva accanto a una colonna verso il prato del cortile.
«Anni e anni di ricevimenti e altre faccende noiose.»scrollò le spalle Regulus, continuando a seguire Meg con lo sguardo.
«Faccende noiose, tipo lezioni di portamento?»rise Meg, sciogliendosi i capelli castani che le ricaddero morbidi sulle spalle scoperte, facendo arrossire Regulus.
Il ragazzo le prese le mani, e la tirò con delicatezza in piedi, poi le fece fare una giravolta.
«Come fai?»le sussurrò.
«A fare cosa?»
Regulus la guardò dritta negli occhi, con aria sognante.
«A non avere nemmeno un briciolo della cattiveria che c'è nel mondo, ti fai amare da tutti prima o poi.»continuò, mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Meg era arrossita per il complimento inaspettato, Regulus le aveva praticamente detto che era pura di cuore.
Il giovane le accarezzò una guancia, il suo sguardo andava dalle labbra di lei ai suoi occhi.
Una luce accecante fece voltare Meg: i fari di una moto nera, sportiva, annunciavamo l'arrivo di Sirius con dietro di sé James.
Regulus sentì una stretta al petto e indietreggiò.
Meg corse verso la moto.
«Geno! Sirius! Ma che ci fate qui?»
«Il tuo amore voleva farti una sorpresa.»rispose James togliendosi il casco, seguito da Sirius che scese dalla moto, con una rosa in mano: aveva i capelli più lunghi del solito, e la barba ben visibile, la giacca di pelle e una camicia semiaperta.
Meg la prese e subito si fiondò sulle sue labbra.
Sirius la prese per i fianchi, e ricambiò il bacio, e poi la riempì di complimenti.
«Credevi davvero che ti avrei lasciata sola ad un ballo?»chiese Sirius iniziando a far volteggiare Megan.
Regulus rimase in disparte ad osservare la scena... Meg non sarebbe mai stata sua, lui l'avrebbe amata senza dire una parola, per sempre.
Hogwarts
(You & Me - James TW)
La sera del ballo è arrivata, e c'è un gran trambusto sopratutto in Sala Grande.
I professori e gli elfi domestici si stanno dando da fare per addobbare e preparare tutto. Lumacorno ha deciso di camuffare il suo ricevimento esclusivo come una festa di San Valentino, dando la possibilità agli alunni da quinto anno in su (anche i meno bravi) di partecipare.
Nymphadora Tonks e Remus Lupin sono stata incaricati da Silente in persona di controllare che nulla andasse storto e che non ci fossero attacchi di alcun genere.
Fortunatamente Remus è stato uno dei migliori studenti di Lumacorno, e ha sfruttato questo vantaggio per persuaderlo a far sì che l'invitasse, portandosi Tonks come dama.
«Devo ringraziare il cielo che non mi hai ucciso, Nymphadora?»sorride Remus vedendo l'espressione ancora un po' rancorosa della ragazza.
«Beh, è bello andarci da amici, non credi?»
Remus si aggiusta la cravatta leggermente consumata, poi le prende la mano.
«Dora, lo sai che...»
«Vado dalle ragazze, devo aiutare Meg, sento che sta per far esplodere qualcosa... o qualcuno.»
Remus alza le sopracciglia e scoppia a ridere, invece Tonks si precipita nel dormitorio di Grifondoro, nella camera di Ginny.
«Posso?»bussa Dora, e subito la porta le viene aperta da Hermione.
«Finalmente! Meg non vuole uscire dal bagno!»
Le ragazze sono già pronte, Tonks saluta Luna e Ginny, quest'ultima è appiccicata alla porta del bagno.
«Meg, non fare la stupida!»
«Cosa è successo?»chiede Nymphadora spaesata.
«Ha provato un vestito che aveva già, e le sta divinamente, ma ha urlato che non verrà al ballo.»spiega Luna.
Le quattro sospirano all'unisono, e Dora apre la porta con la magia, e poi la richiude dietro di sé.
Megan è seduta per terra, con gli occhi lucidi, ha il rossetto sbavato e i capelli sciolti che le ricadono mossi e leggermente spettinati sulle spalle.
Il suo vestito è verde smeraldo, lungo, con lo spacco al lato, ha due spalline in pizzo che però le lasciano il décolleté scoperto perché si fermano un po' più sotto le spalle, la scollatura è a cuore e il corpetto è in pizzo con dettagli luminosi, le scarpe sono intarsiate di piccoli cristalli.
Meg è più truccata del solito, e indossa degli orecchini molto costosi.
«Meg... sei bellissima, andiamo che facciamo tardi.»Dora le porge la mano sorridendole.
Meg la guarda sconsolata, avverte una ancora quella sensazione allo stomaco, visto che ha ripensato molto a ciò che le ha detto Pansy qualche giorno prima.
«Me li ha regalati Draco.»inizia Meg indicando sia gli orecchini che il vestito, e anche le scarpe... e sai quando? L'anno scorso, quando... quando Sirius era ancora vivo. E Draco mi regalo questo abito perché sa quanto io adori i vestiti da sera, o da ballo, e adesso lui andrà al ballo con quella stronza della Greengrass.»disse Meg alzandosi senza l'aiuto offertole da Tonks.
«Non ho trovato altro da indossare, o forse non volevo trovarlo... E poi ho questa sensazione brutta, da quando Pansy mi ha detto di Draco... sono egoista? Dopotutto Ron non merita che io pensi ancora a Draco, e poi perché ci penso? E no, non sono gelosa!»Meg cammina avanti e indietro per il piccolo bagno color rosso scuro, e poi poggi le mani ai lati del lavandino.
Tonks abbassa lo sguardo e poi si avvicina.
«Meg, forse devi ammettere che un pochino ti piace, non dico che lo ami, ma...»Dora si ferma e scrolla le spalle.
«Ho avuto un incubo, notti fa, ho sognato i miei genitori, e mio padre moriva... Pansy mi ha sentita urlare, forse era appena uscita dal letto di Harry, chissà... comunque Ron mi ha tranquillizzata, è stato così dolce...»sospira Meg osservandosi allo specchio. «Forse Pansy ha ragione, forse ho sempre cercato la figura paterna in un ragazzo... E poi che cazzo, Daphne Greengrass?!! Come è caduto in basso Draco!» Meg si gira di nuovo, e si mette le mani in faccia.
«Beh sai che ti dico? Malfoy può andare a farsi fottere! Insieme alla Greengrass e alla Parkinson! Andassero a quel paese! Anche i tuoi problemi di papà! Tu sei Megan Cooper, mostra un po' di grinta! Andiamo a quel ballo, e facciamo vedere chi siamo!»la incoraggia Tonks.
Meg annuisce, non può di certo farsi rovinare una festa dalle parole cattive di una ragazza così superficiale (almeno secondo il suo punto di vista) come Pansy.
Harry si accorgerà di ciò che è davvero Pansy.
E così le cinque si dirigono al ballo, e immediatamente Neville, molto impacciato, porge il braccio a Luna.
«Meg!»Harry la raggiunge, ha un completo davvero niente male, ma qualcosa stona: gli occhiali.
«Dove cazzo pensi di andare con quei cosi? Vieni qui.»Meg gli prende la mano e se lo porta in disparte, gli toglie gli occhiali e li trasfigura in due lenti a contatto che levitano nello spazio tra i due, e poi si posizionano sulle iridi verdi di Harry.
«Oh, finalmente. Ci vedi?»domanda sorridente, osservando il naso del ragazzo.
È uguale a Lily, pensa.
Harry è strabiliato, sbatte le palpebre più volte e annuisce.
«Grazie.»le stampa un bacio sulla guancia e insieme tornano dagli altri.
Harry raggiunge Pansy, tutta fiera nel suo vestito rosso a paillettes, che avrebbe dovuto indossare Meg.
(Song: National Anthem-
Lana Del Rey)
Quando Meg si avvicina all'entrata della sala, cala un silenzio tombale.
Gli occhi di tutti sono puntati su di lei, ma ovviamente l'unica sua reazione è quella di accendersi una sigaretta, facendo riecheggiare lo scatto dell'accendino d'argento.
Mentre butta fuori il fumo si guarda intorno, accorgendosi di aver attirato l'attenzione di tutti.
«Volete?»mostra il pacchetto di sigarette con tale nonchalance che il professor Lumacorno abbozza un sorriso e poi prende la parola.
Ron la raggiunge a bocca aperta, Meg lo guarda, e gli dà un bacio veloce sulle labbra.
Indossa un completo che slancia di più la sua stazza, ha la cravatta un po' storta e Meg provvede subito a sistemargliela.
«Sei perfetta.»le dice, rosso in faccia.
Meg sorride e scuote la testa.
«Dici che è per questo che tutti sembravano le belle statuine? O forse per la sigaretta?»domanda Meg spegnendola.
Ron le accarezza il viso «Ti avverto non so ballare.»
Meg scoppia a ridere e poi gli prende la mano.
«Tu segui me.»
La musica parte, ed è come al solito un valzer, i preferiti di Lumacorno dopotutto.
Meg si guarda intorno mentre tutti (compresi lei e Ron) iniziano a ballare.
Ci sono cuori colorati ovunque, ma almeno sono di una tonalità sobria e danno una parvenza di romantico, per il resto? Tutto sui toni del verde, perfino le bevande e i pasticcini.
Intanto Blaise e Hermione sembrano essere molto in sintonia, lui le bacia le labbra con foga ed Hermione, rossa in viso, tenta di ricambiare.
«Vuoi ballare?»Remus porge la mano a Nymphadora delicatamente.
Lei è seduta accanto al tavolo dei dolci, e i suoi capelli sono diventati di un biondo cenere.
«Siamo in missione.»
«E da quando ti perdi una festa?»le domanda lui divertito.
Dora butta giù un altro goccio di whisky incendiario e poi afferra la mano di Remus.
«Lo faccio solo perché amo ballare.»
Remus le mette una mano sul fianco, in posizione per ballare, ma la musica cambia: un lento.
«È la nostra serata fortunata eh?»chiede ironicamente.
«Zitto e balla, professore.»ridacchia Tonks mettendogli le braccia al collo.
Megan è stretta a Ron, e lo guarda negli occhi blu, è un bravo ragazzo e io sono così ignobile, pensa.
Il suo sguardo però si incrocia con quello di Draco, che sta ballando lentamente con Daphne.
Meg non perde neanche tempo a criticare tra sé e sé l'abito della ragazza, perché tutta la sua attenzione, tutti i suoi pensieri sono solo sugli occhi grigio-azzurri di Draco, che la osserva.
Comunicano così mentre entrambi sono stretti ad altre persone, eppure la sala intorno a loro scompare, nessuno li può fermare, nessuno può mettersi tra loro: gli sguardi tra i due sono troppo intensi...
Più intensi della gelosia che Meg si ostina a non ammettere, più intensi dei sentimenti che Draco prova per lei, il che gli pare poco possibile.
Hermione le scuote il braccio, interrompendo quel contatto visivo.
Ron che aveva appoggiato in mento su quello di Meg, si stacca e la ragazza si rivolge all'amica.
«Blaise vuole che io vada in camera sua.»balbetta Hermione imbarazzata.
Meg lancia uno sguardo a Draco, ma non vede più né lui né Daphne.
E se lui la bacia? Non può...
«Ti accompagno, e se dovesse fare qualcosa o anche solo pensare qualcosa che ti mette a disagio intervengo io, d'accordo?»e detto questo, dopo aver salutato Ron, prende per mano Hermione e insieme raggiungono il dormitorio di Serpeverde.
Meg si guarda intorno, sperando di scorgere Draco... ma niente.
«Resti nei paraggi quindi?»domanda deglutendo Hermione.
«Certo, e ricordati che devi fare ciò che ti senti, e se non te la senti non farlo. Intesi?»Meg le aggiusta i capelli e la saluta davanti la camera di Blaise.
Lei dal canto suo, non riesce a smettere di pensare a Draco e a Daphne. E se sono andati a letto insieme? E se lui l'ha portata in camera?
Meg osserva la porta della camera di Malfoy, ed effettivamente sente dei rumori.
Che mi importa? Del resto l'ho tradito io... eppure... ah! Ma a chi voglio prendere in giro? E dire che non ho manco bevuto.
Meg senza pensarci molto apre violentemente la porta.
Trattiene il fiato e constata con sollievo che il rumore c'è stato in effetti, ma in camera c'è solo Draco che ha fatto cadere un paio di libri.
Il ragazzo si gira e spalanca la bocca, interdetto, Meg avverte il fuoco sulle sue gote e si tocca una guancia nella vana speranza di nasconderlo.
«Perché sei qui?»domanda Draco tristemente ammirando in cuor suo la bellezza di Meg, con l'abito che lui le ha regalato l'anno prima.
«Devo fare compagnia a Hermione, tu perché sei qui?»risponde Meg con la voce leggermente tremante mentre ammira il completo nero del giovane, che per pura ironia ha la cravatta della stessa tonalità del suo vestito.
«È camera mia.»ridacchia Draco allargando le braccia.
Meg, accorgendosi della domanda senza senso, si unisce alla risata.
«Greengrass non è con te?»
«Doveva fare anche lei compagnia ad un'amica. Poi mi stavo annoiando a dirla tutta, comunque la aspetto, sono pur sempre un bravo ragazzo.»ghigna lui, strappando un'altra risata a Meg.
Draco si avvicina a Megan, sovrastandola, e le accarezza i capelli biondi ancora un po' spettinati.
«Draco non posso.»sospira Meg abbassando lo sguardo.
«Temevi che me la fossi portata a letto? Meg, credi davvero che a me interessi Daphne? Anzi, credi davvero che a me possa interessare qualsiasi altra ragazza? Però tu sei ingiusta.»
Meg alza lo sguardo.
«Che ho fatto?»
«Tu mi hai tradito, eppure sei gelosa, sei ingiusta... non vuoi ammettere che mi ami anche tu e ti comporti da bambina.»sussurra Draco avvicinandosi di più«Io ti amo, e se solo tu lo ammettessi... ma se ami Weasley...»
«Io... io...»Meg si inumidisce le labbra nervosamente, ormai non si preoccupa nemmeno più di nascondere la sua agitazione.
Come può dirgli che lei non può amare nessuno? Che il suo cuore non batte? Come può dirgli che però ha iniziato a provare alcune emozioni grazie a lui? Lui è il figlio di un assassino...
Meg chiude la porta dietro di sé, appoggiandosi ad essa, e guarda Draco.
Restano in silenzio a guardarsi, e poi finalmente si baciano.
Draco sente le labbra bruciare mentre bacia Meg, la quale ha il vestito tirato su, e le gambe tremolanti.
Draco guarda con occhi sognanti la ragazza bionda ed eccitata davanti a sé.
«Sei bellissima.»sussurra prendendole il viso tra le mani.
Meg si alza leggermente sulle punte per raggiungere le labbra del suo amante, senza però riuscire, dato che il ragazzo è molto più alto.
La ragazza ansima e ha il respiro irregolare, fissa quelle labbra e poi posa lo sguardo sugli occhi grigio-azzurri di Draco.
È bellissimo, pensa, sentendo il calore sulle guance.
Draco congiunge la sua fronte con quella di Meg, e fa aderire i loro corpi.
Le sfiora le labbra senza baciarle, e Meg piagnucola quasi per quella dolce tortura.
«Ti amo.»le sussurra lui mordendole il labbro inferiore.
Meg rimane immobile, respirando affannosamente, senza interrompere il contatto visivo: è la cosa più erotica del mondo, secondo lei.
I suoi occhi verdini esprimono tutto il desiderio che ha per il ragazzo.
«Draco...»
Ed ecco un altro tanto atteso bacio, prima lento e dolce e poi più passionale: le labbra di entrambi sono presto rosse, umide e gonfie.
Draco continua a baciarla, le passa la lingua su un labbro e poi sull'altro, prendendo Meg per i fianchi.
«Draco...»continua lei, ansimando come chi ha disperatamente bisogno di contatto fisico.
Draco passa al collo della ragazza, subito resta ammaliato dal suo profumo, e lascia una scia di baci fino allo scollo del vestito per poi risalire.
Megan sta perdendo un po' il controllo del suo corpo, lasciandosi trasportare dal ragazzo.
Sussulta e freme a quei baci intensi e delicati allo stesso tempo.
«Oh Godric...»si lascia sfuggire Meg, mentre Draco inizia a succhiare la pelle vicino alle clavicole.
Lei si aggrappa alla sua schiena, stringendolo e gemendo.
«Mi vuoi?»chiede lui, baciandole il mento.
«Ti prego...»ansima lei.
Draco si lascia guidare dall'istinto.
Le labbra di Draco a contatto con le proprie sono benzina pura per il fuoco che brucia in Meg.
Lo tira verso di se,buttandogli le braccia al collo.
«Ti voglio.»sussurra mentre accarezza i capelli biondi e soffici di lui.
I due si buttano sfiniti sul letto affianco al tavolo di legno, Meg appoggia l'orecchio sul petto del giovane come una ragazzina spaesata.
In quel momento però si rende conto che qualcuno sta piangendo.
«Cazzo.»
Senza dire nulla, si riveste velocemente e quasi dimentica le mutandine.
«Meg»la chiama Draco, ma lei non gli risponde.
Troppe emozioni, emozioni...
Deve distrarsi, e fortunatamente riesce a capire che adesso deve concentrarsi sulla sua amica.
Si precipita davanti la stanza di Blaise, e una Hermione in lacrime è seduta contro la parete.
«C'era Pansy con lui.»singhiozza Hermione.
Spazio me.
Lo so, è lungo 👉🏻👈🏻 7250 parole,
io ieri: Mh vediamo non devo sforare le 5000🤡
Comunque scusate per eventuali errori di battitura, ma capirete bene che il capitolo è quello che è.
Fatemi sapere che ne pensate
Vi abbandono.
-Grafomane
Ehmm
-Chiara :D
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