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.3.

Okay, Billie Joe is actually my italian licterature teacher. 

No davvero. Billie Joe in questa ff è liberamente ispirato alla mia professoressa, rip. Solo che lei è più gentile e raffinata lmao.

... eeeeee non interessa a nessuno ma boh lmao, nel caso qualcuno si fosse chiesto se esistesse qualcuno che da' compiti extra su richiesta e li corregge lol.

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Tyler si accomodò al suo solito posto, tirando fuori il materiale che gli serviva per la lezione del professor Armstrong. Era l'unico in classe, oltre all'insegnante, che stava controllando alcuni fogli alla cattedra. Non ci fece caso, e continuò a scrivere l'ultimo compito datogli dall'adulto. Doveva scrivere una poesia su sua madre, a cui, lo sapevano tutti, era molto legato. Inizialmente pensò di non usare il suo solito schema "da canzone", come lo chiamava il professore, ma ispirandosi ad alcuni poeti sul suo libro di letteratura. Peccato che una volta in mente una bozza, la sua mente viaggiava da sola, e si ritrovava sempre con quello schema. Detestava la sua mente.

I suoi pensieri vennero interrotti quando qualcuno si sedette vicino a lui. Voltò la testa, e notò un ragazzo dai capelli lisci e neri, probabilmente curati con la piastra, che aveva quella che sembrava una tonnellata di eyeliner nero intorno agli occhi. La pelle era leggermente più scura del normale, e indossava una maglietta degli AC/DC nera, pantaloni aderenti e strappati all'altezza delle ginocchia, e un paio di semplici scarpe grigie, logorate dal gran che erano state usate. Intuì che quello fosse quello chiamato Pepe Wentz.

Il ragazzo si voltò verso Tyler, aprendo la bocca. «Dimmi che tu sei Tyler e che non ho appena fatto una figura di merda.» mormorò, facendo sorridere l'altro, che annuì. «Meno male.» sospirò lui, sistemandosi meglio sulla sedia. «Sono Pete, piacere di conoscerti.» si presentò, offrendogli una mano. 

L'altro la prese, sorridendo. «Piacere, Tyler.» rispose, anche se sapeva già quale fosse il suo nome. Solo allora si rese conto che il professore li stava squadrando entrambi, come se fossero due assassini. Non durò molto però, visto che dopo cominciò a scrivere alla lavagna il soggetto della lezione di quell'ora.

Pete si sporse verso l'amico. «Non so te, ma a me fa terrore quello lì.» disse a bassa voce, facendo ridacchiare Tyler. «è bravo e tutto il resto, da' compiti extra a chi gliene chiede e li aiuta nella loro scrittura, ma è inquietante.» continuò, aprendo lo zaino nel mentre. Tirò fuori il necessario, prima che il compagno realizzasse quello che aveva appena detto.

«Anche a te da' compiti extra?» chiese, sorpreso. Il professor Armstrong aveva molti studenti, un paio con i compiti extra se li poteva permettere, ma oltre quelli la vedeva difficile. Aveva una vita anche lui, una famiglia, non poteva dare tutta la sua vita agli studenti. E, se lo aveva fatto, era un Santo.

«Già.» annuì Pete, mentre tirava fuori un foglio. «Poesie principalmente. è fissato con quelle cose.» si lamentò quasi, facendo attenzione a non venire ascoltato dall'insegnante. «Ma va bene, intendo, mi serviranno se voglio continuare a fare musica.» aggiunse, catturando l'attenzione di Tyler. 

«Suoni qualche strumento?» chiese, curioso. In tutta la scuola era conosciuto per essere piuttosto bravo a giocare a basket, era il capitano dopotutto. Però si impegnava anche con la banda scolastica, il laboratorio di scrittura creativa, quello di canto e recitazione. Era più a scuola che a casa, ma non era un aspetto negativo. I suoi genitori erano felici di vederlo così attivo a scuola, e lui si divertiva investendo tempo sul suo futuro.

Pete annuì. «Mh-mh.» mormorò, mentre scriveva il suo nome sul foglio che doveva consegnare al professore. «Principalmente basso e chitarra, ma sto imparando anche a suonare la tastiera.» spiegò, notando che avevano un'altra passione in comune. «A volte canto, ma non così spesso.» aggiunse, prima di alzarsi e consegnare ad Armstrong il lavoro. Questo lo prese strappandoglielo di mano, causando allo studente un balzo indietro per la sorpresa. Lo scacciò mandandolo al suo posto, con la dolcezza di un elefante che balla su un leone.

Il ragazzo lo guardò terrorizzato, per poi sentire delle grida e accomodarsi al suo posto. Poco dopo, entrarono diversi ragazzi, cosa che significava che la lezione stava per cominciare, la stanza sarebbe stata riempita di urla da parte di tutti, risate isteriche da parte di quel pazzo di Ray Toro ogni volta che saltava fuori una parola strana e conseguente battutina da parte di Joe Trohman. Tyler sospirò, doveva prepararsi psicologicamente ogni dannata volta.

«Tu suoni?» chiese improvvisamente Pete, un momento prima che la lezione cominciasse. 

Tyler annuì, elencando gli strumenti che sapeva suonare. «Ukulele, chitarra, basso, organo, pianoforte, pianola e sto imparando a suonare la batteria.» rispose velocemente, sperando che il professore non lo beccasse. Era d'accordo che lui non seguisse la lezione solamente se scriveva. Le chiacchierate non poteva sopportarle. Così, Pete annuì sorpreso e iniziarono a scrivere entrambi, mentre il professore introduceva l'Inferno di Dante.

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La mensa era sempre piuttosto confusionaria, ma ad Andy piaceva trascorrere il tempo lì quando non c'era nessun altro. Spesso faceva compagnia a Frank, che era costantemente in punizione. Però non parlavano, visto che il primo era molto chiuso e il secondo aveva problemi di rabbia con le altre persone. Così, come al solito, il ragazzo dai capelli neri tirò fuori il cellulare e cominciò a farsi i fatti suoi.

Frnk: Gee

Frnk: Gee

Frnk: Cagami

Frnk: Ti ficco un palo su per il culo se non mi rispondi

Frnk: Gee

Frnk: Per l'amor del cazzo

Gee: Aw, hai imparato che cazzo è una bella cosa

Frnk: Vai a farti fottere

Gee: Bastardo, sei tu che mi fotti

Frnk: da Urine*

Gee: Cagacazzo

Gee: Urine ci sta provando con la giraffa di nuovo

Frnk: Quindi con Wentz?

Gee: No cazzo

Gee: Wentz è alto mezzo metro e un cazzo

Frnk: Dunn?

Gee: Che cazzo Frank

Gee: Dunn è alto un metro e un ciglio

Gee: Sto parlando di Weeks

Frnk: Ah, la giraffa

Frnk: E Gee

Frnk: Sono abbastanza sicuro che si scriva Weekes

Gee: Quel cazzo che è

Frnk: Sei libero a pranzo?

Gee: Che cazzo c'entra

Gee: Comunque sì

Frnk: Perfetto, devo farti vedere una cosa

Frnk: Riguarda Ray

Gee: Ha di nuovo creato una sostanza liquida schifosa nell'ora di chimica?

Frnk: No, l'arancina merdosa è stata l'ultima

Frnk: Riguarda anche Miks

Gee: MIO FRATELLO

Gee: FRATELLINO TI SALVERò DAL CAZZO DI RAY

Frnk: Che cazzo stai dicendo

Gee: MIKS NON CADRà TRA LE GAMBE DI RAY

Frnk: Gee cosa cazzo

Gee: DEVO SALVARE IL MIO FRATELLINO

Frnk: Che cazzo

Frnk: Gee 

Frnk: Ray non vuole il cazzo di Miks

Gee: ... Sicuro?

Frnk: Ovvio che no cazzo

Frnk: è Miks che vuole il cazzo di Ray

Gee: CAZZO COSA

Gee: MIKS TI SALVERò

Frnk: Gee, attenzione su di me

Frnk: Se Miks vuole fare il gay con Ray che male c'è?

Gee: CHE APPENA PERDERà LA VERGINITà NON SARà PIù IL MIO DOLCE E RESPONSABILE FRATELLINO

Frnk: Dubito che scopare con Ray cambi il sangue che gli scorre nelle vene

Gee: MA IL LATO DOLCE E INNOCENTE DI MIKS

Frnk: Non credo sia mai esistito

Gee: MA

Frnk: Gee, ha 14 anni

Frnk: E Ray è un ragazzo gentile e simpatico

Frnk: è normale che si sia preso una piccola cotta

Gee: NON PERMETTERò TUTTO QUESTO

Frnk: E che cazzo

Gee: NO

Frnk: Che.

Gee: NESSUNO VEDRà IL CAZZO DI MIO FRATELLO

Frnk: ...

Frnk: Gee

Frnk: Miks è un ragazzo intelligente e riservato, non farà sesso dopo il primo appuntamento

Gee: LO SO MA

Gee: NON MI FIDO DI RAY

Frnk: Gee

Frnk: Sappiamo tutti che Ray parla di porno, cazzi e stracazzi e cose varie, ma è stato in diverse relazioni e non ha mai fatto sesso

Gee: ...

Frnk: Calmati

Gee: Posso venire da te adesso?

Frnk: Se non ti da' fastidio avere Hurley qui certo

Gee: Ugh

Frnk: A pranzo, Gee

Frnk: Ti spiego tutto per bene

Gee: Va bene Frankie

Gee: A dopo

Frnk: Oh, e chiedi alla Martinez come va con la Frangipane

Gee: Sicuro ;)

Frnk: A dopo Gee

Il ragazzo spense il cellulare e se lo mise in tasca, guardandosi intorno. Andy non si era mosso da dov'era, e stava ancora contemplando l'aria che tirava. Ugh, avrei bisogno io d'aria, accidenti, pensò Frank, mentre tirava fuori un fumetto dallo zaino e cominciava a leggerlo. Quel giorno sarebbe stato davvero molto lungo.

---

Gerard mise via il cellulare, dentro la tasca dei pantaloni attillanti neri, e si avviò per la classe della professoressa Martinez. Perché aveva scelto di fare un corso di spagnolo? Non lo sapeva nemmeno lui. Ma lo aveva fatto, quindi doveva andarci. Ci arrivò strascicando i piedi, ma ci arrivò. Non guardò veramente dove stava andando, così si sedette di fianco a un tipo che non aveva mai visto. Non che gli interessasse.

«Sei in ritardo.» disse lui, con una voce vagamente famigliare. L'altro si girò per guardarlo negli occhi e si accorse a chi si era davvero seduto accanto. «La professoressa è persino andata a cercarti, Way.» aggiunse, senza fare caso allo sguardo quasi stupefatto dell'amico di fianco a lui. Finalmente, si girò, e lo guardò con i suoi occhi azzurri. «Che hai? Un'altra sbornia?»

Gerard in risposta allungò una mano verso di lui, accarezzandogli una guancia. L'altro lo lasciò fare, anche se lievemente imbarazzato e sul punto di prenderlo a schiaffi. A quel punto, il ragazzo si alzò in piedi e puntò un dito contro il ragazzo, ormai rosso come un pomodoro. «PATRICK VAUGHN STUMP?» gridò, meravigliato. Era come se avesse visto un alieno.

L'altro lo guardò confuso, ma annuì. «Che hai, siediti.» gli disse, visibilmente non felice di essere al centro dell'attenzione di tutta la classe. Per farlo sedere, dovette prendere la spalla del ragazzo e costringerlo a sedersi, spingendolo giù. «Si può sapere perché sei così stupito di vedermi qui?» gli chiese, sussurrandogli in un orecchio. «Siamo seduti vicini dall'inizio dell'anno.»

«Sì,» concordò l'altro ragazzo, indicando poi la testa del compagno, «ma non ti eri mai tinto i capelli.» disse, facendo in modo che il biondo spostasse la testa. Era visibilmente imbarazzato, ma Gerard Way ha una sensibilità inesistente, quindi continuò. «O messo un cappello simile.» indicò il fedora nero che Patrick stava indossando. «O vestito in modo decente.» gesticolò verso i vestiti del ragazzo, che sembravano nuovi di zecca.

Il ragazzo scosse la testa, per poi cominciare a scrivere la data e l'ora sul suo quaderno di spagnolo. «Non sono affari tuoi.» lo zittì, cercando di cambiare discorso. Non sapeva nemmeno lui perché aveva dato retta a quel ragazzo quando il giorno prima andò a casa sua a proporgli questo cambio radicale.

Gerard lo osservò ancora, cercando di capire. «Non hai sentito Urine negli ultimi giorni, vero?» chiese sospettoso lui. Patrick si bloccò, per poi ricominciare a scrivere come se nulla fosse. L'altro fece una smorfia soddisfatta. «Capisco. Ti piace qualcuno che conosce bene anche Urine e ti ha conciato così. Stump, lasciatelo dire, hai fatto un salto di qualità.» disse, mettendosi le mani dietro la testa mentre si stirava sulla sedia. Il biondo si morse un labbro, senza ancora rispondere al ragazzo dai capelli rossi.

Lo avrebbe fatto, se la professoressa non fosse entrata urlando. «GERARD ARTHUR WAY!» urlò, più arrabbiata che mai. L'interpellato balzò sulla sedia e cadde a terra, per poi rialzarsi subito e ritrovarsi la donna dai capelli bicolori davanti. «TI HO CERCATO PER TUTTA LA SCUOLA. TUTTA! LA! SCUOLA! HO PERSINO CHIESTO AIUTO AL PROFESSOR ARMSTRONG, CHE FORTUNATAMENTE MI HA CONSIGLIATO DI CHIEDERE A IERO!» urlò, a due centimetri dal viso di Gerard, che ancora la guardava con gli occhi spalancati, senza sapere cosa fare. Poi, gli puntò un dito contro il petto. «NON PROVARCI UN'ALTRA VOLTA, CI SIAMO CAPITI?» domandò, gridante. Il ragazzo annuì velocemente, facendo allontanare la professoressa e sedendosi al suo posto. La donna sospirò, per poi cominciare la lezione.

Il ragazzo biondo osservò tutta la scena, lasciando scappare un sorriso, per poi ascoltare la lezione. D'altra parte, Gerard prese fuori il telefono e mandò un messaggio.

Gee: Urine

Gee: Che cazzo hai fatto a Stump

Jish: Cos'è successo a Patrick?

Gee: è più carino

Gee: I miei occhi non vomitano quando lo vedono

Jish: ...

Jish: That's mean.

tyjo: patrick stump?

tyjo: quello del corso di canto?

Pepe: lo conosci?

tyjo: abbiamo diversi corsi insieme.

tyjo: siamo amici, è simpatico e gentile.

tyjo: e non è così brutto, way.

Gee: TU NON L'HAI VISTO DUE GIORNI FA

tyjo: l'ho visto due giorni fa, siamo andati a prendere un gelato insieme.

Gee: A ottobre.

Gee: Un gelato.

tyjo: piace a entrambi, okay?

tyjo: e avevamo fame.

Gee: Che cazzo stavate facendo per farvi venire voglia di un gelato, si può sapere?

tyjo: voleva vedermi mentre mi allenavo a basket. 

tyjo: non aveva mai visto nessuno giocare a basket, quindi ne ha approfittato.

Gee: Aspetta aspetta aspetta

Gee: Tu giochi a basket?

tyjo: sì.

tyjo: sono il capitano della squadra scolastica.

Gee: URINE PORTA QUI IL TUO CULO

Satan: CHE CAZZO VUOI

Gee: TYJO GIOCA A BASKET

Gee: è IL CAPITANO DELLA SQUADRA SCOLASTICA

Satan: TYJO

Satan: HO BISOGNO CHE TU FACCIA UNA COSA PER ME

tyjo: ugh

tyjo: devo proprio?

Satan: Sì

tyjo: cosa vuoi che faccia?

Satan: PARLA CON DALLON WEEKES

Satan: INVITALO FUORI

tyjo: che?

tyjo: non mi piace dallon in quel senso.

tyjo: bravo a basket, divertente e simpatico, ma non mi piace in quel senso.

Satan: NON HAI CAPITO UN CAZZO

tyjo: ... grazie.

Satan: DEVI INVITARLO A UN'USCITA TRA AMICI

Satan: CI SAREMO ANCHE IO, GEE, PETE E JOSH CON UN PAIO DI NOSTRI AMICI

Satan: PUOI FARLO?

tyjo: credo di sì.

tyjo: ma dove e quando?

Satan: A CASA MIA

Satan: ALLE 18

Satan: SABATO SERA

tyjo: va bene, proverò a dirglielo.

Satan: TI AMO TYJO

tyjo: io no.

Satan: TI ABBRACCERò

tyjo: non toccarmi.

Jish: Gee, Frank mi sta tartassando

Jish: Vuole che tu vada da lui per parlare della "rikey"

Gee: ARRIVO SUBITO

Gee: QUANDO VEDRETE UNA SCIA DI BRILLANTINI

Gee: SAPRETE CHE SONO VIVO E LA MARTINEZ NON MI HA MANGIATO 

Jish: ... okay

tyjo: mi piace il modo di insegnare della martinez.

Satan: A me piace anche qualcos'altro della Martinez

Satan: IF YOU KNOW WHAT I MEAN

Pepe: brendon, fai schifo

Satan: IL TUO EYELINER FA SCHIFO

Pepe: HAI APPENA INSULTATO IL MIO BAMBINO

Satan: ESATTAMENTE

Pepe: VUOI LE BOTTE URIE

Satan: NO VOGLIO SCOPARE

Pepe: ...

Gee: ...

Jish: ...

tyjo: fai schifo.

Jish: ^

Gee: ^^

Pepe: ^^^

Satan: Andate tutti quanti a fanculo.

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MA YAY, IN QUASI 5000 PAROLE HO FATTO QUASI MEZZA GIORNATA DI SCUOLA.

E NON HO ANCORA INTRODOTTO PER BENINO DALLON, MIKEY, RAY, ANDY E JOE.

RIP MEH

+ non sperate di vedere citato Ryan Ross lmfao, I'm Brallon af.

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