Non era nato per quello, no. Una volta conduceva una vita normale: faceva il vasaio in un villaggio tra le valli boscose del nord, aveva una moglie, due bellissimi bambini che avevano da poco iniziato ad imparare il suo mestiere. Era arrivato al punto di credere di aver raggiunto ormai la pace, che avrebbe potuto concedersi una vecchiaia  tranquilla.

Poi era arrivato quel morbo maledetto che aveva cancellato tutto, in una stagione. Come le foglie morte degli alberi che venivano spazzate via dal vento, tutte le persone che conosceva lo avevano lasciato solo.

Strinse il piccolo coltello avvelenato pronto a scattare. Una vecchia ferita gli ricordò i passati errori e lo costrinse alla totale freddezza. C'era solo la missione ora, la sua buona riuscita.

Scattò, si levò con un fruscio e planò come un'aquila sulla sua preda. Affondò senza ascoltare il gemito strozzato della sua vittima. Senza soffermare lo sguardo sulla lama scarlatta si pulì uno schizzo di sangue dalla guancia, poi cominciò a correre, sparendo nel buio.