CAPITOLO VII.
- Permesso!- esclamò Koutaro, mentre entrava in casa.
- Benevento, Bokuto- disse Daichi - togliti pure le scarpe e mettiti comodo-.
- Oh, ma che casa carina!- esclamò Koutaro, guardandosi intorno.
Il soggiorno era una stanza piuttosto grande, al centro della quale c'era una zona con vari divanetti e in mezzo un tavolino che pareva perfetta per mettersi a chiacchierare; più in fondo c'era un tavolo, che i due proprietari usavano come tavolo per il pranzo quando avevano ospiti in modo da non doverli fare mangiare in cucina.
Tutta la casa era decisamente in ordine, c'erano alcune piante in giro che le donavano un'aria piuttosto fresca e semplice, casalinga.
Bokuto si sentiva bene ogni volta che li andava a trovare, quei due sapevano decisamente come fare sentire gli ospiti come se fossero a casa loro.
- Ti ringrazio; Suga ci tiene che sia sempre tutto in ordine quando abbiamo ospiti... Tra non molto anche Asahi e Nishinoya torneranno dalla luna di miele e verranno qui per un po', per cui tra poco avremo le grandi pulizie- affermò Daichi, mentre il più alto si toglieva la giacca e le scarpe.
- Proprio da Suga- rise - è in cucina?-.
- Si, ma tu accomodati pure, te lo vado a chiamare io- rispose Daichi, uscendo dalla stanza; Bokuto annuì e andò a sedersi su uno dei divani, continuando a guardarsi intorno.
Notò che c'erano varie mensole appese ai muri, con sopra foto che ritraevano Daichi e Suga; molte erano con la loro squadra, o con i loro amici in generale... C'è n'erano anche un paio con Oikawa e Iwaizumi.
O meglio, con Oikawa e Suga in primo piano dove il primo cercava palesemente di tagliare fuori gli altri due per fare irritare Iwaizumi... Il suo sorriso faceva intuire le sue intenzioni anche dalla foto.
- Sempre il solito Oikawa- rise Koutaro.
- Oikawa all'apparenza sembra perfetto; poi lo conosci, e scopri che è pieno di difetti... Ma in fondo, per com'è fatto, è perfetto così com'è-.
Bokuto si voltò mentre un ragazzo dai capelli argento e un sorriso dolce in volto andava verso di lui.
- Sai, conoscendo il tuo lato tremendo, mi fate paura insieme- rise Koutaro.
Kuroo glielo diceva sempre: Suga era un ragazzo fantastico, che si prendeva sempre cura degli altri, pronto andare consigli e aiutare; e allo stesso tempo, aveva nascosto un lato biricchino che nei momenti giusti, come quando si scatenava o si arrabbiava, poteva farti passare attimi d'inferno...
Per questo gli faceva decisamente paura insieme a Oikawa, soprattutto quando si mettevano d'accordo per stuzzicare gli altri.
- Lo dicono in tanti- rise Koushi - Oikawa è un mio buon amico, e di sicuro aiuta a rilassarsi quando si è con lui. Ma non invidio Iwaizumi che deve avere a che fare con lui ogni giorno- dichiarò, mentre andava a sedersi di fianco a Bokuto.
- Immagino che tu gli abbia offerto il tuo aiuto per riprendersi vero?- commentò il più alto.
- Si, ci siamo trovati un po' di volte apposta per parlarne, anche con Daichi e Iwaizumi- mormoró Koushi - adesso per fortuna sta meglio, anche se per lui non è stato per niente semplice. Iwaizumi l'ha tirato fuori quasi a urla da una prima fase di menefreghismo e di negazione, probabilmente anche per questo alla fine ha trovato la sua strada-.
- Spero ti sia fatto aiutare anche tu, invece di fare la mamma che aiuta sempre gli altri sacrificando sé stessa- rise Koutaro.
- Mi è stato impossibile non farlo, Oikawa non mi ha permesso di pensare solo a lui... Aveva bisogno di distrarsi a sua volta- dichiarò Koushi con un lieve sorriso.
- Direi che ha funzionato, si sta riprendendo bene... E tu? Ti sta aiutando il tuo lavoro?- chiese Koutaro.
Suga serrò appena le labbra.
- Lavorare con i bambini... Penso sia ciò che mi serva- mormorò Koushi - mi tengono impegnati abbastanza da non pensarci, e allo stesso tempo mi danno l'occasione di prendermi cura di loro. Ogni tanto ancora mi viene da ripensarci, ma non ha mai interferito con il mio lavoro- affermò.
- Sono felice di saperlo... Ognuno affronta le cose a modo proprio, ma dev'essere un modo che ci permette di andare avanti, altrimenti ha poco senso- mormoró Koutaro.
- Sai, quando ci siamo conosciuti non avrei mai pensato di ricevere consigli simili da te- rise Koushi, sporgendosi appena verso il ragazzo e poggiando la testa sulla sua spalla - ma in fondo, tu sei un ragazzo veramente in gamba, e ti ammiro molto per ciò che hai deciso di fare-.
Bokuto fece un piccolo sorriso.
- Anche la mamma ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei... Il papà sta facendo un buon lavoro?- chiese.
- Decisamente- sussurró Koushi - Daichi non si è arreso neanche per un istante per assicurarsi che stessimo tutti bene. Ogni tanto lo sentivo piangere da solo, è qualcosa che mi ha sempre spezzato il cuore, visto che Daichi, soprattutto in campo, è sempre stato la colonna portante della squadra. È un punto fisso, sia per la Karasuno, sia per la mia vita- sussurró.
- Ma tu sei sempre venuto a consolarmi no?- Daichi entrò in quel momento in soggiorno e andò a sedersi di fianco al compagno, posandogli la mano sulla gamba - sei l'unico da cui mi lascerei vedere in quel modo, lo sai. Non sarei riuscito a rimanere così fermo e deciso senza te al mio fianco- dichiarò.
Sugawara sorrise e allungò la mano, posandola su quella del ragazzo.
- Quanto siete carini!- esclamò Koutaro con un sorriso - spero un giorno anch'io di poter trovare qualcuno con cui essere carino come voi!-.
I due ragazzi si scambiarono uno sguardo e risero leggermente.
- Sono sicuro che lo troverai, in fondo sei davvero una brava persona. Anche se l'obiettivo che ti sei prefissato per andare avanti, il metodo che hai scelto per poterla superare, è un po' più difficile e lungo dei nostri... Ma proprio per questo sono sicuro che tu possa portarlo a termine- disse Koushi con un sorriso.
- Sono felice che abbiate così tanta fiducia in me- rise Koutaro - anche perché... Sei stato tu a parlarmene no?-.
Suga abbassò appena la testa, un sorriso triste in volto.
- Conoscendoti, ho pensato che avresti voluto saperlo- sussurró - e penso che anche lui sia felice di averti conosciuto. Akashi... È davvero una brava persona, lo è sempre stato; quello che ho visto quella notte... Non mi sembrava neanche lui, anzi, so che non era lui. E penso lo sappia lui stesso... Che lo sappiano tutti loro-.
Daichi strinse più forte la mano del ragazzo mentre Bokuto rimaneva per un attimo in silenzio.
A volte, le persone si trovavano in situazioni che non avrebbero mai pensato di affrontare, per i motivi più vari; ma non significava per forza che sarebbe accaduto di nuovo, o che per questo dovessero pagarla per sempre.
Pensava che alcuni meritassero una seconda possibilità... Di sicuro, quel ragazzo la meritava.
- È pronta la cena; vado a prenderla, va bene? Tu riposati ancora un pochino, hai pulito e cucinato per tutto il giorno, te lo meriti- dichiarò Daichi.
- Ti ringrazio- Koushi gli rivolse un sorriso, che il moro ricambiò volentieri prima di alzarsi e tornare in cucina.
- Vieni Bokuto, iniziamo ad andare a sederci- disse Koushi, alzandosi a sua volta.
- Agli ordini!- il più alto si tirò su, seguendo il ragazzo verso il tavolo da pranzo, già apparecchiato per tre persone.
- Stavo pensando di fare una cena tutti insieme un giorno, quando Asahi e Nishinoya saranno tornati e tutti avremo un pochino più di tempo- dichiarò Koushi mentre si accomodavano.
- Sarebbe una bellissima idea! Così posso anche vedere Tsukki, visto che ogni volta che gli propongo di uscire mi dice di no- rise Koutaro, facendo ridere anche il ragazzo di fronte a lui.
- Sai che Tsukishima ti vuole bene, anche se fa tanto il duro. È stata difficile anche per lui, ma già solo che si faccia sentire ogni tanto significa che ti sta sostenendo- affermò Koushi - anche perché, la sua sensibilità è aumentata da quando ha dovuto prendersi cura di Yamaguchi ancora più del solito-.
- Yamaguchi è l'unico a scalfire il suo cuore di ghiaccio- rise Koutaro - ma so che in fondo Tsukki mi vuole tanto bene! È solo che non sa come esprimerlo, ma sarebbe perso senza di me- affermò, portandosi teatralmente una mano al petto.
- Meglio che non scopra mai che hai detto una cosa simile- commentò Koushi, divertito; ma in fondo, sarebbero stati tutti persi senza Bokuto.
Nel loro cercare di aiutarsi a vicenda, Bokuto era stato un punto fisso per tutti quanti, soprattutto visto che quasi subito aveva intrapreso quegli studi di psicologia che l'avevano portato a dare i consigli di cui tutti avevano bisogno.
Nonostante la sua sofferenza, Bokuto era stato il primo a tirarsi fuori dal dolore, trascinando con sé tutte le persone che aveva intorno e che avevano deciso di lasciarsi aiutare per poter andare avanti.
Tsukishima compreso; aveva chiesto a Sugawara di non dirlo, ma quando si vedevano gli chiedeva spesso di Bokuto, di come stesse, di cosa stesse facendo... E, di recente, anche di come stesse andando il suo nuovo incarico.
In fondo, anche lui voleva bene a chi aveva intorno, anche se a suo modo.
- Ecco qui la cena!- Daichi entrò in stanza, portando con sé una pentola, e la poggiò al centro del tavolo, prima di prendere i piatti per iniziare a riempirli.
- Bokuto vuoi del vino?- chiese Koushi, afferrando la bottiglia sul tavolo.
- Perché no?! Ma non troppo, non reggo molto bene- rise il ragazzo.
- Me lo ricordo- borbottó Daichi - non ci tengo ad averti in giro ubriaco, quindi vedi di non strafare-.
- Agli ordini!- rise Koutaro, mentre Suga gli versava un po' di vino nel bicchiere.
- Adesso, in ogni caso, basta parlare di cose tristi: è il momento di concentrarsi sul gossip! Grazie a Oikawa e Yaku, ho scoperto un po' di cose interessanti...- affermò Koushi.
- Uh, gossip! Non vedo l'ora!- esclamò Koutaro, mettendosi in ascolto.
Il resto della cena passò in maniera tranquilla, Bokuto scherzò parecchio con i due ragazzi, e tutti e tre decisero di non tirare più fuori questioni tristi: ne parlavano sempre, quella serata era per riuscire a rilassarsi, non per continuare a intristirsi e ripensare al passato.
Durante tutta la cena, Bokuto non riuscì a fare a meno di notare quanto la coppia di fronte a lui fosse affiatata; cercavano di aiutarsi su tutto, di farsi favori costantemente l'un l'altro in una specie di gara a chi dei due voleva fare riposare di più il compagno, ma rimanevano sempre equilibrati, riconoscevano quando fosse il caso di fare loro qualcosa e quando fosse meglio lasciarlo fare all'altro.
Bokuto si trovò a pensare a quanto sarebbe stato bello avere una relazione simile, stare con qualcuno che lo conosceva e lo accettava per ciò che era, che non lo giudicava, sempre pronto ad ascoltarlo e a rimanergli vicino.
E lui ovviamente avrebbe fatto lo stesso: gli sarebbe rimasto vicino, avrebbe fatto in modo di sostenerlo e incoraggiarlo in qualsiasi cosa che volesse fare; lo avrebbe coccolato, l'avrebbe fatto sentire speciale in ogni momento della sua vita, in modo che riuscisse sempre a sorridere... E avrebbe trovato il modo di ricordargli sempre quanto lo amava, e che sarebbe rimasto per sempre al suo fianco.
Non era mai stato particolarmente interessato all'amore, non aveva mai pensato bene a cosa fosse: nel suo paese non aveva legato con nessuno, e visto che Kuroo stava con Kenma non potevano certo andare a caccia di ragazzi, per cui si erano sempre limitati a divertirsi tra di loro.
Solo una volta aveva pensato che ci fosse la persona giusta per lui, che forse quella persona che aveva in mente sarebbe potuta essere l'amore della sua vita: ma poi tutto era cambiato, e lui non aveva più avuto modo di pensarci.
Mentre usciva da quella casa piena di calore e amore, si ripromise una cosa: non appena finita quella storia, si sarebbe messo anche lui a cercare quell'amore cosi puro e bello che si stava trovando a desiderare.
E avrebbe cercato di farlo con l'unica persona che, tempo prima, gli aveva fatto pensare che trovare l'anima gemella forse era possibile anche per lui.
Insieme al nuovo capitolo è arrivata la copertina ufficiale! Ringrazio ancora tantissimo InuiAkai che nonostante gli impegni mette sempre a disposizione il suo talento per me❤️
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